Salvador de Bahia e meravigliosi dintorni !

Ciao sono Riccardo, viaggiatore per caso dal 2000. Ho visto diversi resoconti di viaggio riguardanti il Brasile, ed alcuni su Salvador de Bahia, ma nessuno che parli dei dintorni di questà città del Nord Est Brasiliano. Bene, se come me quando pensate al Paradiso lo immaginate come un paesaggio caraibico incontamitato, che non sia dietro un...
Scritto da: Marere
salvador de bahia e meravigliosi dintorni !
Partenza il: 14/03/2004
Ritorno il: 29/03/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ciao sono Riccardo, viaggiatore per caso dal 2000.

Ho visto diversi resoconti di viaggio riguardanti il Brasile, ed alcuni su Salvador de Bahia, ma nessuno che parli dei dintorni di questà città del Nord Est Brasiliano.

Bene, se come me quando pensate al Paradiso lo immaginate come un paesaggio caraibico incontamitato, che non sia dietro un Clubmed ma che allo stesso tempo non necessiti per essere visitato di una preparazione da rambo, o di spese assurde vi dico che cè e si chiama MARERE’.

E’ difficile che il “Gringo” (così chiamano gli stranieri da quelle parti) che capita a Salvador abbia la possibilità di potere visitare questo posto, anche perchè gli stessi abitanti di Salvador (se non pochissimi eletti) ne ignorano l’esistenza! Io stesso, fidanzato con una ragazza Brasiliana di Salvador dal 2001 (fino a Giugno- sigh sigh…), ho scoperto questo meraviglioso isolotto solo quest’anno, pur avendo girato per lungo ed in largo lo stato di Bahia per diverso tempo.

Quest’anno dopo il carnevale avevo bisogno di un periodo di “descanso” (riposo) totale e così la mia dolce metà mi dice che sapeva di un’isola poco distante da Salvador dove chi non voleva tuffarsi nella pazzia del Carnevale e ne aveva i mezzi economici (in Brasile un buon stipendio si aggira sui 200 Euro) si ritiravava nella tranquillità totale.

L’isola in questione è il Morro de Sao Paulo.

Il tempo di effettuare la riserva direttamente online in una Pousada il cui nome è già un programma “Praia do incanto”, scopro che dall’areoporto di Salvador esiste un servizio di aero taxi che in mezzo’ora di traversata, su piper ben tenuti ed al prezzo di 70 reais (circa 20 euro), ti portano direttamente sull’isola.

Avendo come alternativa un’ora e mezza di traversata su un traghetto di 15 metri, non ci penso due volte e chiamo l’aeroporto.

A mezzogiorno del giorno dopo siamo già con gli zaini in spalla nella reception della compagnia aerea (nè più né meno di un negozio a piano terra dell’aeroporto di Salvador):con altri due ragazzi tedeschi veniamo caricati su un pulmino che ci porta nel terminal del traffico aereo privato, e di lì a dieci minuti siamo già sul piper pronti al decollo.

Salvador è una città stupenda, ma dall’alto lo è ancora di più! Dopo mezzora di viaggio più che tranquillo sopra un mare stupendo maculato da punte di barriera corallina, atterriamo su una pista di terra nel centro dell’isola, senza scossoni.

Ad accoglierci in una capanna di legno (il terminal de desimbarco) un ragazzo che ci offre acqua di cocco gelata (mantenuta tale grazie a dei contenitori di polistirolo pieni di ghiaccio) nell’attesa del mezzo di trasporto che ci porterà alle Pousade di destinazione.

Tutto avrei pensato, ma quando ho visto arrivare un trattore gigante bianco e verde con la scritta “Benvenidos au Morro de Sau Paulo”, che trainava due carretti attezzati con panchine di legno e tende da sole, mi sono ricordato che in Brasile un “Gringo” non può avere la presunzione di sapere cosa lo aspetta dietro l’angolo (non lo sanno nemmeno i Brasiliani!).

Partiti con il nostro mezzo di trasporto, ci addentriamo in una vera e propria selva incontaminata (ho scoperto poi che tutta l’area è protetta da un progetto di tutela ecologica), fino a sbucare direttamente su una spiaggia bianchissima.

Dopo poco siamo arrivati alla nostra destinazione.

La posada mi piace da subito: ragionevolmente “barata” (poco cara, circa 30 euro per due persone tutto compreso) persone simpatiche, luogo stupendo, bungalow ben pulito, in muratura dotato di frigobar, aria condizionata e televisione, cavalli a spasso nell’immenso giardino, un San Bernardo di nome Barbara …

Veniamo a sapere che l’isola del Morro de Sau Paulo è divisa in quattro “Praie” (spiagge), “Primeira, segunda, terça e quarta praia”, che sull’isola c’è un solo paesino di nome Vila che si trova a cavallo tra la Prima e la Seguna Praia, che l’unico modo di spostarsi sull’isola è il trattore di cui sopra che si muove solo a bassa marea (quando arriva l’alta marea la spiaggia in diversi punti viene interamente sommersa dall’acqua e le mangrovie e le noci da cocco impediscono il passaggio di qualsiasi mezzo) e che noi siamo nel punto più lontano (volevo ben dire) da qualsiasi tipo di servizio.

Esausti dai trascorsi carnevaleschi decidiamo di riposare dopo pranzo, non prima di esserci informati di quando era prevista la prossima bassa marea (verso le 21).

Dopo cena, romantica passeggiata al chiaro di luna sulla immensa spiaggia restituita dal mare, io contentissimo, lei impaurita dall’oscurità (primi segni di incompatibilità…) .

L’indomani la preventivata, sognata, cinematografica cavalcata sulla spiaggia subisce una variante farsesca : non si trova uno dei due cavalli – in giro per il parco ! Risultato: lei a cavallo, io su una montain bike !! Belle spiagge, bel paesino, bella gente, mare stupendo, ma che fatica !! Dopo pranzo, lasciati i rispettivi mezzi, nuova passeggiata a piedi, questa volta alla “luce”: il Morro è proprio un bel posto! Scopriamo un’improbabile discoteca direttamente sul mare circondata dal nulla : solo palme da cocco e persone che si divertono- Spettacolare. Dopo avere assistito ad alcuni ragazzi del paese che si allenavano per una rappresentazione di Capoeira da farsi in Salvador, ci fermiamo a cenare in una Baraca de Praia (ristorantini sulla spiaggia di poche pretese ma dove si mangia un ottimo Peixe Vermelho -pesce rosso-) .

Tra una birra e l’altra, due chiacchere il tempo passa, e perdiamo di vista la cosa più imprtante che una persona che vive sul Morro o che lo visita come turista deve sapere : l’orario delle maree! Perdiamo l’ultimo orario per il trattore e quindi dobbiamo farci circa tre km di spiagge a piedi, di notte, senza luci (particolare assolutamente importante per la mia dolce metà, ve l’assicuro! – ho esaurito il gas del mio accendino), con tratti sommersi dal mare (30 – 40 cm +le onde).

Il tutto per me assolutamente fantastico, per Djacy un po meno…

La mattina mi sveglia alle sette l’uomo che cura i cavalli dicendomi che aveva trovato il mio, e che se volevo avrei potuto fare un’altra passeggiata. Ritengo inopportuno riportare quanto accaduto poi.

Accantonata l’idea di ripetere l’escursione a cavallo, chiedo ad un ragazzo che cura il buffet della colazione, cosa ci sia da vedere sull’isola: il ragazzo, nato e cresciuto sul morro (mi ha detto di essere andato a Salvador solo tre o quattro volte in vita sua e di averlo trovato troppo caotico) mi dice che il Morro deve essere considerato solo il “campo base” per visitare l’arcipelago che si distende a sud di Salvador.

Detto fatto : alle 9.30 siamo su una “Lancia veloz” (una specie di motoscafo in vetro resina con due motori potenti condotto da Martin, un olandese che vive sul morro da 20 anni, affittato per 35 euro tutto il giorno).

Rotta: arcipelogo de Todos os Santos.

Dopo due ore di navigazione a manetta, tra isolotti disabitati da sogno, con spiagge di sabbia bianchissima e palme da cocco, martin ci chiede di effettuare una deviazione di circa venti minuti, per portare ad un ragazzo che lo aveva contattato via radio, un po di benzina. Giunti a destinazione non credevo ai miei occhi : il ragazzo che ci aveva contattato era su un zatterone di tronchi di noce da cocco di circa 10 mq, attrezzata con un motore da 6 cavalli, tenda da sole e 10 casse di polistirolo piene di birre ghiacciate, cachaça (liquore brasiliano usato per la preparazione della Pirinha). Vodka e tutto l’occorrente per un bar galleggiante (persino due tavolini con sedie di plastica bianca!!).

Era il bar galleggiante di Gilberto, l’unico bar fornito di ghiaccio dei dintorni ! Pensate che questo ragazzo si fa portare il ghiaccio e ciò che gli serve da Salvador dal barcone che quotidianamente collega il morro de Sao Paulo alla terra ferma, dopodichè impiega 6 ore per tornare ai “luoghi di esercizio”! In cambio della benzina ci offre birra, roska e Pirinha.

Dopo tutto quel bere avevo la necessità di mettere sotto i denti qualcosa, ma Martin ci dice che per arrivare alla prima Baraca de Praia manca circa un’ora e mezza. Gilberto, sentiti i discorsi, ci invita a mangiare a casa sua il peixe vermelho che ha pescato in mattinata.

Nemmeno Martin sapeva dove era la casa di Gilberto : sull’isola di Marerè.

Spiaggia bianchissima con palma da cocco inclinata sulla battigia del mare; acqua azzurra cristallina lievemente increspata dal moto ondoso (l’arcipelago è protetto dalle correnti oceaniche dalla Baia di Salvador), e una casa in legno senza ovviamente luce e acqua posta a circa 40 metri dalla linea di battigia tra le palme da cocco dove ci accolgono le due sorelle e la mamma di Gilberto: il paradiso in terra, credetemi! Ci siamo trattenuti sull’isola per tutto il pomeriggio, rientrando al Morro la sera; per fortuna che Martin (che ha la base nella Segunda Praia) ci lascia direttamente davanti alla nostra Pousada.

I giorni seguenti abbiamo fatto con Martin altre escursioni in varie isole ( ce ne sono alcune da urlo) che fanno parte dell’arcipelago, abbiamo percorso interminabili corridoi di mangrovie, ma l’ultimo giorno o voluto tornare a Mmarerè: l’Isola dei miei sogni. Se volete visitare questi posti penso vi possa essere utile questo sito : www.Morrodesaopaulo.Com.Br .

Ho visitato molti altri luoghi fuori dalle tradizionali rotte turistiche in Brasile, se volete altre dritte scrivetemi, ne sarò felice.

Ciao



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