Bolivia: Dalla Ruta del Che al Titicaca attraverso i salares

Viaggia circolare con partenza e arrivo a Cochabamba, attraverso la Ruta de Che, i salares e gli altopiani andini e il Lago Titicaca
Scritto da: Marandrea
bolivia: dalla ruta del che al titicaca attraverso i salares
Partenza il: 09/08/2016
Ritorno il: 30/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Dalla Ruta del Che al Titicaca attraverso i salares – (22 gg) – Agosto 2016

Di Marina e Andrea

Dopo aver visitato le Ande, prima dal lato peruviano e poi da quello cileno, e affascinati dai sui paesaggi aspri e sconfinati, decidiamo di fare una vacanza in Bolivia per visitare anche questa parte. Nel nostro itinerario abbiamo inserito sia alcune zone meno battute dai gruppi di turisti, come la Ruta del Che (ricca tuttavia di storia) e il Sajama, sia altre più visitate come il Salar de Uyuni ed il lago Titicaca. Volevamo inoltre fare un’esperienza di self-drive e quindi abbiamo noleggiato un fuoristrada (necessario) attrezzato anche per poter mangiare ed eventualmente dormire, visto che in alcune aree non eravamo riusciti a trovare informazioni dall’Italia; quindi era necessario avere la possibilità di dormire dove non avessimo trovato un sistemazione (viste anche le temperature della notte!). Le strade boliviane non sono ben tenute e soprattutto molte sono ancora sterrate. Guidare in montagna spesso comporta tempi di percorrenza lunghi in quanto le strade sono tortuose. Durante il viaggio abbiamo incontrato molti lavori in corso, che hanno allungato i tempi di percorrenza. Attraversare le città è un vero incubo a causa del traffico e dei numerosi topes (dossi artificiali). D’altra parte essere autonomi ci ha permesso di raggiungere posti che con i mezzi pubblici sarebbe stato quasi impossibile (o ci sarebbe voluto molto tempo) o che solo pochi tour organizzati fanno. Inoltre abbiamo potuto gestire il tempo secondo le nostre preferenze.

Ultima nota: gli onnipresenti camion sulle strade di grande comunicazione sono un altro motivo di allungamento dei tempi di percorrenza.

Abbiamo deciso di partire da Cochabamba per necessità: sia perché l’unico volo intercontinentale diretto dall’Europa arrivava lì e perché la compagnia di noleggio della macchina che avevamo scelto è proprio a Cochabamba. Inoltre i costi del drop-off dell’auto sarebbero stati importanti, quindi arrivare e ripartire da Cocha ci ha permesso di risparmiare un po’. Per la prima parte del tour abbiamo deciso di salire di altitudine gradualmente per evitare problemi fisici (diffidate di chi vi dice che masticare le foglie di coca riduce il mal di montagna.. forse per i locali.. noi non l’abbiamo mai provata ma abbiano visto molte persone stare male per averne masticata). Da Cocha fino ai 4.000 metri di Tupiza abbiamo visitato parte della Ruta del Che e le città di Samaipata, Sucre e Potosì, tralasciando volontariamente Santa Cruz de la Sierra e la zona delle misiones per mancanza di tempo, volendoci concentrare di più sulla parte naturalistica.

La seconda parte, dedicata ai salares e alle lagune, è stata quella più intensa dal punto di vista della guida e quella che ha richiesto più spirito di adattamento per le sistemazioni, almeno per la parte del Sud Lipez; qui infatti siamo fuori dagli itinerari classici, che si sviluppano sulla rotta Uyuni-San Pedro de Atacama (in Cile). Questa però è stata la parte che ci ha entusiasmato di più, sia per la natura selvaggia, che per l’aver sperimentato il vero spirito dell’avventura.

L’ultima parte, da Sajama in poi, si è passati da zone assolutamente isolate e senza turisti a zone altrettanto spettacolari ma più note e frequentate dai viaggiatori. Abbiamo volontariamente deciso di non visitare La Paz e dintorni perché solitamente non siamo attirati dalle grandi metropoli e dal loro caos (e smog in questo caso).

Per definire l’itinerario ci sono stati di aiuto i suggerimenti dei proprietari dell’autonoleggio Bolivia Motors. Visto il nostro itinerario ci hanno suggerito la macchina più adatta che, come detto sopra, era attrezzata per sopravvivere; inoltre aveva un serbatoio aggiuntivo per la benzina ed ulteriori taniche di scorta (per riempire i quali presso i distributori serve un permesso speciale che ci hanno fornito). Sottolineiamo che per affrontare queste zone è molto importante avere una buona scorta di benzina, sapere dove fare rifornimento (anche in questo ci hanno dato indicazioni) e calcolare il consumo e quindi prevedere esattamente dove farlo. Ora vi lasciamo all’itinerario e a tutti i dettagli “tecnici”. Tuttavia vi invitiamo a modificarlo sulla base dei vostri interessi e “voglie”…date sfogo ai vostri sogni.. come dice una cara amica “sognare non costa nulla e magari un giorno si riesce a tirarli fuori dal cassetto per realizzarli”.

Itinerario in breve:

1 – Volo

2 – Cochabamba km 10

3 – Cochabamba – Samaipata km 436

4 – Samaipata – La Higuera km 199

5 – La Higuera – Sucre km 283

6 – Sucre – Maragua – Sucre km 106

7 – Sucre – Potosì km 155

8 – Potosì – Tupiza km 250

9 – Tupiza – San Pablo de Lípez km 192

10 – San Pablo di Lípez – Quetena Cicho km 128

11 – Quetena Chico e dintorni km 88

12 – Quetena Chico – Desierto del Silioli km 254

13 – Desierto del Silioli – Uyuni km 265

14 – Uyuni – Colchani km 255

15 – Colchani – Coquesa km 170

16 – Coquesa – Sajama km 560

17 – Sajama km 70

18 – Sajama – Copacabana km 450

19 – Copacabana – Isla del Sol km 15

20 – Isla de Luna e Isla del Sol km 0

21 – Isla del Sol – Cochabamba km 530

22 – Cochabamba – Volo km 0

TOTALE km 4.416

09/08/2016 – Giorno 1 – Volo

Partiamo per la Bolivia via Madrid, destinazione Cochabamba. Questo al momento è l’unico volo diretto dall’Europa alla Bolivia, con Boliviana de Aviación (costo € 1.447).

Non è necessario alcun visto per l’entrata.

10/08/2016 – Giorno 2 – Cochabamba

Arriviamo alla mattina molto presto e prendiamo un taxi; abbiamo prenotato dall’Italia (tramite Booking) all’Aparthotel Violettas (BOB 173/notte) dove ci danno un appartamento completo (salotto, 3 camere da letto, 2 bagni e cucina).

Breve riposo, doccia e breve giro della città, che non offre molto: qualche chiesa, il mercato della Cancha. Nel pomeriggio andiamo a ritirare l’auto da Bolivia Motors (ex Petita Car Rental), calle Eucaliptos s.n., Km 5, Carretera a Sacaba (via parallela alla Ruta Nacional – RN4), www.rentacarpetita.com. Poi andiamo a fare la spesa al supermercato IC Norte.

Ceniamo al ristorante Casa de Campo (BOB 200).

Totale km della giornata: 10.

11/08/2016 Cochabamba – Samaipata (!)

Iniziamo il nostro itinerario circolare in Bolivia lasciando Cochabamba in direzione est verso Santa Cruz de la Sierra sulla RN7.

Breve sosta al Cristo Rey giusto fuori la città che, con i suoi 33,33 metri, è alto ben 33 cm in più di quello di Rio de Janeiro; da qui si può vedere tutta la città di Cochabamba… niente di memorabile.

La prima tappa è a Tarata dopo circa 40 km; si tratta di una tipica cittadina di provincia con la piazza principale alberata e la caratteristica chiesa di San José. Riprendiamo la RN7 e dopo circa 100 km prendiamo la deviazione per Inkallajta (dove arriviamo dopo altri 22 km) per visitare le rovine Inca. La strada non è asfaltata e non molto frequentata. A vedere le rovine ci sono solo altre due persone. Oltre ai muri della costruzione principale, il resto delle rovine è quasi completamente coperto dalla vegetazione.

Torniamo sulla RN7 e puntiamo verso Samaipata (a 279 km di distanza) ma qui iniziano le sorprese. Lungo la strada ci sono molti lavori in corso (alla fine abbiamo contato circa 150 km continui di lavori per asfaltare la strada); i cantieri non sono organizzati al meglio, infatti le macchine vengono fatte sostare molte volte per garantire un fantomatico senso unico alternato (a volte anche per due ore continue). In realtà la strada, sebbene sia una continua deviazione e completamente non asfaltata, sarebbe percorribile nei due sensi.

Dopo un po’ di discussioni con gli operai riusciamo definitivamente a rimetterci in moto, ma la velocità ridotta, il buio, la nebbia e infine la stanchezza ci fanno decidere di accostare la macchina al bordo strada e testare la comodità del letto della macchina.

Nonostante i camion che ci passano a fianco per tutta la notte, riusciamo a riposare per qualche ora e a ripartire prima dell’alba, in modo da raggiungere Samaipata in tempo per una doccia e la colazione nell’hotel che avevamo prenotato.

Hotel: Los Aventureros (USD 22,00).

Totale km della giornata: 436.

12/08/2016: Samaipata – La Higuera

Dopo la breve sosta all’hotel andiamo a visitare il Fuerte di Samaipata, a 10 km dalla città.

Il percorso di visita del forte è ben organizzato con cartelli esplicativi e punti di osservazione… per una volta un patrimonio dell’umanità per il quale i soldi dell’UNESCO sono stati ben spesi!

La prossima tappa è Vallegrande, ritorniamo sulla RN7 e deviamo verso sud sulla RN22 per un totale di circa km 129. All’ufficio del turismo di Vallegrande troviamo la guida che ci accompagna a visitare alcuni luoghi legati alla morte del Che: la lavanderia dell’ospedale dove è stato esposto il corpo dopo l’uccisione e l’edificio all’interno del vecchio aeroporto costruito sul luogo di sepoltura del Che e dei suoi compagni.

Proseguiamo sulla Ruta del Che verso La Higuera (km 60) dapprima sulla RN22 e poi sulla RN38 fino all’ultimo tratto di una strada sterrata che porta appunto al villaggio; qui abbiamo la seconda sorpresa: il navigatore, in maniera molto ottimistica, suggerisce un tempo di percorrenza di poco più di un’ora… in realtà la strada dopo un breve tratto asfaltato diventa una pista piena di curve, sassi e buchi che si snoda nella foresta. Di conseguenza arriviamo a destinazione con il buio pesto, più tardi del previsto, ma almeno siamo ricompensati dall’accoglienza e dalla cena della Sig.ra Oda. Il proprietario della Bolivia Motor ci aveva consigliato e dato i contatti di questo hotel gestito da questa signora francese, con la quale avevamo concordato dall’Italia cena (ottima!), e per il giorno successivo, colazione e visita al Museo del Che nel centro del paesino (allestito nella scuola dove fu ucciso).

La giornata si conclude con una meritata dormita in un letto comodo e accogliente.

Totale km della giornata: 199.

Hotel: La Casa del Telegrafista (BOB 470 per pernottamento, cena, colazione e visita al museo).

13/08/2016: La Higuera – Sucre

Lasciamo i luoghi del Che in direzione Sucre tornando sulla RN38 e successivamente sulla RN6; ci godiamo la strada ed il paesaggio questa volta alla luce del sole; è un susseguirsi di vallate con boschi, dove vediamo anche numerosi condor.

Dopo 7 ore e km 283 arriviamo a Sucre, all’Hotel de Su Merced (BOB 594/notte) a poche cuadras dalla Plaza 25 de Mayo.

Facciamo un breve giro della città e saliamo sul tetto della Iglesia de la Merced da dove si gode un bel panorama.

Totale km della giornata: 283

14/08/2016: Sucre – Maragua – Sucre

La mattina facciamo un’escursione negli altipiani che circondano la città per vedere la vita di qualche villaggio e ci dirigiamo verso la zona denominata Crater de Maragua. Si tratta di una vasta piana circondata da catene montuose di vari colori. Per raggiungerla prendiamo la RN6 e deviamo lungo la strada sterrata Sucre – Chataquila e proseguiamo per la tortuosa ma piacevole strada che si snoda sui bordi del cratere fino a Maragua; dopo circa 2 ore e 53 km arriviamo alla cittadina. E’ domenica mattina e l’attività principale è la partita di calcio che si tiene sul polveroso campetto (a più di 3.000 metri) e tutta la città vi assiste partecipe.

Ci addentriamo in paese e passeggiamo un po’ e riusciamo ad acquistare dei tessuti della comunità Jal’qa da una simpatica vecchietta che ci invita anche a casa sua.

Rientriamo a Sucre per continuare la visita della città visitando la Casa de la Libertad e qualche chiesa; facciamo anche qualche acquisto nel negozio Inca Pallay che vende tessuti locali di ottima fattura.

Ceniamo al ristorante Joy Ride Cafè.

Totale km della giornata: 106.

15/08/2016: Sucre – Potosí

Lasciamo Sucre in direzione Potosí sulla RN5 e per raggiungere gli oltre 4.000 metri della città ci mettiamo circa 4 ore per 155 km.

Pernottiamo all’hotel Aparthotel Turquesa, che è un po’ fuori dal centro ma così si risolve il problema del parcheggio che in centro scarseggia (per raggiungerlo una corsa in taxi costa BOB 10).

Facciamo una sosta all’agenzia dei minatori (www.bigdealtours.blogspot.com) per confermare il tour alla miniera prenotato dall’Italia per il giorno seguente (costo BOB 150 cad.); proseguiamo il giro della città facendo visita al Convento di Santa Teresa (ingresso con visita guidata di due ore BOB 31 cad.).

Ceniamo al ristorante Empedradillo, consigliato dall’hotel, dove mangiamo una tipica zuppa scaldata da una pietra bollente immersa nella zuppa stessa (BOB 155 cad.).

Totale km della giornata: 155.

16/08/2016: Potosí – Tupiza

Visitiamo la miniera di Cerro Rico; la visita dura circa 4 ore, e prevede: una sosta al mercato a comprare foglie di coca o altri generi da regalare ai minatori, la visita della fabbrica per l’estrazione dell’argento ed infine la miniera vera e propria.

Per accedere alla miniera vengono forniti: tuta, elmetto con luce, stivali e mascherina ospedaliera. Come si può immaginare gli ambienti della miniera sono angusti, bui e molto polverosi; in alcuni tratti bisogna strisciare e arrampicarsi in tunnel verticali con scale a pioli. La visita è condotta in inglese e spagnolo da ex minatori ed il ricavato va a beneficio delle famiglie dei minatori morti per malattie causate da questo lavoro.

Al termine riprendiamo la macchina per spostarci a Tupiza, punto di partenza per l’esplorazione del Sud Lípez. Percorriamo la RN1 e quindi la RN14 in circa 5 ore.

Pernottamento all’Hostal Horizonte Colorado (BOB 162) e cena al ristorante “Il bambino” (BOB 150 cad.).

Dato che nei prossimi giorni e comunque fino ad Uyuni non ci sarà possibilità di fare rifornimento, facciamo il pieno di tutti i serbatoi e taniche che abbiamo.

Totale km della giornata: 250.

17/08/2016: Tupiza – San Pablo de Lípez

Conclusa la parte culturale del tour, iniziamo quella naturalistica con la visita degli altipiani e salares. Nei prossimi giorni saremo sempre oltre quota 4.000 metri.

Iniziamo il nostro percorso imboccando la strada Tupiza-San Vicente (km 102) che attraversa inizialmente la Quebrada de Palala; a El Sillar vediamo rocce dalle forme più fantasiose. Seguiamo la pista sino a San Vicente, cittadina industriale famosa unicamente per essere il luogo dove furono uccisi Butch Cassidy e Billy The Kid; tentiamo di visitarne il cimitero e il piccolo museo ma entrambi sono chiusi e non troviamo nessuno in grado di darci informazioni per aprirli.

Riprendiamo la pista principale del Sud Lípez e arriviamo a San Pablo de Lípez, dove troviamo una sistemazione per la notte all’hotel Comunitario Sumaj Jall’Pa gestito dalla comunità locale (sia qui che a Quetena Chico non eravamo riusciti a prenotare niente dall’Italia). Qui si possono vedere facilmente lama, vigogne, nandù, vizcachas e in lontananza il vulcano Uturuncu. Cena e pernottamento: USD 125.

Totale km della giornata: 192.

18/08/2016: San Pablo de Lípez – Quetena Chico

Continuiamo il nostro percorso sugli altipiani costeggiando le prime lagune andine, attraversiamo il villaggio di San Antonio de Lípez (detto anche il Paese Fantasma) e raggiungiamo Quetena Chico, villaggio situato all’inizio della Riserva Faunistica Andina Edoardo Avaroa, dove troviamo da dormire in una basica sistemazione (camerate da 5 – 6 letti, senza riscaldamento, con bagno in comune) presso un indigeno di nome Aurelio Berna (GPS: 22°11’41,92”S 67°20’29,91”W).

Viste le temperature molto rigide (al mattino ci sono 6 gradi in camera!) prendiamo un’intera camerata e usiamo tutte le coperte per coprirci; costo del letto a persona: BOB 30.

Con Aurelio, che è anche una guida locale autorizzata, concordiamo il tour per il giorno dopo al vulcano Uturuncu e alla Laguna Celeste, tot. BOB 550.

Ceniamo presso la locanda (non essendoci altre alternative) con la cena preparata dalla moglie di Aurelio (BOB 20 p.p.).

Totale km della giornata: 128.

19/08/2016: Quetena Chico

Dopo colazione partiamo con Aurelio alla volta del vulcano Uturuncu, che ha le chiavi per aprire il cancello dell’unica strada (che in realtà è una pista molto ripida e sassosa a strapiombo sulla falda del vulcano) che si arrampica fino a 5.700 metri; i successivi 200 metri di dislivello li facciamo a piedi abbastanza agevolmente seguendo il sentiero che si snoda fra le fumarole del vulcano, mentre gli ultimi 100 sono molto ripidi, battuti da un vento gelido … però la bellezza del paesaggio e la soddisfazione di essere arrivati a 6.000 metri ci ripaga della fatica!

Ridiscesi, Aurelio ci porta a vedere la Laguna Celeste che si trova fuori dai percorsi principali: il paesaggio è davvero affascinante e il colore dell’acqua rispecchia in pieno il nome.

Totale km della giornata: 88

20/08/2018: Quetena Chico – Desierto del Silioli

Il tragitto di oggi è lungo e le cose da vedere sono tante quindi decidiamo di partire appena albeggia alle 6.30, dirigendoci verso una serie di lagune dai vari nomi colorati che punteggiano l’altipiano.

Passiamo dalla Laguna Hedionda, Laguna Kollpa ed il Salar de Chalviri e arriviamo alle Termas del Polques (km 69) dove si congiunge la strada proveniente dal Cile. Le terme sono due piscine di acqua calda dove si può fare il bagno, ma siccome sono abbastanza affollate decidiamo di passare oltre.

Da qui incontriamo molte più macchine rispetto a quante viste finora.

Prendiamo la strada in direzione sud verso il Cile, attraversando il Deserto di Dalì (dopo altri 36 km) con le sue tipiche formazioni rocciose che gli danno il nome, sino alle Lagune Verde e Blanca, ai piedi del Vulcano Licancabur che segna il confine con il Cile.

Purtroppo non riusciamo a godere appieno del paesaggio a causa del forte vento freddo che imperversa sui due specchi d’acqua.

Ripercorriamo a ritroso la strada fino alle terme e proseguiamo verso nord ma prima di uscire dal Parco del Sud Lípez ci fermiamo per ammirare il geyser di Sol de Mañana; poco dopo incontriamola laguna Colorada dove sostiamo per ammirare le colonie di fenicotteri.

Entriamo quindi nel deserto, dove nuovamente incontriamo numerose macchine; sulla strada troviamo l’Árbol de Piedra e infine (dopo 149 km) arriviamo all’hotel Tayka del Desierto, un’ottima (oltre che unica) sistemazione per spezzare il percorso su questi altipiani. L’hotel era stato prenotato dall’Italia, costo compresa cena: € 187,36.

Totale km della giornata: 254.

21/08/2016: Desierto del Silioli – Uyuni

La notte trascorsa in un posto confortevole, caldo e con una buona cena ci ha ricaricato per la giornata. La macchina, nonostante la temperatura scesa fino a -15°, si mette in moto al primo colpo.

Lasciamo quindi il deserto per completare l’ultimo tratto di sterrato di questa parte del tour. Attraversiamo altre belle lagune (Laguna Hedionda, Laguna Cañapa, ecc.) e percorriamo l’ultimo tratto della pista, molto sconnesso e da percorrere a passo d’uomo, prima di raggiungere la RN701 (totale km 63). Da qui svoltiamo verso il Cile a Ovest, per poter vedere da lontano la fumarola del Vulcano Ollagüe; quindi puntiamo verso Uyuni non prima di aver fatto un pieno di benzina a San Cristóbal, dove ci fermiamo anche a pranzare e a vedere l’immancabile chiesa al centro del paesino.

Dopo altri km 202 arriviamo a Uyuni, città di per sé senza particolari luoghi di interesse; andiamo a curiosare il cimitero delle locomotive che, a parte il Salar, è l’unica vera attrattiva della città.

Lungo il viale e per le piazze si alternano agenzie di viaggio e locali dove molti backpackers, soprattutto giovani, trascorrono il tempo libero. Anche noi ci fermiamo per un buon pisco sour, che qui viene fatto con un liquore locale singani anziché con il pisco come in Perù.

Cena al Ristorante Doña Marta e pernottamento all’Hostal Los Girasoles (BOB 500).

Totale km della giornata: 265.

22/08/2016: Uyuni – Colchani

Finalmente entriamo nel Salar de Uyuni attraverso una pista vicino a Colchani, passando vicino all’Hotel Luna Salada dove pernotteremo questa notte.

Guidare nel Salar dà una sensazione di infinito in quanto non ci sono punti di riferimento o indicazioni se non le piste che lo tagliano in varie direzioni; la luce è fortissima e il bianco abbagliante. Teniamo un’andatura di 100 km/h e cerchiamo di non uscire dalle piste poiché in alcuni punti si formano delle buche nella crosta di sale e sotto le quali si vede l’acqua e che possono essere pericolose.

Esploriamo prima la parte sud, attraversando le cittadine di Chuvica e Aquaquiza dove è possibile vedere alcune chullpas (tombe dell’epoca pre-incaica ) e la Gruta da la Galaxias e poi puntiamo al centro del Salar per l’Isola Incahuasi; in realtà è più una formazione rocciosa coperta dai tipici cactus che emerge dal sale. Sembra che tutti i turisti si siano dati appuntamento qui, perché è mezzogiorno e c’è possibilità di pranzare presso un piccolo ristorante, o al sacco sui tavolini predisposti.

Ci sono anche i servizi igienici e un piccolo negozio di souvenir; pagando BOB 40 è possibile salire sulla cima dell’isola, dove è possibile vedere da vicino i cactus ed ammirare il paesaggio a 360 gradi.

Scorrazziamo per le piste del Salar ancora per un po’ e fermandoci a fare foto e poi ci dirigiamo verso l’hotel per rilassarci nell’idromassaggio; l’hotel, come dice il nome, è costruito interamente di sale, letto e comodini compresi. Averlo saputo valeva la pena fermarsi due notti, vista anche la vicinanza ad Uyumi e al Salar.

Cena alla carta: BOB 235 (ma c’è anche la possibilità di cenare a buffet), hotel USD 194,00.

Totale km della giornata: 255.

23/08/2016: Colchani – Coquesa

Altra giornata alla scoperta del Salar de Uyuni, che ripercorriamo fino all’Isla del Pescado e poi all’Isola Incahuasi per poi puntare a Nord verso i villaggi alla base del vulcano Tunupa.

Arriviamo nel primo pomeriggio all’hotel Tambo Coquesa Lodge (USD 140) nella omonima cittadina (dove abbiamo visitato il piccolo museo locale, BOB 30) e poi percorriamo la strada che si arrampica sul vulcano avvicinandosi alla sua bocca e godendo del paesaggio sottostante da oltre 5.000 metri di altezza.

Concludiamo la giornata passeggiando sul Salar. Cena all’hotel (BOB 140).

Totale km della giornata: 170.

24/08/2016: Coquesa – Sajama

Sveglia alla mattina con sorpresa… i topi si sono mangiati la nostra tavoletta di spettacolare cioccolato fondente boliviano!

Molto arrabbiati partiamo per un lungo trasferimento che ci porterà al Parque Nacional de Sajama. Dopo qualche decina di chilometri di sterrato, passando per le cittadine di Jirira e Garci Mendoza, lasciamo l’area del Salar de Uyuni. Percorriamo la Ruta Quillacas-Garci Mendoza, dove ci fermiamo a vedere il cratere di Jayocota, e successivamente costeggiamo quel che rimane del lago Poopo sulla RN30 e poi sulla RN1 fino a Oruro. Qui facciamo un po’ di scorta di viveri ed infine tagliamo per la RN31 per visitare la cittadina di Curahuara de Carangas, per ammirare quella che chiamano la Cappella Sistina delle Ande. Si tratta di una meravigliosa chiesa il cui interno è completamente coperto di affreschi del XVII secolo che rappresentano temi tipici dello stile mestizo. Quando arriviamo la chiesa è chiusa, ma dopo qualche minuto che ci aggiriamo nei dintorni e chiedendo al vicino oratorio, riusciamo a farci aprire dalla custode.

Ripartiamo per Sajama, attraverso la RN4 (Arica-La Paz Highway, che collega la Bolivia all’oceano attraverso il Cile) dove pernottiamo per due notti all’Hostal Sajama; hostal è formato da tante piccole casette separate, molto piccole ma anche calde in quanto con una buona tenuta al freddo (BOB 134/notte).

Ceniamo all’hotel nella sala comune (un po’ fredda).

Totale km della giornata: 560.

25/08/2016: Sajama

In questo giorno ci godiamo il parco che è tutto per noi in quanto non incontriamo nessun turista.

E’ una vasta distesa di bofedales ai piedi del vulcano Sajama, dove pascolano lama e alpaca; il vulcano é anche il monte più alto della Bolivia con i sui 6.500 metri, con la punta perennemente innevata.

Percorriamo tutto il parco fino alla cittadina di Tomarapi dove vediamo una tipica chiesetta; ritornando verso Sajama facciamo un bagno alle terme di acqua calda che si trovano al centro dell’altopiano; visitiamo la cittadina di Sajama, i boschi di queñua ed infine le fumarole che si trovano nella parte occidentale del parco. In lontananza si possono vedere la cima fumante del vulcano Guallatire, al confine con il Cile, e quelle gemelle dei vulcani Pomerape e Parinacota.

Una giornata davvero memorabile poiché il posto è fuori dagli itinerari più turistici e non è sovraffollato come Uyuni e i salares.

Totale km della giornata: 70.

26/08/2016: Sajama- Copacabana

Lasciamo dispiaciuti quest’angolo di Bolivia e volgiamo la macchina verso la caotica La Paz, riprendendo la RN4 e poi la RN1. Un salto in un’altra dimensione in poche ore! Dalla pace e solitudine degli altipiani al caos e frastuono delle strade che lambiscono la città.

Prima di arrivare a Copacabana allunghiamo il percorso per visitare le rovine di Tiwanaco, proseguendo sulla RN1 da La Paz (da Sajama a Tiwanaco via La Paz sono 330 Km). Questo è il sito incaico più importante della Bolivia che però, pur essendo ben tenuto ed pur essendoci alcune rovine interessanti, impallidisce di fronte ai siti del Perù.

Ritorniamo verso La Paz e tagliamo per strade sterrate per evitare la metropoli e raggiungere la RN2 che costeggia il lago Titicaca fino a Copacabana; attraversiamo il lago sullo stretto di Tiquina mediante un servizio di ferry abbastanza basico, tra San Pablo de Tiquina e San Pedro de Tiquina.

Percorriamo quindi gli ultimi chilometri sulla penisola che si estende nel lago Titicaca e confina con il Perù.

A Copacabana pernottiamo all’Hotel Rosario Lago Titicaca, con bella vista sul lago (BOB 804) e ceniamo al ristorante La Cupola, con splendida vista sul lago.

Totale km della giornata: 450.

27/08/2016: Copacabana – Isla del Sol

Alla mattina andiamo a fare un’escursione nei dintorni per visitare La Gruta de Fátima e ritorniamo in città per un giro sulle sponde del lago e alla Cattedrale dove oggi è giorno di benedizione delle automobili (prevalentemente peruviane).

Lasciamo la macchina nel parcheggio dell’hotel e ci imbarchiamo per Isola del Sol. Dopo poco più di un’ora sbarchiamo nella parte Sud a Yumani, dove abbiamo prenotato l’Hostal Jacha Inti (USD 64/notte) in bella posizione sulla città (che però vuol dire portarsi a mano le valigie su per le ripide scalinate della località!).

Concordiamo con la figlia del proprietario (l’unica che parla spagnolo) l’escursione per il giorno in barca (con il proprietario stesso) all’Isla de la Luna e alla parte Nord dell’Isla del Sol (BOB 600).

Facciamo una passeggiata nella parte alta del paese, a cui si accede tramite la ripida scalinata denominata la Escalera del Inca.

Rientrati in paese finiamo la giornata all’hotel, dove la proprietaria ci cucina la cena.

Totale km della giornata: 15.

28/08/2016: Isla del Sol

Dopo colazione partiamo per l’Isla de la Luna dove ci sono i resti del Templo de las Virgenes. Dopodiché ci facciamo portare a Cha’llapampa, a Nord dell’isola, dove iniziamo il nostro itinerario a piedi. Dapprima visitiamo i siti incaici della Piedra Sagrada, del Templo del Inca e di Cincana; poi percorriamo il crinale dell’isola per un totale di circa 14 km; da qui si gode di una bellissima vista del lago e della cordillera andina.

Dopo la camminata ci godiamo una meritata Incakola in uno dei locali di fronte al porticciolo.

Cena ancora presso la famiglia proprietaria dell’hotel.

Totale km della giornata: 0.

29/08/2016: Isla del Sol – Cochabamba

Il primo traghetto di linea per Copacabana parte nella tarda mattinata ma con altri turisti che desiderano partire presto riusciamo a raggiungere un numero sufficiente per organizzare una barca privata che ci riporta sulla terraferma in anticipo.

Riprendiamo l’auto e ci mettiamo in moto verso Cochabamba; la strada è lunga ma visto che dobbiamo riattraversare La Paz, ripercorrere la RN1 (quella dei lavori in corso all’inizio del viaggio!) e la RN4 e vogliamo evitare sorprese in quanto l’indomani abbiamo il volo di di rientro per l’Italia, decidiamo di percorrerla tutta in una volta.

Infatti attraversare La Paz si rivelerà un’impresa: la strada è completamente soggetta a lavori in corso e le deviazioni sulle strade parallele non sono assolutamente chiare e bisogna andare per tentativi. Inoltre la strada è molto trafficata da camion che rallentano l’andatura o ti costringono a sorpassi azzardati. Dai 3.800 metri di La Paz raggiungiamo i circa 2.500 di Cochabamba alle h. 20, giusto in tempo per una cena alla Casa de Campo; pernottiamo nuovamente all’Aparthotel Violettas.

Totale km della giornata: 530.

30/08/2016: Volo

Ci svegliamo con calma e andiamo a comprare gli ultimi souvenirs e riconsegnare l’auto, che viene minuziosamente controllata dai meccanici della Bolivia Motors. Con un taxi andiamo all’aeroporto e diciamo arrivederci (sperando di poter ritornare) a questo bellissimo paese.



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