Arte e natura a Cipro

Soggiorno di mare e cultura alla scoperta della parte nord dell'isola ripercorrendo secoli di storia e contraddizioni
Scritto da: FULCOLA
arte e natura a cipro
Partenza il: 25/06/2012
Ritorno il: 02/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ecco il racconto di un viaggio su un’isola a poche ore di volo dall’Italia che conserva un fascino particolare non essendo ancora stata toccata dal turismo di massa, almeno nella parte da noi visitata: Cipro nord.

Innanzitutto va fatta una premessa sulla particolarità di questa terra: Cipro si trova nella parte orientale del Mediterraneo di fronte alle coste turche e siriane e dalla metà degli anni Settanta, per vicende politiche e sociali di quel particolare momento, è divisa tra la Repubblica di Cipro (da pochi anni entrata nell’ Unione Europea) e la Repubblica Turca di Cipro Nord. Il fatto che la parte nord non sia riconosciuta dalla comunità internazionale e sia sostenuta dalla sola Turchia ne ha fatto una zona che per decenni è rimasta cristallizzata, chiusa in se stessa ed ancorata al passato: se da un lato ciò ha comportato inevitabilmente uno scarso sviluppo economico e sociale, dall’altro ne ha preservato aspetti e stili di vita tradizionali.

Negli ultimi anni le cose stanno cambiando e Cipro Nord si è convertita all’industria del turismo sia balneare, sia culturale e sia del gioco (ci sono parecchi casinò che fungono da valvola di sfogo per i cittadini della Turchia, dove invece sono vietati…) affiancandola alle tradizionali attività agricola e di piccolo artigianato.

La posizione strategica (quasi una testa di ponte tra Occidente e Medio Oriente) ha fatto di Cipro una terra che ha avuto contatti un po’ con tutte le grandi civiltà del passato, dai greci agli egizi, dai persiani ai romani, dai bizantini agli arabi, dai crociati alle Repubbliche Marinare e agli ottomani.

Ciascuno ha lasciato delle testimonianze più o meno ricche e così il nostro soggiorno balneare di 8 giorni alla fine si è trasformato in un tour culturale alla scoperta di molte di queste bellezze naturali, paesaggistiche e storiche.

Il soggiorno era organizzato dall’Aurora Viaggi di Trieste (che si appoggia a Kompass Slovenia) ed il volo aereo partiva da Ljubljana via Antalya (scalo tecnico in quanto non ci sono voli diretti per Cipro Nord a causa del mancato riconoscimento internazionale) con una durata complessiva di circa 4 ore.

Abbiamo scelto come “base” l’Hotel Salamis Bay Conti nelle vicinanze di Gazi Magusa (Famagosta-costa sud), un all-inclusive di ottimo livello. L’alternativa poteva essere un soggiorno nei pressi di Kyrenia (Girne): considerate le ridotte dimensioni di Cipro Nord (la punta estrema della penisola di Karpaz dista circa 80 km da Famagosta e 100 da Girne) sono entrambi ottimi punti di partenza per escursioni giornaliere.

Le strade principali sono in buono stato, quelle secondarie sono comunque passabili.

Ci sono parecchie postazioni fisse di autovelox, sempre ben segnalate, di norma in prossimità dell’entrata nei paesi. Il traffico, nel periodo del ns. soggiorno, era molto scarso (ad eccezione ovviamente delle città principali). Unico neo: la guida a sinistra, ma ci si abitua presto.

Noi abbiamo prenotato l’automobile per 3 giorni, ma col senno di poi ne sarebbero serviti di più… Abbiamo dedicato una prima giornata alla zona di Famagosta con la visita del sito di Salamis ( resti romani e bizantini), del monastero di S. Barnaba (una piccola chiesa-museo con un’esposizione di icone e di reperti archeologici) e della città di Famagosta.

La città, nonostante il suo aspetto di decadenza e abbandono, è impressionante nella sua parte medioevale con l’imponente cinta muraria di epoca veneziana, i bastioni e le chiese ridotte spesso a rovine suggestive di un passato glorioso. Un ottimo colpo d’occhio della parte vecchia si può avere dai bastioni della Torre di Otello: da lì si possono ammirare alcuni tratti delle mura e, su tutto, l’imponente mole franco-gotica della moschea di Lala Mustafà Pasha (ex cattedrale di San Nicola). Estremamente suggestivi anche i resti della Chiesa di S. Giorgio dei Greci.

Un’altra giornata l’abbiamo utilizzata per un’escursione nella zona della Penisola di Karpaz che si protrae verso la Siria come una freccia. Qui le strade sono in condizioni leggermente peggiori ma la Natura la fa da padrona con paesaggi di dune di sabbia immacolata, di colline, ulivi e tamarindi. Le spiagge della penisola sono utilizzate dalle tartarughe per deporre le uova e ci sono dei centri per lo studio di questi animali.

L’animale simbolo della zona è però l’asino selvatico, che non so quanto selvatico ancora sia: ce n’è infatti uno nei pressi della strada d’entrata al Monastero di S.Andrea (l’eremo è situato all’estremità delle penisola ma è piuttosto malridotto) che ha capito che sbarrando la strada alle macchine dei turisti, questi si fermano ad accarezzarlo o a dargli da mangiare e quindi si fa “pagar dazio” sia all’andata che al ritorno…

Nella stessa giornata abbiamo visitato anche i resti del castello di Kantara da cui si gode una vista spettacolare (attenzione che il castello è molto più facilmente raggiungibile da nord dal paese di Davlos/Kaplica con una strada in ottime condizioni piuttosto che da sud dal paesino di Turnalar con una stretta strada da brivido tutta curve e tornanti).

L’ultima visita del giorno è stata dedicata alla Chiesa di Antiphontis, nei pressi di Esentepe (costa nord) altro luogo ameno da raggiungere percorrendo stradine di montagna; anche da qui la vista sulla pianura e sulla costa sottostanti è molto bella.

Il terzo giorno l’abbiamo dedicato alla zona di Kyrenia. Abbiamo iniziato con la meta più impegnativa e cioè il castello di Buffavento: raggiungerlo dalla deviazione della strada che attraversa la catena montuosa del Besparmak, lungo una stradina molto angusta è già stata un’impresa, ma ancor di più è stato poi salire a piedi fino ai resti del castello lungo il sentiero – comunque in gran parte reso agibile da gradini in cemento – che sembra non finire mai: il consiglio è quindi di fare la visita al mattino presto quando il lato del monte su cui si inerpica il sentiero è più in ombra. La salita dura una quarantina di minuti (dipende dallo stato di forma fisica…) ma raggiungere la meta ripaga della fatica: si ammira tutta la costa sottostante e la città di Kyrenia da un lato e tutta la pianura sud dall’altro.

Il castello si può raggiungere anche dalla strada Lefkosa/Gazi Magusa (percorrendo la strada la sera e il giorno successivo abbiamo notato delle segnalazioni ad un paio di incroci che fanno pensare ad una strada più agibile…).

La città di Kyrenia è una località turistica che ha il suo punto forte nella zona del porto dove, accanto a ristorantini e bar sul lungomare, si erge l’imponente castello quadrangolare “rimaneggiato” dai veneziani sui resti di una precedente fortezza bizantina. Un giro delle mura e delle sale espositive all’interno (da segnalare il museo con i resti dell’unica nave dell’antica Grecia finora pervenutaci) è d’obbligo.

Sulle alture alle spalle di Kyrenia e dominanti la città – su cui si gode una spettacolare vista – si ergono invece la suggestiva Abbazia di Bellapais, in stile gotico e immersa in un ambiente bucolico, e i resti dell’imponente castello di Saint Hilarion.

Anche la visita di quest’ultimo è un po’ impegnativa in quanto dall’entrata, presso cui è situato il parcheggio, si risalgono i tre settori lungo gradini di pietra fino ad arrivare alla piattaforma situata sul picco a 732 metri d’altezza : gli ambienti, le torri d’avvistamento e tutto il contesto regalano scorci e sensazioni particolari.

Non scordate di visitare gli appartamenti reali del terzo livello e di sedervi sui sedili delle finestre della camera della regina: la vista è magnifica e si può immaginare di esser ritornati ai tempi dei Lusignano, signori di Cipro.

La mattinata del quarto giorno l’abbiamo infine dedicata alla visita di Nicosia/Lefkosa, capitale divisa di entrambe le Cipro. Abbiamo visitato solo la parte nord, dedicando a quella sud solo uno sguardo attraverso il check-point di Ledra. La zona a ridosso del confine pullula di negozi di abbigliamento e di scarpe, oltre che di gioiellerie e vive con il turismo transfrontaliero dei cittadini di Cipro Sud che qui vengono ad acquistare a prezzi più bassi rispetto alla madre-patria. Oltre alle imponenti mura che cingono la città vecchia, il piatto forte di Nicosia nord è la Moschea Selimiye (ex cattedrale di Santa Sofia), edificio in stile franco-gotico molto suggestivo (ancorché sia un po’ “soffocato” da altri edifici attigui, soprattutto sul davanti, che ne riducono in parte l’imponenza e l’impatto visivo) cui si affianca il ristrutturato Bedesten (altra chiesa poi divenuta magazzino). Nei pressi della moschea si trova anche il Buyk Han un caravanserraglio molto ben restaurato ed ora sede di bar, negozi e laboratori artigiani. Per chi avesse ancora tempo c’è ancora la parte nord occidentale dell’isola con i dintorni di Guzelyurt dove si trovano resti di palazzi e città antiche (ma è una zona che non abbiamo visitato).

A tutte le bellezze descritte vanno affiancati naturalmente lo splendido mare blu che circonda l’isola e le spiagge sabbiose della parte sud e della penisola di Karpaz e rocciose della parte nord. L’opuscolo che pubblicizza Cipro Nord sintetizza perfettamente questo connubio di storia e natura con lo slogan “Un santuario di bellezze incontaminate”.

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Cipro Nord : Famagosta - Chiesa di San Giorgio dei Greci



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