Pasquetta a Civita di Bagnoregio

Imperdibile gita di Pasquetta
Scritto da: polimar1977
pasquetta a civita di bagnoregio
Partenza il: 13/04/2009
Ritorno il: 13/04/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Quest’anno l’ormai imperdibile gita fuori porta di pasquetta ha permesso di vedere una cittadina molto particolare, sto parlando di Civita di Bagnoregio; partiti da Roma in mattinata in meno di un ora raggiungiamo il casello di Orvieto, lasciamo l’autostrada per dirigerci verso la nostra meta. Le stradine di campagna sono deserte, le uniche auto incontrate sono straniere, per lo più tedesche; dopo circa venti chilometri di quiete assoluta e verde incontaminato scorgiamo il centro storico di Bagnoregio; fortuna ha voluto che trovassimo parcheggio proprio a pochi passi dai luoghi da visitare. Macchina fotografica e acqua sono le uniche cose che abbiamo portato con noi… Iniziamo la nostra passeggiata per i vicoli medievali di questo paese… Chiediamo informazioni per raggiungere Civita, la cosiddetta città che muore. Arrivati al belvedere scorgiamo un panorama stupendo, la valle con le calanche e la piccola collinetta di tufo su cui si erge Civita. La particolarità e che i due paesini, Civita e Bagnoregio sono collegati da un ponte pedonale artificiale che permette di raggiungere facilmente il borgo antico; dopo una passeggiata di circa mezz’ora siamo in cima, l’ingresso del borgo è caratterizzato da una porta in pietra; piccoli vicoli e stretti passaggi sono le caratteristiche di questo luogo; abbiamo capito subito che Civita in realtà è un luogo disabitato, le uniche attività del posto sono i 5 ristoranti e i 3 bar che animano le giornate dei turisti (con prezzi molto accessibili). Dopo aver scattato tante foto abbiamo percorso l’intero perimetro del paese, visitando l’antico frantoio e le vecchie cisterne d’acqua. Abbiamo pranzato all’Antico Forno, niente di che ma non ci si può lamentare avendo speso poco meno di 15 € cad. Sulla strada del rientro ci siamo chiesti come facessero ad approvvigionare i locali pubblici… Beh non ci crederete ma abbiamo incrociato un quod (moto a 4 ruote) carico di acqua e viveri. Nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato la Tuscia per rientrare a Roma consci di aver assistito ad uno spettacolo davvero unico.


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