Capo Verde

21-Agosto-2003 L' incantesimo spezzato a Villa do farol Cari turisti la conoscete la pubblicità che recita No Alpitour Ai! Ai! Ai! Non credeteci Alpitour o no la vacanza è a rischio lo stesso. Voglio raccontare a tutti Voi la ns.avventura in una meta turistica che, per nome è molto rinomata ma in realtà come bellezza non supera la Sardegna:...
Scritto da: Matteo Ascari
21-Agosto-2003 L’ incantesimo spezzato a Villa do farol Cari turisti la conoscete la pubblicità che recita No Alpitour Ai! Ai! Ai! Non credeteci Alpitour o no la vacanza è a rischio lo stesso.

Voglio raccontare a tutti Voi la ns.Avventura in una meta turistica che, per nome è molto rinomata ma in realtà come bellezza non supera la Sardegna: Capo Verde.

Siamo partiti lunedì notte entusiasti e rassicurati da ciò che l’agenzia di viaggi aveva descritto come il luogo piu’ paradisiaco del mondo . Dopo sei tranquille ore di viaggio arriviamo. E’ notte e spira un forte vento (dentro di noi pensiamo: ma il vento secondo i racconti dell’agenzia non doveva essere moderato?) Dopo circa una decina di km arriviamo in hotel. L’accoglienza è molto calorosa: musica Capoverdiana bibite dissetanti e poi… Finalmente a riposare nelle ns.Stanze.

il desiderio che il mattino arrivi presto,aiutati anche dal fuso orario, fa si che il ns.Sonno duri meno del previsto e così ci ritroviamo a guardare alle sette di mattina quel cielo dove il sole splende sempre. Ma cosa vediamo? Un cielo scuro, pieno di nuvole e un vento fortissimo.

Un po’ tristi della ns. Prima visione dell’isola decidiamo di ritornare a dormire nella speranza che il tempo migliori. E così alle dieci usciamo dalla ns.Camera ma ci ritroviamo a constatare che nulla è cambiato. Cosa fare? Il sole non c’è , giocare a beach volley impossibile troppo vento a freccette neppure.

Non resta che visitare il ns. Villaggio.Conosciamo gli animatori e le animatrici Alpitour Ascoltiamo le possibili escursioni e poi arriva l’ora del pranzo. Una grande sala con pietanze anche per i palati più esigenti .

Sono circa le 17 non sappiamo cosa fare il tempo non permette nulla. Decidiamo di andare a vedere lo scenario, penso il piu’ bello dell’isola, : l’oceano.

Le onde sono altissime, non c’è possibilità di fare il bagno. Se rimani ad ammirare il paesaggio a riva rischi di essere travolto da onde che ti fanno roteare sott’acqua fino a quando non ti depositano a riva.

Solo un buon nuotatore puo’ farcela. Abitanti dell’isola praticano windsurf, per i turisti uno sport quasi impossibile visto che le onde sono talmente alte anche a riva che prima di riuscire a uscire con il surf ti sei già demoralizzato. Non resta che una sola possibilità: il bagno lo puoi fare ma in piscina! Io non ci vado neanche a casa! Cosi’ abbandoniamo questa idea , ci incamminiamo verso la spiaggia accanto, a circa 50 mt dalla nostra, del villaggio DJESAL, riprendo con la telecamera il paesaggio e poi deposito la borsa sopra il lettino. Ci sono altri turisti . Decido di andare a toccare l’acqua sempre con lo sguardo rivolto verso la mia borsa. Non trascorrono neanche 10 minuti e la ns.Borsa non c’e più. Corriamo cerchiamo disperati, tutto è andato perso telecamera macchina fotografica, anello, orologio chiavi della cassetta di sicurezza. Disperati torniamo all’hotel denunciamo il furto e veniamo informati che per la perdita della chiave dobbiamo pagare 50 euro ma noi non l’abbiamo persa! c’e stata rubata. La motivazione del pagamento sarebbe stata la rottura della cassaforte perché non ci sarebbe stata la seconda chiave. Dalla reception invece veniamo a conoscenza che esiste la seconda chiave e riusciamo così ad aprirla. I giorni trascorrono, nessuna notizia riguardo il recupero dei nostri valori,e anche per i 50 euroi sembra che abbiano capito che forse non è giusto chiederli.

il paesaggio è sempre quello: oceano con onde alte e vento forte. I ns. Occhi non credono alla vista dell’animatrice con dieci bambini piccoli nell’acqua. Non riesce a tenerli tutti sotto controllo e credetemi con quelle onde basta un attimo per annegare. Siamo giunti all’ultimo giorno i ns.Averi non sono più tornati. Consegnamo le chiavi della camera alla reception e ci ritroviamo stupefatti: 50 euro da pagare per la perdita della chiave della cassetta di sicurezza. Eppure lo scasso non c’è stato ripetiamo al direttore.

Se la nascondevo in camera potevo subire il furto come è accaduto ad una signora che è stata derubata in camera di ben 300 dollari.

Il direttore risponde che non è al corrente di nessun furto e che dovevamo sapere che i turisti presenti nelle spiaggie riservate ai villaggi non godono di nessuna protezione, pertanto se pensate di poter filmare o fotografare l’ unica cosa bella di quest’ isola, cioè l ‘oceano, lo dovete fare con il cuore in gola in quanto non si è liberi di poter appoggiare nulla sui lettini. L’ unica cosa che il bravo Direttore ha continuato a ripeterci è che dovevamo sborsare i 50 euro e che non poteva fare nessuna eccezione per non creare precedenti, ma nessuno ci aveva informato che la spiaggia non era protetta inoltre rispondo con voce alterata che si sono verificati anche altri furti .

Insomma non veniamo ascoltati ci chiedono i 50 euro e noi disdegnati paghiamo il conto.

Cari lettori e lettrici genitori e non ,queste ns.Righe hanno voluto testimoniare il compartamento assurdo , del Direttore, che probabilmente non si è reso conto di cosa significhi essere derubati delle proprie cose care , e si è solo preoccupato di chiedere il risarcimento dei 50 euro. Ultima cosa , non fatevi abbagliare dalle agenzie o dai depliant, a Capo Verde esiste solo l’ oceano.



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