Caorle, itinerari in bicicletta tra storia e natura

Percorsi in bicicletta nei dintorni di Caorle per apprezzare non solo il mare, ma anche le meraviglie della laguna e la serenità della campagna con i suoi piccoli gioielli d'arte
Scritto da: danielad
caorle, itinerari in bicicletta tra storia e natura
Partenza il: 03/09/2011
Ritorno il: 10/09/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Caorle, non solo mare, ma natura e tradizioni

Indice dei contenuti

Siamo riusciti con non poche difficoltà a ritagliarci questa settimana di vacanza che, per motivi familiari, dovevamo per forza trascorrere vicino a casa. Volevamo però fare qualcosa di diverso, vedere luoghi che non eravamo mai riusciti ad apprezzare e a gustare con calma anche se distanti pochi chilometri. Nostro figlio Claudio, per la sua tesi di laurea, aveva studiato proprio i dintorni di Caorle, proponendo degli itinerari in bicicletta che percorrono sentieri in laguna e raggiungono i paesini dell’entroterra con le loro chiesette rurali. Perchè non approfittare di questi suggerimenti? Ci siamo rivolti all’Agenzia Viaggi Arcatours, che ci era stata consigliata da alcuni amici per l’efficienze e la serietà delle proposte, la quale ci ha fatto soggiornare in un grazioso bilocale al Residence Laura, dotato di tutti i confort, in una zona tranquilla, ma centrale. Da lì, con le nostre fedeli biciclette, ogni giorno abbiamo scelto un percorso diverso che ci ha fatto apprezzare il nostro territorio.

1° e 2° giorno

Caricando le bici in macchina, siamo andati in località Brussa che rappresenta la porta d’ingresso a Valle vecchia e alla laguna di Caorle, luoghi di valenza ambientali unici nell’Alto Adriatico. E’ un piccolo paese dove comunque sono stati effettuati dei ritrovamenti di insediamenti romani. Valle vecchia è un sito di straordinario interesse ecologico. Ultima propaggine del comune di Caorle prima di Porto Baseleghe e quindi di Bibione, si estende per circa 700 ettari, delimitata sui quattro versanti da acque marine, lagunari e fluviali. A questa superficie ampiamente manipolata dall’uomo se ne affianca una rimasta più selvaggia: sul lato che dà al mare, Valle Vecchia offriva e offre una lunga spiaggia priva di insediamenti turistici coronata da una fitta pineta impiantata artificialmente sul complesso sistema di dune presenti in origine. L’itinerario ha inizio dal ponte della Brussa, ponte che rappresenta anche l’unico punto di connessione dell’isola con la terraferma. Il percorso si presenta di configurazione anulare. Scendendo dal ponte della Brussa, si procede dritti per circa 400 metri su strada sterrata, quindi si svolta a sinistra per una delle strade bianche di servizio all’attività agricola, facendo attenzione a mantenersi sulla sponda destra dello scolo. Si procede quindi per seicento metri scarsi, fino ad incontrare il canale Baseleghe. Il sentiero ora piega a destra e affianca, per un tratto di circa un chilometro e mezzo il canale Baseleghe. Questo tratto si dimostra di particolare interesse, in quanto segue l’andamento meandriforme del canale, consentendo così di apprezzare i numerosi scorci visuali sempre diversi; lungo questo sentiero, inoltre, è possibile incontrare un paio dei tipici casonilagunari che caratterizzano l’intera zona. Al temine di questo tratto si giunge in prossimità del paesaggio marittimo: salendo sull’argine, infatti, è possibile godere di ampie visuali panoramiche sugli specchi acquei di porto Baseleghe e, sulla sponda opposta, di Bibione. Riprendendo l’itinerario, si segue il percorso su una strada in terra battuta che affianca per circa cinque chilometri la pineta di recente costituzione e le varie macchie boscate della fascia costiera. Lungo questa stradina è possibile prendere uno degli innumerevoli accessi al mare segnalati, attraversando così la fitta pineta e le interessanti dune sulle quali insiste. Continuando il percorso lungo lo sterrato parallelo alla costa, è possibile praticare l’osservazione dell’avifauna, grazie alla presenza di due capanni di osservazione; il percorso conduce poi a un secondo argine in erba, argine che segue le sinuosità del canale Canalon. Questo tratto si presenta di estremo interesse; seguendo la stradina ai piedi dell’argine, infatti, è possibile, di volta in volta, ammirare l’esteso paesaggio lagunare di Caorle, costituito da valli, barene, velme, canneti; in particolare, è possibile notare ancora una volta la presenza di costruzioni vallive ormai in estinzione, quali sono i casoni lagunari. Il sentiero ai piedi dell’argine è lungo complessivamente quattro chilometri e affianca nella sua seconda metà il canale Canadore, canale lungo il quale passa la Litoranea Veneta. Seguendo questo ultimo tratto, ai bordi dell’estesa campagna coltivata, si giunge nuovamente al punto di partenza, in prossimità del ponte della Brussa. E’ stato un giro splendido, ma un po’ faticoso, quindi il giorno dopo abbiamo approfittato della splendida giornata e ci siamo goduti il mare in pieno relax. Naturalmente a cena abbiamo mangiato l’ottimo pesce che i numerosi ristoranti di Caorle possono offrire.

terzo giorno

Giornata interamente dedicata al territorio a nord di Caorle con le frazioni di Ca’ Corniani e Ca’ Cottoni. Per raggiungere Ca’ Corniani siamo usciti da Caorle passando sotto il cavalcavia e, attraversando il Ponte Saetta, a destra, abbiamo proseguito dritti seguendo le indicazioni “La Salute”. Subito dopo il ponte, abbiamo sulla destra il notevole complesso di edifici che fino a poco tempo fa costituivano il fulcro delle attività dell’azienda agricola Chiggiato. Il loro recupero da parte dell’amministrazione comunale è finalizzato a diverse destinazioni, di cui la principale, la sede dell’istituendo Museo Archeologico del Mare, quindi il Comando della Polizia Municipale, l’Ufficio Turistico e un Centro di Promozione dei Prodotti Agricoli. Al semaforo che incontriamo, proseguiamo dritti e attraversiamo (Km 1,2) il ponte “a bilanciere”. Continuiamo sempre tenendoci paralleli al fiume Livenza che si trova alla nostra destra. Al Km 1,8 dopo una breve discesa e in prossimità della centrale elettrica che alimenta Caorle, proseguiamo tenendo sempre la destra ed entriamo nel piccolo borgo agricolo di Ca’ Corniani. Alla nostra destra ancora il fiume Livenza, mentre sulla sinistra le prime case. Entrare nel villaggio è fare un tuffo nella storia in ragione della tipica fisionomia di impianto rimasta pressoché immutata nel tempo. Edificato intorno al 1700, all’inizio delle grandi opere di bonifica delle aree vallive dalla famiglia veneta dei Corniani, ha vissuto un periodo di forte densità abitativa soprattutto nel 1800, quando le Assicurazioni Generali acquistarono queste terre e diedero forte impulso ai lavori di sistemazione agricola e idraulica di tutto il territorio. Negli anni ’60, però, il fenomeno dell’inurbamento ha quasi spopolato la piccola frazione che ora raggruppa un centinaio di abitanti appena. L’edificio più imponente che si nota sulla sinistra è il centro direzionale dell’azienda agricola, tuttora in funzione, mentre il grande spiazzo quadrato che le sta davanti è l’aia dove, negli anni passati, veniva raccolto e battuto il frumento. Superiamo il lungo caseggiato per trovarci in un’antica osteria in cui poter sostare e ripartire per una visita all’interno di questo caratteristico borgo.

Ca’ Corniani è un centro rurale circondato da un territorio di circa 1.770 ettari di origine lagunare, situato a nord di Caorle e compreso tra la sponda destra del fiume Livenza e il ramo Livenza Morta – Canale Brian. Fino ai primi anni dell’800, era una vasta palude malarica, che necessitava disignificativi interventi di bonifica. Nel 1851 fu acquistato dalle Assicurazioni Generali con il preciso scopo di rafforzare la garanzia patrimoniale dei propri assicurati. A dare il via ai lavori di canalizzazione delle acque e alla costruzione del nuovo impianto idrovoro, fu nel 1879 Daniele Francesconi, segretario della Direzione veneta della Compagnia. Ca’ Corniani rappresenta storicamente il primo esempio di bonifica integrale realizzata su iniziativa privata nelle paludi venete. inaugurata nel 1880, a soli 25 anni dall’acquisto della vecchia valle, l’azienda si è caratterizzata da subito come un modello di impresa agricola condotta direttamente in economia e contraddistinta da un’attività diversificata dalle produzioni primarie di derrate alimentari fino alla loro trasformazione industriale e successiva commercializzazione. Completata la bonifica idraulica, a partire dal 1884, furono abbattuti i vecchi “casoni” sostituendoli con fabbricati in muratura, costruiti in tre tipi diversi e con ampiezza proporzionata ai poderi che si andavano delineando. L’area complessiva del centro di Ca’ Corniani (edifici, strade e piazzali) risultò di circa 60.000 mq per una popolazione residente, nel 1884, di circa 650 anime. Nel 1925, dopo le devastazioni e allagamenti causati dalle forze armate nella prima guerra mondiale, le famiglie mezzadrili erano 62. Compresi i salariati, gli operai e gli artigiani, la popolazione era di circa 1500 persone. Attualmente risiedono circa 200 abitanti. Nel 1920 fu eretta una chiesa ad una sola navata dedicata a S. Giovanni Battista. Di particolare interesse la statua lignea di S. Giovanni Battista che si trova sul fondo dell’abside. Da visitare il complesso delle cantine e le due piazze racchiuse dagli edifici rurali, Campo Procuratie e Campo Rimembranze.

Riprendiamo poi la strada principale, di poco traffico, nel mezzo di una campagna ben curata e scarsamente abitata. Al km 7,3 al termine della salita che ci riporta sull’argine della Livenza, abbiamo sulla destra una piccola chiesetta del 1721, mentre sulla sinistra, vediamo in lontananza, il borgo di Ca’ Cottoni che tra poco raggiungeremo. Attraversiamo anche questo piccolo paese, la cui storia è molto simile a quella di Ca’ Corniani e arriviamo in località La Salute. Km 9,5: ci troviamo ad un incrocio molto frequentato: alla nostra destra il ponte sulla Livenza a dividere a metà questo piccolo paese che merita un giro turistico; come lo merita San Giorgio, un’altra frazione di Caorle, sulla sinistra. Una volta giunti a San Giorgio è la volta di fare ritorno attraversando subito il ponte a La Salute, e girando ancora sulla destra, facciamo ritorno a Caorle percorrendo sempre l’argine della Livenza fino all’abitato di Ottava Presa. Qui, al Km 13,3, si abbandona la strada sull’argine e ci si immette sulla strada provinciale per Caorle che raggiunge direttamente la città. A questo punto ci è rimasta solo la visita in laguna, seguendo l’itinerario di Hemingway che proprio qui passo del tempo, attirato dalla natura e dalla sfrenata passione per la caccia. Si innamorò a tal punto di Caorle che nel 1954 dedicò alla laguna del paesino veneto una delle più belle pagine del libro “Di la dal fiume e tra gli alberi”. Più volte nel corso degli anni Hemingway veniva a trovare l’amico barone Raimondo Franchetti, per la caccia alle anitre selvatiche, nella villa padronale visibile ancora oggi nella frazione di San Gaetano. Essi si erano conosciuti a Venezia ed avevano una passione in comune – la caccia. La laguna di Caorle rappresentava un polo d’attrazione molto importante per Hemingway ed altri cacciatori. Sono ancora molti gli anziani che si ricordano le visite di questo uomo grande ed affascinante e molti sono gli aneddoti che si possono scoprire tra le caratteristiche calli del centro storico di Caorle, ma non solo. Si può andare alla ricerca delle tracce lasciate dallo scrittore anche visitando e scoprendo il fascino unico dei Casoni, costruzioni di canne e legno dove i pescatori erano soliti riposare durante i periodi di pesca che caratterizzano lo scenario già di per se affascinante della laguna di Caorle. Una zona magica, dove il tempo sembra essersi fermato, dove si possono ancora respirare dei momenti di calma e lontananza dalla frenesia del mondo che ci circonda. Possiamo garantirvi che un tramonto in laguna è qualcosa di indimenticabile! La nostra settimana è trascorsa in un lampo: abbiamo visto luoghi vicini, ma speciali, pieni di fascino e di suggestione, abbiamo soggiornato in un appartamento confortevole e abbiamo ricevuto dal personale dell’agenzia Arcatours utili informazioni per rendere la nostra vacanza la più interessante e gradevole possibile. Seguite il nostro esempio!



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