Calabria turismo e cultura!

Viaggio coast-to-coast fai da te
Scritto da: Oni_pigu
calabria turismo e cultura!
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Sono calabrese e ahimè sempre più sovente mi accorgo come della mia terra si parla in maniera negativa quando, al contrario, noi calabresi siamo persone di cuore e un po “grecamente” ancora legati al culto dell’ospite sacro al quale apriamo con affetto la porta di casa nostra. Difficilmente si parla della Calabria e delle mille possibile mete turistiche che si offrono al turista che decidesse di fare una vacanza lontano dalle solite mete. Per questo vorrei proporvi il giro insolito e vacanziero alla scoperta delle bellezze calabresi sulle due coste (tirrenica e ionica molto diverse tra loro in quanto a fondali) che qualche anno fa ho proposto al mio fidanzato che per la prima volta mise piede nella mia terra.

Parto dicendo che avevamo la nostra base nel piccolo comune di San Lucido (CS) dove da sempre i miei hanno una piccola casetta di villeggiatura; San Lucido ha per me un grande valore affettivo ma vi assicuro che merita una visita: è un comune di 6.000 e sulla base delle analisi dei reperti archeologici ritrovati in è possibile ipotizzare che San Lucido fosse stato un avamposto greco sul Tirreno già prima dell’arrivo dei romani. Di particolare interesse è di certo il centro storico arroccato su una rupe a strapiombo su un mare azzurro e cristallino e formato da piccole viette (i vineddre) su cui si affacciano antichi palazzi nobiliari e vecchie casette piene di fiori ai balconi; il mare è splendido e di recente sono stati creati dei lidi attrezzati, anche se in alcuni punti del lungomare è ben evidente quanto l’attività silenziosa di erosione costiera sia stata forte in questo punto del Tirreno. Da poco nel centro storico c’è la possibilità di soggiornare in due B&B oltre ad una riuscita ristrutturazione di una vecchia cascina alla marina (www.residencelafortezza.it).

Da San Lucido ci siamo sempre spostati un macchina cercando, ove possibile, di toccare mete che ci permettessero di rientrare a casa alla sera.

Verso NORD: A brevissima distanza andando verso nord, si trova il comune di Paola noto soprattutto per il Santuario dedicato a San Francesco di Paola, appunto: il santuario soprattutto nella parte vecchia e più antica è noto per la zona detta “Percorso Dei miracoli” luoghi dove il Santo pare abbia compiuto imprese prodigiose. Anche il centro storico di Paola, ricco di vita, offre scorci storici interessanti tra cui la monumentale Fontana dei sette canali che sorge ai piedi di una lunga scalinata, opera di artigiani locali della prima metà del XVI secolo. Procedendo ancora verso nord, ci siamo fermati a Belvedere Marittimo dove oltre ad un mare ed una passeggiata spettacolari è degno di nota il Castello: tra i castelli più belli e meglio conservati della Calabria, il castello di Belvedere Marittimo, altrimenti detto del Principe, fu costruito nella seconda metà del XI secolo per volere di Ruggiero il Normanno; Nel corso dei secoli molte famiglie nobili si successero nel possesso del maniero. Nel 1269 passò da Carlo I d’Angiò a Giovanni di Montfort; Il castello del Principe di Belvedere Marittimo è stato dichiarato monumento nazionale e il modello in plastica è riprodotto ne “L’Italia in miniatura” a Rimini.

Continuando non ci si può non fermare nel PAESE DEI MURALES: Diamante! Posta al centro della Riviera dei Cedri, Diamante è soprannominato la perla del tirreno; tante le attrazioni oltre ovviamente al mare: innanzitutto gli oltre 150 murales che si possono ammirare tra i vicoli del centro e per i quali pare che Diamante sia divenuta “il museo all’aperto più grande d’Italia e tra i più grandi del mondo”; poi la cucina di cui il peperoncino è considerato il RE tanto da divenire attore unico del famoso “Festival del peperoncino” o “Peperoncino Festival”, rassegna culturale e gastronomica che ha luogo a Diamante sin dal 1992. Una chicca è, a serata finita, andare sul lungomare vecchio e assaggiare il gelato da NINI. Poco distante da Diamante c’è Cirella con la sua isoletta; leggenda vuole che la città vecchia i cui ruderi sono visibili dalla superstrada sia stata distrutta dalle formiche (o almeno, mio nonno me la raccontava cosi): in realtà è solo il segno del passare del tempo e di una presenza dell’uomo che risale già al paleolitico superiore. Si possono ammirare le vestigia di tre templi del paganesimo e intorno a queste reliquie si trovano innumerevoli tombe, coperte da mattoni nelle quali si conservano lucerne, monete e l’istrumento del proprio lavoro. Se siete stanchi di camminare allora dirigetevi verso il mare meraviglioso di fronte all’Isoletta cui si puo arrivare affittando un pedalo e con un pò di impegno: ma lo sforzo vale la candela: il mare intorno all’isola è fantastico e non vorrete piu tornare indietro. Consiglio di mangiare al lido le sirene..si mangia in riva al mare, bene e si spende il giusto.

Tutta la costa che da Belvedere arriva fino a Praia a Mare (la Riviera dei Cedri) è un potenziale luogo di visita perchè ci sono luoghi come San Nicola Arcella sulla costa o la Piana del fiume Lao nell’entroterra ricchi di itinerari turistici, culturali e naturalistici. Chiudiamo con Praia a mare e l’Isola di Dino: che dire spiagge libere o attrezzate di ciottolato o si sabbia nera, torri saracene a guardia di nemici che non esistono più a testimonianza di un passato di invasioni di turchi, anglo-borboniche o eserciti napoleonici. E poi l’Isola di Dino con le sue “grotte azzurre” , i cottage costruiti dagli Agnelli negli anni d’oro euna vegetazione autoctona che conta anche una particolare varietà di Mirto che da millenni nasce spontaneamente sull’isola.

Non darò indicazioni su luoghi dove poter mangiare: la scelta è tanta e non credo vi capiterà di dire “qui non ho mangiato bene” pertanto l’unica discriminante la fanno i prezzi. OCCHIO!

Verso SUD: il primo comune di un certo interesse che si incontra da San Lucido muovendosi verso sud è Fiumefreddo Bruzio (paese): un paese arroccato su una rupe ed eletto tra i Borghi più belli d’Italia; forse proprio per la sua difficile posizione che ancora oggi ne rende ardua l’accessibilità, Fiumefreddo (Flumen frigidum) si presenta ancora come un borgo fermo nel tempo con i palazzi nobiliari, le porte di accesso con torri merlate, una piccola piazza con i vecchietti che giocano a carte e tanti luoghi di interesse che persino il pittore Salvatore Fiume apprezzò a tal punto da offrirsi gratuitamente di rivitalizzare il centro storico del paese disseminandolo di sue opere che nel maggior numero sono visibili nel rudere del Castello. A chiusura del giro c’è la Terrazza sul mare che offre una vista su tutta la costa tirrenica e (con tempo limpido) anche suelle isole Eolie. Continuando il nostro viaggio suggerisco una visita ad Amantea, (dopo esservi fermati sulla strada presso uno dei tanti chioschi che vendono il famoso pomodoro di Belmonte…SLURP!!!): con la sua cittadella fortificata innalzata per prima dai bizantini, deve agli arabi la sua attuale denominazione : infatti quest’ultimi nel sec.VII la conquistarono e la ribattezzarono Al-Mantiah (la rocca). Amantea è un paesino vivo sia d’inverno che d’estate e anche qui le cose da vedere e da fare sono molte (tantissimi per chi fosse interessato) i negozi che vendono corallo lavorato e posti dove mangiare pesce fresco a volontà, soprattutto il pesce azzurro! Di fronte ad Amantea, poi, c’è l’area marina protetta (per gli amanti del genere) detta Oasi Blu di Isca: l’oasi si estende intorno ai due scogli di Isca (che sarebbero ciò che resta di un antichissimo promontorio) e risulta essere anche una zona di passaggio per i delfini e delle tartarughe marine.

Continuando il nostro viaggio, dopo Amantea siamo andati dritti dritti a Pizzo Calabro che, oltre al bellissimo mare e al castello aragonese del XV sec dove fu tenuto prigioniero e in seguito condannato a morte Gioacchino Murat, vanta il fatto di essere chiamata LA CITTA’ DEL GELATO: è infatti qui che è stato inventato il famossissimo TARTUFO DI PIZZO (diffidate dalle imitazioni e venite a Pizzo a mangiarlo!).

Non parlerò di TROPEA e della famigerata e dolcissima cipolla rossa, perchè i nomi parlano da soli, se persino dalla Germania discendono a centinaia per bagnarsi ogni estate in un mare che sembra caraibico, ma suggerisco di spingersi fino a Capo Vaticano il cui promontorio è situato sulla cosidetta Costa degli dei: Secondo la nota rivista francese “Les Grands Voyageurs” è considerata la terza spiaggia più bella d’Italia e fra le 100 spiagge più belle al mondo. Una leggenda vuole che nell’antichità vi fosse un oracolo che sostava sul promontorio al quale i naviganti del luogo si rivolgevano prima di affrontare il mare, visitandolo nella grotta dove dimorava, che si trova sotto lo scoglio che prese il suo nome: Mantineo (in greco manteuo) che vuol dire “comunicare la volontà divina”. Non so se sia vero ma su spiagge come “Praia i focu”, “spiaggia delle Grotticelle”, “caletta calispera” il “divino” si avverte.

Per ovvie ragioni logistiche, non ci siamo spinti più a sud ma non per mancanza di luoghi di interesse.

Verso EST: attraversiamo la Calabria da costa a costa sull’autostrada detta “Dei Due Mari”: vi capiterà durante il tragitto di osservare paesaggi quasi lunari ma niente paura: con un po di pazienza arriverete a Soverato che, nel Golfo di Squillace, rappresenta il polo turistico più importante sulla costa ionica e proprio per la sua bellezza è definito “la perla dello Jonio”: qui, contrariamente al Tirreno, i fondali di sabbia bianca e fine rendono il mare di una bellezza caraibica: provare per credere! Lo stesso dicasi per Sellia Marina forse meno turistica o conosciuta ma con un altrettanto splendido mare. Splendido mare e sito storico di particolare erilievo si trova raggiungendo a nord di Sellia, Le Castella. Di non particolare interesse, forse, il paese in se ma lo spettacolo di un Castello Aragonese edificato nel 204 a.C., integro e visitabile costruito su una lingua di terra che si spinge nel mare vale il viaggio fin qui.

Le Castella fa parte del comune di Isola Capo Rizzuto: anche in questo caso la nascita di questi luoghi si perde nei meandri delle leggende che partono dei Gregi e Priamo piuttosto che da imperatori bizantini: va da sè che anche qui ci troviamo quindi in un luogo ricco di storia (spesso dimenticata) ma di cui restano delle importanti testimonianze come i resti del tempio di Hera Lacina presso il promontorio di Capo Colonna. In questa zona è istituta un’area marina protetta e le spiagge sono di un carattetistico colore rosso-arancio dovuto ad alta presenza di argilla (ottima per la pelle!)

Il nostro giro si è concluso a Crotone (Kroton) fondata dai Greci nel VI secolo a.C., nel luogo di un preesistente insediamento indigeno e rappresentò uno dei centri più importanti della Magna Graecia: persino Pitagora decise di trasafervisi perche la considerò terreno fertilissimo per aprire la sua scuola filosofica. Luogo quindi di sicuro interesse storico con testimoniaze di ogni epoca: dai greci, ai romani, ai bizantini alle più “recenti” dominazioni spagnole (il Castello di Carlo V o i tanti palazzi nobiliari). Ma ricca di vita notturna e di un bellissimo mare che offre tante possibilità di svago per un turismo giovane che ama divertirsi!

Tanto altro c’è da visitare in Calabria sopratutto nell’entroterra, ma per ora spero che questi “racconto” della mia terra possa incuriosirvi e possa darvi una spunto per una vacanza diversa!

Ciao e buon viaggio.



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