Il paradiso 2

Salve a tutti, La nostra vacanza è durata 18 notti, dal 25 luglio al 12 agosto, distribuiti così: 6 notti a Mahè, 5 notti a La Didue è 7 a Praslin. Costo totale del viaggio (in mezza pensione,2 adulti e 2 bambini che pagavano quasi per intero) 15.250 €. Abbiamo viaggiato di notte con volo diretto da Fiumicino con l’Air Seyschelles....
Scritto da: raimondipr
il paradiso 2
Partenza il: 25/07/2006
Ritorno il: 12/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
Salve a tutti, La nostra vacanza è durata 18 notti, dal 25 luglio al 12 agosto, distribuiti così: 6 notti a Mahè, 5 notti a La Didue è 7 a Praslin.

Costo totale del viaggio (in mezza pensione,2 adulti e 2 bambini che pagavano quasi per intero) 15.250 €.

Abbiamo viaggiato di notte con volo diretto da Fiumicino con l’Air Seyschelles. Arrivati la mattina presto a Mahè , subito dopo il ritiro dei bagagli siamo stati trasportati all’hotel Berjaya Beau Vallon Bay Casino, situato sulla spiaggia omonima a nord-ovest dell’isola a soli 5 Km dalla capitale Victoria. L’unica pecca che abbiamo potuto riscontrare e che i lettini e le sdraio sulla spiaggia erano un po’ pochine per gli ospiti dell’albergo. Un’altra cosa che ci ha colpito è il servizio di vigilanza interno che praticamente vigilava 24 su 24. La sera quando rientravamo nella nostra camera, sbucavano dall’ ombra quasi spaventandoci, controllando se tutto era apposto e augurandoci la buona notte. Il cambio degli euro si faceva ovunque. Il vantaggio di avere l’euro forte dava la possibilità di cambiare 1€ a 10 rupie. A pranzo andavamo a mangiare al ristorante Al mare a circa 700 m dall’ hotel. Ottimo rapporto qualità prezzo; con il pagamento in rupie, il secondo giorno praticamente si mangiava gratis. Abbiamo avuto una settimana di sole e nonostante la crema solare a protezione solare ci siamo abbrustoliti ben bene. La spiaggia e l’acqua, da questo lato dell’ isola erano pulite al contrario del lato di Victoria. Un giorno abbiamo fatto l’escursione con l’agenzia che per 80€ gli adulti e 40€ i bambini ci a portato al parco marino nazionale di St.Anne. Praticamente siamo partiti dal porto di Victoria con un battello per poi trasbordare su una barca sottomarino da dove si poteva osservare il fondale con i migliaia di pesci e coralli che colorano l’oceano.

Poi siamo andati sull’isoletta ìle Ronde dove si impiegano 15 minuti per girarla a piedi.Un piccolo gioiello con alle spalle ìle Moyenne usata come carcere. A proposito, ci hanno avvertito che l’uso e lo spaccio di droga è severamente punito alle Seyschelles. Dopo ci hanno portato a fare snorkelling dentro il parco marino. Portatevi sempre del pane. I pesci vi circonderanno, facendo ribollire l’acqua intorno a voi. Uno spettacolo. Pesci e coralli di tutti i colori, uno spettacolo bellissimo. Dopo un oretta siamo andati all’ìle au cerf (l’isola del Cervo) dove ci hanno preparato un buffet creolo contornato da musica dal vivo suonata e cantata dal comandante della barca. Dopo un riposo di un paio d’ore, siamo stati riaccompagnasti all’ hotel. Un altro giorno, dietro consiglio di altri turisti italiani conosciuti in albergo, abbiamo chiamato Filippoun tassista del posto, che parla molto bene l’italiano in quanto frequenta la comunità di italiani a Mahè. Per rintracciarlo potete provare a chidere alla reception. Per 800 rupie, e stato praticamente tutto il giorno con noi. La mattina ci ha accompagnato a Victoria, dove abbiamo visitato il mercato;poi siamo andati al punto panoramico di Mahè dove ci sono le rovine di una missione fatta costruire dalla regina Vittoria per dare riparo ai bambini abbandonati di Mahè ai tempi del colonialismo.Da quel punto si gode un panorama bellissimo. Sdraiati sull’ erba ad osservare il passare delle nuvole si può rimanere l’intero giorno. Ad un certo punto abbiamo visto Filippo che con un masso ha cominciato a tirare sassate contro un albero. Staccato un pezzo di corteccia ce l’ha fatta odorare. Era cannella! Con le foglie tritate della cannella ci ha fatto sentire il profumo del curry. Dopo riprese e foto di rito siamo passati per la fabbrica del tè e siamo stati a visitare la cascata. A causa delle poche piogge non c’era molta acqua, ma valeva ugualmente la pena vederla. Dopo siamo andati a Port Launay, una piccola spiaggia ma di rara bellezza. Qui abbiamo mangiato da dei residenti del posto che avevano attrezzato un sorta di barbecue sulla spiaggia, e con poche rupie abbiamo mangiato dell’ ottimo tonno con contorno di riso in bianco creolo e contorno di carote. L’acqua non c’era, e quindi ci hanno fatto bere succo di cocco che sempre i cuochi raccoglievano dalle palme e ci aprivano a colpi di macete. Il bello era dopo che avevamo finito il succo. Aprivano a metà il cocco e con un cucchiaino artigianale ricavato dalla parte superiore del cocco, raschiavamo le pareti interni, mangiando la polpa di cocco, dalla consistenza gelatinosa. Ce ne siamo fatti fuori 2 a testa al costo di 15 a cocco. Prima di riportarci in hotel, Filippo ci ha portato in un punto panoramico dal quale ammirare Victoria. La sera non c’è molta vita sull’ isola. Verso le 18 quasi tutti i negozi chiudono e alle 22 anche negli alberghi i dipendenti addetti al ristorante e i bar si danno tutti alla fuga. Dopo le 22, solo servizio in camera. Sulla strada parallela alla spiaggia di Beau Vallon ogni mercoledì allestiscono un mercatino, dove ci sono bancarelle di ogni tipo; da quella di frutta e verdura, a quella dei succhi di frutta,da quella dei souvenir a quella dei dolcetti tipici al cocco e alla banane. Cibo tipicamente creolo, a vapore o alla brace, un po’ di tutto insomma. Da Mahè ci siamo trasferiti a La Digue. Abbiamo fatto questa scelta, un po’ contro tendenza, perché così la mattina della partenza abbiamo evitato di doverci alzare presto per prendere prima il traghetto, per Praslin e poi l’ aero per Mahè.

A La Diegue abbiamo soggiornato all’ Island Lodge, camere in stile creolo immerse in un giardino tropicale direttamente a ridosso della spiaggia. Sinceramente la cucina ci ha lasciato alquanto insoddisfatti. Troppo francese per i nostri gusti. La colazione invece era buonissima, in particolare i buffet di dolci e di frutta tropicale. Ah, dimenticavo. Scordatevi il caffè espresso. Se lo trovate (noi solo a Praslen), è d’ importazione italiana, ed è troppo scialacquato. Sull’ isola si gira in bicicletta. Di fronte all’hotel abbiamo affittato 4 biciclette per 3 giorni a 10 € al giorno, ma il proprietario per 80 € . All’ hotel ci hanno dato i biglietti per l’ingresso al parco del la reunion, che costano 4€ a persona. Da lì si entra per arrivare alla mitica spiaggia di Source D’argent. Spettacolare, anche se bisogna essere fortunati a trovare bel tempo e un bassa marea. Il primo giorno siamo rimasti senza parole allo spettacolo che ci si mostrava davanti ai nostri occhi. Dopo 2 giorni con condizione del tempo un po’ brutte,era orribile; la spiaggia completamente immersa per l’alta marea e poi c’erano anche parecchie alghe. Prima della spiaggia c’è un localino dove con pochi euro si possono assaporare piatti creoli. Da non perdere anche un giro al parco, dove si possono vedere il cimitero creolo,il mulino per la produzione dell’ olio di cocco, case tipiche creole, piantagioni di vaniglia,le tartarughe giganti di terra e tante altre bellezze naturalistiche del luogo. Con la bici abbiamo visitato gran parte della costa est dell’ isola, ammirando nell’ ordine Anse Severe, Anse patates, Anse Gaulettes, Anse Grosse Roche e Anse Banane. Tutte belle spiagge dove un bagno è d’ obbligo. Per provare ad immaginare cosa vuol dire vivere in quella piccola isola e per imparare a conoscere gli usi e i costumi della gente dell’isola da non perdere il giro sul carro trainato dal toro. Il giro parte dal Jetty (il porto) e per 250 rupie vi fanno fare un giro che passa nel parco Reunion e nella zona residenziale dell’ isola dove si vedono scorci di vita quotidiana. Da non perdere assolutamente. La maggior parte delle volte abbiamo pranzato al Tarosa, locale che si trova al Jetty, e a detta degli isolani è il posto dove si mangia meglio, ed a buon prezzo. Qui, abbiamo conosciuto una signora seyschellese, che per 35 anni ha lavorato in Italia come guida per immersioni subacque.

Tramite lei, abbiamo conosciuto Gerald Payet (tel. 570344), proprietario di 2 motoscafi grandi e veloci che per 80€ adulti e 40€ i bambini sotto i 12 anni, ci ha fatto fare un escursione per l’intera giornata a Sister island, Cocò e Felicitè. A nostro avviso l’escursione più bella che abbiamo fatto, anche se a fine giornata a piovuto molto. Ad ogni isola si paga una sorta di tassa di sbarco, che variano dai10 ai 20€ a persona, gratis invece i bambini. Sbarcati sull’isola di Sister i due marinai dell’equipaggio, si sono adoperati per prepararci un buffet tipico creolo. Mentre uno di loro accendeva il fuoco, l’altro e salito su di uno scoglio e si è buttato in acqua. In 5 minuti, aveva infiocinato tre pescioni che hanno finito il loro giorno sulla griglia. Nel frattempo noi abbiamo girato l’isola. Dall’altra parte c’è una spiaggia meravigliosa da i diversi toni di blu, con dei cavalloni alti 2 metri. Occhi alle correnti forti. Abbiamo fatto 2 ore di snorkelling. Tranne Nemo, c’erano tutti i protagonisti del cartone animato, dai più svariati colori e grandezze. Stelle marine, ricci, coralli, conchiglie, da perdere la testa di fronte a quello spettacolo di colri. Dopo mangiato ci siamo divertiti a dare il pane avanzato ai pesci pipistrelli che nuotavano praticamente sulla sabbia tra le nostre gambe. Ah, dimenticavo che anche se non era la stagione, sono riuscito per la gioia delle bambine a prendere una tartaruga di mare. Non potete capire che emozione sia stata stringerla tra le mani. D’apprima un po’ spaventata, dopo essersi resa conto che volevamo solo giocare con lei, sembrava essere quasi compiacente, e anche dopo averla lasciata libera è rimasta a farsi guardare ancora un po’. Dopo ci hanno portato all’isola di Cocò e a quella di Felicitè, per assistere allo steso spettacolo precedente anche se nel frattempo il tempo era peggiorato e cominciava a piovere copiosamente.

Qui ad un certo punto, uno dei marinai si è alzato all’ improvviso e si è buttato in acqua, sotto lo sguardo sbalordito di tutti noi. Quando è riemerso stringeva un’altra tartaruga di mare, più grande di quella che avevo preso la mattina io. Portata a bordo e stata coccolato un po’ da tutti e poi rilasciata in mare. Giornata indimenticabile! Dopo un attraversa con il mare grosso in traghetto siamo arrivati a Praslin. Tempo incerto per tutto il soggiorno. Da un sole cocente a sgrulloni di pioggia tipicamente tropicali. Comunque gli acquazzoni non c’ hanno fermato lo stesso. Il nostro albergo era il Paradise Sun, situato sulla spiaggia della Cote d’Or nella zona sud-orientale. Ottima la sistemazione e il mangiare. Un modo per sfruttare il brutto tempo è stata la gita di un paio d’ore alla mitica Vallè de Mai, per osservare le mitiche palme da cui nasce il Cocò de Mer, il seme più grande del mondo. Un cocco a forma di fondo schiena che all’origine pesa una quarantina di chili, e per raggiungere quelle dimensioni impiega circa 40 anni dopo che la palma è giunta a maturazione. Attenzione che per essere esportato necessita di un certificato di vendita e di un bollino. Pensate che una volta raccolti, svuotati e pronti per la vendita vengono custoditi sotto chiave come gioielli.

Noi ne abbiamo comperato una a 1000 rupie da un vivaio dalle parti dell’aeroporto e Anse Lazio, a detta della gente del posto un affare, anche perché nei negozi i prezzi variano tra i 1300 e le 1900 rupie. Nonostante la pioggia sotto quella foresta tropicale non ci si bagna tanto. Le fogli larghe e giganti di quelle piante fanno da ombrello. Un’altra gita che merita è quella all’isola di San Pierre, a 5 minuti di barca dall’ hotel. Anche qui lo snorkelling è d’obbligo. Con una barca siamo andati a vedere il tramonto sulla mitica Anse Lazio con bagno finale al largo, uno spettacolo anche questo da non perdere. A pranzo ci siamo trovati molto bene alla gelateria-ristorante da Luca. Ottimo rapporto qualità prezzo e gelati con frutta tropicale che da soli facevano un pasto completo.

L’ultimo giorno ci siamo fatti portare per 100 rupie ad Anse Lazio.

La giornata era stupenda, sembrava che le Seyschelles, visto il tempo incerto dei giorni precedenti, ci volessero salutare un ultima volta con questo spettacolare giochi di blu del mare. Abbiamo passato quattro ore divertendoci come pazzi.

E’ stata una vacanza che rimarrà sempre nei nostri cuori. Una di quelle che ti mette la voglia di viaggiare e di ammirare le bellezze di questa terra. Noi siamo ritornati soddisfatti, senza nessun rimorso per aver fatto quello o non aver fatto quest’altro.

Il nostro augurio e che anche voi possiate godervi fino in fondo la vostra vacanza e trarre da queste poche righe un aiuto per apprezzare al meglio quel paradiso in mezzo al mare…Le SEYSCHELLES!!



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