Santiago e Moai

Questo racconto è la continuazione del viaggio in Argentina dell’agosto 2007, la prima parte si chiama "Ghiacciai, balene, cascate e…" e la trovate nella sezione dedicata all’Argentina. Abbiamo tracorso in Cile 6 giorni, Santiago è stata una tappa obbligata per poter raggiungere l’Isola di Pasqua da Buenos Aires, e si è rivelata una...
Scritto da: lullaby6
santiago e moai
Partenza il: 24/08/2007
Ritorno il: 30/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Questo racconto è la continuazione del viaggio in Argentina dell’agosto 2007, la prima parte si chiama “Ghiacciai, balene, cascate e…” e la trovate nella sezione dedicata all’Argentina.

Abbiamo tracorso in Cile 6 giorni, Santiago è stata una tappa obbligata per poter raggiungere l’Isola di Pasqua da Buenos Aires, e si è rivelata una città molto pulita, ordinata e moderna. Il volo interno da Santiago all’Isola di Pasqua l’abbiamo effettuato con la LAN, non c’è molta scelta: la LAN possiede il monopolio su questa tratta! Noi abbiamo prenotato il volo sul sito della LAN all’inizio di giugno pagandolo 360 € a testa, se l’avessimo prenotato prima avremmo potuto spendere di meno… comunque la tariffa standard si aggira sui 500 €.

Venerdì 24/08 Buenos Aires -> Santiago Don Claudio (il prete missionario che ci ha ospitato a Buenos Aires) è venuto a prenderci dalle suore molto prima dell’alba per accompagnarci all’aeroporto internazionale Ezeiza di Buenos Aires, dopo averlo salutato e ringraziato per tutto quello che ha fatto per noi, siamo partiti puntuali alle 08:30 con destinazione Santiago del Cile (tassa d’imbarco 18 dollari). Dopo un’oretta di volo eravamo in Cile, siamo saltati sul primo autobus che ci ha portato alla fermata della metro Pajaritos dove abbiamo preso la Linea 1 per scendere poi alla fermata Baquedano; da lì in pochi minuti a piedi abbiamo raggiunto l’Hostal Forestal (www.Hostalforestal.Cl) prenotato via Internet attraverso il sito www.Hostelworld.Com, la camera doppia con bagno ci è costata 32 € senza colazione e senza asciugamani (comunque si possono noleggiare), direi proprio soldi mal spesi… Dal sito di HostelWorld risultava gettonatissimo, un sacco di commenti positivi… si, ma dai backpackers che si adattano a qualsiasi situazione… diciamo pure che in Perù abbiamo trovato dei posti più dignitosi! Sorvoliamo sulla pulizia inesistente del bagno e della camera (pioveva pure dentro…), l’unica nota positiva è stata una stufetta elettrica, nella fredda e piovosa Santiago almeno la camera era un pochino calda. Abbiamo avuto qualche disguido con una delle ragazze che gestiva l’hostal, era davvero stordita! Purtroppo l’hostal non ci ha dato le chiavi delle camera prima delle 13 così ci siamo rintanati in un bar nell’attesa, prima di gironzolare per Santiago dovevamo cambiarci e vestirci molto più pesanti che a Buenos Aires! Una volta pronti siamo andati a piedi verso la teleferica che ci ha poi portato sul Cerro San Cristobal, noi siamo scesi alla Terrazza Bellavista (da cui si può ammirare il panorama della immensa Santiago) dove sorge il Santuario Immaculada Conception. Scattata qualche foto siamo ridiscesi e con la metro siamo arrivati in pieno centro, a Plaza de Armas, poco dopo ha cominciato a piovere, una pioggia incessante che ci ha accompagnato fino al giorno successivo. Così, visto il tempo inclemente, abbiamo gironzolato per qualche centro commerciale e presi un po’ dallo sconforto siamo tornati presto all’hostal.

Anche se abbiamo girato poco per Santiago, ci è sembrato di capire che spostarsi a Santiago è davvero facile, metro e bus sono puntualissimi ed organizzati al meglio.

Per cena abbiamo scelto il ristorante Victorino, nei dintorni del nostro alloggio, sicuramente non economico ma abbiamo mangiato davvero bene. Sabato 25/08 Santiago -> Isola di Pasqua Ci siamo alzati prestissimo e, zaini in spalla, ci siamo diretti alla fermata della metro Baquedano dove abbiamo atteso l’apertura della linea (erano le 6:30!). Abbiamo fatto la tratta Baquedano – Pajaritos e poi da lì abbiamo preso l’autobus fino all’aeroporto, il nostro volo partiva alle 08:30 e siamo riusciti a prenderlo tranquillamente. Ancora non ci potevo credere, in mano avevo il biglietto con su stampato ISLA DE PASCUA!!! Non so come ci sia venuta questa idea di raggiungere Rapa Nui… il posto più isolato al mondo… a pensarci mi mette ancora un po’ di agitazione, si è a 5 ore di aereo da tutto su un’isoletta grande 12 km per 24! Il volo della LAN è stato davvero impeccabile, ogni sedile aveva il suo televisorino (a differenza del volo intercontinentale dell’Iberia… ) con decine e decide di film, telefilm, documentari e giochi, il tempo ci è passato davvero veloce! Non vi dico la sensazione, dopo ore di volo sopra l’oceano, quando vedete apparire un’isola in mezzo al mare… durante l’atterraggio ho chiuso gli occhi e non appena toccato terra, insieme alla maggior parte dei passeggieri, sono esplosa in un applauso al pilota!!! Ci ha accolto una bella giornata di sole, con delle nuvole che correvano velocissime, il vento qui è una costante per tutto l’anno, la temperatura era sui 20°.

L’aeroporto è una baracchetta che si riempie solo una volta al giorno per i voli che arrivano e partono per Santiago o Tahiti, nello stanzone del ritiro bagagli trovate i banchetti dei locali che vi propongono gli alloggi, da segnalare che qui trovate solamente i posti molto economici e spartani! Dopo aver dormito in Argentina e a Santiago in hostal non troppo puliti, ero decisa a trovare un compromesso: avremo speso un pochino di più ma almeno avremo passato 4 giorni in un posto carino! Se prenotate l’alloggio, troverete all’aeroporto il personale dell’hotel ad attendervi con le corone di fiori, che fa un po’ Polinesia! Visto che non avevamo prenotato, fuori dall’aeroporto ci siamo rivolti ad un taxista e ci siamo fatti accompagnare in due hotel citati sulla Lonely, il primo era pieno ma al Vai Moana (www.Vai-moana.Cl) abbiamo avuto più fortuna! Abbiamo optato per la camera doppia standard con bagno e colazione compresa a 80 dollari al giorno. Il giardino in cui si trovano le cabanas è davvero carino, pieno di palme e molto curato, la stanza era carina e molto luminosa, l’arredamento molto semplice. Non aspettatevi di trovare sistemazioni lussuose a Rapa Nui, nemmeno si adatterebbero allo spirito di quest’isola e dei suoi abitanti.

Avevamo a disposizione l’intero pomeriggio, così a piedi (c’è un po’ da camminare, il Vai Moana è un po’ fuori mano) abbiamo cominciato a gironzolare per “il centro”, in realtà non esiste un centro vero e proprio ma è un incrocio di vie dove si trovano i ristoranti e i negozietti. Dopo aver mangiato una deliziosa empanada da Berta (la regina delle empanadas!) abbiamo deciso di noleggiare uno scooter per visitare i moai nelle vicinanze di Hanga Roa, l’abbiamo preso da Rent a Car Insular, per 4 ore abbiamo pagato 10.000 pesos cileni (circa 13 €). Subito ci siamo diretti verso il porto, a Caleta Hanga Roa dove abbiamo avuto il primo incontro con i moai, siamo poi saliti verso il cimitero e ci siamo fermati ad ammirare la fila di moai al sito di Ahu Tahai… uno senza testa, uno con il copricapo, un altro con gli occhi… si rimane senza parole davanti a queste enormi statue che danno le schiena al mare.

Avremmo voluto visitare il museo antropologico ma purtroppo i fine settimana è aperto soltanto per poche ore la mattina, così siamo ritornati verso il centro e ci siamo fermati al Mercado Artesanal per dare una prima occhiata ai souvenir.

Avevamo deciso che il giorno successivo avremmo partecipato ad una escursione guidata della parte nord orientale dell’sola, per cui abbiamo consultato diverse agenzie di Hanga Roa, alla fine abbiamo scelto Taura’a Tours (c’è anche l’omonino hotel) per 63.000 pesos cileni (circa 40 € a testa). Per diversi motivi la scelta non è stata azzeccata, ma questo lo scopriremo il giorno successivo.

Durante il pomeriggio non c’era davvero nessuno in giro, se non qualche turista come noi ma alle 5 una massa di gente si è riversata in paese per… fare la spesa! Ebbene si, alle 17 apriva il supermercato e tutti andavano a fare la spesa! Prima di rientrare al nostro alloggio abbiamo fatto un po’ di spesa pure noi e poi un po’ di meritato riposo nella nostra cabana.

La sera a piedi siamo tornati in centro e abbiamo cenato in un posticino sulla via principale.

Domenica 26/08 Isola di Pasqua Dopo giorni e giorni di levatacce finalmente ce la siamo presa con comodo, anche perché la colazione non viene servita prima delle 08:30! Non potete assolutamente perdervi la messa delle 9 la domenica mattina a Hanga Roa, la chiesa si riempie di fedeli che cantano a squarciagola battendo le mani, è stata un’emozione unica, avevo la pelle d’oca… non ho mai partecipato ad una messa così allegra e sentita, i canti poi in lingua Rapa Nui rendevano tutto ancora più suggestivo. Alla fine della celebrazione in spagnolo, il prete ha salutato in italiano… abbiamo così scoperto che il prete dell’Isola di Pasqua è italiano! Fuori dalla chiesa ci siamo poi fermati a parlare con lui e abbiamo assistito ad una breve esibizione di un personaggio del luogo che suonava una specie di corno, quel giorno c’era l’elezione del consiglio degli anziani per cui si stava facendo pubblicità! La ragazza dell’agenzia è venuta a prelevarci fuori dalla chiesa, abbiamo poi scoperto che ci avevano assegnato una guida in spagnolo (e fin qui tutto ok)… ma il tizio era francese! Vi assicuro che lo spagnolo parlato con l’accento francese è quasi incomprensibile… ci siamo sentiti dire che hanno pensato fossimo francesi per cui ci hanno assegnato Regis! Così siamo partiti già con il piede sbagliato… sul pulmino assieme a noi c’erano 3 newyorkesi un po’ snob e la loro guida inglese. Sull’Isola di Pasqua abbiamo avuto grosse difficoltà nel comunicare con l’Italia: riuscivamo a spedire gli sms ma non a riceverli, o meglio solo in certe zone! La carta telefonica acquistata a Santiago non funzionava, per cui abbiamo dovuto acquistare un’altra e in tutta l’isola ci sono solo 2 telefoni pubblici (e solo un bancomat!). Prima di partire per il tour ho chiesto se potevamo fermarci a telefonare, erano diversi giorni che non sentivo i miei ma la tipa dell’agenzia mi ha risposto di no… il mio nervosismo era alle stelle… Con il nostro pulmino abbiamo fatto tappa nei principali siti, abbiamo visto diversi moai caduti di faccia (pare che siano stati rovesciati durante le lotto tra i clan), alcune caverne utilizzate ancora oggi dai locali, e poi il vulcano Rano Raraku, la cava in cui venivano scolpiti i moai: ci si trova a camminare in mezzo ai moai in posizione verticale sepolti nel terreno fino alle spalle o al collo, altri sono stati solo abbozzati in posizione orizzontale (ce n’è uno di 21 mt!), insomma è un museo a cielo aperto! Dopo aver risalito il pendio esterno del vulcano abbiamo percorso un altro sentiero sterrato che porta in cima… la veduta a 360° è straordinaria! Faceva parecchio caldo, il sole picchiava di brutto, non dimenticatevi un berretto! Ci siamo poi diretti al sito più famoso: Ahu Tongariki, con i suoi 15 moai in fila, davvero spettacolare! Siamo rimasti per un po’ ad ammirare il sito, la nostra guida era davvero brava e ci ha riempito di informazioni, ma non nascondo che avrei voluto un po’ di silenzio per godere appieno delle sensazioni del luogo… Ormai era primo pomeriggio, ma di mettere qualcosa sotto i denti non se ne parlava… la tizia dell’agenzia ci aveva assicurato che le guide stavano a nostri ritmi, invece… via sul pulmino diretti alla favola spiaggia di Anakena, la guida continuava a parlare e io mi sono arresa, mi sono seduta sulla spiaggia a guardare il mare… Mauro ha poi deciso di farsi un bel bagno, c’era tanto vento per cui anche le onde erano alte, io mi sono limitata a fotografarlo dalla riva, sospettavo che l’acqua fosse fredda! Ma non era vero. La guida ci aveva detto che avevamo un’ora di tempo, così abbiamo sgranocchiato qualcosa che ci eravamo portati dietro… ma mentre Mauro si stava asciugando ci siamo sentiti dire che i newyorkesi volevano rientrare quindi abbiamo dovuto risalire sul pulmino. Tanto per non smentirsi fino alla fine non ci hanno nemmeno portati in hotel, ma ci hanno lasciato davanti all’agenzia, parecchio distante dal Vai Moana… sconsiglio quindi l’agenzia Taura’a Tours! Distrutti dall’intensa giornata non siamo nemmeno usciti per cena.

Lunedì 27/08 Isola di Pasqua Anche questa mattina ci siamo alzati con molta calma e dopo colazione ci siamo diretti a piedi in centro, fermandoci prima alla biblioteca dove si può navigare su Internet gratuitamente per mezz’ora, e poi alla Rent a Car Insular per noleggiare una jeep per l’intera giornata (50 dollari). Come prima cosa siamo andati in banca: dal bancomat si poteva prelevare solo con Mastercard, noi invece avevamo una VISA per cui non avevamo altra scelta che rivolgerci in banca.

Abbiamo poi preso la strada verso il vulcano Rano Kau, da dove si gode una bellissima vista dell’isola e dell’interno del vulcano coperto da canne di totora, poco più in alto si trova il villaggio cerimoniale di Orongo (l’entrata è di 5.000 pesos cileni) posto tra l’orlo del cratere e una scogliera a picco sul mare… davvero suggestivo! Il tempo purtroppo non era bellissimo, c’erano un sacco di nuvoloni minacciosi e un vento incessante, consiglio di portarvi sempre dietro una giacca a vento e un ombrellino perché il tempo è in continuo mutamento sull’Isola di Pasqua.

Ridiscesi siamo andati alla ricerca dell’Ahu Vinapu, non facilissimo da trovare, e poi abbiamo attraversato Hanga Roa per visitare i siti che si trovano subito a nord del paese: Dos Ventanas, Ahu Te Peu, Ahu Akivi e infine Puna Pau, un piccolo cratere vulcanico da dove veniva prelevata la roccia per scolpire i pukao (i cappelli dei moai), ce ne sono ancora diversi rimasti abbandonati nella cava.

Terminata la visita di tutti i siti che ci interessavano ci siamo dedicati ai souvenir visitando il Mercato Artesanal (vicino alla chiesa e decisamente caro) e la Fiera Municipal (in centro) che si trova annesso al mercato di frutta e verdure. Noi alla fine tutti gli acquisti li abbiamo fatti alla Fiera Municipal, l’imperativo è: trattare! Comunque fatte attenzione quando arrotolano i moai di pietra nella carta di giornale, uno dei nostri è arrivato senza il mento… e dentro la carta non c’era la pietra sbriciolata per cui, o si è rotto quando lo stava impacchettando e ha fatto finta di niente, oppure ha sostituito quello scelto da noi con uno già rotto… comunque abbiamo preso parecchi chili di pietre… Era quasi il tramonto così siamo andati al porto ad ammirare i surfisti che cavalcavano le onde, siamo rimasti lì un po’ a goderci il panorama in pace.

Restituita la jeep siamo rientrati all’hotel per riposare un pochino e per cominciare a preparare i bagagli… il nostro viaggio stava volgendo al termine… Per cena via di nuovo a piedi in centro, non nascondo che sarebbero state molto comode delle bici in albergo! Martedì 28/08 Isola di Pasqua -> Santiago del Cile Avevamo mezza mattinata a disposizione, così siamo andati a fare un salutino al prete che ci ha accolti con molto entusiasmo e ci ha consegnato dei racconti del frate che per primo sbarcò sull’Isola di Pasqua, davvero molto interessanti. Dopo aver ascoltato il racconto di una vita da missionario, abbiamo gironzolato ancora una volta per la Fiera Municipal per gli ultimi acquisti e infine dall’hotel con un pulmino ci hanno accompagnato in aeroporto.

Il volo è partito puntuale alle 13:10 e siamo atterrati a Santiago alle 19:50; per l’ultima notte del viaggio abbiamo fatto una scelta diversa rispetto allo stile del viaggio: Holiday Inn! Questo per fari motivi: il giorno dopo avevamo il volo intercontinentale la mattina presto e l’hotel si trova esattamente di fronte all’aeroporto (ci arrivi con il carrello portabagagli dell’aeroporto!!!), poi vista la stanchezza accumulata durante il viaggio io avevo bisogno di dormire in un posto confortevole prima di affrontare ancora un lungo volo.

Mi è sembrato un sogno entrare in quella camera… Mercoledì 29-Giovedì 30/08 Santiago del Cile -> Manzano (UD) Il volo di rientro è partito verso le 12, di nuovo Iberia con il suo televisore posto a una distanza tale da non vedere nulla… il tempo non mi passa e ammetto di aver avuto una crisi del tipo “fatemi scendere!”, non perché il volo non fosse tranquillo, ma perché era l’undicesimo volo di questo viaggio e non ne potevo davvero più… Abbiamo fatto scalo a Madrid per 2 orette e mezza, ero uno zombie… invece poi ho dormito sul volo Madrid – Venezia! All’aeroporto c’erano come al solito ad attenderci i miei genitori e, come al solito, l’emozione di rivederli dopo essere stati in posti così lontani mi ha fatto scendere una lacrimuccia… L’Isola di Pasqua è un luogo molto affascinante e decisamente più costoso rispetto agli altri luoghi visitati durante questo viaggio, ma il prezzo è adeguato alla sua posizione nell’oceano pacifico, e comunque ne vale la pena… Chiara e Mauro



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