Catania e dintorni 2

15 giorni in giro per la parte orientale della Sicilia. Non accenno neanche alle spiagge bellissime che abbiamo visto, ma vi racconto cosa visitare.
Scritto da: hellblazer1976
catania e dintorni 2
Partenza il: 02/09/2019
Ritorno il: 15/09/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Quest’anno la meta delle vacanze è stata la Sicilia, precisamente Catania e dintorni. È stata una meta scelta all’ultimo secondo, accettando l’invito di una coppia di amici che da anni ci invitavano. Avremmo dovuto fermarci solo un paio di notti, a casa loro, ed è finita invece che siamo rimasti tutte e due le settimane di ferie, scoprendo la generosa ospitalità siciliana. Abbiamo conosciuto persone generose e disponibili, che senza neanche conoscerci ci hanno trattato come dei principi, il sud Italia meriterebbe di vivere di turismo, per le ricchezze (non solo artistiche) che possiede… Non avendo fatto una vacanza itinerante, non ho delle vere e proprie tappe da consigliare. Mi limito perciò stavolta ad elencare una serie di spunti che possano servire per chi voglia scoprire quest’angolo di isola.

Indice dei contenuti

CATANIA:

Consiglierei di dedicarci almeno due giorni. Le cose da vedere sono molte e non serve affidarsi ai giri turistici programmati per vederle, anzi. Ero personalmente attratto dall’idea di visitare la parte sotterranea e questa cosa è assolutamente possibile in totale autonomia, spendendo molto meno rispetto ai tour organizzati che comunque non comprendono tutti i siti. L’unico problema è riuscire ad incastrare tutti gli orari, perché soprattutto le chiese sono gestite da volontari (che ringrazio per gentilezza e disponibilità, e per fare quanto la pessima gestione della cosa pubblica non permetterebbe altrimenti…) e quindi non sono sempre aperte. (io mi son trovato molto bene con il sito www.oraridiapertura.net) Terme: consiglio la visita delle vecchie terme romane. Le Terme Achilliane sono situate esattamente nel sagrato del Duomo, hanno gli orari più flessibili e meritano una visita, l’ambiente è piccolo ma molto ben conservato. Le Terme della Rotonda sono forse le più belle, con tracce di strutture romane e bizantine, ma sono aperte solo il mercoledì e la domenica mattina, sono dalle parti del castello. Le Terme dell’Indirizzo sono invece in zona Pescheria ma sono una struttura assolutamente trascurata, uno spettacolo triste, come viene definito su alcune recensioni. E’ comunque un sito gratuito da vedere. Sempre in zona Pescheria, oltre al cavalcavia del treno c’è l’Ostello, una struttura che permette di scendere nel sottosuolo e vedere il fiume Amenano, che è il fiume rimasto sepolto dall’eruzione della fine del 1669 e che scorre sotto la città. La discesa si può fare di giorno, pagando 2 euro a testa, mentre la sera ci si può consolare del caldo diurno nel pub a fianco. All’interno dell’ideale percorso nella Catania sotterranea ci hanno raccomandato anche il Monastero dei Benedettini e le Chiese di Sant’agata. Il Monastero è imperdibile, vale la pena investire 8 euro e fare il tour guidato. E’ una struttura imponente, complessa, che permette di toccare dal vivo gli effetti dell’eruzione del 1669, che giunse ad accumulare quasi 12 metri di lava in corrispondenza dei vecchi muri esterni. È da vedere anche l’ingegnoso modo con cui la lava venne poi “riutilizzata” dai monaci come pavimento delle cantine della nuova costruzione…Splendido anche l’organo. Le Chiese di Sant’Agata, invece, merita un discorso a se stante: da piazza Stesicoro, alle spalle dei resti dell’anfiteatro romano, parte un “percorso” legato al martirio di sant’Agata, vale a dire San Biagio in Sant’Agata alla Fornace, Sant’Agata la Vetere (che fu la prima cattedrale di Catania) e Sant’Agata al Carcere. Ovviamente, anche in questo caso bisogna far conto con le aperture al pubblico, visto che sono visitabili grazie ai bravissimi ragazzi volontari che ti raccontano la storia legata al monumento. San’Agata alla fornace offre la possibilità di vedere un piccolo pezzo di originario pavimento sul quale la santa venne martirizzata, ed è aperta in genere la mattina, il giovedì invece dalle 16.30 alle 18. Risalendo la strada, si trova Sant’Agata alle Carceri, aperta solo la domenica mattina e dove si può visitare il carcere della santa, secondo la tradizione popolare, ed infine si arriva aSant’Agata la Vetere, aperta ogni giorno. E’ molto interessante visitare la cripta con lo scolatoio (il posto dove in tempi antichi i monaci ponevano i cadaveri per liberarli dalle interiora e dai fluidi corporei, prima di seppellirli), e sorge sul luogo del pretorio romano, dove la santa venne giudicata. Ovviamente, lo scavo che permetterebbe di riportare interamente alla luce il passaggio che riportava il condannato alle carceri è fermo da 40 anni, in attesa dell’erogazione dei fondi. A proposito di chiese, raccomando caldamente di investire 5 euro e visitare la Chiesa di San Giuliano in via Cruciferi, molto interessante e che permette di avere una vista bellissima sulla città di Catania, ascendendo alla parte più alta dove le suore di clausura, d’estate, potevano lavorare guardando la città e al riparo da sguardi indiscreti. La regola di clausura era talmente rigida che durante la seconda guerra mondiale dei tedeschi poterono rifugiarsi impunemente nel convento, perché la gente era convinta che ci vivessero ancora delle suore, dentro. E’ visitabile venerdì e sabato mattina, le guide sono assolutamente brave e disponibili. E, al termine di questo rapido excursus sulle bellezze catanesi, non possiamo dimenticare i vari palazzi nobiliari ed il bellissimo teatro greco, a poca distanza dal Duomo di Sant’Agata.

FUORI CATANIA:

Tappa imperdibile e comunque famosa, oltre a Taormina e Castel Mola (che avevamo già visti e dove non siamo tornati), ovviamente consiglio Siracusa. L’Isola di Ortigia merita una lunga passeggiata, possibilmente verso sera, ma il parco archeologico con il famosissimo teatro e l’Orecchio di Dioniso va assolutamente visto. Così come non vanno perse le bellissime Catacombe di San Giovanni, seconde come estensione solo a quelle di Roma. Meno conosciute ma più antiche sono le catacombe di santa Lucia (aperte solo venerdì e sabato) con annesso sepolcro, attualmente chiuso per lavori di restauro.

Sulla stessa strada, Palazzolo Acreide, l’antica Akrai, che offre la possibilità di vedere un bel teatro greco ed un antico sito misterioso, quello dei Santoni (si tratta probabilmente del più grande santuario dedicato alla Magna Mater dell’intera Sicilia).

Pantalica: si tratta di un’antica necropoli. È un sito molto grande, si possono fare due giri diversi, uno di 5 e uno di 8 ore, visitando le tombe, le abitazioni rupestri e le chiesette bizantine. Prendendo la direzione Anapo, si può passeggiare nelle gallerie della vecchia linea ferroviaria.

Riserva di Cavagrande del Cassibile: alle spalle di Avola vecchia, vale la pena inerpicarsi in auto fino ad arrivare al posteggio dal quale si parte per i laghetti di Cavagrande, in fondo ad una valle. Occorre scendere (e poi risalire!!!) lungo un ripido costone di montagna, sono circa 45 minuti di camminata, ma lo spettacolo dei laghetti naturali formati dal fiume, nei quali si può fare il bagno, vale assolutamente la pena. Attenzione: il sito ufficialmente deve essere chiuso, perché per prendere il sentiero occorre scavalcare il cancello chiuso con un lucchetto. Per agevolare la cosa, sono state sistemate delle cassette di plastica che fanno da gradino. ..Un altro sentiero parte dalla contrada Stallaini, vicino a Canicattini.

Gole dell’Alcantara: a nord di Catania, occorre uscire dall’autostrada a Giardini Naxos e procedere poi per circa mezz’ora. La discesa nella gola si più fare a piedi (2 euro a persona) o in ascensore (8 euro a persona). E’ affascinante inoltrarsi nella stretta gola che l’Alcantara ha scavato nella roccia, l’acqua è fredda e consiglio gli scarpini ai piedi. Poco distante, visitate Castiglione di Sicilia. È un borgo (uno dei più belli d’Italia) fuori da ogni giro turistico, tranquillo e dominato da un sito bizantino (ovviamente non visitabile, in modo ufficiale almeno) che permette di dominare l’intera valle. E da lì si può vedere un casale letteralmente adagiato contro un enorme masso, sembra un film.

E infine, un triste cenno alla zona di Augusta. Il petrolchimico è una struttura enorme, quasi aliena, avvolge e soffoca nel suo odore, ti accorgi di esserci vicino semplicemente respirando, triste fonte di avvelenamento secondo le notizie di cronaca che si possono leggere facendo una semplice ricerca su Internet.

In conclusione di questo mio rapido excursus: vale la pena pensare di dedicare qualche giorno, o qualche settimana, a questa regione. Noi abbiamo intenzione di tornarci, ci sono tantissime altre cose da vedere. L’unica cosa che ci tengo ad evidenziare sono le difficoltà legate agli spostamenti. Se non si vuole usare la macchina, meglio affidarsi agli autobus. Dalla stazione dei treni partono diverse corse (certo, il vero divertimento è riuscire a trovare dove vendono i biglietti, un’insegna aiuterebbe parecchio da questo punto di vista…), noi per andare a Siracusa abbiamo fatto un viaggio molto comodo, scendendo praticamente in zona catacombe. L’esperienza con il treno invece è stata completamente negativa, tra Catania e Siracusa si viaggia ad un solo binario ed i ritardi sembrano essere all’ordine del giorno (oltre il fatto che l’ultimo treno da Siracusa verso Catania parte alle 19.30 e questo risulta penalizzante se si vuole anche semplicemente cenare in Ortigia). Ma davvero, vale la pena. Questa è terra di gente generosa, di storia, arte e cultura. E’ terra che potrebbe vivere di turismo, che gli stranieri conoscono e frequentano più di noi, ed è un vero peccato.

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