Camperiste per caso

Un week end itinerante fra Veneto e Trentino
Scritto da: tataalle
camperiste per caso
Partenza il: 07/03/2014
Ritorno il: 09/03/2014
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Grazie al buono per il noleggio di un camper preso al “Salone del Camper” di Parma, io e un gruppo di amiche, cogliamo al volo l’opportunità di passare un week-end decisamente diverso dal solito, per me poi era la prima volta che viaggiavo con questo mezzo. La presenza del compagno di una di noi, camperista provetto, ci è stata di grande aiuto per le incombenze tecniche e logistiche. Dopo aver ritirato il mezzo, si parte alla volta della Valpolicella per dirigerci alle Terme di Aquardens, una struttura di nuova costruzione, molto ben integrata con il territorio e che consente ai camperisti di passare la notte nell’attiguo parcheggio. Il biglietto serale (per le giornate di venerdì e sabato valido fino alle 24), è di 18 euro. Ci rilassiamo nell’acqua calda ringraziando per la bellissima serata che ci permette di passare molto tempo nelle vasche esterne, la scelta di fare qui la nostra prima tappa si rivela vincente.

Il mattino non smentisce la bellissima serata, felici e riposate partiamo alla volta di Trento.

TRENTO E il MUSEO MUSE

La prima tappa è il Muse, museo della scienza e della montagna progettato da Renzo Piano nel totale rispetto dell’eco-sostenibilità. Si trova nel nuovo quartiere Le Albere, circondato da prati, unico neo i parcheggi che sono tutti interrati e non accessibili ai camper, pertanto dobbiamo lasciarlo lungo la strada provinciale. Approfittiamo del biglietto ridotto per la festa della donna, 7 euro , non va altrettanto bene al nostro amico, per lui prezzo pieno, 9 euro. Il museo li vale tutti: il percorso si sviluppa partendo dall’alto, come sulla vetta di una montagna e scende fino al piano interrato raccontando le caratteristiche dei diversi habitat al cambiare di altitudine, spettacolare la galleria che riproduce i suoni del ghiacciaio, il consiglio è di prendersi almeno mezza giornata di tempo per vederlo tutto,

C’è tutta una sezione dedicata alla scienza e alle nuove tecnologie che attira visitatori di tutte le età, io non ho potuto fare a meno di sdraiarmi sul letto del fachiro e di suonare con le cannucce, ci siamo anche inviate la foto con i raggi cosmici. Da segnalare che il biglietto è valido per tutta la giornata, si può uscire e rientrare più tardi facendo apporre un timbro. Dopo un pranzo leggero sul nostro camper ci dedichiamo alla visita di Trento prendiamo il bus navetta per il centro, scendiamo in piazza Dante comoda sia per chi vuole andare a visitare il Castello del Buoncosiglio, sia per il centro storico, noi scegliamo quest’ultimo, l’orario di chiusura del castello è alle 17 e non potremmo fare in tempo a visitarlo con calma. In pochi minuti a piedi siamo in centro, gli imponenti palazzi in stile rinascimentale ci avvolgono con tutta la loro storia, arriviamo in piazza Duomo con la sua bella fontana e i bar già pronti per l’aperitivo, noi entriamo in una birreria dall’aria vissuta in Vicolo Colico, uno stretto budello che collega due delle strade principali del centro. L’interno conferma la bella impressione che abbiamo avuto da fuori, l’atmosfera è festosa e un poco retrò, la barista, a detta del nostro maschio, si rivela molto “promettente”! Grazie alla gentilezza degli avventori e , complice un paio di buone birre, otteniamo qualche indirizzo utile per la cena. Soddisfatti torniamo al nostro camper, impostato il navigatore arriviamo a Canezza di Pergine, dove ceniamo all’Osteria storica Morelli, un tipico locale trentino, la degustazione di formaggi con marmellate e miele vale il viaggio, non sono da meno i casonsei con burro al papavero e ricotta salata, i secondi sono della tradizione molto ben cucinati, l’atmosfera è intima e il servizio semplice e puntuale, ottima anche la

Cantina, da segnalare la selezione di pani fatti in casa e cotti a legna che possono essere portati via se non consumati, il prezzo con il dolce è di poco più di 30euro. La proprietaria ci indica anche dove parcheggiare il camper per la notte, sulla strada che porta alla chiesa nel centro del piccolo paese. La mattina ci accoglie fresca e limpida al suono delle campane della chiesa, forse avremmo preferito dormire un po di più, ma alla fine è stato meglio così il tempo è poco e noi vogliamo goderci al massimo questi pochi giorni. Tra le sorprese che ci riserva Canezza c’è senz’altro il Museo del paracarro, per gli appassionati esiste anche un sito web, un bel giardino con più di 100 colonnine alcune provenienti dalle salite storiche dei vari giri d’Italia e un cippo molto particolare; proviene dalla strada che percorreva sempre S. Freud quando era in visita a Caldonazzo!

LAGO DI LEVICO

Lasciamo Canezza e il suo museo, direzione Lago di Levico dove ci è stato segnalato un camping attrezzato con sosta camper libera. Il campeggio è veramente molto carino, ma non aperto in questa stagione, ha una capacità di 40 posti camper dotato di elettricità e wi-fi gratuito, è possibile usare l’area di carico e scarico in tutte le stagioni.

Facciamo colazione all’hotel Al Brenta, alle porte di Levico, ci accoglie una giovane cameriera cinguettante, chiaramente entusiasta della vita che ci mette subito di buon umore, il che non è certo facile visto che dovevamo ancora prendere il caffè! Ristorate, ci dedichiamo alla visita del lago che ci accoglie con tanti….. lavori in corso. Dopo un breve consulto, decidiamo di percorrere la Valsugana con destinazione Monte Grappa.

VALSUGANA E MONTE GRAPPA

Complice la bellissima giornata, la valle ci accoglie in tutto il suo splendore, ogni angolo vale una sosta (dopo quello del paracarro, esiste anche il Museo degli spaventapasseri a Marter), Castel Ivano ci appare imponente a guardia della valle a Ivano Fracena, da segnalare le Grotte di Oliero a Valstagna e il centro rafting di Solagna, il fiume Brenta è a dir poco maestoso in questa stagione. Per chi non vuole perdersi nulla segnalo il museo del Tabacco a Carpanè e il Museo etnografico di Valstagna, lungo la strada notiamo molti locali, ristoranti e agriturismi, credo proprio che dovremo ritornare!

Prima di arrivare a Bassano del Grappa, ci fermiamo per un pranzo veloce sul camper, godiamo del bel sole e della vista di tanti ragazzi che si dedicano al parapendio dalle montagne intorno.

Si riparte alla volta di Cima Grappa, l’idea è di visitare l’ossario dedicato ai caduti della Grande Guerra; 15 tornanti con curve a gomito su strade strette, lo consiglio solo ad autisti esperti e con camper di media grandezza, noi abbiamo trovato la neve ad attenderci. Sosta al rifugio Val dea Giara dove ho mangiato una delle torte più buone che mi siano mai capitate, una specie di strudel rivisitato, delizioso! All’interno del rifugio è allestito un piccolo museo amatoriale della Grande Guerra, molto ben tenuto con pezzi interessanti.

Si affrontano gli ultimi tornanti per arrivare all’ossario, siamo stupite di trovare tanta gente, a 1700mt di altezza la neve ha ricoperto tutto e sfortunatamente non si riesce a vedere nulla se non lo splendido paesaggio, entriamo nelle gallerie di Vittorio Veneto costruite con l’intento di accerchiare il nemico, e ci assale un velo di tristezza al pensiero della vita che si poteva condurre in quei luoghi.

Il pomeriggio è ormai inoltrato e a malincuore dobbiamo ripartire, direzione Parma.

L’esperienza con il camper è stata decisamente positiva, alla prossima occasione!



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