West Coast in due settimane

Qualche dritta perché la vostra vacanza sia bella come lo è stata la nostra
Scritto da: grammo67
west coast in due settimane
Partenza il: 24/06/2015
Ritorno il: 08/07/2015
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Abbiamo fatto un viaggio e un’esperienza bellissima e per questo mi è venuto voglia di raccontarla.

Prima di tutto però voglio darvi alcuni consigli su alcuni aspetti pratici e qualche dritta per tenere sotto controllo il budget:

Volo

Prenotato con molto anticipo per risparmiare (in genere le offerte migliori per l’estate escono intorno a Natale). Noi abbiamo scelto di atterrare a LA e ripartire da SF. Questo ha fatto salire un po’ il prezzo del biglietto rispetto al classico a/r sullo stesso aeroporto ma ci ha permesso di:

· riconsegnare la macchina appena arrivati a SF, risparmiando 2 gg di noleggio ed evitando di impazzire con il parcheggio in città

· risparmiare la giornata di viaggio per ritornare a LA (800 km) che a nostro avviso non valeva la pena di fare soprattutto dopo aver macinato tanti km nei giorni precedenti

Abbiamo volato con British Airways facendo scalo a Londra dove siamo passati in transito. Ricordatevi che se invece trovate un volo con scalo in America dovete mettere in conto almeno 4 ore tra i due voli perchè dovrete superare i lunghi controlli di sicurezza americani, ritirare il bagaglio e fare il checkin per il volo successivo. Ricordatevi di compilare in aereo la landing card, una per nucleo familiare.

Automobile

Abbiamo prenotato con Alamo tramite ebookers.com, un broker inglese che al momento che scrivo (luglio 2015) ha i prezzi migliori e soprattutto include nel prezzo il guidatore aggiuntivo. Abbiamo scelto un’ auto di categoria intermedia (Volkswagen Jetta / Toyota Corolla / Nissan Sentra / Kia Forte / Dodge Dart per darvi un’idea) che per tre persone va più che bene . Il npoleggio del SUV costa troppo e soprattutto consuma (il diesel in USA non esiste per il traffico privato) quindi se non avete in mente di fare percorsi estremi il mio consiglio è di evitare. All’arrivo a LA la navetta della compagnia scelta vi porta nei parcheggi di consegna, potete evitare la fila negli uffici di Alamo facendo il checkin sui totem automatici. La macchina la scegliete voi tra quelle della categoria prenotata. Consiglio: prendetela bianca , non si sporca e si scalda di meno.

La benzina è l’unica cosa veramente economica negli USA. Per il rifornimento considerate che a volte la vostra carta non viene accettata dall’erogatore automatico e dovete prepagare all’interno del punto vendita, facendo un calcolo di quanta ne può entrare. Nei distributori più vecchi l’erogazione non inizia finchè non sollevate il gancio su cui è appoggiata la pistola. Considerate che sulle autostrade non esistono gli autogrill come in Italia, le gas station sono in prossimità delle uscite insieme a fast food e piccoli shopping center e non sempre sono segnalate. Importantissimo: soprattutto nelle zone desertiche di California e Nevada ci sono tratti di strada anche di 150 km senza stazioni di servizio, tenete sempre il serbatoio pieno e una bella scorta di acqua in macchina!!

Argomento patente: in teoria per la California serve la patente internazionale. Io non l’ho fatta e nessuno me l’ha chiesta al momento del noleggio. Non siamo stati mai fermati dalla polizia ma girando un po’ su Internet ho visto che non ve la chiede nessuno, il mio consiglio anche in questo caso è di non buttare soldi.

Rispettate i limiti o per lo meno adeguatevi alla velocità delle altre macchine. Se guidate come in Italia rischiate l’arresto, ricordatevelo.

Polizza sanitaria

Indispensabile per i costi folli della sanità americana. Io ho comprato per moglie e figlio quella di Viaggi Sicuri di cui ho sempre sentito parlar bene, mentre per me era valida la polizza Unisalute che ho come dipendente e che in Italia hanno in tanti, se ce l’avete sfruttatela. Non so darvi giudizi su queste polizze, fortunatamente non ci sono servite

Alloggi

Indispensabile prenotare con anticipo le strutture all’interno dei parchi, dove i posti sono limitati; per il resto potete anche decidere di prenotare all’ultimo momento. Noi abbiamo deciso di prenotare tutto in anticipo, questo ci ha permesso di scegliere con calma e spuntare prezzi migliori, ovviamente prenotare prima ti impedisce di fare variazioni di itinerario , quindi la scelta sta a voi.

Bagaglio e shopping

In un viaggio on the road è assurdo portarsi dietro tonnellate di bagaglio. Noi abbiamo portato il necessario per una settimana facendo un bucato a metà viaggio nelle classiche lavanderie a gettone, economiche e tipicamente americane. Le lavanderie le trovate in qualunque paese e qualche volta anche all’interno degli stessi motel.

Se viaggiate in estate le temperature sono molto alte, portate qualcosa di pesante solo per San Francisco dove il clima è umido e ventoso.

Portate una sacca vuota da imbarcare al ritorno con il vostro shopping anche se devo dirvi che, ahime’, è finita la pacchia del cambio euro/dollaro a 1,50 e di veramente conveniente non c’è più molto. Vi consiglio di comprare a Las Vegas dove le tasse sono più basse (5% contro il 12% della California)

Pasti

Nei parchi si mangia male, se potete organizzatevi con cibo del supermercato. Nelle città trovate cucina etnica molto buona. Potete risparmiare prendendo 2 piatti in 3, le porzioni sono enormi ed è inutile sprecare soldi e cibo. Inoltre in molti mini-market c’è del cibo cucinato take-away che potete scaldare nelle stanze di albergo spesso fornite di microonde.

E ora i dettagli.

24 giugno 2015 – Los Angeles (3 notti)

Arriviamo in perfetto orario intorno alle 15,15 dopo 2 ore e mezzo di volo FCO-LHR e 10 ore e mezzo LHR-LAX. Ci sottoponiamo al massacrante controllo passaporti (più di un’ora ma per accorciare i tempi potete utilizzare i controlli automatici se siete già stati negli USA dopo il 2008) e assaltiamo la navetta che porta all’autonoleggio, che dista diversi km dall’aeroporto.

Ritirata la macchina ci dirigiamo nel piccolo appartamento prenotato tramite Homelidays nella zona di Culver City, che vi consiglio perchè è un’area residenziale tranquilla e ben posizionata rispetto alle cose da vedere. Distrutti dal viaggio e dal fuso orario, ceniamo in un messicano a pochi minuti a piedi e alle 21 siamo a letto mentre il nostro orologio biologico fa le 6 del mattino.

25 giugno

Complice il jet-lag ci alziamo prestissimo, direzione downtown e grattacieli. Non c’è moltissimo da vedere, a dire il vero la cosa più impressionante è guidare sulle mega tangenziali a 8 corsie per senso di marcia circondati da un mare di macchine, molte delle quali veramente improbabili per noi europei. Comunque vale la pena un’occhiata al El Pueblo, in pratica il centro storico della città con i sapori e colori messicani di Olvera Street.

Nel pomeriggio siamo a Venice Beach, dove è d’obbligo la passeggiata sul lungomare ammirando le villette bohemiane in legno e dalle forme un po’ strane al limite del kitsch, spesso decorate con murales, nonchè l’umanità etoregenea che popola la zona (culturisti, skaters, giocatori di basket e paddle tennis, artisti di strada e un nutrito gruppo di disadattati e homeless che saranno purtroppo ricorrenti in tutta la vacanza) .

Un giretto sul Pier per vedere la gente che pesca e i surfisti e fare qualche foto e ci spostiamo a Santa Monica, zona residenziale molto carina dove da vedere c’è il Pier con un Luna Park stile vintage e i ristoranti di pesce, la spiaggia con i famosi baywatch e la 3rd street Promenade, isola pedonale con artisti di strada e negozi. Spesa da Whole Foods e a letto.

26 giugno

Giornata dedicata alla zona di Hollywood. Parcheggiamo gratuitamente a 1 km circa da Walk of Fame e facciamo il classico giro per vedere i nomi delle stelle sul marciapiede, molti dei quali sono a noi del tutto sconosciuti. C’è molta gente perchè è in arrivo una star di una serie televisiva popolare ma a dire il vero a me sembra tutto piuttosto inconsistente. Compriamo un po’ di souvenir e riprendiamo la macchina percorrendo il Sunset Bouleverd direzione Beverly Hills e Bel Air. Non voglio sembrarvi disfattista, sono dei bei quartieri residenziali ma le ville non si vedono, la ricchezza e lo sfarzo possono essere solo immaginati. Se proprio volete farvi del male si possono acquistare dei tour guidati che passano davanti ai cancelli delle varie star, ma per noi no grazie. Giretto veloce a Rodeo Drive e passaggio su Mulholland Drive, strada panomarica che ha ispirato molti film e che vi offre belle vedute sulla città.

Nel pomeriggio vi consiglio caldamente un salto al Getty Center, un museo di arte moderna realizzato dall’architetto Meier a cui si accede tramite un trenino panoramico. Non è necessario visitare le mostre, è il museo con i suoi splendidi giardini e una bellissima veduta sull città e la San Fernando Valley che secondo me è la cosa più bella che abbiamo visto a Los Angeles.

27 giugno

Si parte! Devo dire che vado via senza rimpianti, LA non mi ha lasciato una grandissima impressione. Ci dirigiamo verso Kingman passando per Calico, una ex città mineraria parzialmente ricostruita a scopo turistico con saloon, carrozze, ufficio dello sceriffo e spettacoli in stile western. L’ingresso costa 8 dollari, se avete bambini può essere divertente anche se di autentico c’è veramente poco.

Dopo pranzo si riparte per Kingman,una cittadina sulla route 66 dove tutto ruota intorno alla storia della famosa strada che ha collegato le 2 coste del paese ma che ormai è totalmente in disuso, soppiantata dalle più veloci higway. A dire il vero non c’è molto, per noi è una sosta tecnica di avvicinamento al Grand canyon perchè abbiamo deciso come regola del viaggio di non fare tappe in macchina di più di 3 ore. Ci fermiamo in un classico motel americano con macchina parcheggiata di fronte alla stanza , andiamo a cena in un ristorantino gestito da comunità religiose che in America troverete dappertutto e via a nanna. Il caldo è opprimente e l’aria condizionata di questo motel e purtroppo anche degli altri dove soggiorneremo è piuttosto rumorosa, ma siamo abbastanza stanchi e si dorme comunque bene.

28 giugno – Grand Canyon

Arriviamo dopo 3 ore di macchina e una buona ventina di minuti di coda per pagare i 30$ di ingresso al parco. Poggiamo i bagagli in un lodge all’interno del villaggio e ci dirigiamo alla fermata della navetta rossa, quella che passa per i view point più belli.

Il caldo è opprimente ma il GC ti lascia senza fiato. Scendiamo alle fermate più consigliate e scattiamo centinaia di foto, è un posto incredibile. Quando il sole scende e la temperatura si fa più accettabile imbocchiamo il bright angel trail, un sentiero di 15 km che porta fino alle rive del fiume giù a valle e che vi consiglio di fare per un piccolo tratto, perchè la risalità è massacrante e più di una persona che ha tentato la discesa fino a valle e la risalita nello stesso giorno ci ha lasciato la pelle. Aspettiamo il tramonto per fare altre foto e dopo una cena pessima al self service dell’hotel si va a fare un po’di sauna in camera, dove due ventilatori non riescono a compensare la mancanza dell’aria condizionata.

29 giugno – Antelope Canyon – Page – Kanab

La nottata è stata un po’ dura per il caldo e decidiamo di saltare la sveglia programmata all’alba per fare le foto e ci alziamo invece con comodo. Sulla strada per Antelope ci fermiamo in un viewpoint bellissimo, Desert View, dove mio figlio impazzisce per la presenza di cervi a pochi metri dall’area di osservazione. La vista è bellissima e merita una sosta. Lungo la strada passerete per territori appartenenti agli indiani d’America. Il mio consiglio è quello di fermarvi in una delle bancarelle ed acquistare qualcosa di tipico dell’artigianato e gioielleria dei nativi americani per tornare in Italia con qualcosa di originale rispetto ai soliti souvenir da turista. Arriviamo ad Antelope, paghiamo il parcheggio e la visita guidata (non proprio economica: 40 $ adulti 20$ i bambini) e aspettiamo il nostro turno. Si viene portati tramite un gippone guidato da una guida indiana fino all’imboccatura di questo canyon di 300 metri circa, dove la luce del sole filtra dall’alto attraverso squarci del terreno. I colori sono bellissimi e la guida dà tutte le indicazioni per fare delle foto incredibili. La visita dura in tutto 1 ora e mezza compreso lo spostamento in jeep. Antelope canyon è un posto da non perdere. Pranziamo a Page, altra cittadina di provincia, e con dieci minuti di macchina andiamo a vedere un’ ansa del fiume Colorado nota come Horseshoe Bend. Parcheggiata la macchina si percorre un tratto di strada in discesa in mezzo al deserto di circa un kilometro. La vista è bellissima, gli staapiombi sono impressionanti, non ci sono protezioni e tutto è lasciato allo stato naturale. Occhio alla risalita, con i 45 gradi che c’erano quel giorno abbiamo sofferto parecchio.

Ripartiamo destinazione Kanab, nello Utah. Altra sosta tecnica in questa cittadina detta la piccola Hollywood perchè ci sono stati girati molti western. Abbiamo prenotato il miglior motel del viaggio (Aikens Lodge) che ha anche una piscinetta. Cena in un locale americano con le cameriere con cinturone e pistole e a letto.

30 giugno – Las Vegas (due notti)

Partiamo in direzione di LV, la tappa di riposo e dove in deroga al cost control abbiamo prenotato in un bell’hotel con vista sulla Strip, il Bally’s. Gli hotel di LV sono abbastanza accessibili come prezzo, in tutti però dovete aggiungere 25$ al giorno per camera come resort fee, spesso non dichiarata nei siti di prenotazione. A Las Vegas bisognerebbe arrivare di sera per farsi stordire dalla luci e dalla movida esagerata della città. Noi siamo arrivati all’ora di pranzo ma siamo rimasti comunque colpiti dallo skyline della città in mezzo al nulla del deserto che la circonda. Las vegas è una città incredibile e non può non impressionarvi anche se non siete amanti del gioco d’azzardo.

Da vedere assolutamente:

Le fontane del Bellagio e il vulcano del Mirage come spettacoli all’aperto

Gli interni degli hotel Paris, Venetian , Caesar’s palace e Bellagio

L’hotel Circus Circus se avete bambini, con un incredibile parco giochi al suo interno

Per lo shopping ci sono due outlet enormi, uno a nord e uno a sud della città.

2 luglio – Death valley e Bishop

Partiamo in direzione della Death Valley ma complice il caldo esagerato e i tanti kilometri già guidati in mezzo al deserto decidiamo di non entrare nel parco ma di passare ai margini, risparmiando anche i 30$ dell’ingresso. Puntiamo su Bishop, altra sosta tecnica, dove passiamo un’oretta in lavanderia chiacchierando con gli altri clienti e cenando benissimo nel ristorante del bowling, non segnalato dalle guide ma pieno di gente del posto

3 luglio – Yosemite Park

Arriviamo al parco passando per il Tioga Pass, 3000 m. sul livello del mare e la neve sui monti circostanti Incredibile! Il giorno prima eravamo a 50 gradi C°, sotto il livello del mare. Lo spettacolo della natura è meraviglioso e lungo la strada è facile imbattersi in cerbiatti, scoiattoli, coyote, cervi nel loro ambiente naturale. La zona è abitata da una consistente popolazione di orsi bruni che noi purtroppo non siamo riusciti a vedere.

Da vedere:

Le cascate, che però sono in secca da agosto in poi

Half Dome e El capitan, imponenti rocce monolitiche spesso meta di scalatori

Vari trail a piedi

Abbiamo soggiornato all’Housekeeping Camp nel cuore della valle. L’esperienza è stata pessima, aggravata da un diluvio iniziato nel tardo pomeriggio e proseguito fino a notte inoltrata. Devo ammettere di non aver mai frequentato campeggi e credo che il contatto con la natura richieda di dover rinunciare a qualche comodità ma alcune cose sono state a mio avviso inaccettabili, come i bagni in condizione vergognose, la tenda con i buchi in cui piove dentro, il pacco notte comprendente lenzuola cuscino e una copertina da noleggiare a parte oltre al costo non proprio economico della notte in tenda (100$). Il vantaggio è stare nella valle e ridurre gli spostamenti in macchina, ma io non lo rifarei.

4 luglio – Mariposa Grove e San Francisco

Lasciando il campeggio ci dirigiamo a Mariposa Grove, che è all’uscita sud del parco e quindi in direzione San Francisco. Da vedere le sequoie secolari, veramente impressionanti. Mettete in preventivo un’oretta per la visita

Ripartiamo per San Francisco dove arriviamo verso le 16. Passaggio obbligato per Lombard Street e lasciamo la macchiana a Bush Street, a 300 metri dal nostro hotel. Spendo due parole per l’hotel Mayflower su Bush Street. E’ un hotel di inizio 900 ristrutturato in modo da renderlo moderno senza perdere le caratteristiche “vintage”. Il personale è disponibile, le camere confortevoli e dotate anche di microonde e stoviglie. Nel prezzo è incluso un’abbondante colazione a buffet e la possibilità di utilizzare 2 postazioni pc con stampante, utili per esempio per effettuare il web-checkin prima della partenza. La posizione è ottima come punto di partenza per visitare la città e per ripartire in direzione aeroporto utilizzando la fermata Bart di Powell Street, quindi per noi è straconsigliato. Per le cose da fare a SF vi rimando a questo blog che abbiamo seguito abbastanza fedelmente. Http://www.californiaontheroad.it/3-giorni-a-san-francisco-primo-giorno. Se avete figli non piccolissimi una cosa da fare assolutamente è noleggiare la bici per andare sul Golden Gate fino a Sausalito, con ritorno sul traghetto. Spero di esservi stato utile, devo confessare di invidiare un po chi, leggendo queste righe, starà organizzando il suo viaggio sulla West Coast!



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