Viaggio di nozze dall’altra parte del mondo di 2

Ero scettica. Inizialmente Hong Kong non mi attirava per niente. Specialmente come parte del viaggio di nozze. Ma poi era “di strada”, e allora ho ceduto alla curiosità. E ho fatto bene. Hong Kong è, a giorni alterni, un arcipelago o una penisola con alcune isole a corredo. Infatti, quando c’è la bassa marea, il mare scopre quel lembo...
Scritto da: lamorachevola
viaggio di nozze dall'altra parte del mondo di 2
Partenza il: 06/06/2005
Ritorno il: 10/06/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Ero scettica.

Inizialmente Hong Kong non mi attirava per niente.

Specialmente come parte del viaggio di nozze. Ma poi era “di strada”, e allora ho ceduto alla curiosità. E ho fatto bene. Hong Kong è, a giorni alterni, un arcipelago o una penisola con alcune isole a corredo. Infatti, quando c’è la bassa marea, il mare scopre quel lembo di terra che unisce questa regione al resto della Cina, di cui è tornata a far parte nel 1997, dopo 99 anni di dominio inglese. L’impatto con questa terra è stato fortissimo. Per la prima volta ero in un luogo dove, per etnia, mi si riconosceva quale straniera. Così, ho deciso di tuffarmi a capofitto, cercando di assimilare il più possibile la cultura locale. Un consiglio che trasferisco dai suggerimenti di una delle guide che abbiamo incontrato: “a Hong Kong, prima mangiate, poi chiedete cos’era”.

Il tour: 6-8 giugno 2005 Kowloon 9 giugno 2005 Lantau Island 10 giugno 2005 Hong Kong Island e Victoria Peak Kowloon La parte di città che di tanto in tanto è legata alla terra ferma si chiama Kowloon. Abbiamo alloggiato qui, al Kowloon Hotel. Siamo arrivati nel tardo pomeriggio di un giorno nebbioso e piovoso (un giorno come tanti, a Hong Kong!) e siamo usciti dall’albergo in serata. Una volta in strada, ci siamo accorti che non si poteva decidere dove andare. Si segue la marea umana, a Hong Kong. E se tutti vanno in una direzione, beh, la sola cosa da fare è seguirli. Il primo impatto è stato dunque con il cuore commerciale della città e con le sue luci: insegne, pannelli pubblicitari e tanto, tanto rumore.

Kowloon è il posto migliore della città per comprenderne le contraddizioni. Un mix di usanze millenarie, modernità e imitazioni delle tradizioni occidentali, da far girar la testa: dalla Avenue of Stars, dove i maggiori interpreti del cinema cinese (tra cui Jackie Chan) hanno lasciato le impronte delle loro mani sull’asfalto, a Peking Road, la via della moda, con le boutique delle maggiori firme occidentali; dai manoscritti ricchi di antichi ideogrammi conservati all’Hong Kong Arts Museum alle pagode e agli esercizi di Tai Chi nel Chinese Garden; dalle persone che mangiano le zuppe nelle ciotole, come noi occidentali siamo stati abituati a vederle nei cartoni animati, al fatto che però lo fanno nei più moderni centri commerciali, dotati di connessione internet gratuita 24 ore al giorno, e non in villaggi sperduti.

Lantau Island Sull’isola dei pescatori (tour acquistato in albergo), fa impressione vedere le reti, a qualche metro dalla spiaggia, che delimitano l’area balneabile, oltre la quale c’è il pericolo degli squali. A ben guardare, però, ci si accorge che questo non è il solo dettaglio straordinario dell’isola. Questa è tra le zone più autentiche di Hong Kong, anche se le visite turistiche, ormai, sono all’ordine del giorno. Si trova qui il Budda di bronzo seduto più alto del mondo (ma pare che i buddisti nel mondo si divertano a rubarsi primati del genere ogni anno). È collocato accanto a uno dei pochi monasteri buddisti in cui vengono accolte anche le monache, che, per l’occasione, ci hanno servito un prelibato pranzo vegetariano.

Dopo il pranzo, il tour prevedeva un viaggio in barca, a vedere una rarissima specie di delfini, i delfini rosa, che sono simbolo di Hong Kong. Partenza dal porticciolo di Tai O, che, ci ha detto la guida, era lì considerata la “Venezia d’oriente”, e via, al largo, a cercare di scorgere il delfino (impresa davvero ardua).

Hong Kong Island Hong Kong Island è la city, raggiungibile da Kowloon con la metropolitana. I suoi ritmi sono frenetici e la vita, oltre che in strada, si svolge nei centri commerciali sorti all’interno di una rete impressionante di edifici altissimi, tutti collegati tra loro da corridoi interni. Si possono trascorrere giornate intere, così, percorrendo chilometri, senza mai uscire all’aria aperta.

La montagna che sovrasta la city, Victoria Peak, è il quartiere residenziale raggiungibile con la funivia.

A ridosso del porto, invece, c’è il quartiere fieristico, di fronte al quale campeggia un immenso fior di loto, regalato dalla Cina quando la città tornò a esser parte del suo territorio.

Hong Kong è senza dubbio la città più strabiliante che abbia mai visto. Delirante, per certi aspetti, ma certamente da visitare, senza preconcetti e aprendo a un modo di vivere mai sperimentato prima.



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