Chios l’isola del mastice

11 giorni e 1000 km in scooter tra spiagge, natura, villaggi medioevali ed enogastronomia.
Scritto da: Pignerin
chios l'isola del mastice
Partenza il: 19/06/2019
Ritorno il: 01/07/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Alla fine di una cena sulla baia di Symi ci offrono una masticha: liquore dal profumo e gusto inconsueti ma… veramente speciale! Ci ripromettiamo di saperne di più! Tutto questo otto anni fa. Finalmente quest’anno la meta greca della nostra vacanza estiva è Chios, l’isola del mastice. Dal lentisco infatti, unico luogo nel Mediterraneo, viene ricavata questa resina con la quale vengono prodotti un sacco di derivati ad uso salutistico ed alimentare: caramelle, polveri, gomme, saponi, dentifrici, liquori, spume, ecc). La zona dell’isolata interessata è quella sud, si chiama Mastichocioria e comprende i villaggi medievali di Armolia, Pyrgi, Olympi, Mesta, Vella ed Elata, praticamente “un anello” con la strada che collega tutti i paesi.

L’isola è fuori dal circuito turistico, non ci sono voli diretti dall’Italia o da altri paesi europei, bisogna impegnarsi un attimo nell’organizzare il viaggio ma neanche poi più di tanto. Noi abbiamo optato per la soluzione più pratica: volo Ryan Bologna Atene + volo domestico Atene Chios a.r. Arrivati a Chios prendiamo un taxi fino al nostro studios “Chios rooms my view” situato a Karfas a 4 km dall’aeroporto e a 7 da Chios città. La struttura è vetusta ma pulita, perfettamente funzionante e in posizione magnifica: dal balcone vista sulla baia e sulla dirimpettaia Cesme (Turchia). La spiaggia di sabbia, in fondo alla ripida discesa,è a circa 800 metri, il gestore Marinos è persona cordiale e particolarmente affabile. La mattina successiva scendiamo in paese, sono le 8 e gli esercizi sono tutti chiusi, ci sediamo all’ unica pasticceria/bakery presente sulla via ed ordiniamo una super colazione, il giorno del viaggio era stata praticamente dieta ferrea. Omelette, insalata, yogurt con miele e cereali, pane burro e marmellata, caffè americano, insomma partenza col botto. Alle 9 passate, data la perdurante assenza di affitta scooter, chiediamo alla signora della pasticceria, lei telefona e dopo 5 minuti si presenta un signore che ci accompagna in auto all’ agenzia. Vorremmo almeno un 200 cc ma ci dice che l’unico esposto è già impegnato, ci consiglia vivamente un 125 cc, unico targato in una schiera di 50 cc. Ci sembra “piccolo” per noi, lui insiste: -Very good scooter!- Del resto se vogliamo cominciare subito la nostra esplorazione… accettiamo. A posteriori si è rivelato veramente un ottimo mezzo, comodo, sufficientemente potente (trasferimenti con medie di 60/65 km ora) e molto economico (oltre 32 km litro), tutto per 15 euro al giorno (Sym Sinfony 125 SR). Facciamo un po’ di spesa, la portiamo in appartamento, torniamo in spiaggia per un po’ di sole ed un bel bagno e poi via,alla scoperta di Chios.

La nostra strategia è molto semplice: vogliamo vivere al meglio l’isola e per farlo l’unico modo è di conoscerla il più velocemente possibile. Il primo giorno lo dedichiamo alle spiagge a sud di Karfas quindi nell’ordine vediamo Aghia Fotini (spiaggia di ciottoli frequentata per lo più da giovani e abbastanza….fighetta), A.Emilianos (ciottoli con tre ombrelloni a disposizione bagnanti, molto tranquilla), Limnionas e A.Ioannis (ciottoli e sabbia, abbastanza trafficate) poi scendiamo a Katariktis, bel porticciolo con molte taverne e ci ripromettiamo di tornare, cosa che invece non abbiamo fatto, proseguiamo verso Nenita e deviamo per Vokaria (spiaggia di ciottoli con ombrelloni, panchine e attrezzatura per scendere in acqua,bandiera Blu), facciamo il bagno,sott’acqua si vede a decine di metri, spettacolare. C’è anche una bella taverna ma stanchi rientriamo per una doccia rigenerante. La sera andiamo a Tymiana, 2 km.dal nostro studios,ceniamo alla taverna Roussiko sull’ultima terrazza del locale, posto magnifico dove il cibo è ottimo a prezzi giusti. La taverna era stata ottimamente recensita nel dettagliatissimo diario dei tpc Gigio e Ceppi del 2013, del quale abbiamo portato con noi alcune pagine.

Il giorno successivo, sempre rotta verso sud, obiettivo Komi: lunga e bella spiaggia di sabbia, attrezzata e riparata dai venti che soffiano da n/o. Se si consuma presso la taverna di competenza ombrelloni e lettini sono gratis. Facciamo così e dopo una bella nuotata ci sediamo a tavola nella nostra taverna Karavella (****). Si sta veramente bene ma del resto in questa isola il cibo è ottimo dappertutto, sono veramente bravi i ristoratori ovunque siamo andati. Satolli, proseguiamo la nostra esplorazione, vediamo spiagge A.Ioannis (un’altra rispetto al giorno prima) e A. Lukas, sono di ciottoli e abbiamo dovuto risalire verso nord per qualche km. Ora ci riportiamo a sud e tocchiamo Emborios, porticciolino carino con taverne interessanti e poi Mavra Volia, di ciottoli neri, praticamente nella caldera dell’antico vulcano spento. Foto e bagno obbligatori e camminare per qualche centinaio di metri per vedere anche le altre due spiaggia nere dietro la prima più affollata e spettacolare. Ci rimane un po’ di tempo per un’assaggio di Pyrgi ,uno dei bei villaggi della Mastichoria e di Olympi e oramai che ci siamo planiamo verso A.Dynami una spiaggia da cartolina nella quale vogliamo assolutamente tornare. La sera cena a Karfas da Stratos (taverna semplice e tradizionale dove fanno tutto l’anziano gestore e la ragazza che è con lui), siamo soddisfatti. È già sabato, sono le 8 e siamo in strada. Vogliamo prendere tre ore di sole a Lithi nella parte ovest di Chios, altra bella spiaggia di sabbia attrezzata con acque calde che degradano lentamente. Bel posto anche questo,come fantastica anche la taverna dove pranziamo (quella “brown” fra le azzurre). La spiaggia ora è molto movimentata rispetto a quando siamo arrivati, quindi andiamo a curiosare lungo l’affascinante strada costiera e mettiamo nel mirino le splendide insenature della baia di Elinta, obiettivo dei prossimi giorni. Ci sentiamo proprio bene e lì per lì decidiamo per una volata, scusate il gioco di parole, fino a Volissos. Qui facciamo il pieno, è l’unico distributore nella parte nord ovest. Improvvisa però arriva anche la stanchezza, a fine giornata saranno oltre 120 km, per noi arzilli over 60 è obbligatorio ascoltare i messaggi lanciati dal nostro corpo, così tagliamo l’isola in orizzontale, svalichiamo a quota 800 m e scendiamo in picchiata verso Chios. Da notare una serie di tornanti a 180 gradi dove in ognuno di essi, più o meno nella stessa posizione, è presente la cappelletta che i greci mettono per ricordare un defunto in incidente stradale. Giornata piena.

La domenica successiva, rotta nord est, spiaggia Deskalopetra di ciottoli bianchi, caratteristica e assolutamente da non perdere così come la famosa pietra di Omero che si può vedere nel retrostante parco dedicato alla dea Cibele. Pranziamo al sacco comprando pie agli spinaci e poi continuiamo per la strada costiera scovando alcune chicche: insenature minuscole super attrezzate ad uso e consumo dei locali. Il resto del pomeriggio ci facciamo a piedi la zona del porto di Chios “saccheggiando” un bel negozio di souvenir. Scattiamo anche foto sfiziose ai 4 mulini perfettamente restaurati prima di entrare in porto.Serata in taverna a Karfas, questa sera proviamo Pinaleon, si rivelerà la miglior taverna del posto,sempre stipata quando le altre non hanno avventori (qualità, cortesia,velocità e buon prezzo,poi birra alla spina e vino della casa super), raccomandatissima. Ora siamo pronti per godere nella settimana entrante di ciò che più ci è piaciuto di Chios. Lunedi è il giorno di Trachili beach, la prima delle tre insenature della baia di Elinta, veramente magnifica, sovrastata da uno degli storici torrioni genovesi di avvistamento per le incursioni turche dal mare. Non c’è vento, lasciamo lo scooter all’ombra prima della fine dello sterrato che termina sulla spiaggia di ciottoli e sabbia e… siamo soli! Acqua trasparente, fredda e profonda insomma un bagno con nuotata memorabile, un paradiso. A mezzogiorno arriva una famigliola, ce ne andiamo e saliamo al villaggio di Avgonima, subito all’entrata del villaggio, sulla destra parcheggiamo alla taverna To Astheri. Un balcone con vista sul mare e piatti tradizionali tipici da urlo, ci sono strapiaciute le tomato e le green balls, per non parlare delle… rape (ve lo dice chi per 50 anni non le ha mai mangiate). Degna conclusione il gelato alla masticha con pistacchi glassati, un’esplosione di sapori nuovi e incredibili. Un unico commento: torneremo!! Ripartiamo molto rilassati e arriviamo ad Anavatos, il villaggio arroccato sulla montagna testimone della strage compiuta dai turchi sugli abitanti dell’isola.L’atmosfera tetra che aleggia sul posto ci porta dopo poco ad abbandonarlo e ci dirigiamo a Nea Moni il più grande monastero di Chios. Non è orario di apertura, fotografiamo i vecchi resti e poi scendiamo verso Chios per un bagno vicino ai 4 mulini. Oramai è sera Stratos ci aspetta.

L’indomani la nostra scelta di turisti 4ST (sole, spiaggia, scooter, studios e taverne) cade su A.Dynami, sfolgorante in fondo alla strada, con yacht ormeggiati in baia. Con noi sulla spiaggia altre tre persone, i primi italiani incontrati in una settimana. Mattinata splendida poi in quel di mezzogiorno, come sempre, arrivano tutti e noi scappiamo. Dove? A Olympi, nella piazzetta centrale alla taverna To Amethistos. Piatti sofisticati cucinati in modo certosino con la qualità dei prodotti greci. Tutto molto buono e più caro della media per chi vuole qualcosa di diverso rispetto alla cucina tradizionale. Sulla via del ritorno ci fermiamo ad Armolia ed acquistiamo souvenir artigianali un vero “bagno di tradizione”, Claudia è molto soddisfatta, così rientriamo, bagnetto a Karfas, doccia e poi ancora Pinaleon. Mercoledì puntiamo dritti verso Salagonas a sud, l’unica spiaggia dove occorre percorrere per raggiungerla uno sterrato di circa 2,5 km. Con lo scooter occorre massima prudenza, specialmente nell’ultimo tratto. La spiaggia è mista ciottoli e sabbia ci sono ombrelloni e lettini (3 euro), ma come spesso è accaduto siamo solo noi, anzi no c’è un sub che pesca polpi. La spiaggia è bella e ce la godiamo per bene nuotata compresa. Alle 10 arrivano due vecchi hippies e quando dopo un’ora se ne vanno insieme al sub siamo nuovamente in…. due e vai! A pranzo andiamo a Mesta sicuramente insieme a Pyrgi il villaggio più bello della Mastichocioria. Vicoli ,case e negozi e soprattutto studios da favola.Dopo passeggiata con shopping e foto ci sediamo ad una taverna a caso di cui non ricordo il nome e finalmente assaggiamo il mastelo(formaggio tipico di Chios). Ci viene cucinato in modo diverso rispetto alle volte successive che lo abbiamo preso ma sicuramente è stato il più appetitoso gustato,presentato in una casseruola con cipolle e peperoni, fantastico. Proseguiamo poi verso il porto di Mesta ,molto caratteristico e puntiamo in successione le spiaggia Didyma,Potalomi e A.Irini, pochissimo trafficate. Bel giro per oggi basta. Giovedi,venerdì e sabato ci vedono replicare pari pari gli itinerari su descritti,unica variazione uno spuntino a Pyrgi il villaggio dipinto.

Concludendo, sono stati 11 giorni fantastici, tra spiagge da sogno mare da bandiera blu, villaggi medioevali molto ben conservati, strade levigate perfette, non saremmo altrimenti riusciti a percorrere ben 986 km (qui la Grecia ci dà dei punti) e taverne veramente super. Le cito in ordine sparso: TO ASTHERI, ROUSSIKO, PINALEON, STRATOS, TO AMETHISTOS, KARAVELLA. Una curiosità: i red peppers (peperoni rossi spellati ripieni di feta) così cucinati e così buoni li avevamo mangiati solo dal Kapitano ad Haraki Rodi. Da assaggiare l’Imam, melanzana ripiena da ricetta turca e tutte le garlic souce, questa è sicuramente insieme a Kalimnos l’isola greca, di quelle da noi visitate, dove abbiamo mangiato meglio. Cosa non ci è piaciuto? O forse detto meglio è andato storto? Per il ritorno due giorni prima del nostro volo che partiva alle 7 di mattina, andiamo all’aeroporto per contattare un tassista e farci venire a prendere alle 5. Sembra tutto ok ma visto che non aveva preso nota di nulla convinco Claudia a prepararci prima, lo chiamo ma mi dà l’impressione di chi è a letto, lo hai svegliato e si gira dall’altra parte. Ci incamminiamo nello stradone deserto, saranno 4 km di vesciche e sudore ma… per fortuna passa un taxi, lo fermiamo e ci porta a destinazione, del nostro nessuna traccia! Lasciamo al nostro salvatore la giusta mancia che dopo un attimo di tentennamento accetta volentieri. Consiglio, affittate mezzo con riconsegna all’aeroporto.



  • scotiguazza scotiguazza
    Complimenti gran bel racconto di viaggio. grazie per le dettagliate informazioni. Una domanda, lo scooter lo consigliate ?? anche se le distanze sono abbastanza lunghe ?? il vento com'è?? grazie tante paolo"
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