Qualche altro passettino in oriente…

Scritto da: maya83
qualche altro passettino in oriente...
Partenza il: 03/08/2010
Ritorno il: 25/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
E’ passato un po’ di tempo dal mio rientro.. Tempo necessario per riprendersi dopo un’esperienza come quella vissuta.. Tempo necessario per mettere insieme le idee e iniziare a scrivere..chiudo gli occhi e ricordo..quasi sogno.. 23 giorni tra Malaysia e Cambodia..23 giorni pieni ed intensi..che ti tolgono il fiato e ti danno tanta voglia di vivere..quanto vissuto non è facilmente trasmettibile..mi limiterò ad alcune informazioni di massima..

Partiamo da Roma il 3 agosto via Dubai per Kuala Lumpure e riprendiamo la tratta inversa il 25 agosto. Il primo impatto con questo nuovo mondo, con Kuala Lumpur, non è dei migliori.. Poco orientale per quello che ci aspettavamo, poco occidentale per quello che vorrebbe essere.. Ovviamente prima impressione superata alla grande nel momento in cui abbiamo avuto l’opportunità di viverla più a fondo!

Avevamo prenotato dall’Italia l’hotel Tropical Guest House in Tengkat Tong Shin, nel triangolo d’oro. La zona è assolutamente consigliata. Movimentata di giorno e di notte, 15 min a piedi da China Town e dalle Petronas (le altre zone, almeno per la sera sono alquanto riduttive). La sistemazione invece nn si è rivelata delle migliori.. Partendo dal fatto che la guest house asiatica NON È la guest house inglese (e quindi come quelle incontrate in paesi di dominazione inglese..), questa nello specifico è al piano terra di un edificio con esclusivo affaccio (da una mini finestra) su un parcheggio a più piani.. L’interno è anche abbastanza caratteristica, ma dopo aver passato la notte a guardare gli scarafaggi che entravano ed uscivano dal rivestimento di legno del tetto abbiamo capito che per pochi euro (ma davvero pochi) potevamo regalarci altro!

Rimaniamo in terra malese si può dire solo per qualche ora ed infatti il giorno dopo (5 agosto) siamo in volo verso Phnom Penh..e qui inizia la parte di viaggio che ho preferito e uno dei motivi principali che mi ha spinto a volare verso l’Asia.. Dico subito che tutti i voli interni li abbiamo effettuati con AirAsia e l’unica lamentela che posso avanzarle è l’aria condizionata troppo forte sugli aerei! Nei 3 giorni (2 notti) che trascorriamo Phnom Penh alloggiamo all’Hotel Indochine 2 ad un passo dal lungo fiume. Da consigliare..collocazione buona, stanze spaziose e pulite, personale disponibile e gentile. Inoltre, tramite l’hotel abbiamo prenotato il transfer all’andata dall’aeroporto e i ragazzi della reception ci hanno aiutate nell’organizzare il trasferimento interno per Siem Reap. Trascorriamo le giornate a P.P. Visitando le sue attrazioni turistiche (il Palazzo Reale, il Museo Nazionale, il Wat Phnom), facendo un tuffo nella storia recente e durissima con il Museo Toul Sleng, dedicandoci alla shopping nei suoi mercati (comprate qui il più possibile..prezzi supercompetitivi!!), rilassandoci con massaggi nei numerosi centri, prendendoci il lusso di trascorrere il tempo parlando con le persone del posto (in pochi però conoscono l’inglese o il francese), ammirando i tramonti e attendendo pazientemente il passaggio dei cambiamenti climatici.

Da P.P. Ci spostiamo a Siem Reap con un piccolo pulmino, utilizzato dai turisti ma soprattutto dai locali per fare la spola tra le due città. La prima idea era quella di fare il trasferimento via fiume, ma purtroppo il Tonlè Sap nn era navigabile per tutta la sua lunghezza e quindi abbiamo dovuto “ripiegare” sul trasporto interno che ci ha dato la possibilità di vedere come si svolge la vita nelle risaie e di come vivono le popolazioni fuori dalle città. S.R. È decisamente diversa dalla povera ed umile P.P. Più coscienziosa e furba..preparata ad accogliere i numerosi turisti “mordi e fuggi” che raggiungono questa destinazione attirati da un misto di esotico e storico.. Per l’alloggio optiamo per lo Shadow of Angkor Guest House II, a 5 minuti a piedi da bar street e dal vecchio mercato..assolutamente da consigliare: dopo una sveglia alle 4.00 del mattino, 12 ore in giro per templi a circa 40 gradi nn potrete che benedire la tranquillità della piscina, la bellezza delle stanze ed i sorrisi del personale. Nei 5 giorni (4 notti) trascorsi a S.R. Ci siamo affidati ad una guida locale e ad un’autista di tuk tuk trovati li sul posto che ci hanno permesso di vedere cose al di fuori dei circuiti maggiormente battuti dai turisti. Probabilmente potrebbe essere sufficiente anche solo un autista preparato ed una buona guida cartacea..ma per le cifre irrisorie che richiedono e per gli sforzi che la popolazione fa per stare al passo con i tempi, frequentando le università, lavorando come guide, facendo corsi per perfezionare le lingue straniere, vanno senz’altro premiati. Anche qui immancabilmente shopping e massaggi. Per i pasti: colazione e pranzo dove capitava, magari chiudendo un occhio sulle condizioni igieniche delle location, per la cena da consigliare tutti i ristorantini di “the Alley” una stradina pedonale parallela di bar street. E da vedere..tutto..quanto più riuscirete a fare..non fermatevi..perchè quando sarete lontani dal quel posto vi mancherà come nient’altro al mondo..

l’11 agosto ritorniamo a K.L. E ci godiamo la città per 4 giorni (3 notti). Una volta cambiato hotel (alloggiamo all’hotel Rae sempre in Tengkat Tong Shin), capito che è una città da vivere e nn da visitare, aver imparato a muoversi e a vivere come i suoi abitanti multietinici abbiamo amato anche questa città. Probabilmente però 4 giorni sono un po’ troppi considerando quante cose da fare ci sono in giro per il paese..

Il 14 agosto partiamo con un pacchetto organizzato con la Han Travel per il Taman Negara per un tour di 4 giorni – 3 notti. Sulla strada per il parco facciamo una bellissima sosta all’Elephant Sanctuary, una struttura dove vengono tutelati gli elefanti che si trovano in situazioni pericolose dovute al disboscamento del territorio. Si ha l’opportunità di stare vicinissimi a questi dolcissimi elefanti, dargli da mangiare, cavalcarli ed accarezzarli..da fare assolutamente! Al Taman Negara abbiamo alloggiato al Rainforest Resort, un po’ fuori dal minuscolo ed inesistente centro ma arioso e pulito..da consigliare..le altre strutture viste erano tutte abbastanza fatiscenti ed in palazzotti, mentre questo era improntato a piccolo villaggio. La vita nel parco è scandita dalle varie escursioni organizzate che possono rientrare nei vari pacchetti prenotati in partenza ma anche opzionabili in loco o cmq è possibile, almeno di giorno, camminare nei sentieri battuti della jungla. Consiglio di organizzare le giornate cercando di effettuare la maggior parte delle escursioni di mattina anche perchè verso le 3 del pomeriggio piove sempre!! per i pasti noi avevamo la colazione inclusa in hotel, devo dire soddisfacente; i pranzi e le cene li abbiamo effettuati al Mama Chop, quartier generale di Han Travel, discreto anche per quello che abbiamo visto in giro, sicuramente poco vario ma credo che in un viaggio del genere bisogna soprattutto adattarsi e nn lamentarsi. Devo dire che il parco mi ha un po’ deluso..poco selvaggio per quello che mi aspettavo..probabilmente la mia idea di jungla l’avrei ritrovata nel Borneo ma purtroopo i giorni erano “pochi” e nn mi andava di appesantirli con tanti voli.

Il 17 con un bus organizzato sempre da Han Travel ci siamo spostati a Kuala Besut e da qui abbiamo preso una barca per le Perenthian. Dai vari siti di hotel e tour operator che vendono le isole sembrerebbe che l’ultima barca parta dalla terra ferma alle 16.30, in realtà ne partono in continuazione finché ci sono persone sul molo; per ritornare dalle isole invece gli orari sono fissi e dovrete appoggiarvi alle varie strutture alberghiere. Tra le due isole delle Perenthian abbiamo scelto di soggiornare su Besut, la più grande ma anche la più tranquilla, e abbiamo trovato disponibilità al Cozy Chalet. Se optate per questa struttura chiedete una delle stanze più vicine al mare perché i vari chalet sono dislocati su per la collina, quelli più in alto sono i più nuovi ma anche più lontani dalla spiaggia e più vicini al generatore di corrente, e poi la salita è bella ripida.. Cmq nel complesso è una struttura decente, il cibo è buono e la location è carina. Punti a suo sfavore sono la bassa marea che al tramonto colpisce il mare su cui si affaccia ed il fatto che gran parte del personale nn parli inglese e quindi nn mancano problemi di comunicazione.. Abbiamo trascorso la ns settimana li in pieno relax..girando le spiagge delle due isole con taxi boat presi al momento o con escursioni organizzate sul posto..passeggiando sui sentieri nella giungla, di giorno e di notte (esperienza da nn fare dato che in uno di questi sentieri, fatto tra l’altro mille volte di giorno, di notte ci siamo perse..!!), ammirando i fondali coloratissimi e nuotando con le tartarughe, perdendoci nella sua calma e nei suoi tramonti.. Un consiglio per chi cerca un po’ di movimento, soprattutto per la sera, è quello di optare per un soggiorno a Kecil che attira i giovani backpacker di tutto il mondo per i suoi alloggi più spartani ed economici e qualche baretto sulla spiaggia aperto di sera e che per di più offre alcolici (in molti locali gestiti da musulmani ne è vietata la vendita).

il 24 finisce il ns soggiorno al mare e con una barca prima, fino a Kuala Besut, un taxi poi, per Kota Bharu ed infine un volo per Kuala Lumpur ci accingiamo a trascorrere l’ultima giornata malese..impegniamo il tempo tra lo shopping, la visita di alcuni luoghi che ci avevano particolarmente colpito nelle giornate precedenti e il gustare la cucina tipica che al primo impatto nn avevamo gradito affatto : )

Purtroppo arriva anche il giorno del rientro..

Il 25 agosto partiamo alle 6 del mattino ora locale sempre dall’hotel Rae per l’aeroporto internazionale della città e da qui, come all’andata, via Dubai con la Emirates, che stavolta ci regala un ottimo upgrade in prima classe, arriviamo a Roma alle 9 di sera..provate nell’anima da questi giorni trascorsi in un continente ricco, vivo, pieno..che va vissuto (..e non visitato!) prima che sia del tutto contaminato dalla globalizzazione del fare e del pensare..

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..qualche altro passettino in oriente..



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