Direzione: SUD

1200km in bici da Durazzo a Patrasso, attraverso le isole greche dello Ionio
Scritto da: stefanoelmi
direzione: sud
Partenza il: 12/08/2011
Ritorno il: 01/09/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
  • Come mai viaggiate in bicicletta? Non avete i soldi per una macchina? –

Con questa domanda ci accoglie a Berat (Albania) il gestore di una guest house, che durante il resto dell’anno lavora come giardiniere a Milano.

Il nostro viaggio in bicicletta alla fine ci ha fatto compiere 1200 km. Partiti con Lonely Planet dei Balcani Meridionali e cartina stradale al seguito il nostro percorso si è snodato fra Albania e Grecia. Organizzazione improvvisata ma direzione costante: sud, mantenuta per tutta la durata del viaggio dalla favolosa invenzione posta sul manubrio di Fabrizio, che unisce un campanello alla bussola, geniale.

Partiti da Durazzo, dove siamo giunti in nave da Ancona, abbiamo proseguito il nostro viaggio verso l’interno.

Berat, antica cittadina ottomana posta sotto il Monte Tomorri 2400m, è stata la prima tappa. Poi attraversando la città di Valona e il Logara Pass (1000 s.l.m. ca.) siamo giunti a Dhermi. La favolosa costa sud dell’Albania, con un mare eccezionale e una quasi assenza totale di persone, e una presenza costante di bunker e abusi edilizi dell’ultimo corso politico. Poi giù giù, Porto Palermo, Himare, sino a Saranda. Qua aveva termine l’avventura albanese, ma ne iniziava un’altra, quella greca, con le isole dello Ionio. In primis Corfù, poi dopo il rientro sul continente a Igoumenitsa abbiamo proseguito la costa sempre verso sud attraversando Parga e successivamente la penisola di Lefkada. All’estremità meridionale della penisola ci siamo imbarcati per l’isola di Ulisse e Penelope, Itaca, dopo di che a seguire Cefalonia e Zante. Rientrati sulla costa, abbiamo raggiunto Patrasso e da lì, dopo 3 settimane, il rientro in Italia.

Abbiamo pedalato a tutte le ore del giorno. Mattina, pomeriggio, sera, notte. Caldo da matti sempre e tanti litri di acqua consumati. Abbiamo percorso tutti i vari tipi di strade, da quelle secondarie, dove la bicicletta acquisiva il suo vero significato, a strade dove il traffico era un inferno, e il nervosismo piano piano aumentava. Persino un tratto di autostrada in Albania, il tutto alla folle velocità oraria di 27-28 km. Abbiamo dormito prevalentemente in campeggi, o anche sulla spiaggia col sacco a pelo. La curiosità di scoprire cosa ci fosse un chilometro più in là di quello che avevamo percorso ci ha fatto rimanere poche volte a riposarci al mare, e ci ha fatto anche sfumare qualche buona occasione con qualche campeggiatrice (almeno questo pensiamo noi), ma il richiamo della strada era troppo forte, o forse era solo la stanchezza. On the road again!

Stefano Elmi e Fabrizio Testoni

A breve il racconto a puntate sul blog scrittimaiali.wordpress.com

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