California del sud on the road

Spiagge assolate, palme, tramonti mozzafiato, altissimi palazzi, enormi autostrade e una piccola auto blu
california del sud on the road
Partenza il: 23/06/2015
Ritorno il: 05/07/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Improvvisamente un giorno in macchina, ascoltando musica di un gruppo californiano, ci viene l’idea per il nostro viaggio estivo: la California!

E così parte la lettura di guide e la ricerca di informazioni ed itinerari che ci permettano di vedere il golden state ma risparmiare un pochino.

Decidiamo così di partire in un periodo più economico (fine giugno-inizio luglio) e di prenotare il volo con un po’ di anticipo (consiglio almeno due mesi perchè si possono trovare buone offerte). Dopo vari itinerari decidiamo di atterrare a Los Angeles, fare un piccolo giro nell’Orange county, dirigerci poi a San Diego, tornare a Los Angeles e da lì ripartire. Forse rende il tutto un po’ più faticoso ma decisamente più contenuto nel prezzo. Per gli alberghi si può aspettare un po’ di più a prenotare e usufruire dei vantaggi dell’ultimo minuto.

Allora cominciamo!

23 Giugno – 1° giorno

Sveglia molto prima che sorga il sole, il nostro aereo parte alle sette e dobbiamo essere in aeroporto con largo anticipo. Siamo stanchissimi, il giorno prima abbiamo lavorato fino a sera entrambi, ma nei nostri sogni ad occhi aperti già immaginiamo le assolate spiagge californiane.

Il volo della lufthansa fa scalo a Francoforte giusto il tempo per il controllo documenti e atterra a Los Angeles alle 12.30 circa ora locale.

Se siete già stati negli Stati Uniti dopo il 2008 potete usufruire di code più veloci e meno controlli, io che sono alla mia prima vacanza statunitense vengo interrogata su ogni particolare del viaggio!

Ritirati i bagagli ci dirigiamo alla fermata delle navette che portano chi ha prenotato un’auto direttamente ai parcheggi per ritirarla. Noi l’avevamo prenotata con Alamo ad un prezzo vantaggioso e che includeva anche il guidatore aggiuntivo gratis di modo che abbiamo potuto darci il cambio alla guida durante il viaggio.

Ti fanno sceglire direttamente l’auto tra quelle presenti nella categoria scelta (per noi economy) e noi veniamo attratti da una Nissan versa celeste e così con il nostro bolide partiamo da Los Angeles diretti a Newport beach nella famosa Orange County, la contea scintillante del famoso telefilm.

Ma non siamo in macchina nemmeno da 5 minuti che subito ci imbattiamo nel traffico delle autostrade di Los Angeles; ma non importa perchè siamo così contenti di essere qui che niente può buttarci giù. Mentre il mio compagno guida io mi guardo intorno ammaliata dalla magnificenza di qualsiasi cosa. Qui tutto è grande: autostrade a 5-6 corsie, camion con ruote più alte di tutta la nostra auto, cartelli pubblicitari giganteschi e visibili da chilometri di distanza.

Dopo circa un’ora di viaggio arriviamo nel nostro albergo e giusto il tempo di darci una rinfrescata, ci dirigiamo a Balboa una piccola penisola a sud di Newport dove sembra di essere rimasti indietro nel tempo: una ruota panoramica, negozietti e ristoranti che sembrano usciti da un film anni ’50… insomma sembra di stare in una cittadina che conosciamo da tempo.

E’ quasi l’ora del tramonto e la luce dona un riflesso dorato a tutto; prendiamo il Balboa ferry, un piccolo traghetto che al costo di un dollaro ti trasporta sulla piccola isola di fronte a Balboa. Qui è un susseguirsi di ville miliardarie con annesso molo privato….sogniamo un po’ di poterci trasferire in questo paradiso e poi torniamo indietro e ci dirigiamo al pier, per ammirare il tramonto che ci lascia assolutamente senza fiato.

Le palme sono delle grosse ma slanciate forme nere su uno sfondo dai colori arancio e rosa, il sole sembra molto più grande qui….gli ultimi surfisti, i più coraggiosi, ancora fanno il bagno e noi ci dirigiamo nella piccola cittadina di Newport per la cena e poi ci buttiamo stanchi nel letto.

24 Giugno – 2° giorno

Forse per il jet lag, nonostante la stanchezza del giorno prima ci alziamo presto, inforchiamo i costumi e ci dirigiamo alla spiaggia di Hungtinton beach. Se siete mai stati da Hollister la riconoscerete subito: è quella sulla quale sono costantemente proiettati i maxi schermi.

Fa caldo, il sole è alto, sembra di stare in un episodio di baywatch e avvistiamo anche la classica jeep rossa di salvataggio. Decido che nonostante l’acqua non sia propriamente calda, questo è l’oceano e non posso perdermi l’occasione di un bagno! Mi tuffo, ma sarà troppo l’entusiasmo, prendo in pieno un’onda che con la sua forza mi scaraventa a riva… decido quindi che è meglio continuare a prendere il sole!

Nel pomeriggio ci dirigiamo a fare shopping a fashion island, un enorme centro commerciale all’aperto e per il tramonto andiamo al così detto Inspiration point… un promontorio con ville sull’oceano dove rimaniamo senza parole. Ve lo consiglio se passate per Newport!

Ceniamo nel ristorante che si trova in fondo al pier di balboa, intorno a decine di pescatori che rimangono qui fino a tarda sera. Il locale è completamente in stile anni 50’ e anche le cameriere sono vestite a tema. Inoltre è tutto molto buono. Dopo una passeggiata serale sul pontile torniamo in camera….domani ci aspetta il viaggio per San Diego!

25 Giugno – 3° giorno

Anche oggi ci svegliamo presto, raccogliamo i bagagli e ci mettiamo in marcia verso San Diego. La mattina vorremmo fermarci in spiaggia a laguna beach che ci hanno detto essere una delle migliori, ma non riusciamo a trovarla (più che altro non ne troviamo l’accesso perchè veniamo costantemente frenati dall’ingresso di resort privati). Ma sulla strada per laguna beach, poco prima di Dana point, troviamo un promontorio con un percorso sterrato dove i californiani fanno footing (sarà una costante nella vacanza qua corrono sempre!) e che è riserva naturale del topo del pacifico. Da qui ammiriamo tutta la baia sottostante ed in lontananza sentiamo il verso dei leoni marini.

Un pranzo veloce e arriviamo al nostro hotel a San Diego. In realtà è a sud della città e leggermete fuori, a National City, ma con le enormi strade americane tutto è raggiungibile in poco tempo.

Un po’ di riposo e il pomeriggio ci dirigiamo al Seaport village: si tratta di un piccolo villaggio turistico costruito di fronte alla baia di San Diego. Ogni piccolo negozio è specializzato in qualcosa (per lo più si tratta di souvenir) e c’è anche un negozio che vende solo articoli natalizi, completamente decorato a festa e con musiche natalizie di sottofondo anche se siamo in piena estate!

Il paesaggio dalla baia è stupendo: davanti a noi una distesa celeste, dietro di noi enormi e altissimi palazzi come la più tipica città americana.

Sta per tramontare il sole, così camminiamo lungo la baia, dove è possibile ammirare una portaerei delle marina militare oramai museo e proprio lì vicino un’enorme statua denominata “unconditional surrender” che raffigura un marinaio che bacia un’infermiera e che dovrebbe essere un omaggio alla famosa foto scattata nel 1945, alla fine della guerra. Il tramonto alle sue spalle rende il tutto ancora più romantico.

Di sera ci spostiamo invece al quartiere storico di San Diego, nonche’ quello più animato, il Gaslamp Quarter. Si estende tra la quarta e la quinta strada ed è così chimato per i tipici lampioni a gas che caratterizzano le sue strade.

Questo è il centro della vita notturna, i palazzi dell’epoca vittoriana fanno da sfondo a questo animato quartiere e ospitano innumerevoli ristoranti e negozi. L’atmosfera è inoltre resa magica dalle lucine che si trovano intorno ad ogni albero del quartiere.

Dopo aver cercato a lungo un ristorante tra la vasta scelta ceniamo in un locale dallo stile industry e poi riprendiamo la macchina e torniamo in albergo.

26 giugno – 5° giorno

Le previsioni danno brutto tempo e in effetti guardando fuori dalla finestra non ci aspettiamo niente di buono. Decidiamo quindi di dedicare la giornata a Seaworld, un enorme parco dove si possono ammirare i diversi animali che popolano l’oceano, dalle orche ai delfini agli squali, ma che ha anche una facciata molto più nobile. Seaworld è anche un’associazione per la salvaguardia della fauna dell’oceano pacifico e non si contano nemmeno più gli animali che ha salvato e rimesso in libertà.

Torniamo bambini e sbattiamo gli occhi per la meraviglia che ogni spettacolo ci regala. Al vedere i delfini fare i loro balzi nell’acqua mi emoziono come avessi di nuovo 8 anni. Siamo così presi dalla giornata che quando ci dirigiamo di nuovo alla macchina ci rendiamo conto che sono già quasi le otto!

Stremati ma felici, mangiamo in un piccolo ma grazioso locale di fronte all’albergo (lo stesso dove ci viene servita la colazione) e ci mettiamo a dormire.

27 Giugno – 6° giorno

Purtroppo il tempo è ancora nuvoloso e freschino ma decidiamo di avventurarci comunque per la spiaggia. Ci dirigiamo a La Jolla cave, una riserva naturale per i leoni marini, dove si può stare sdraiati in spiaggia o nuotare vicino a loro… basta non toccarli se non si vuole essere morsi!

Questi fantastici animali sono davvero tantissimi e affollano i grandi scogli dormendo paciosi uno accanto all’altro. Scendiamo nella parte più bassa, quella della spiaggia vera e propria, e troviamo una mamma ferita con il proprio cucciolo, probabilmente cacciati dal branco. Oggi non ce la sentiamo di fare il bagno, fa davvero freddo e per un po’ si mette anche a piovere, ma ci godiamo comunque lo spettacolo. Per pranzo andiamo invece ad una spiaggia vicina, Pacific beach, e facciamo una bella camminata sul suo enorme molo, il cosidetto cristal pier, dove è stato addirittura costruito un albergo fatto di tante piccole casette di legno disposte per quasi tutta la lunghezza del molo. Nella parte più distente ammiriamo la forza della natura, di come le onde frangano sugli enormi pilastri del molo e di come i surfisti cerchino di affrontarle.

Il pomeriggio ci dedichiamo ad un po’ di sano shopping nel centro città, nel centro commerciale Westfield horton plaza.

La sera invece, stanchi ormai di hamburger e patatine, cerchiamo di rimediare un buon piatto di pasta a Little Italy. Il quartiere è molto carino ed animato; forse, come spesso succede, stereotipizza un po’ l’Italia, ma ci divertiamo a sentire ad ogni angolo le nostre canzoni più classiche. Scegliamo un po’ a fiuto uno dei tanti ristoranti, ma ci dice bene. Certo il ragù non è come la tradizione bolognese vuole e il tiramisù ha forse qualche ingrediente modificato, ma il cibo è molto buono e la cottura ottima se si considera la media americana. Inoltre ascoltiamo anche la storia del proprietario e di come lui sia nato in America ma i genitori, siciliani, abbiano voluto mandarlo alla scuola italiana ed insegnargli tutte le tradizioni.

28 Giugno – 7° giorno

Nelle guide avevamo letto tanto della Old Town di San Diego che spinti dalla curiosità siamo andati a visitarla. Qui si può camminare tra i vecchi edifici della città, alcuni restaurati altri addirittura ricreati, e sembra di stare nel vecchio west… è come camminare in un vecchio film! Inoltre qui la cultura del west si mescola a quella messicana (in fondo il confine con il Messico è solo a pochi chilometri) per cui si può visitare un’enorme stalla dove è stato allestito il museo delle carrozze, girovagare per la Fiesta del Reyes ed assistere a spettacoli di danze tradizionali messicane, visitare la casa de Estudillo, grande spazio in cui sono state ricostruite le stanze di una casa tradizionale, e addirittura girare per il campo santo un vero e proprio cimitero tradizionale messicano.

Poco distante da questo variopinto insieme di culture si trova inoltre Heritage Park, dove sono state riportate tutte le case vittoriane rimaste della vecchia San Diego… è davvero rilassante girare per questo parco ed immaginare di vivere in una di quelle colorate villette! Una delle cose che ci ha colpito è che qui è tutto gratuito… un enorme museo all’aperto. Siamo riusciti a trovare anche un museo dei trenini elettrici, una collezione privata davvero gigantesca in cui i simpatici padroni hanno ricostruito un enorme paesaggio dell’America degli anni ’50 in cui il trenino gira intorno. Il mio compango è andato in delirio! Sembrava non voler venire più via!

Il tempo di un pranzo messicano (non troppo riuscito in realtà) e siamo di nuovo in albergo pronti per la sera. Ritorniamo al Seaport village per gli ultimi regalini e ammiriamo un meraviglioso tramonto sulla baia di San Diego, che dona al cielo i toni del rosa, dell’arancione e del giallo…uno spettacolo da lasciare senza fiato.

Di sera torniamo di nuovo a mangiare al Gaslamp Quarter e per salutare San Diego saliamo sulla terrazza dell’hotel Andaz, aperta al pubblico dalla quale si gode di un’ottima vista sui grattacieli illuminati della città

29 Giugno – 8° giorno

Di mattina diciamo arrivederci a San Diego e riprendiamo la via per Los Angeles, l’ultima tappa del nostro viaggio. Decidiamo di pranzare prima di partire e arriviamo verso le 16 a Los Angeles.

Dobbiamo di nuovo fare i conti con l’interminabile traffico della metropoli. Abbiamo preso un albergo fuori dal centro, vicino all’aereoporto, ma abbastanza comodo se come noi si dispone di una macchina.

Dopo esserci sistemati in albergo ci dirigiamo nella Downtown, in particolare nel fashion district dove dobbiamo incontrare una mia cugina che si trova qui in viaggio di nozze. Mentre attendiamo che loro tornino in albergo facciamo un giro, ma essendo le sei passate qui i negozi sono già chiusi e in giro ci sono solo uffici e barboni. Ci prendiamo un aperitivo in un locale davvero in stile con il fashion district, i cui cocktail hanno nomi di stilisti famosi e per la sera recuperati i cugini andiamo a cena a Venice. Dopo un’assidua ricerca ci imbattiamo in un ristorante che serve una cucina di ispirazione francese e passiamo davvero una piacevole serata.

30 giugno – 9° giorno

Questa mattina abbiamo prenotato già da Roma i biglietti per i Warner Bros studios. Non sto nella pelle perchè sono davvero appassionata di serie tv ed in particolare di due della casa Warner (Una mamma per amica e Pretty Little liars) e poi so che c’è anche un piccolo museo dedicato ad Harry Potter, un’altra mia passione. Insomma con l’entusiasmo di un’adolescente inizio il tour sui classici trenini che dura circa due ore. Abbiamo deciso di fare questo piuttosto che perdere un’intera giornata agli Universal Studios e devo dire che non ce ne siamo pentiti. A volte ci siamo rimasti un po’ male vedendo quanto di finto ci sia nelle nostre serie tv preferite, ma è stato interessante conoscere come vengono girate, quale sia il lavoro che c’è dietro e come viene creata una puntata dalla scrittura dell’episodio alla messa in onda. Per un poco la nostra guida ci ha anche fatto scendere dal trenino e girare nella piazza più famosa degli studios (quella che appare in una marea di film e telefilm, tanto da essere chiamata “una qualsiasi città americana”). Ovviamente alla fine del tour non possiamo che comprare una marea di gadget comprese cioccorane e gelatine tutti i gusti più uno! (attenzione sono davvero tutti i gusti!).

Pranziamo a Universal city nel primo fast food della storia (Bob’s big boy, quello che ha come insegna un bambino con un enorme ciuffo nero per capirci), e facciamo un piccolo giro qui, quartiere residenziale e sede di decine di negozi per addetti ai lavori. Facciamo anche una visita ad un negozio che vende abiti di scena, ma ha ammucchiato così tanta roba che non si capisce molto.

Per continuare il tour nel jet set, la sera ci rechiamo ad Hollywood. La parte interessante per un turista si limita praticamente ad Hollywood boulevard, la lunghissima via che ospita la Walk of Fame, la strada con le stelle sul marciapiede per intenderci. La via è intasata di turisti e figuranti vestiti da attori famosi che si offrono per fare foto con loro. Facciamo un giro cercando i nomi degli attori più famosi e ci perdiamo davanti alle impronte del Chinese theatre, il teatro dove i grandi attori di Hollywood lasciano le loro impronte nella calce. Ovviamente non perdiamo occasione per mettere mani e piedi nelle impronte dei nostri idoli. La sera ceniamo all’Hard Rock cafè e tempo di una passeggiata tre i negozi di souvenir torniamo poi in albergo e ci mettiamo a dormire presto perchè domani ci aspetta una sveglia all’alba!

1 Luglio – 10° giorno

Eh sì la sveglia suona presto… siamo diretti a Disneyland!

Il parco si trova ovviamente fuori Los Angeles ad Anaheim ed è il primo in assoluto, quello immaginato e costruito da Walt Disney nel 1955.

Vi consiglio di comprare il biglietto su internet per evitare le file e se non avete molti giorni e preferite dedicarli a vedere le spiagge e la città scegliete uno dei due parchi che sono presenti. Noi abbiamo scelto Disneyland Resort, quello classico, al fronte del più moderno Disney California Adventure. Un’iscrizione all’entrata recita: “Qui tu lasci l’oggi e entri nel mondo di ieri, domani e della fantasia” e non c’è niente di più vero. Nonostante la nostra veneranda età, forse perchè siamo cresciuti con questi stupendi cartoni, ci dimentichiamo che esiste un mondo all’esterno, ci stupiamo di come tutto sia pensato nel minimo dettaglio, e ci divertiamo, ma guardandosi un po’ intorno non siamo gli unici adulti a farlo! Orecchie di Minnie in testa e passiamo tutta la giornata dentro il parco. Torniamo in albergo che è ormai notte fonda e ci addormentiamo come sassi.

2 Luglio – 11° giorno

E’ tempo di esplorare le spiagge di Los Angeles! Questa mattina ci dirigiamo all’eclettica Venice beach.

Qui si raduna l’umanità più variegata: surfisti, skater, uomini palestrati, bizzarri ragazzi dai capelli di ogni colore. Inoltre è pieno di green doctor: dottori che pagando un prezzo prestabilito offrono una visita medica con prescrizione per la Marjuana ad uso terapeutico, che in California è legale.

Qui c’è anche la famosa muscle beach, la palestra all’aperto dove era solito allenarsi Arnold Schwarzenegger. Trascorriamo la mattinata in spiaggia e il pomeriggio camminando per la Venice boardwalk, il lungomare pieno di negozi particolari, bancarelle e artisti di strada.

La sera decidiamo di andare a Beverly hills, ma arrivando dopo le sette rimaniamo un po’ delusi: pensavamo fosse frequentata dai turisti anche la sera ma invece pare che lo sia solo in orario di apertura dei negozi. Ceniamo in un ristorante che ci chiede ovviamente uno sproposito e torniamo in albergo.

3 Luglio- 12° giorno

La giornata di oggi è intensa.

La mattina torniamo a Beverly Hills, quartiere residenziale dei ricchi di Los Angeles. Un giro in macchina per le ville dei vip: le strade però sono deserte, ogni tanto si vedono solo uomini e donne di servizio che portano a spasso i cani. Poi andiamo in una delle vie più famose per lo shopping (ovviamente di lusso): Rodeo drive. Sole, altissime palme, ferrari che sfrecciano per strada e negozi a 5 stelle. Facciamo finta di potercelo permettere entrando in uno o due negozi, ma ci stanchiamo presto. Ci perdiamo un pochino nelle vie del quartiere, decisamente più tranquille del resto di Los Angeles, andiamo a vedere la famosa scritta Beverly Hills e rimaniamo qui per un pasto veloce. Il pomeriggio torniamo a Hollywood: dobbiamo prendere gli ultimi regali e volevamo dare un’occhiata di giorno e poi abbiamo una missione, trovare il punto più vicino alla famosa scritta. Dopo vari giri e richieste di consigli, riusciamo a trovare la via che porta alle famose colline che sempre fanno da sfondo alla città. Dobbiamo lasciare la macchina nel punto più basso e salire a piedi. E’ una grossa sfacchinata, ma è la scritta più famosa al mondo e merita una foto! Riscendendo ammiriamo tutta la valle sottostante e in lontananza notiamo l’immensità della città della quale si riconoscono i palazzi della Downtown.

Ma adesso è ora di dirigersi al Dodger stadium, lo stadio della squadra di baseball di Los Angeles, per assistere alla partita di stasera: Dodger vs NY Mets. Si nota subito che siamo turisti ma cerchiamo di confonderci tra la folla vestita di blu (i colori della squadra) seguendo anche le loro abitudini: ordiniamo un hot dog prima di entrare e ci andiamo a sedere, cenando mentre guardiamo la partita. Cerco di capire le regole e il mio compagno cerca di spiegarmele. La partita può durare anche molte ore e ci possono essere momenti noiosi, ma dagli altoparlanti e ai superschermi appaiono sempre slogan per incitare la squadra e canzoncine. Ci diverte molto osservare una classica giornata americana e alla fine ci godiamo anche lo spettacolo dei fuochi d’artificio, nonostante la squadra locale abbia perso.

4 Luglio – 12° giorno

E’ una giornata importante per l’America ed è il nostro ultimo giorno qui. Cerchiamo di viverlo a pieno e ci dirigiamo a Santa Monica. Ovviamente le strade sono intasatissime dalle numerose famiglie che fanno i tradizionali pic nic sulla spiaggia. Più che pic nic allestiscono un vero ristorante con tanto di gazebo. Nonostante la folla sia tanta le spiagge sono enormi e quindi posto si trova facilmente.

Ma prima di rilassarci al sole decidiamo di passeggiare sull’enorme e famosissimo molo. É così grande che ospita anche un luna park e facciamo un giro sulla ruota panoramica che ci permette di goderci il paesaggio.

Dopo una giornata al sole, mangiamo e ci andiamo a riposare in albergo e ci cambiamo per la serata. Il pomeriggio torniamo a Santa Monica ma questa volta passeggiamo per la via dello shopping, la Promenade. Via che ricorda molto una città europea, a partire dal nome: si tratta di una lunga strada pedonale, dominata al centro da grosse sculture in metallo e cespugli raffiguranti diversi animali.

La sera torniamo al pier, abbiamo saputo che i fuochi del 4 luglio di Santa Monica sono i migliori che si possano osservare, ma scopriamo che a causa di incidenti che si sono verificati l’anno prima quest’anno non ci saranno. Poco male, mangiamo in un ristorantino sul molo e osserviamo i tanti fuochi in lontananza…noi e le altre decine di migliaia di persone che sono sul molo!

Passeggiamo fino a tardi perchè non vogliamo che questo fantastico viaggio finisca.

Ripenso alle spiaggie chilometriche, ai bellissimi tramonti, all’immensità delle strade, alla magnificienza dei palazzi.

Insomma nel nostro viaggio abbiamo deciso di concentrarci di più su tre posti piuttosto che girarne di più, ma non ce ne siamo pentiti. Siamo persone che si affezionano facilmente ad un luogo se ne vale la pena e rimanendo più “stanziali” è quello che è successo, ancora non ce ne eravamo andati e già volevamo tornare.

5 Luglio – 13° giorno

Facciamo le valige già con la nostalgia nel cuore. Il nostro aereo parte alle 15.10; riconsegnamo la macchina e aspettiamo di tornare in patria. Arriviamo che è oramai il 6 Luglio a Roma e ci addormentiamo con la California nel cuore.

Alcuni consigli di viaggio

Per quanto riguarda la guida:

– A semaforo rosso, a meno che non sia espressamente vietato, si può sempre girare a destra

– Rispettate sempre i limiti di velocità perchè le multe sono salate, e se dovete percorrere lunghi tratti di autostrada impostate il cruise control così non dovrete più preoccuparvene

– Nelle autostrade spesso le uscite possono trovarsi anche sulla sinistra quindi prestate molta attenzione!

– A volte nella corsia più a sinistra è presente la fast lane: vi farà prendere delle scorciatoie ma è a pagamento perciò occhio

– Leggete attentamente i cartelli per i parcheggi, spesso si pagano solo fino ad una certa ora e comunque il prezzo di quelli in strada è molto minore di quelli custoditi, che possono arrivare a costare un occhio della testa!

Una delle cose che costano di più sono i pasti. Soprattutto per il pranzo vi conviene optare per qualcosa di veloce come un fast food o un gelato.

E’ il paese del sole e fa caldo tutto l’anno, ma la sera le temperature possono abbassarsi parecchio quindi prevedete di portarvi qualcosa per coprirvi.

Godetevi appieno ogni momento!

Guarda la gallery
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Tramonto sull'oceano...da mozzare il fiato

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Leoni marini a La Jolla

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Balboa

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Hollywood

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Beverly Hills

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Old Town di San Diego

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Tramonto sulla baia di San Diego

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Un saluto dalle Hollywood Hills

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Santa Monica



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