States in 12 giorni

On the road in tre stati programmando solo i voli per i collegamenti più impegnativi
Scritto da: simona.lucy
states in 12 giorni
Partenza il: 11/05/2015
Ritorno il: 24/05/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
RESOCONTO

12 giorni

-Miami: 1 notte

-Fort Lauderdale: 1 notte

-Las Vegas: 3 notti

-Sequioa National Park: 1 notte

-Los Angeles: 2 notti

-San Francisco: 2 notti

-Miami: 1 notte

1° GIORNO: ROMA – MIAMI/FORT LAUDERDALE

Partiamo da Roma Fiumicino puntuali alle 11:00 con volo a330 Alitalia e dopo circa 11ore di volo atterriamo a Miami intorno alle 16:00 ora locale. Spendiamo un’ora circa tra controlli e bagagli poi ci dirigiamo verso i desk delle compagnie di noleggio. C’è un pò di fila ma scorre veloce e soltanto mezz’ora dopo siamo in strada. Il fuso orario si fa sentire ma sono talmente curiosa di guardarmi intorno che una breve sosta caffè mi rimette in forze. Jonathan propone di cercare subito un Hotel ma io insisto per fare prima una passeggiata, è quasi ora di cena perciò parcheggiamo in una traversa di South Miami e cerchiamo un posto dove mangiare. Ci accontentiamo dopo vari tentativi di un risto/pub dove io prendo un insalata con pollo scondita (l’alternativa ad olio e aceto era un mix di salse) e Jon un hamburger con patatine fritte, due birre fresche; qualche messaggio a casa con il wifi del locale e via…a cercare un hotel per la notte. Trovare una doppia libera ad un prezzo medio è stato molto arduo tanto che la ricerca è durata quasi 3 ore, ormai stremati ci fermiamo all’Holiday Inn di fronte ‘Bay Side Market Place’. Il personale molto cordiale e le camere perfette, è stata un ottima scelta anche se non proprio economica. Ci svegliamo molto presto e scendiamo a fare colazione (la migliore di tutto il viaggio) il cuoco, un signore su una cinquantina anche lui italiano, è uscito a salutarci. Prima tappa il Bay Side Market Place, è un centro commerciale all’aperto con vari negozi di ogni tipo (Nike/Victoria Secret/Planet Hollywood/Hooters/e altri negozi e stand turistici), quì sono tantissimi ristorantini lungo il porticciolo, c on vista su South Miami,da cui partono anche traghetti turistici per fare il giro della baia, la sera spettacoli di musica dal vivo. Non abbiamo molto tempo per vedere i negozi perchè la sera abbiamo il volo per Las vegas da Fort Lauderdale, perciò ci sediamo in uno dei ristoranti e ci rilassiamo con un cocktail di frutta ghiacciato. Andiamo a recuperare la macchina che avevamo lasciato la sera prima in un parcheggio accanto all’albergo nella Downtown, custodito da un gruppetto di sudamericani abusivi ma che alla fine si sono rivelati ragionevoli. Nelle grandi città i parcheggi sono un vero problema, ogni albergo ha un suo parcheggio non economico, 25 dollari a notte circa. Finalmente ci dirigiamo verso MIami beach, cerchiamo parcheggio e lo troviamo in una traversa a qualche centinaio di metri dalla spiaggia, paghiamo il ticket e via su Ocean Drive! Praticamente la Rimini della Florida, solo ristoranti di tutti i generi e locali, anche se ho notato con mio dispiacere che i menù erano un pò tutti troppo turistici. Ci buttiamo in spiaggia e finalmente i miei occhi possono spaziare su km e km di sabbia bianca e l’oceano blu. Resistiamo poco perchè il caldo è davvero tanto e non siamo ben equipaggiati, consulto la cartina e propongo a Jon un parco poco più a sud di Miami Beach che alla fine si rivelerà un ottima scelta rispetto l’affollata Ocean Drive. Scendendo verso sud, pagando un piccolo pedaggio, entriamo in un posto davvero speciale: Key Biscayne. Percorriamo una larga strada molto ben tenuta in mezzo all’oceano e ci fermiamo a fare qualche foto in spiaggia (più selvaggia rispetto a Miami Beach), continuiamo in macchina e ci addentriamo sempre di più nel verde, tantissimo verde…sono quasi le 15:00 e il sole è forte perciò ci rinfreschiamo in alcuni bagni del parco (pulitissimi) e ci riposiamo un oretta all’ombra. Alcuni cartelli indicano un faro perciò ci dirigiamo in quella direzione e scopriamo un bellissimo angolo di paradiso: spiaggia selvaggia ben tenuta, con tantissime palme e noci di cocco, uccelli enormi che si alzano in gruppo dall’acqua e poi si fiondano a testa in giù per pescare, un cartello dice che qui in un periodo dell’anno vengono le tartarughe a deporre le uova…purtroppo non a maggio. Facciamo qualche ripresa e gironzolando in macchina ci fermiamo più volte per riprendere numerose iguana di diverse dimensioni che ci attraversano la strada, grandi uccelli che camminano sui cigli per catturare qualche lucertola, corvi appollaiati su gli alberi, sembra uno zoo a cielo aperto! Estasiati dalla flora e dalla fauna di questo parco ci dirigiamo verso l’uscita passando in una zona residenziale: villette di legno con cortili mozza fiato e di nuovo ci fermiamo a vedere una partita di un gruppo di bambini con i genitori sulle panche fuori dal campo…sembra la scena di un film. Ci dirigiamo fuori Miami, a nord, verso Fort Lauderdale. Dopo poche ore arriviamo, ed è ora di cena.

3° GIORNO: FORT LAUDERDALE/LAS VEGAS

Fort Lauderdale è davvero carina, molte strade con diversi ristonatini dove sapendo scegliere si mangia bene, locali, negozietti sfiziosi. Ci fermiamo in un ristorantino con i tavolini in strada e facciamo amicizia con una coppia di signori francesi. Stanchi e ancora storditi per il fuso decidiamo di andare a dormire, pensavamo di cavarcela stavolta invece spendiamo diverse ore anche quì per trovare una doppia con qualità prezzo decente e niente…negli States la fascia di prezzo ‘medio’ propone alberghi squallidini e sporchi, perciò stanchissimi ripieghiamo su un bellissimo albergo che pagheremo caro, ma tanto sarà solo per una notte (contiamo, una votla usciti dalla Florida, di ripiegare su i numerosi Motel super8 decantati da Jon, in cui molti anni fa aveva soggiornato con un ottimo rapporto qualità prezzo, ma alla fine Ne troveremo soltanto uno libero in California). La mattina in macchina attraversiamo la città in direzione della spiaggia, vediamo numerosi canali con abitazioni a filo d’acqua ognuna con la propria barca attraccata. Fort Lauderdale è una città davvero ben tenuta, residenziale e con spiagge attrezzate per ogni sport. Nella via principale che costeggia la lunga spiaggia anche qui ci sono molti ristoranti dove ci fermiamo per pranzare; devo dire che la preferisco rispetto alla modaiola e turistica Miami. Verso sera ci dirigiamo in aeroporto, lasciamo la macchina al rent e dopo qualche ora ci fanno imbarcare. Dopo mezz’ora di attesa all’interno dell’aereo (Spirit Airlaines), annunciano che dobbiamo scendere e aspettare al gate un altro aereo perchè questo ha superato il peso consentito. Stanchissimi ci appisoliamo e dopo un’ora e mezza decolliamo verso Las Vegas.

4° GIORNO: FORT LAUDERDALE/LAS VEGAS

Volo di 5 ore su un aereo strettissimo con aria condizionata esagerata. Arriviamo in aeroporto verso le 2:00 del mattino, cerchiamo un taxi e pernottiamo da Hooters di cui il mio compagno Jonathan è affezionato, lui è un ex giocatore (‘ex’ come dice lui) e croupier, ha a Roma e Milano due scuole di formazione, è la 4 volta che viene a Las Vegas, perciò…siamo nel suo mondo! Prendiamo la camera e scendiamo a giocare ai dadi, la partita è elettrizzante e durerà qualche ora, verso le 6:00 facciamo colazione con uova, patate e toast, saliamo in camera per rinfrescarci e usciamo in giro per la città. Las Vegas è un parco giochi per adulti, avevo qualche pregiudizio ma devo dire che presa con la giusta leggerezza è davvero divertente! Visitiamo vari Hotel tra cui il Venetian che mi lascia a bocca aperta. La sera non mi sento bene perciò rientriamo per riposarci un paio d’ore ma poi…il fuso e la precedente notte insonne ci prendono alla sprovvista e ci risvegliamo la mattina seguente. Ci dirigiamo verso la Downtown, la parte più autentica dove sono sorti i primi casinò e dove ci sono le caratteristiche chiesette dove ci si può sposare, più tranquilla merita anche questa. Passeggiamo, compriamo qualche regalino per amici e parenti e prendiamo una camera al Golden Nugget. Ci mettiamo ai tavoli e giochiamo ai dadi (vincendo 600 dollari! con un mio triplo sei consecutivo) fino a notte inoltrata. Il Golden Nugget è l’Hotel famoso per avere uno scivolo chiuso trasparente che si immerge in una vasca con squali che nuotano accanto alla piscina. Colazione e altra partita ai dadi e poi salutiamo Las Vegas, noleggiamo l’auto e ci dirigiamo verso il deserto del Nevada.

7°: GIORNO LAS VEGAS/SEQUOIA NATIONAL PARK

Per me che non ero mai stata negli States, il desetro (visto solo nei film) ha fatto un effetto magico…quì inizia il nostro viaggio on the road che tanto ho sognato! Man a mano che ci addentravamo nel deserto lo spirito wild, d’avventura, della natura immensa, si rianimava. Ho un ricordo indelebile di quel lunghissimo lembo di terra che ci ha condotti fino a Los Angeles attraversando il deserto, montagne, bellissimi tramonti su sconfinate praterie, distese enormi di alberi da frutto, incontrando harleisti, camion enormi e tantissime aquile. Partiti da Las Vegas dopo molti chilomteri facciamo una tappa nella Ghost Town, un vecchio villaggio western dedicato ai turisti e davvero ben conservato. Abbiamo pagato l’entrata e siamo rimasti un oretta per fare qualche foto, comprare qualche gudget e respirare un pò d’atmosfera autentica e affascinante del vecchio west che solo quì si può trovare. Ma è tardi e i chilometri da percorrere sono ancora molti così ci rimettiamo in strada. Dopo diverse ore cerchiamo una cittadina a ridosso della zona del parco delle sequoie gianti, ed è stato divertente inoltrarci in piccolissime cittadine dall’aria bizzarra tipicamente americana. Troviamo un motel che fa al caso nostro,carino e pulito, così prendiamo una stanza e ci riposiamo.

8°GIORNO SEQUOIA NATIONAL PARK/LOS ANGELES

La mattina seguente facciamo colazione nel motel e ci facciamo spiegare dalla proprietaria gentilissima il percorso che porta verso il parco. Anche quì il paesaggio ci lascia estasiati, è tutto molto delizioso… tantissime distese di piantagioni, soprattutto alberi da frutta, chioschi con prodotti biologici, campeggi molto easy con roulotte stile hippy e poi man a mano che iniziavamo a salire verso le montagne, eccolo lì, a nostra insaputa e con grande meraviglia…il Lake Kaweah! Descrivere lo scenario è difficile anche per me che sono cresciuta in vacanza tra i paesaggi del Trentino e della Valle d’Aosta, il lago si estende tra la pianura frastagliata incorniciata da montagne sabbiose dagli angoli tondeggianti, una quantità imdefinita di scoiattoli, uccelli e aquile, indisturbati, ruscelli, aree pic nic aperte al campeggio libero e tutto con un sapore eppur incontaminato, rispettoso della natura in cui si è immersi; in questo posto ci ho lasciato il cuore! Proseguendo e salendo lungo i tornanti si incontrano punti di ristoro e pernottamento, noi eravamo diretti al Sequoia National Park (2000mt), ma ci sono molti altri percorsi. Il parco delle sequoie è immenso e magico, anche se non molto turistico come lo Yosemite, merita di essere visitato!

Lasciata la macchina arriviamo al percorso da fare a piedi per arrivare attraverso il bosco alla sequoia più antica al mondo con i suoi 3000 anni e 90mt di altezza che ancora non si è arrestata e un diametro pari a 40 uomini in cerchio. Controvoglia lasciamo quel posto fatato per contnuare il viaggio verso Los Angeles. Dopo molte ore verso sera arriviamo nei dintorni di Los Angeles dove abbiamo un pò di difficoltà ad orientarci talmente gli incroci di strade e sobborghi che ci sono. Dopo esserci persi diverse volte nella periferia non proprio rassicurante anche se pittoresca, ormai in viaggio da 13 ore e stanchissimi, decidiamo di dormire in un albergo vicino l’aeroporto. Anche qui la ricerca è molto ardua, anzi la più ardua di tutto il viaggio…non riusciamo a capire come fosse possibile che ogni albergo o motel fossero al completo, in una città così immensa. Abbiamo girato per ore fino alle prime ore della mattina, fino a trovare una stanza in un motel squalidissimo per ben 100 dollari!

9° GIORNO LOS ANGELES/HOLLYWOOD/BEVERLY HILLS

La mattina facciamo colazione in un caffè con dei muffin ai mirtilli buonissimi e poi raggiungiamo Hollywood. Arrivati al Parcheggio a pagamento adiacente la ‘Walk of Fame’, abbiamo lasciato la macchina e abbiamo passeggiato lungo scenari visti In milioni di film che fà sempre un pò ‘sogno’. Sotto consiglio di un tipo simpatico che ci ha fermato per strada abbiamo preso la navetta che porta a fare il giro turistico di Hollywood e Beverly Hills ad un prezzo abbastanza modico. Io che sono contraria a queste cose super turistiche alla fine per il poco tempo che avevamo a disposizione mi sono lasciata convincere e effettivamente è stato un bene. Il tour consiste nel percorrere le vie principali dove ci sono locali e vie importanti, ‘Rodeo Drive’, ‘Beverly hills’ con le case di personaggi popolari e una sosta nel punto panoramico dove si vede la città dall’alto e dall’altra parte la celebre scritta ‘Hollywood’ sulla montagna. Il giro finisce proprio vicino al piccolo hotel dov’è stata girata la scena finale di Pretty Woman, quando lei raggiunge lui sulla scala.

VENICE/SANTA MONICA

Finito il giro ci rimettiamo in macchina stavolta in direzione di Venice. Arriviamo ed è subito mito californiano dall’aria un pò retrò, post-hippy. Anche quì è difficile trovare parcheggio perciò lasciamo la macchina davanti l’accesso alla spiaggia, paghiamo per un’ora di sosta e andiamo a fare qualche foto dal pontile. Serfisti ovunque, oceano scuro un pò mosso, torniamo indietro e ci perdiamo nelle viette adiacenti la spiaggia tra le case di legno con grandi vetrate. E’ davvero sfizioso curiosare nei giardini, sui balconi e tra le finestre delle case per scoprirne l’arredamento e itnuire le abitudini di chi ci vive; Venice è giovane e molto creativa. Purtroppo non rimaniamo molto e tornando indietro passiamo con la macchina a Marina del Rey…mooolto carina, quì ci vivrei! è viva ma tranquilla, piacevole da vivere a piedi o in bicicletta, c’è il porticciolo e i canali. Proseguiamo fino a Santa Monica dove il Pier è davvero caratteristico, ci sono negozietti di souvenir, il negozio di gamberi di Forrest Gump della celebre catena di ristoranti, giostre per bambini, ristoranti e una vista magica sulla costa e sull’oceano…tutto molto romantico. Man a mano che si riempie di gente noi andiamo verso l’uscita e raggiungiamo la strada centrale dei negozi, tantissimi negozi di tutti i tipi e alcuni molto convenienti, in un pomeriggio intero non c’è stato modo di vederli TUTTI, a malincuore siamo tornati vicino l’aeroporto di Los Angeles ed abbiamo preso una camera in un Hotel proprio vicino la scritta ‘Lax’.

10° GIORNO: MALIBU’/SAN FRANCISCO

La mattina seguente ci mettiamo in macchina ma facciamo ancora una capatina veloce per quei deliziosi negozi di Santa Monica, con l’orologio alla mano però proseguiamo passando per Malibù, molto carina anche questa con case magnifiche sulla montagna e scogliere sull’oceano. La strada di costa che collega San Francisco a Los Angeles è una delle più belle degli Stati uniti, ma noi la percorriamo al contrario nella corsia interna dove non ci sono molti punti per fermarsi a fotografare, quindi consiglio di percorrerla da nord verso sud! Arriviamo a San Francisco sbagliando strada e passando per Oakland, ad est della baia. Oakland è molto simpatica, con il fiume che divide in due la città, le luci soffuse lungo il marciapiede e popolata da famiglie con le carrozzine a passeggio nel parco, ragazzi alternativi, molti locali alternativi con musica dal vivo. Facciamo un giro veloce e infine raggiungiamo la baia…è ormai notte e siamo in coda per attraversare il famoso ponte di San Francisco…che emozione! Paghiamo il pedaggio e ci dirigiamo in centro…molto europeo, ricorda Parigi ma più in grande, più multiculturale, un pò chic e un pò scafata allo stesso tempo. Cerchiamo un Hotel e anche quì niente, quelli disponibili sono tutti molto costosi perciò stanchissimi ci ritroviamo a girare in lungo in largo e ormai stremti alle prime ore del mattino decidiamo di dormire in macchina nel parcheggio dell’aeroporto.

11° GIORNO: SAN FRANCISCO/MIAMI

La mattina seguente verso le 7:00 torniamo in centro e parcheggiamo davanti un caffè con la macchina parcheggiata a vista…non si sà mai. Mentre facciamo colazione Jonathan esce di corsa e io lo seguo ignara.Un carroattrezzi stava caricando la macchina e una poliziotta tatuata e con i piercing stava scrivendo il verbale. Scongiuriamo la poliziotta di lasciarci la macchina, lei alla fine acconsente ma ci dice “vi ho fatto la multa, avete parcheggiato nell’orario in cui passa la nettezza urbana, non avete visto il cartello?! Quì siamo a San Francisco, ragazzi, andiamo di corsa!!!”. Con la multa nel cruscotto, lasciamo la macchina in un parcheggio a pagamento in centro e proseguiamo a piedei. Successivamente ci dirigiamo al Pier dove ci sono negozi, ristoranti e il molo con i leoni marini che fanno un chiasso tremendo e sollazzano tra tuffi e sonnellini; qualche foto anche al ponte, alla celebre strada tutta curve, una capatina nel quartiere hippy che è stato il fermento degli anni ’60 e la sera di nuovo in aeroporto per passare la notte…la mattina seguente molto presto abbiamo preso l’aereo per Miami dove abbiamo soggiornato un’altro giorno, per poi tornare in Italia.

Sono partita per la prima volta negli Stati Uniti con alcuni pregiudizi verso questo paese consumistico, ma devo dire che la natura che ho incontrato e la disinvoltura delle persone mi hanno conquistato. Una nota negativa è nei riguardi della povertà e della quantità di accattonaggio che ho incontrato in ogni grande città, dalla Flporida alla California, persone senza tetto per le strade del centro o quartieri periferici malfamati che ti vengono i brividi a percorrerli anche di Giorno, tuttavia non abbiamo avuto problemi legati a questo…solo un pò di sconforto. Sicuramente la Florida, al di là di Miami, è da girare ed anche la California…ci ritornerò con più giorni a disposizione, e poi i parchi…stupendi (abbiamo visto un orso mentre percorrevamo i tornanti che portano al parco delle sequoie). E’ stato un viaggio poco programmato ma l’unica reale difficoltà che abbiamo avuto è stata trovare alloggi disponibili a prezzi modici anche se tutto sommato ha dato un sapore d’avventura in più al viaggio. Anche se non avevamo una scheda Telefonica e dovevamo prendere la wifi da locali o aberghi e neanche il navigatore, siamo riusciti con la cartina dettagliata ad orientarci e se non avessimo sbagliato strada ogni tanto ci saremo privati dal visitare posti fuori mano ma molto carini e caratteristici. Abbiamo usato la carta di credito prepagata Viabuy con la quale abbiamo avuto qualche problemino ma alla fine siamo riusciti ad usarla per tutto il necessario insieme ai contanti, tuttavia una volta tornati a casa ce ne siamo disfatti perchè è sconvenitemente cara e non viene accettata da per tutto come invece la Viabuy sostiene.



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