Bodas colombianas

Colombia Dal 03/12/2009 al 16/12/2009 • Intro: per l’occasione delle nozze di due amici ci siamo recati in Colombia, una meta che è un po’ al di fuori dei circuiti turistici standard e che abbiamo approfittato per visitare in compagnia di chi ci vive. Quanto segue descrive quello che abbiamo fatto sfruttando le informazioni della nuova...
Scritto da: canario71
bodas colombianas
Partenza il: 03/12/2009
Ritorno il: 16/12/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Colombia Dal 03/12/2009 al 16/12/2009 • Intro: per l’occasione delle nozze di due amici ci siamo recati in Colombia, una meta che è un po’ al di fuori dei circuiti turistici standard e che abbiamo approfittato per visitare in compagnia di chi ci vive. Quanto segue descrive quello che abbiamo fatto sfruttando le informazioni della nuova Lonely Planet uscita il 25 novembre e i consigli dei nostri amici del posto.

• Viaggio: volo con Continental, Roma – New York, New York – Bogotà e ritorno. Il prezzo era il più basso ma la compagnia non è del tutto soddisfacente, soprattutto per quanto riguarda la tratta New York – Bogotà che pur durando circa 6 ore viene fatta su aerei piuttosto piccoli, scomodi e non molto attrezzati (niente schermi personalizzati, ci hanno servito solo uno snack).

• Prima tappa, Bogotà: a mio avviso non vale il viaggio se dovesse essere l’unica tappa in Colombia (consiglierei di restarci al massimo tre giorni che sono sufficienti a vedere tutto ciò che reputo interessante). Le attrattive degne di nota sono quasi tutte concentrate nella zona della Candelaria con piazza Bolìvar, che però deve essere visitata di giorno e con cautela perché confina con dei quartieri molto poco raccomandabili (gli stessi abitanti della zona se vedono turisti che esulano dai “percorsi sicuri” fanno espliciti gesti di avvertimento per avvisarli del pericolo); il museo dell’oro che rinverdisce il mito di Eldorado (la sala più interessante si apre a intervalli regolari e quando è chiusa non si nota affatto quindi fate attenzione a non perdervela) e il museo di Botero (che è gratis e contiene opere di molti altri grandi artisti oltre ad essere molto bello dal punto di vista architettonico). La città è molto americanizzata e vi si possono trovare fast food, centri commerciali, negozi alla moda e locali di tendenza (molti dei quali concentrati nella zona nord della città che è quella dove vive la classe agiata). Un quartiere molto interessante è Usaquien con la sua atmosfera un po’ boemienne e i sui tanti locali. Per andare a zonzo a visitare negozi e locali notturni sono interessanti anche la cosiddetta Zona T ed il Parque 93, quest’ultimo però non abbiamo fatto in tempo a visitarlo. I taxi sono molto economici considerati gli standard italiani e sono dotati di un tassametro che riporta una cifra che va confrontata con una tabella a disposizione dei clienti per ricavare il prezzo della corsa. Per motivi di sicurezza è sconsigliato l’utilizzo di taxi non ufficiali e autorizzati. E’ sicuramente da segnalare un locale chiamato Andres Carne de Res che si trova a Chia a 30’ a nord di Bogotà, vi si può cenare e poi rimanere a ballare fino a tardi però è consigliabile la prenotazione infatti pur essendo enorme è il secondo locale più visitato del Sud America quindi fatevi un po’ un idea. Per i più pigri esiste una succursale del locale (Andres Carne de Res DC) anche a Bogotà ma pur essendo molto bello non ha niente a che vedere con quello di Chia che è veramente straordinario. Esistono dei veri e propri picchi a Bogotà dai quali si gode un bel panorama della città, tra questi segnalo il Monserrate. Nel periodo natalizio la città è molto addobbata ed illuminata ed acquista più fascino. Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre in occasione dell’Immacolata vengono messe delle candele fuori dalla porta di casa o alle finestre e la cosa genera una atmosfera molto suggestiva, soprattutto nei quartieri più popolari dove la gente si riunisce per strada (non andateci da soli però, meglio fare un giro in taxi).

• Seconda tappa, Penon: si tratta di una zona residenziale molto esclusiva frequentata da colombiani che si trova a un paio d’ore di macchina da Bogotà, noi ci siamo stai perché invitati da persone del posto. Ci sono molte ville super lusso, campi da golf, piscine ed altre attrazioni per i benestanti che vi si rifugiano nei week end e nelle feste.

• Terza tappa arcipelago del Rosario: si tratta di 27 isole che fanno parte di un parco naturale situato a circa un ora di navigazione da Cartagena che a sua volta si trova a circa un’ora di volo da Bogotà. Abbiamo volato con Avianca che ci è sembrata un’ottima compagnia. Inoltre acquistando il biglietto on line tramite carta di credito colombiana abbiamo pagato un quinto del prezzo del biglietto riservato ai turisti stranieri. Le isole del Rosario si raggiungono tramite battello (130’ di navigazione) o motoscafo (40’ di navigazione), tra i due il motoscafo oltre ad essere più veloce è anche meno soggetto alle onde che ci sono spesso quando si torna a Cartagena quindi lo consiglio decisamente. I natanti lasciano i turisti presso strutture tipo bungalow dove volendo si può anche dormire. Noi ci siamo fermati una notte al resort Cocoliso che è molto bello come ambientazione ma ha bungalow piuttosto spartani. Siamo anche stati al San Pedro che è di categoria superiore ma praticamente non ha spiaggia e per fare un bel bagno bisogna allontanarsi dalla riva. Le isole sono splendide, hanno una barriera corallina molto bella da vedere facendo snorkeling o immersioni, foreste di mangrovie che conducono a meravigliose lagune incontaminate e pescatori che forniscono aragoste e granchi cotti nell’acqua di mare a prezzi ridicoli se paragonati agli standard europei. Le isole si possono visitare anche in giornata organizzando una serie di immersioni (tipicamente 2) partendo direttamente da Cartagena, noi abbiamo fatto anche questo e ci siamo trovati molto bene, il mio consiglio però è di fermarsi a dormire sulle isole almeno un paio di giorni per godere delle ore in cui i visitatori giornalieri lasciano liberi di godere dei tramonti e della tranquillità di un’isola semi deserta.

• Quarta tappa Cartagena: La Heroica, patrimonio dell’Unesco con la sua città vecchia cinta da mura che contengono case dai meravigliosi balconi e portoni. Camminare per le viuzze della città vecchia è impareggiabile e si può fare abbastanza tranquillamente a tutte le ore del giorno e della notte. Il mio consiglio è di alloggiare in un hotel all’interno delle mura in modo da poter fare tutto tranquillamente a piedi. Cartagena contrariamente a quanto pensavo non è una città di mare, nel senso che non ci sono belle spiagge e che a causa del porto e del fiume che si riversa nelle acque antistanti alla città il mare non è affatto invitante. Le attrazioni della città sono quindi le sue vie, gli splendidi palazzi, le fortezze che la proteggevano ed i musei. La vita notturna è molto spumeggiante e ci sono molti locali tra cui scegliere. Interessante la visita alla fortezza de San Felipe da fare però in orari freschi perche c’è poca ombra nella quale ripararsi e molto da camminare.

La Colombia è un paese che meriterebbe una permanenza molto più lunga…

Speriamo di tornarci ; )



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