Cuba nel cuore

1800 Km on the road, un viaggio ricco di emozioni, anche per nostra figlia di 5 anni
Scritto da: Gaia2006
cuba nel cuore
Partenza il: 26/07/2011
Ritorno il: 10/08/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Finalmente un sogno che diventa realtà, Cuba, un viaggio del cuore, perché quest’isola contraddittoria, dove l’orgoglio e la dignità si confondono con la rabbia e la rassegnazione, ha davvero la capacità di affascinarti, stupirti e toccarti il cuore, come pochi altri posti al mondo.

La preparazione al viaggio è iniziata con la lettura di 2 libri con punti di vista diversissimi sulla realtà di questo paese, ma che offrono molti spunti di riflessione: Cento Ore con Fidel di Ignazio Ramonet e Cuba Libre di Yoani Sanchez.

E poi, cartina alla mano l’itinerario. Cuba è un’isola grande, ricca di storia e di spiagge meravigliose, avendo 16 gg e viaggiando con una bambina non potevamo stancarci troppo, quindi abbiamo scelto di toccare i punti che secondo noi meritavano una visita, dovendo scartare a malincuore Santiago, Holguin e Baracoa. Il problema di Cuba sono le strade, percorrere 100 km può necessitare anche 2 ore, quindi bisogna stare molto attenti nella pianificazione del viaggio. Una soluzione più rapida è sicuramente prendere un volo interno, ma onestamente l’idea ci spaventava un po’…

L’organizzazione del viaggio inizia dalla ricerca del volo, noi abbiamo trovato una buona tariffa con Iberia, via Madrid, dopo aver scartato Blue Panorama e KLM + Martinair per i pareri pessimi di chi ci ha viaggiato.

Le case particolar le abbiamo cercate su alcuni siti come www.cubaccomodation.com, www.casaparticular.org, la macchina l’abbiamo noleggiata con cubacation e per prenotare gli hotel è più vantaggioso farlo direttamente sul posto con le agenzie locali!

Prenotare la macchina dall’Italia e riconfermarla anche all’arrivo è fondamentale in alta stagione, le macchine “moderne” sono relativamente poche ed è difficile reperirle con scarso anticipo.

Il volo è stato puntuale, avevamo richiesto (24 h prima della partenza del volo) i pasti per celiaci essendo mia figlia e mio marito intolleranti al glutine e siamo stati soddisfatti.

Atterrati all’Havana in serata abbiamo attraversato gli attenti controlli di sicurezza della polizia cubana, e abbiamo cambiato in aeroporto i nostri primi Cuc, i pesos convertibili, di valore pari a dollari americani e qualche pesos locale che in effetti non abbiamo quasi mai utilizzato! Naturalmente i turisti pagano tutto in Cuc!

Avevamo richiesto il transfer alla nostra prima casa particolar, il costo è circa sempre lo stesso, 25 Cuc, ed in circa 20 minuti arriviamo all’Havana Vieja, fuori è buio ma effettivamente si percepisce lo stato “decadente” dell’Havana. Molti turisti preferiscono soggiornare nella più residenziale Vedado, ma onestamente per 2 giorni va benissimo dormire all’havana Vieja, così si può visitare tutto a piedi. L’Havana è comunque una città tranquilla, dove abbiamo passeggiato a piedi senza problemi anche la sera, anche se effettivamente non abbiamo fatto vita notturna.

La nostra casa, Elsa Y julio è molto accogliente e davvero vicinissima al centro e al Malecon. La camera con bagno privato e aria condizionata è pulita e comoda, i proprietari della casa sono gentilissimi, julio parla piuttosto bene anche l’italiano. Il salotto e la zona con il tavolo per consumare colazione o cene permettono di scambiare 2 chiacchiere anche con gli altri ospiti della casa, in un clima molto piacevole. La colazione a base di pane, marmellata, pancake, uova, frutta, latte, yogurt, succhi e un ottimo caffè permette di iniziare con il piede giusto la giornata.

Dormiamo molto bene anche se il fuso orario ci fa svegliare la mattina presto ma ne approfittiamo per iniziare la nostra visita dell’havana presto. Approfittiamo di un bici taxi per farci portare in pochi minuti al Campidoglio, uno dei simboli dell’Havana, costruito sul modello di quello Americano. Da lì camminiamo nelle stradine centrali fino alla Playa Veja completamente restaurata e molto bella. Saliamo anche nella Camera Oscura, situata all’ultimo piano di un edificio, da dove si ha una vista panoramica di tutta la città. Si entra anche in una camera buia con al centro le immagini dal vivo della città a 360 gradi, mostrate attraverso l’utilizzo di un periscopio.

L’Havana ha molto fascino, ma la prima impressione è di trovarsi in una città in completa decadenza, con case in rovina, gente rassegnata, vicoli maleodoranti. Osservandola più attentamente si riesce a vederne il passato glorioso, le meravigliose facciate o dettagli di alcuni palazzi, l’atmosfera retrò davvero unica, la cordialità delle persone, il tutto accompagnato dalla meravigliosa musica cubana suonata dai gruppi nei locali e nelle strade.

Proseguiamo la passeggiata su calle Octisia e Mercador, dove si trovano la casa del cioccolato (dove oltre gustare cioccolatini di ogni tipo, preparano uno squisito latte freddo), la casa del Tabacco e la casa del Rum dove acquistare i prodotti più tipici di Cuba a buoni prezzi.

Naturalmente non può mancare la visita alla Bodeguita del Medio, molto caratteristica e dove si gusta il vero mojito accompagnato da buona musica Cubana.

Al tramonto optiamo per una passeggiata sul più famoso lungomare di Cuba, il Malecon, dove sfrecciano i rumorosi e divertenti Coco Taxi, le meravigliose macchine colorate anni ’50, e da dove si ha un punto di vista diverso sulla città.

Ceniamo alla Sociedad Asturiana Castropor (Malecon 107), un delizioso Ristorante con patio interno e terrazza al primo piano da dove si gode di una splendida vista, curato nel servizio e nelle proposte gastronomiche, a prezzi assolutamente accessibili.

Il secondo giorno passeggiamo di nuovo nelle viuzze del centro storico, passando per il Monastero di San Francesco, nella Plaza des Armas dove c’è un mercatino di libri usati e antichi e arriviamo fino al Castillo de la Real Fuerza, di fronte alla Fortaleza de San Carlos.

Il pomeriggio prendiamo un coco taxi per raggiungere in pochi minuti L’università dell’havana ed il Vedado.

Il Vedado è caratterizzato da case più residenziali, ampi viali, negozi e piazze.

All’imbrunire ci rechiamo all’acquario National nel Miramar per una serata originale e divertente adatta a nostra figlia.

La mattina seguente partiamo alla volta di Vinales, dopo avere atteso circa 1 ora e mezzo che ci consegnassero la macchina, per un improbabile traffico e una più probabile caratteristica locale di fare tutto con estrema calma non curandosi degli appuntamenti.

Uscire dall’Havana è difficile a causa della scarsa segnaletica, chiediamo indicazioni ai passanti e alla fine un ragazzo ci offre di indicarci la strada in cambio di un passaggio fino a Vinales. Chiedere i passaggi è un modo molto comune di spostarsi per i cubani, e onestamente, con le opportune precauzioni è un modo divertente e interessante di fare 4 chiacchiere con la popolazione locale.

Il ragazzo che accompagniamo è uno studente di medicina che ci racconta fieramente come i loro studi siano pagati dallo Stato in cambio di qualche ora di lavoro nei campi. Do ut des.

Il viaggio dura circa 2 ore e mezzo, bisogna stare attenti ai limiti di velocità e ai posti di blocco presenti sull’Autopista, che altro non è che una spianata di asfalto piena di buche in mezzo ai campi.

Arrivati a Vinales troviamo subito la nostra casa, accogliente e pulita, anche se sicuramente basica. Pernottiamo da Haydee Chiroles che per 20 Cuc ci coccola e prepara delle ottime colazioni.

La stanza ha 1 letto matrimoniale e 1 altro letto, rumorosi condizionatori, un bagno con doccia calda, e una graziosissima veranda esterna. La proprietaria è gentile e prodiga di consigli sulle attività da fare.

Vinales è molto tranquilla e rilassante e soprattutto è circondata da splendidi Mogotes. I Mogotes sono delle colline dalla forma molto caratteristica arrotondata, create dalla lente erosione degli agenti atmosferici e circondate da rigogliose vallate. Ci sono diversi punti di osservazione da Vinales ma la cosa migliore da fare è sicuramente partire alla scoperta di questa incredibile zona. Con la nostra auto andiamo a visitare la Cueva dell’Indio, una grotta molto bella dove si fa una breve passeggiata e poi si prosegue con una barchetta che attraversa il piccolo fiume interno alla grotta. E’una visita interessante e fresca. Purtroppo non possiamo andare alla Cueva de San Tomas perché il percorso è molto più impegnativo e viene altamente sconsigliato con i bambini. Ma passiamo comunque un piacevolissimo pomeriggio.

La sera ceniamo da Tomas, uno dei pochi ristoranti di Vinales, semplice ma accogliente.

Il giorno seguente ci rechiamo a cayo Jutia, che dista circa 1 ora da Vinales. La strada è bellissima, con paesaggi mozzafiato interrotti da ogni specie di animale di campagna!

Per accedere alla penisola si deve pagare un ingresso e onestamente il mare non è tra i più belli: pulito e azzurro ma non certo da cartolina! Noleggiamo un pedalò per fare un po’ di snorkeling al largo, dove riusciamo a vedere qualche pesce. Cayo Levisa, che dista circa lo stesso tempo da Vinales, pare sia molto più bello ma anche più vincolante. Infatti si raggiunge solo con un traghetto che parte la mattina alle 10 e torna il pomeriggio alle 16, senza possibilità di scelta, lasciando i turisti e locali su una piccola isola per tutto il giorno! La buona notizia invece è che a cayo jutia veniamo avvicinati da un signore cubano che ci offre aragosta fresca arrostita proprio sulla spiaggia al momento a 7 Cuc! Offrire aragoste in questo modo è illegale, ma è pratica piuttosto comune in tutta l’isola, bisogna solo usare un po’ di discrezione!

Passata una piacevole giornata al mare, rientriamo a Vinales dove torniamo nuovamente a cena da Tomas e riusciamo a sederci sulla graziosa veranda, godendoci uno splendido tramonto.

Tramite la nostra ospite prenotiamo per la mattina seguente una passeggiata a piedi alla scoperta dei mogotes x la mattina, e una cavallo il pomeriggio.

Il tour del Parco naturale inizia alle 9 del mattino. La nostra guida Manolo, è bravissima e preparatissima sulla botanica, la storia, l’agricoltura, oltre a raccontare interessantissimi aneddoti sulla città e sul paese in generale. È un piacere ascoltarlo, e così nonostante il caldo il tempo passa veloce. Ci fa scoprire il curioso fiore blu il cui succo è dolce come il miele, la pianta che toccandola chiude le sue foglie, i curiosi animali che vivono tra le campagne ed i terreni dei contadini, le costruzioni tipiche che resistono anche alla potenza degli uragani, ed il modo semplice di vivere dei locali, tra piantagioni di caffè e di tabacco.

Naturalmente ci viene offerto cocco fresco da bere e dell’ottimo rum, insieme agli originali sigari cubani da provare e da comprare. Anche la vendita diretta dei sigari è illegale, perché devono essere consegnati tutti allo Stato per la vendita, e per questo i prezzi sono molto vantaggiosi e si riesce anche ad aiutare i coltivatori.

Camminiamo tra piantagioni di tabacco e di caffè, saliamo fino a una grotta in mezzo alla collina dalla quale si gode una splendida vista della zona circostante, per nostra figlia è proprio un’avventura!

Finito il nostro tour alle 12 andiamo a pranzo al Palenque di Cimarrones, un Ristorante grazioso con musica dal vivo al quale si accede passando dentro una grotta.

Dopo una breve pausa pomeridiana facciamo infine una piacevole passeggiata a cavallo scoprendo altri angoli della zona, insieme alla nostra guida taciturna Alain e a 2 cavalli tranquilli e smunti.

Un pomeriggio bucolico e rilassante, un divertimento unico per nostra figlia, eccitatissima di sedere insieme a me su un cavallo vero!

Per concludere in bellezza la giornata, ceniamo a casa nella pace della nostra veranda assaggiando gli ottimi piatti locali della nostra padrona di casa, e ci prepariamo per lasciare Vinales la mattina seguente.

Il viaggio da Vinales a Cianfuegos è piuttosto lungo, circa 6 ore su un autopista colorita e piena più che di macchine, di contadini che cercando di venderti frutta e formaggio.

Arriviamo alla nostra casa particolar situata nella zona residenziale di punta Gorda ma con una scusa la proprietaria ci dice che non può ospitarci ma ci accompagna a casa di una sua vicina. La nuova sistemazione è molto accogliente con una grande camera da letto con bagno privato, e un bel giardino dove fare la prima colazione. Il proprietario di casa è un’amante degli uccelli, quindi c’è una gabbia enorme con esemplari bellissimi.

Facciamo una breve passeggiata nella zona di Punta Gorda, dove si trova il Palacio de Valle, originale e molto particolare, con una splendida terrazza sul mare. Il Palacio, in stile moresco, ha 3 torri in stili diversi e degli interni decorati con piastrelle e mosaici.

Visitiamo poi il centro di Cianfuegos con la sua piazza Patrimonio dell’Unesco, ma onestamente non c’è molto altro, quindi andiamo a cena alla Vieira e torniamo a casa sotto una pioggia tropicale.

La mattina seguente ci mettiamo in viaggio per Trinidad, circa 1 ora e mezzo. Avvicinandoci al mare passiamo su una strada attraversata da centinaia di granchi di colore rosso.

Trinidad appare subito vivace, con le sue case colorate a tinte pastello e le stradine in pietra, e gente ovunque che lavora, che suona, turisti indaffarati… arrivare alla nostra casa è semplice, ma anche qui, con una scusa palese, ci viene detto che non c’è posto nonostante avessimo prenotato da settimane! Questo è piuttosto tipico a Cuba. Infatti i proprietari delle case particolar prendono spesso un maggior numero di prenotazioni rispetto alla loro effettiva capacità, per non rischiare di perdere clienti dato che non possono richiedere acconti a conferma delle prenotazioni. Naturalmente poi si dimostrano molto disponibili nell’accompagnarti presso la casa di un parente e un amico, quindi anche in questo caso troviamo una sistemazione alternativa in pochissimi minuti.

La nostra stanza è un po’ piccola e particolarmente basica, ma come sempre la cordialità dei proprietari rende il soggiorno più piacevole. Inoltre siamo proprio al centro città, a pochi passi dalla famosa casa de la Trova.

Ne approfittiamo subito per fare una passeggiata e poi partiamo alla volta di Playa Ancon, una bellissima lunga spiaggia di sabbia bianca e mare azzurro. Vi si accede arrivando in auto alla fine di una penisola, passando per un hotel evidente e non molto bello, ma per fortuna la spiaggia è lunga e camminando qualche minuto siamo assolutamente da soli!

Prima di andare a cena sbirciamo nel colorato e colorito mercatino di Trinidad, dove si possono fare davvero ottimi acquisti di tovaglie e tessuti tipici, prodotti in cotone, giochi e borse costruiti con materiale riciclato. Sovente le signore ci chiedono se abbiamo nostri vestiti o saponette da regalare loro, per fortuna eravamo preparati ed avevamo portato con noi saponette, penne, giocattoli e vestitini da regalare, per la gioia dei bambini.

Ci rechiamo a cena da Sol Y Son, un grazioso ristorante con un bel patio, curato e con un menù piuttosto vario. La cena è accompagnata da ottimi drink e da un’eccellente musica cubana suonata dal vivo.

Ma la Musica è ovunque a Trinidad. Nella Plaza Mayor gruppi musicali suonano divinamente, mentre i cubani ed i turisti di tutte le età ballano salsa e son, uno spettacolo per i nostri sensi, allegria pura che si sprigiona.

Trinidad è davvero un luogo magico, a mio avviso quello che mi ha colpito di più a Cuba, anche perché alla vitalità della città si contrappone la tranquillità di Playa Ancon. Il giorno dopo ci fermiamo nella spiaggia davanti al Caribe Grill, con pochi ombrelloni in paglia e solo altre 2 persone accanto a noi. Il mare è incredibile e a pochi metri dalla riva la barriera corallina permette di fare ottimo snorkeling. Pranziamo al grill naturalmente con pesce fresco, poi decidiamo di fare una passeggiata nei dintorni di Trinidad, fino alla torre di Manaca Iznaga, dalla quale si gode un panorama mozzafiato. Arriviamo fino alla finca di Guacinango, un’antica hacienda del XVIII secolo ora occupata da un Ristorante.

Rientrati a casa ci rechiamo a cena al Ceiba, in un cortile molto accogliente con al centro un albero bellissimo. Si può scegliere tra vari menù a prezzo fisso, buoni e abbondanti.

Le zone da visitare vicino Trinidad sono davvero tante: il giorno seguente è la volta del Parco del Cubano, una passeggiata di 40 minuti tra ruscelli, ponti, salite e discese che conducono ad una cascata gremita di gente che si tuffa e fa il bagno! L’attività fisica ha stimolato il nostro appetito e ci rechiamo al Playa Mayor tanto decantato nelle guide, però è assolutamente un posto turistico che non vale la pena!

Ultimo pomeriggio di mare alla splendida spiaggia del Caribe Grill e ultima cena nel delizioso Sol Y Son, lasciare Trinidad e la sua allegria è davvero dura, anche se la musica ti segue!

La prossima tappa è Cayo Guillermo, circa 4 ore da Trinidad attraversando l’isola da Sud a Nord, dalla valle de Los Ingenios al mare.

L’ultimo tragitto è davvero strepitoso, si attraversa una strada letteralmente in mezzo al mare per circa 30 km regalando sensazioni indescrivibili. Sembra di volare sull’acqua, calma e trasparente. All’ingresso il cartello della propaganda ricorda la volontà di Fidel Castro di costruire questa strada per collegarle ai meravigliosi Cayos: “Aqui hai que echar pietra sin mirar para alante” ovvero “qui dovete gettare pietre senza voltarvi indietro”, ingegno e volontà tipici del leader maximo.

Il nostro Resort, Hotel Sol è accogliente e pulito, la nostra stanza è di fronte al mare ed il nostro periodo di relax dopo tanto girovagare si prospetta davvero meraviglioso.

Nostra figlia è attratta dalla splendida piscina e dai giochi, noi naturalmente dall’invitante azzurro del mare e dalla soffice spiaggia bianca. Nonostante sia un resort è piuttosto tranquillo e informale, il cibo è buono e sicuramente molto più vario di quanto eravamo abituati.

Facciamo subito amicizia con una signora cubana trasferita in Italia da anni e con suo figlio coetaneo di Gaia, felicissima perché finalmente può giocare con qualcuno che capisca la sua lingua!

Giovanni prenota un’immersione per il giorno seguente che si rivela più essere un’uscita a pesca, ma è comunque un’esperienza, prendono anche un aragosta viva!

E poi affittiamo una barchetta per fare snorkeling al largo, dove incontriamo pesci coloratissimi e variopinti che elettrizzano nostra figlia. Con maschera e tubo impara a nuotare benissimo, con nostra immensa gioia, e scopre il divertimento di seguire i pesci in acqua!

Tra relax, drink bevuti in riva al mare, passeggiate e lunghi bagni, il tempo in questo paradiso vola, 4 gg di meritato riposo.

Usciamo solo una volta per andare nella vicina Playa Pilar, altra splendida spiaggia frequentata anche da molti cubani, e soprattutto troviamo delle enormi e meravigliose stelle marine.

Quello che ci aspetta come ultima parte del viaggio è un lungo tragitto da Cayo Guillermo a Varadero, circa 7 ore di strada. L’ultima parte è davvero difficile, si passa in mezzo a strade sterrate e piccoli villaggi con zero indicazioni, poi quando si arriva all’ingresso della penisola di Varadero sembra di essere catapultati improvvisamente nella civiltà: ampi viali, hotel maestosi che si susseguono, bei negozi, locali… dov’è finita la vera Cuba?

Varadero non è Cuba, ma una realtà falsata, non ci sono le splendide case coloniali, i palazzo antichi, i mercatini caratteristici, i carretti per la strada. Il mare non delude, ma guardandosi intorno si potrebbe essere ovunque.

Il nostro Tryp Palmeras è probabilmente una delle strutture più belle di Varadero, situata proprio sulla sua estremità, con splendidi giardini e una lunga spiaggia bianca. E’ un resort di lusso, con ampie piscine e area giochi per bambini, splendidi Ristoranti e Bar, diverse attività di intrattenimento sportivo e ludico incluso un teatro, è tutto molto piacevole e curato, ma appunto non si ha più la sensazione di essere a Cuba.

Varadero è un paradiso isolato, che non permette di entrare a contatto con il calore del popolo cubano, fatta eccezione per chi lavora negli hotel che comunque in qualche modo è più distaccato rispetto alla gente di strada. Non c’è il fascino decadente de l’Havana, il ritmo di Trinidad, il paesaggio inusuale di Vinales e l’atmosfera ancora incontaminata di Cayo Guillermo.

Due Giorni di relax ci separano dal nostro volo di ritorno. Da Varadero all’aeroporto dell’Havana ci sono circa 2 ore di viaggio, per fortuna il nostro volo è la sera, il buio ci permetterà di non vedere quello che stiamo lasciando, e ci predisporrà per un bel sonno!

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