Canada on the road: due settimane tra Ontario e Quebec

Una magnifica vacanza alla scoperta delle Canada orientale, tra grandi città, laghi, parchi naturali e famose località di villeggiatura
Scritto da: Comax
canada on the road: due settimane tra ontario e quebec
Partenza il: 20/07/2016
Ritorno il: 03/08/2016
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
Il nostro viaggio itinerante in Canada può essere così riassunto: 4 città, 4 parchi naturali ed alcune tra le più belle località di villeggiatura disseminate tra Ontario e Quebec, che hanno richiesto in tutto 2.700 km in auto, 120 km a piedi e 42 piani saliti. La tecnologia moderna, che riesce a monitorare ogni nostro spostamento, ci spiattella questi numeri che sembrano assurdi ma che spalmati su due settimane sono stati semplici e piacevoli da realizzare, anche considerando che nel nostro gruppo di otto persone c’erano ben quattro bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni.

PRONTI, PARTENZA, VIA!

Partiamo da Bologna verso mezzogiorno e dopo una scalo a Roma arriviamo all’aeroporto Pearson di Toronto poco prima delle 19, dopo una decina di ore trascorse molto piacevolmente su un Airbus A330 di Alitalia. Sbrighiamo le formalità dell’immigrazione abbastanza velocemente (è obbligatorio richiedere il visto eTA prima della partenza) e poi prendiamo il comodo ed economico treno UP Express che in circa venti minuti ci porta alla Union Station, nel cuore di Toronto. Acquistiamo una ventina di tokens, delle monetine che servono per pagare le corse sui mezzi pubblici e prendiamo il tram su rotaie (streetcar) in direzione Chinatown. Il nostro hotel per quattro notti è il Super 8 Downtown Toronto, che si trova proprio nel bel mezzo del quartiere cinese e pur essendo un hotel poco costoso si è rivelato ben sopra ogni nostra aspettativa, offrendo anche una dignitosa colazione . Stanchi morti per il viaggio ci fiondiamo nel letto.

ALLA SCOPERTA DI TORONTO

Come al solito il fuso orario ci fa aprire gli occhi ancora prima dell’alba e quindi decidiamo di partire molto presto alla scoperta di Toronto, la capitale dell’Ontario, una città dalla connotazione tipicamente americana e con tantissimi quartieri da esplorare e scoprire, ciascuno con la propria tipicità. Iniziamo dalla piazza più animata della città, Yonge-Dundas Square, un crocevia trafficatissimo che ospita ogni giorno eventi e manifestazioni culturali. Nei pressi della piazza c’è anche il famoso Eaton Centre, il centro commerciale più grande del Canada. Ci spostiamo in zona City Hall dove si trovano il vecchio ed il nuovo municipio, quest’ultimo si affaccia su Nathan Phillips Square dove si trova la celebre fontana su cui domina la gigantesca scritta indicante il nome della città, una delle location più fotografate di Toronto. Nei vicini giardini i bambini si divertono a rincorrere gli scoiattoli.

Ci addentriamo quindi nel Financial District, dove svettano grattacieli altissimi e modernissimi. Ad ogni angolo si trovano gli accessi per The Path, la città sotterranea, che viene principalmente vissuta in inverno quando fuori è freddissimo. Con una temperatura di 30 gradi noi preferiamo viaggiare in superficie. Scendiamo fino alla Canada Trust Tower, uno dei grattacieli e belli della città e sempre a piedi raggiungiamo la Old Town. Qui le altezze calano sensibilmente e l’architettura ci porta indietro di qualche secolo col Flatiron Building, costruito con mattoncini rossi e soprattutto col mercato coperto di St. Lawrence, dove è possibile sbizzarrirsi in acquisti culinari di alta qualità.

Arriviamo infine al Distillery District, un quartiere elegante ed unico nel suo genere sorto a seguito della bonifica delle vecchie distillerie della città. Qui pranziamo in uno dei tanti ristorantini prima di prendere lo streetcar che ci porterà a Yorkville, un tempo regno degli hippie ed oggi il quartiere più lussuoso di Toronto, con case da sogno e con tutte le principali boutique di alta moda che si susseguono su Bloor Street. Scendiamo poi verso il quartiere universitario passando per il Royal Ontario Museum, che non visiteremo e per Queen’s Park, dove ci riposiamo un po’. Sulla strada di ritorno verso l’hotel ci imbattiamo nel Kensington Market, disposto su un’unica via molto pittoresca con edifici in stile vittoriano molto variopinti, artisti di strada e personaggi a dir poco stravaganti. La giornata si conclude a Chinatown dove ceniamo da Burgenator prima di andare a dormire.

Il giorno seguente si rivela il più torrido di tutto il viaggio e già dalle prime ore del mattino il caldo e l’afa erano insopportabili. Decidiamo così di passare la mattinata all’Ontario Science Centre, una cittadella della scienza dove i bambini si divertono moltissimo facendo scoperte, esperimenti e visitando l’esposizione delle stranezze di Ripley’s Believe It or Not! Il pomeriggio è dedicato allo shopping nel centro di Toronto, principalmente su Queen Street, mentre per cena andiamo all’Hard Rock Café a Yonge-Dundas Square, che la sera si accende con mille luci ricordando da vicino Piccadilly Circus.

Il terzo giorno è dedicato al lago Ontario. Arriviamo presto al Jack Layton Ferry Terminal e prendiamo uno dei primi traghetti per le Toronto Island (biglietti in loco), che raggiungiamo in circa 10 minuti di gradevole navigazione nella baia. Le isole sono immerse nella vegetazione, non girano mezzi a motore e complice l’ennesima giornata soleggiata e calda ci divertiamo tantissimo ad esplorarle sia a piedi che con un risciò. Centre Island è sicuramente quella che offre più divertimenti con una bella spiaggia, numerosi laghetti, giardini fioriti, un labirinto di siepi, giochi d’acqua, una piccola fattoria ed un luna park. Da qui si ammira uno spettacolare skyline di Toronto, con la CN Tower che svetta in tutta la sua imponenza. Restiamo qui fino al tardo pomeriggio per poi ritornare in hotel a sistemarci per la serata sul lungolago.

La zona è stata completamente rinnovata ed ospita l’Harbourfront Centre, un immenso centro culturale ed artistico con teatri all’aperto ed altri spazi che propongono concerti ed altre attività gratuite per grandi e piccini. Molto bella la passeggiata sulla camminata in legno che costeggia il lago dalla quale si ha una vista meravigliosa sulle isole. Per cena ci affidiamo ad uno dei numerosi truck food presenti in zona, specializzato in cibo messicano. Raggiungiamo poi a piedi il vicino Rogers Centre, lo stadio del baseball che ospita le partite dei Toronto Blu Jays e quindi la CN Tower che si trova proprio al suo fianco. Avevamo già acquistato su internet i biglietti per salire nel punto più alto (lo Skypod), ma questo ci risparmia solo la fila al botteghino e non anche quella per gli ascensori, che si rivelerà a dir poco estenuante. Dopo circa 2 ore riusciamo a salire e ci godiamo la vista notturna della città dall’alto che ripagherà la fatica fatta. Altra fila, più veloce, per scendere e poi rientro in hotel per il meritato riposo.

DA TORONTO A MONTREAL

Per il prosieguo della vacanza avevamo noleggiato parecchi mesi prima un paio di autovetture con Hertz, con consegna alla Union Station e restituzione all’aeroporto Pearson, spendendo veramente poco. Purtroppo quando arriviamo in stazione le autovetture non ci sono e dobbiamo prendere un taxi per arrivare all’ufficio Hertz di Mississauga dove le nostre Toyota Corolla sono disponibili. Perdiamo un po’ di tempo, ma fortunatamente il costo del taxi ci verrà rimborsato da Hertz. Inizia da qui il nostro viaggio itinerante in Canada, la prima sosta, dopo circa 3 ore, è a Gananoque, da dove parte la migliore crociera per il parco naturale delle Thousand Islands. La navigazione sul fiume San Lorenzo è uno spettacolo per gli occhi, con una miriade di isolotti che quasi sempre ospitano una singola abitazione. Costeggiamo il Vermont e la sua Millionaire’s Row, le case da sballo dei Paperoni americani, passiamo sotto ai due ponti internazionali che uniscono Canada e USA fino ad arrivare al Boldt Castle, un maestoso castello immerso nel verde che circumnavighiamo un paio di volte senza però fermarci.

Tornati in porto risaliamo sull’auto in direzione Quebec e più precisamente verso la capitale Montreal, dove arriveremo dopo circa 2 ore e mezza. Qui alloggeremo per 4 notti all’Hotel Quartier Latin, che si trova nell’omonimo quartiere pieno zeppo di ristoranti e teatri ma abbastanza mal frequentato. Anche l’albergo non è il massimo della vita, sebbene si trovi in un ottima posizione per raggiungere il centro città e vicino ad un parcheggio coperto. Per la colazione utilizzeremo ogni giorno un vicino Tim Hortons, la principale catena di fast food canadese.

Montreal non ci è piaciuta. Complici forse il brutto tempo ed i tanti cantieri presenti in città, abbiamo visitato il centro di corsa ed in mezza giornata: Marché Bonsecours, Hotel de Ville, basilica di Notre Dame, rue St. Catherine, St. James United Church e Christ Church Cathedral sono quanto di meglio possa offrire la città che ci è apparsa un po’ demodé ed anni luce più indietro rispetto allo splendore di Toronto. Visto che la pioggia non ci da tregua passiamo il pomeriggio al Biodôme, che si trova nel quartiere olimpico. All’interno della struttura sono riprodotti 4 ambientazioni: foresta tropicale, monti Laurenziani, golfo di San Lorenzo e zona sub-polare con vegetazione, animali e pesci che popolano queste zone. La visita, che impegna quasi un paio di ore, è stata molto gradita dai bambini, che sono rimasti estasiati dai pinguini.

QUEBEC CITY, CASCATE DI MONTMORENCY E MONT TREMBLANT

Nel secondo giorno a Montreal la sveglia suona molto presto perché ci aspetta un’escursione in giornata a Quebéc City, che richiede circa 3 ore di guida per ogni tratta. Più ci si sposta verso est più cresce la connotazione europea del territorio. Quebec City è un vero e proprio gioiello, un luogo incantato e ricco di fascino in ogni suo angolo, patrimonio dell’umanità secondo l’Unesco. Dopo aver girato un po’ per le viuzze della città bassa attorno alla bellissima Place Royale prendiamo la funicolare che ci porta in alto, dove troneggia il gigantesco Chateau Frontenac, sede dell’hotel extralusso Fairmont. Da qui la vista del San Lorenzo è spettacolare così come è molto piacevole passeggiare per le stradine curatissime della città vecchia, ovunque ornate da colorate composizioni di fiori.

Passiamo vicino alla basilica di Notre-Dame de Québec, all’Hotel de Ville e poi percorriamo tutta la promenade che costeggia il fiume fino alla Cittadelle, una fortificazione che svetta in cima ad una collina. Scendiamo poi verso il palazzo del Parlamento del Quebéc prima di rientrare all’interno della mura per pranzare a base di ottime crêpes. Giusto il tempo di acquistare qualche souvenir che ci dirigiamo verso le cascate di Montmorency, distanti solo pochi chilometri. Si tratta delle cascate più alte del Canada, circa il doppio rispetto a quelle del Niagara, ma con portata di acqua sensibilmente inferiore. Decidiamo di fare l’intero circuito a piedi quindi arriviamo sotto le cascate, ci infradiciamo per bene e poi saliamo la lunghissima scalinata che porta in cima, fino ad arrivare ad un ponticello che si trova proprio sul il punto di caduta dell’acqua. Da lassù ci godiamo anche un bellissimo panorama di Quebéc City e dintorni.

Il giorno seguente partiamo alla volta dei monti Laurenziani e più precisamente alla località turistica di Mont Tremblant, che ospita una delle stazioni sciistiche più importanti del Canada e che in estate è frequentatissima dalle famiglie. Con le sue strade di ciottoli e i palazzi in stile fiabesco sembra veramente di vivere fuori dalla realtà, anche perchè per le sue strade, rigorosamente pedonali, ci si imbatte in negozi con ogni ben di Dio ed in piazzette dove si svolgono spettacoli, burattini, concerti e divertimenti di ogni tipo come slittino sull’erba, tappeti elastici, giostre, ecc. Insomma un vero e proprio paese dei balocchi, anche se i prezzi spropositati scoraggiano un po’.

Pranziamo in un bistrôt e poi ci fermiamo al vicino lago Tremblant prima di intraprendere un tour in auto delle principali località della zona: Sainte Jovite, Saint Faustin, Sainte Agathe-des-Monts e Val Morin. Torniamo a Montreal proprio al calare del sole e ci gustiamo un suggestivo tramonto dalla terrazza di Chalet du Mont-Royal, una collina situata proprio di fronte la città dalla quale osserviamo una Montreal che sta lentamente iniziando ad accendersi.

OTTAWA E GATINEAU

Il nono giorno di vacanza è all’insegna dei trasferimenti. Lasciamo definitivamente Montreal e il Quebéc per tornare in Ontario. Prima tappa la capitale del Canada: Ottawa, città di dimensioni contenute con un centro che si gira piacevolmente a piedi e che coniuga in maniera eccellente lo stile moderno dei grattacieli con quello classico dei palazzi storici. Parcheggiamo nei pressi del Byward Market, che visitiamo sia all’interno che all’esterno dove sono collocate innumerevoli bancarelle di ogni genere, dal cibo all’abbigliamento all’artigianato locale.

Camminiamo poi fino alla Cattedrale di Notre-Dame (che fantasia!) che visitiamo internamente e che ci lascia a bocca aperta per la sua bellezza. Proprio di fronte c’è il palazzo della National Gallery con il ragno gigante di bronzo di Louise Bourgeois che campeggia sul piazzale. Dopo un veloce passaggio dal parco di Major’s Hill, affollatissimo di scoiattoli, attraversiamo la parte finale del Rideau Canal, una via d’acqua artificiale lunga 200 km che unisce le città di Ottawa e di Kingston, sul fiume San Lorenzo. Arriviamo così al centro nevralgico della capitale, Parliament Hill, dove si ergono maestosi i palazzi del potere, realizzati in puro stile gotico-vittoriano, tra cui la Peace Tower, la grande torre con l’orologio che rappresenta uno dei simboli più importanti del Canada.

Dopo uno snack veloce prendiamo un battello della Pauls Boat Line e navighiamo un paio di ore sul fiume Ottawa fino a raggiungere il grazioso villaggio di Gatineau in Quebéc. Torniamo a Ottawa nel tardo pomeriggio, proprio in tempo per cenare negli stand allestiti di fronte al municipio, dove in quei giorni era presente il Ribfest, il festival delle costolette di maiale e di ogni genere di finger food. Mangiamo come se non ci fosse un domani, prima di rimetterci in macchina alla volta di Barry’s Bay, dove trascorreremo la nottata al Mountain View Motel. Arriviamo molto tardi ed i proprietari ci accolgono con un cartello di benvenuto e con le indicazioni su dove trovare la chiave del nostro cottage.

ALGONQUIN E MUSKOKA

La notte a Barry’s Bay ci permette di ricaricare le batterie in vista della giornata che passeremo al parco provinciale Algonquin, il cui east gate si trova solo a pochi kilometri di distanza. L’esplorazione del parco è semplicissima perchè il tutto si snoda lungo la Highway 60. Iniziamo naturalmente dal Visitor Centre dove acquistiamo i permessi per le auto, raccogliamo qualche mappa e ci facciamo un’idea di cosa avremo trovato nel parco. Qui c’è anche un bellissimo punto di osservazione dove scattiamo foto eccezionali.

La prima tappa è il Lake of two Rivers, dove c’è uno store attrezzatissimo nel quale compriamo tutto il necessario per il barbecue nel bosco. Noleggiamo delle biciclette e seguiamo il sentiero Old Railway, che costeggia il Two Rivers, il Whitefish ed arriva fino al Rock Lake, nel cuore del parco. Lungo la strada avvistiamo alcune alci ma fortunatamente nessun orso. Qui accendiamo il barbecue nelle piazzole attrezzate e ci cuociamo un intero pollo e qualche salsiccia. Dopo aver restituito le bici raggiungiamo il Canoe Lake, dove noleggiamo una canoa da 4 e ci facciamo un bel giretto sulle placide acque del lago.

Naturalmente non ci possiamo far mancare la scarpinata a piedi e per questa scegliamo il circuito delle Whiskey Rapids, un anello di 2 km abbastanza semplice, situato vicino all’uscita ovest del parco, che conduce nel regno dei castori. Qui abbiamo avvistato qualche esemplare di questi roditori e abbiamo potuto ammirare le tantissime dighe la loro costruite con ramoscelli, tronchi d’albero e pietre oltre ad avvisare qualche esemplare. Purtroppo il sole inizia a calare e quindi dobbiamo lasciare l’Algonquin per dirigerci verso il nostro prossimo hotel, il Rodeway Inn King William a Huntsville, dove pernotteremo due notti.

Il giorno seguente è dedicato alla visita del Muskoka, una regione disseminata di laghi dove l’acqua prevale sulla terra ferma e che il National Geographic ha incluso nei 20 luoghi “Best of the World”. Iniziamo dai dintorni di Huntsville per poi arrivare ad una delle attrazioni top, la Sugar Bush Hill Maple Farm, immersa nelle foreste di acero. Qui dietro pagamento di una piccola somma partecipiamo alla visita del laboratorio dove si produce lo sciroppo d’acero. Ci vengono spiegate le tecniche di raccolta della linfa e la successiva trasformazione in sciroppo. Alla fine del tour, degustazioni e acquisti. Naturalmente si tratta di un prodotto di qualità eccelsa che non ha nulla a che vedere con quello, seppur buono, che si compra nei supermercati.

Dopo questo momento educational, torniamo all’esplorazione ed arriviamo prima a Bracebridge e poi a Gravenhurst. Qui mangiamo velocemente in un Boston Pizza prima di proseguire alla scoperta degli angoli più ricercati di Muskoka, dove ogni laghetto o ramificazione di un lago principale rappresenta una riserva naturale. Alcuni luoghi da noi visitati sono stati Bala Park, Mortimers Point, Port Sandfield e Windermere House, una struttura vittoriana sul Lago Rosseau nota come “Lady of the Lakes”. La sera la trascorriamo ad Huntsville dove ceniamo in un delizioso ristorante lungo il fiume.

ROTTA VERSO IL NIAGARA

Altra giornata di trasferimento e questa volta si cammina in direzione sud, verso la regione del Niagara che sarà la prossima tappa del nostro viaggio. Come al solito, per far passare più piacevolmente i lunghi trasferimenti facciamo una o più soste lungo il tragitto. Il primo stop è a Lagoon City, un delizioso villaggio vacanze affacciato sul lago Simcoe dove alle vie stradali sono affiancate le via d’acqua con numerosi canali che portano al lago. In pratica ogni casa, costruita rigorosamente con assi di legno, ha un proprio garage per l’auto ed un molo privato per la propria imbarcazione. Passiamo un paio di ore al lago per poi proseguire fino alla periferia di Toronto, dove facciamo sosta al centro commerciale Vaughan Mills.

Qui pranziamo, visitiamo il Legoland e facciamo anche qualche acquisto. Rimango sconvolto dal Bass Pro Shop, un mega store bellissimo dedicato agli hobby, caccia e pesca in primis, al campeggio ed a qualsiasi altra attività da fare all’aperto. Il tutto con un contorno scenografico spettacolare con animali imbalsamati, acquari ed un aereo appeso al soffitto. Riprendiamo la via verso Niagara e per velocizzare un po’ l’andatura imbocchiamo la ETR407, l’unica autostrada a pedaggio dell’Ontario. Purtroppo il traffico è completamente in tilt perchè tutti si stanno riversando a Niagara Falls, dove tutte le domeniche di agosto viene rappresentato uno spettacolo pirotecnico con fuochi artificiali e giochi di luce.

Arriviamo al Clifton Victoria Inn at the Falls nel tardo pomeriggio, il tempo di fare una doccia e subito ci catapultiamo verso le cascate. Le cascate del Niagara sono veramente uno spettacolo della natura, un qualcosa di incredibile e maestoso , impossibile da descrivere e che va vissuto pienamente da tutte le sue numerose angolazioni. Compriamo subito l’Adventure Pass, che include le quattro principali attrazioni del parco e dopo i fuochi d’artificio e la meraviglia delle cascate illuminate torniamo in hotel con l’adrenalina a mille per quello che ci aspetterà l’indomani.

NIAGARA FALLS

Ci svegliamo di buon’ora e dopo una abbondante colazione a base di pancake e sciroppo d’acero scendiamo in strada per prendere la navetta WeGo, il cui abbonamento per 2 giorni è incluso nell’Adventure Pass. In circa 15 minuti arriviamo al Table Rock, il complesso che si trova proprio di fronte alle Horseshoe Falls, le cascate canadesi a forma di ferro di cavallo, quelle con la maggior portata di acqua, quelle che per la prima volta ammirai da piccolo nel film Superman 2. Le osserviamo prima dall’alto e poi dal basso grazie l’attrazione chiamata Journey Behind the Falls, che attraverso un ascensore e dei cunicoli scavati nella roccia portano ad alcune piattaforme che si trovano proprio ai piedi della cascata o addirittura dietro alla stessa. Veniamo equipaggiati con delle mantelline impermeabili per ripararci dall’acqua.

L’attività seguente è il Niagara Fury, una esperienza visiva e sensoriale che ci porta al tempo della formazione delle cascate, spiegandone la loro formazione e la loro attuale conformazione. Anche qui mantelline protettive. Gasati come non mai percorriamo a piedi tutta la passeggiata lungo il fiume Niagara, oltrepassiamo le cascate americane ed arriviamo al punto di partenza del battello Hornblower, che in una uscita di 20 minuti risale il fiume e ci porta ai piedi delle cascate americane prima e canadesi poi in un’esperienza fantastica ed unica nel suo genere che ci lascia letteralmente senza parole. Ci si bagna tantissimo in mezzo al nuvolone di vapore acqueo ed agli arcobaleni che si creano ai piedi della cascata, dove l’acqua sbatte e crea continui vortici ed il poncho che viene fornito serve a poco perchè si esce letteralmente fradici, per fortuna il caldo non manca e ci asciughiamo in fretta. Non fatevi scoraggiare dalla lunghissima fila perchè è scorrevole e in massimo mezz’ora si è a bordo.

Mangiamo un boccone al volo e poi andiamo con la navetta alla quarta attrazione del pass, il White Water Walk, una passeggiata immersa nella natura lungo il canyon in cui si trovano le spumeggianti rapide del fiume Niagara. Con un ascensore si scende al livello del fiume dove si ha modo di osservare la velocità e la vorticosità del fiume, che qui mette in mostra il suo aspetto più selvaggio. Finita anche questa esperienza arriva il momento di vedere tutto questo spettacolo dall’alto.

Arriviamo quindi alla Skylon Tower, il cui biglietto di ingresso non è compreso nel pass ed include anche un cinema 4D abbastanza simpatico sempre in tema cascate. Dall’alto dei suoi 160 metri si gode un panorama mozzafiato su tutta la regione del Niagara e solo da qui si ha una chiara percezione della vastità dell’intero sistema fluviale che genera le cascate. Volendo si può anche cenare al buffet, ma noi abbiamo altri programmi per la serata. Abbiamo infatti prenotato un tavolo al Rainforest Cafè che si trova a Clifton Hill, la via dei divertimenti di Niagara Falls, una sorta di Las Vegas in miniatura con una ruota panoramica, alcuni casinò, il museo delle cere e tanti altri divertimenti e amenità di ogni genere. Noi proviamo il castello di Frankestein che si rivelerà abbastanza terrorizzante, soprattutto per i bambini.

L’ULTIMO GIORNO

L’ultimo giorno di vacanza è anch’esso molto intenso e divertente. Il nostro volo parte alle 22 e quindi abbiamo tutto il giorno a disposizione. Passiamo la mattina a zonzo per Niagara Falls, per un’ultima occhiata alle cascate, poi saliamo in macchina e raggiungiamo il Whirpool State Park, una attrazione gratuita dove si osserva il fiume Niagara formare un particolarissimo vortice.

La giornata prosegue a Niagara-on-the-lake, un villaggio del XIX secolo che si trova esattamente alla foce del fiume Niagara e che in tutti questi anni ha mantenuto intatto tutto il suo fascino. Più che una città è un giardino urbano perchè ci sono aiuole fiorite ovunque, composizioni floreali ad ogni lampione e fiori che coprono le facciate degli edifici. Le case sono delle vere e proprie chicche, ciascuna col proprio giardino e tutte senza recinzione. Dei calessi trainati da cavalli portano in giro i turisti. Noi ci rilassiamo un po’ in un parco dove si può ammirare il Niagara sfociare nel lago Ontario, prima di prendere la via dell’aeroporto. Nel corso del tragitto passiamo da Mississauga, dove ammiriamo le futuristiche e sinuose Marilyn Monroe Twin Towers. La consegna dell’auto all’aeroporto Pearson è comoda e veloce ed il car rental centre è ben collegato al terminal 3 da dove partirà l’ aereo che ci riporterà a casa.

E finisce così il nostro appassionate viaggio alla scoperta del Canada, un viaggio intenso, variegato ed emozionante che di certo non dimenticheremo mai.

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