Sud America e costa del Pacifico

In viaggio tra Paraguay, Cile, Bolivia ed Ecuador
Scritto da: massimo paturzo
sud america e costa del pacifico
Partenza il: 09/02/2015
Ritorno il: 08/03/2015
Viaggiatori: 02
Spesa: 3000 €
Sono oramai prossimo… partirà tra poco la mia nuova avventura. Sabato 07 febbraio, nel pomeriggio, prenderò il treno per Roma, dove domani ho il volo, abbastanza lungo, Roma – Madrid – Miami – Asuncion. Raggiungerò mia moglie che è da un mese dalla sua famiglia.

Lunedì 09 febbraio, arrivo dopo un lungo viaggio in aeroporto di Asuncion, e trovo mia moglie con un’amica ad attendermi. Raggiungiamo casa e dopo aver salutato tutti mi sistemo e inizio quattro giorni di assoluto relax, intervallati da una visita al centro di Asuncion, città coloniale in parte, e moderna in alcune zone, dove è sempre piacevole fare 4 passi. Poi qualche giornata trascorsa in alcuni balneari, immersi nella natura. Sono passati quasi tre anni dalla ultima visita, ma non dimentico le buone abitudini culinarie, con abbondanti mangiate di carne, frutta tropicale e altro. Comunque è importante quando si inizia un viaggio abbastanza impegnativo come il nostro, trascorrere qualche giornata così. I quattro giorni in famiglia passano velocemente, e la nostra prima tappa è Santiago del Cile.

13 febbraio

Volo Lan Asuncion – Santiago e alle 9 e 35 siamo in aeroporto. Contrattiamo un taxi (l’autista è molto simpatico) che ci porta dopo mezz’ora nel nostro alloggio, Abracadabra Bed & Breakfast, una struttura molto familiare dove siamo accolti dal proprietario con molto calore e ci spiega un po’ della città. Ci organizziamo e, pronti per l’uscita, ci rendiamo conto di non aver lasciato alle spalle i 40° di Asuncion, anzi li ritroviamo a Santiago dove ci viene spiegato che la città, essendo circondata e “protetta” dalla catena montuosa delle Ande, ha estati caldissime e inverni molto freddi. Iniziamo il trail urbano dell città, dalla zona del nostro b&b, che è la più antica della città, e dopo qualche Km. raggiungiamo il Palazzo della Moneda, sede ufficiale della zecca, danneggiato durante il colpo di stato del 1973, quando fu rovesciato il governo del presidente Allende. Proseguiamo per Agustinas (una delle arterie principali della città) e raggiungiamo la zona dove sorge il Cerro Santa Lucia e Barrio Lastarria, dove ci fermiamo per uno spuntino veloce. Anche se fa molto caldo, circa 40°, a detta di alcuni abitanti, è un anno da caldo record. Proseguiamo per Merced e raggiungiamo Plaza Merced, la piazza principale e simbolo di Santiago. In un lato c’è l’edificio neoclassico della Cattedrale Metropolitana. Ci sono numerosi artisti e gente di varie razze, colori, che animano la piazza. Visto che è tutto concentrato i pochi Km., ci incamminiamo verso il Mercado Central, sono quasi le 15, e credo sia già abbastanza tardi. Le ore migliori sono quelle mattutine. All’ingresso siamo accolti da banconi con cumuli di pesci luccicanti e crostacei posti in cima a cumuli di ghiaccio. Il mercato è diviso in due parti, un lato i pescatori e l’altro i ristoratori. Uscendo dalla porta posteriore ci dirigiamo verso La Vega, che è il mercato della frutta è verdura. La ne approfittiamo per gustarci due bei frullati di frutta freschissima. Sempre sotto un sole cocente, ci dirigiamo verso il quartiere di Bellavista. Ci soffermiamo a visitare qualche negozietto, anche se a quest’ora la non c’è molto passeggio, di solito il quartiere si anima verso la sera.

Sempre nel Barrio raggiungiamo la funicolare che si trova all’ingresso del Parque Metropolitano meglio conosciuto come Cerro San Cristobal, e raggiunta la cima visitiamo la Virgen De La Immaculad Concepcion. La statua domina tutta la città e che è a sua volta avvolta dalla ala protettrice delle ande. Sono le 18, ed un poco affaticati rientriamo in hotel, dove in serata andiamo a cenare in un ristorante vicino al nostro B&B. Il mattino seguente abbiamo il transfer di mattino presto verso Valparaiso, lasciamo Santiago dopo averla girata in mezza giornata, forse un po’ poco ma lasciamo una città moderna, con non tante cose da vedere, fuori dal prototipo coloniale delle città latine.

14 febbraio

Alle 8 e 30 raggiungiamo Valparaiso e attendiamo il transfer che ci accompagnerà nella visita della città. Nella sala di attesa del nostro B&B Costa Azul, posto nella parte alta di Valparaiso, la finestra della nostra camera offre un panorama a 360° della città. Anche se lo abbiamo sfruttato poco, consiglio questa struttura gestita da una coppia di Sloveni trasferiti a Valparaiso, molto affettuosi e organizzati. Con il nostro autista, raggiungiamo in primis la zona più distante dal centro della città, per la nostra visita, e siamo dopo mezz’ora nella zona di Concon, dove troviamo le spiagge più importanti e frequentate dai cittadini di Santiago. Dopo ci spostiamo a Ranaca e infine a Vina Del Mar dove scattiamo qualche foto al simbolo della città, un orologio composto da fiori di vari colori. Infine, ci facciamo un giro al casinò. Verso le 12 raggiungiamo il centro storico di Valparaiso e come prima tappa c’è l’intenzione di visitare la Sebastiana, una delle tre residenze in Valparaiso di Pablo Neruda. Ma il sabato a metà giornata risulta impossibile non fare una coda di più di un’ora. La rimandiamo a più tardi. E’ quindi salutiamo il nostro autista, che ha terminato il suo tour (un consiglio, e quello di organizzarsi per conto proprio, dove le zone più lontane contrattate un taxi, e quella centrale la si può visitare per conto proprio, evitando spese inutili). Quindi passeggiamo per Cerro Bellavista, quartiere residenziale molto tranquillo, e apprezziamo i numerosi murales astratti che con i loro colori vivaci compongono il Museo a Cielo Abierto. Percorriamo il paseo Atkinson e dopo un po’ arriviamo in prossimità del Museo Lukas, vicino al museo di Bella Artes, ed infine raggiungiamo il Palacio Baburizza. Una bellissima passeggiata a piedi di Valparaiso, la quale si apprezza in maniera migliore. Scendiamo verso il centro, dove c’è il Barrio El Puerto, il quartiere più antico, passiamo per il Mercado Puerto, Plaza Matriz e la Iglesia La Matriz e, infine, facciamo un bel giro nei suoi mercati a Plaza Sotomayor, dove si erge il Monumento a Los Heroes De Iquique.

Riprendiamo l’ascensore Artilleria e raggiungiamo piazza Wheelwright nel Cerro Artilleria, dove percorriamo Paseo 21 de Mayo e terminiamo la passeggiata al Museo Naval Maritimo. Ci soffermiamo un po’ nel mirador e verso le 17 e 30 raggiungiamo il terminal dei bus dove prendiamo quello diretto alla Sebastiana. Riproviamo con la visita della casa di Pablo Neruda. Comunque, fatto il biglietto, ci tocca fare quasi una ora di fila, ma entrati c’è una sala dove è proiettato il video della vita del poeta e nelle immagini significative della sua vita è raffigurato anche la sua venuta a Capri e l’amicizia con Edwin Cerio. Questa menzione mi riempie di orgoglio, visto che un pezzo di vita di questa straordinaria persona e trascorsa nel luogo dove viviamo.

Dopo quasi un’ora di visita rientriamo in hotel, e entrati nella stanza con un magnifico panorama di Valparaiso, Nina e Luca con la loro gentilezza e raffinatezza, ci fanno trovare in camera una bella bottiglia di vino cilena , bevuta con il contorno di un panorama mozzafiato…

15 febbraio

Salutiamo Nina e Luca e li ringraziamo per la bellissima ospitalità e ci trasferiamo in aeroporto a Santiago, dove alle 15 abbiamo il volo per Calama. Dopo 2 ore di volo alle 17 dall’ aeroporto di Calama, l’autista di Atacama Mistica ci trasferisce a San Pedro De Atacama, e dopo un’ora di auto siamo nell’ Hostal Pueblo De Tierra, una moderna struttura ubicata a pochi minuti dal centro di San Pedro De Atacama. Ci sistemiamo e raggiungiamo le nostre agenzie al centro città per coordinare le escursioni dei prossimi giorni.

16 febbraio

Alle 8 abbiamo il pick up in hotel per la nostra prima escursione. Selezionando le varie recensioni scegliamo Whipala Expeditions, la quale risulta una delle più precise e professionali. Partiamo in direzione delle Lagune Altiplaniche. La prima tappa è verso i 4300 mt. della Laguna Minique. Ci soffermiamo nei punti per foto e video e dopo una ricca colazione proseguiamo per la laguna Miscanti dove è possibile percorrere la riva per vedere i punti migliori. Con questa prima escursione ci rendiamo conto che dovremo abituarci a continui cambiamenti di clima, cioè a partire con il caldo e passare di nuovo a coprirci per il fresco dell’altura, a camminare in maniera lenta e non correre, per non affaticarci. Dopo aver visitato queste due spettacolari lagune ci soffermiamo un pò nel Pueblo, così chiamato di Socaire, dove visitiamo una graziosa chiesa coloniale. Infine dopo aver percorso un po’ di Km di sterrato, raggiungiamo la graziosa laguna Chaxa, caratterizzata dall’odore acre. La nostra guida ci dà alcune spiegazioni e subito dopo la percorriamo per ammirare i numerosi fenicotteri di James, le folaghe, anatre e altre specie di uccelli. Verso le 14 e 30 terminiamo l’escursione dopo aver visitato il pueblo di Toconao, e facciamo un’ora di relax nel nostro hostal, poi raggiungiamo la sede della nostra agenzia dove abbiamo il pick up, per la seconda escursione: Valle della Luna. La sua formazione prende il nome dalle forme geologiche, erose da milioni di anni da acqua e vento. Il nome della vallata non è dato a sproposito, anche perché girandosi intorno sembra di essere veramente sulla luna. Scesi dal pulmino il nostro gruppo si dirige verso un percorso che ci porta ad un punto molto alto, non caotico, e ci soffermiamo a fare video e foto al panorama. La nostra guida, un esperto e appassionato di geologia, ci spiega che ci sono numerose teorie sulla formazione di questa vallata e sui territori che comprendono il nord del cile, il nord dell’argentina e il sud della Bolivia. Territori che oltre ad essere i maggiori produttori mondiali di litio, prima erano bagnati dai mari e quindi il prosciugarsi degli oceani ha portato a questi scenari. Un’altra traccia che porta a questa teoria e anche l’alta concentrazione di sale sul territorio. Terminata la spiegazione, ritorniamo al punto di partenza, e raggiungiamo delle formazioni rocciose chiamata le Tre Marias, li a differenza di prima troviamo molti gruppi di turisti. Infine percorriamo un Canyon, che per la sua aridità è chiamato Valle della Muerte. Siamo quasi al tramonto e questa escursione si conclude al Mirador del Ckari (pietra del coyote). Ammiriamo lì il tramonto. Dopo di che rientriamo in hotel e dopo cenato, riposiamo per la successiva escursione che abbiamo domani.

17 febbraio

Oggi abbiamo un’unica escursione, il salar de Tara. Alle 8 e 30 iniziamo la nostra escursione. E’ stato un po’ difficile farla anche perché la maggior parte dell’escursione si svolge su terreno sterrato e da parte di molte agenzie c’è paura di danneggiare il parco vettura, quindi non offrono il servizio. Noi abbiamo trovato la disponibilità nel servizio con Turistur, che alla fine ha svolto un ottimo servizio. La prima tappa ci porta sui 4500 mt., e un po’ infreddoliti, ci fermiamo per la colazione. La posizione e ottima ed in lontananza, scorgiamo il Volcan Licancabur. Riprendiamo il cammino e la prima sosta Monjes de la Pakana, dove ci soffermiamo vicino a strutture rocciose, modellate dal vento. Il nostro autista si diverte a scattarci delle foto divertenti. Poi riprendiamo il cammino, 45 minuti di sterrato, e ci fermiamo nel punto panoramico del Salar, sembra il Grand Canyon. Poi ci fermiamo vicino alla laguna dove possiamo ammirare, fenicotteri e varie razze di uccelli. Ci lasciano liberi per la visita per circa un’ora e poi rientriamo a San Pedro. Lungo il tragitto ci fermiamo per alcune foto, sullo sfondo il vulcano Licancabur e alcune vigogne, che sono lungo la strada. Rientriamo in hotel verso le 13 e 30 e mangiamo una empanadas veloce. Il pomeriggio ci rilassiamo in piscina. In serata andiamo in un ristorante nel centro e poi a nanna.

18 febbraio

La sveglia e alle 4 e 30, destinazione Geysers del Tatio. Alle 5 e 30 ci prelevano dal hotel e dopo una ora raggiungiamo i geysers. C’è molta nebbia, e fa anche un po’ freddo. Comunque non ci scoraggiamo e ci soffermiamo vicino ad una zona dove ci sono numerose beccacce (conigli selvatici) e vicino ad essa, siamo quasi tentati a bagnarci in alcune piscine termali. Però scegliamo di passeggiare vicino a questi geyser ed ammiriamo il paesaggio circostante. Terminata la visita proseguiamo e lungo il tragitto ammiriamo le enormi distese del parco con vigogne, lama e altri animali… fino ad arrivare a Machuca, dove facciamo visita al caratteristico villaggio e alla chiesa, arroccata su di un colle. Giusto il tempo di fermarci vicino ad alcune lagune ed ammirare i fenicotteri che ci abitano, che rientriamo alla base verso le 14. Giusto il tempo di rinfrescarci in piscina che alle 16 abbiamo il pick up di Whipala Expeditions, per la visita della Laguna Cejar. La raggiungiamo dopo 20 minuti. Indossiamo il costume e… siamo in acqua. L’alto quantitativo di sale non ci permette di mantenerci a galla. Siamo quasi un’ora e dopo aver scattato foto e cambiato, riprendiamo il cammino per la visita dell’ Ojos Del Salar, due enormi crateri, sorti in una distesa di sale. Dopo un 30 minuti, ci dirigiamo per le ultime foto alla Laguna Tebenquique, detta anche Puesta del Sol, i ragazzi di Whipala Expeditions, al tramonto ci preparano un bellissimo aperitivo, che chiude anche metaforicamente queste 3 giornate di escursioni a San Pedro De Atacama e promuove a tutti gli effetti l’infaticabile lavoro dei ragazzi di Whipala Expeditions e Turis Tour per quanto riguarda il Salar De Tara. In serata rientriamo in Hotel e ci concediamo in ristorante un bellissimo piatto di carne mista, anche perché domani ci aspettano 3 giorni impegnativi tra Cile e Bolivia nella Reserva Nacional De Fauna Andina Eduardo Avaroa e Salar De Uyuni.

Giorno 19 febbraio, iniziamo quella che secondo noi sarà l’avventura più bella del nostro viaggio. L’autista di Mistica Atacama, che già conosciamo visto che abbiamo effettuato il transfer da Aereoporto di Calama a San Pedro. Carichiamo sul pulmino i bagagli e ci dirigiamo verso la dogana di San Pedro per espletare la documentazione di uscita dal paese e dopo una ora raggiungiamo il punto di confine Boliviano a Hito de Cajon, abbiamo il tempo di fare colazione e l’agenzia ci divide in tre gruppi da 5 nelle Jeep. Carichiamo i nostri effetti e appena siamo pronti, iniziamo la nostra avventura, sembra di assistere dal vivo come scenari e situazioni ad una puntata di Overland… Prima tappa Laguna Bianca, ma fermata all’ingresso del parco, con la consegna dei biglietti, e dopo 10 minuti siamo raggiungiamo la laguna, situata a circa 4700 mt., rappresenta una delle tante bellezze della riserva. Ci soffermiamo a fare alcune foto e proseguiamo verso la Laguna Verde. Dal Mirador della Verde si scorge in lontananza anche la bianca, ed è un bellissimo spettacolo. Proseguiamo e dopo una ora la Valle di Dalì, il nome dato e perché la formazione delle rocce sembrano delle opere dell’artista Dalì. Li possiamo vedere in lontananza per evitare di contaminarli. Verso le 13, raggiungiamo la Laguna Chalviry e le Terme di Polques. Il luogo offre bellissimi paesaggi e il nostro autista si prende mezz’ora di riposo, mentre noi indossiamo i nostri costumi per sfruttare questi bagni termali posti a 5100 mt. a livello del mare. Una bellissima sensazione. Rimesso tutto a posto si prosegue il nostro tour. Siamo quasi arrivati alla destinazione del nostro primo giorno, nel rifugio vicino alla Laguna colorada, e la visita di quest’ultima la rinviamo a domani, perché il tempo è minaccioso, quindi arrivati a destinazione, ci sistemiamo nelle nostre camere, noi abbiamo scelto questo tour con camera e bagno privato. Ceniamo e verso le 9 e 30 andiamo a letto, molto stanchi, l’altura ti porta molta stanchezza.

Giorno 20 febbraio, dopo una ricca colazione, i nostri autisti sistemano cose e vivande sulle jeep, e verso le 8 e 30 ci incamminiamo alla visita della Laguna Colorada, dopo il controllo dei biglietti del parco, il nostro autista Wilson ci accompagna nel mirador, dove è possibile ammirare la bellezza di questa laguna. Nella sfortuna di non averla potuta visitare la sera precedente, ci rendiamo conto che i colori della mattina sono più vivi e splendenti. In un angolo sono raggruppati Lama, Vigogne, fenicotteri, e altre specie. In mezz’ora ci godiamo questa oasi di pace. Delle cose viste in queste escursioni, tutte belle e interessanti, paesaggi da documentari, questa laguna rappresenti la più bella espressione di bellezza naturale. Ci incamminiamo verso le altre tappe del tour, e visitiamo il Deserto dei Siloli, l’Arbol de piedra, che come le sculture naturali di Dalì, questa scultura di pietra naturale, dove il suo artista la natura stessa, ha creato questa bellezza. Ci fermiamo per le foto di rito, e dopo proseguiamo le nostre visite a 5 lagune , Charcota, Honda, Hedionda, Canapa, le quali sono ricche di fenicotteri e altri volatili. Percorriamo il percorso di visita consentito e dopo quasi una ora Wilson ci fa accomodare, per consumare un pranzo veloce, prima di riprendere il cammino.

Riprendiamo il cammino verso Uyuni, e molto velocemente ci soffermiamo sulle altre lagune, gli scenari sono bellissimi e il trionfo della natura, a noi non resta che ammirare il tutto in silenzio e riflettere sulle emozioni che la natura riesce a dare sopra ogni cosa. L’itinerario causa stagione delle piogge è stato modificato e non saremo diretti a Isla Incahuasi, e quindi il percorso subisce una variazione che ci porta a passare vicino alla cittadina di Kulpina – k, famosa per le sue miniere, e facciamo poi una sosta nella cittadina di San Cristobal. Sono le 18 e finalmente raggiungiamo Uyuni. I nostri amici prendono possesso del loro Hostel e noi andiamo nel nostro, che fortunatamente e collocato nel centro. Abbiamo anche il tempo di fare un po’ di shopping, anche perché nella cittadina di Uyuni ci sono molti negozietti di artigianato locale. Andiamo dopo cena a dormire presto, domani la sveglia e alle cinque, diretti a vedere l’alba con i giochi dei riflessi, nel Salar de Uyuni.

Giorno 21 febbraio, ore 5 e 30 abbiamo il pick up in hotel, e ci avviamo verso la zona dove dovremo assistere a questo ennesimo spettacolo della natura. Ci giriamo intorno a questa enorme distesa di sale e lo spettacolo dell’alba ci consegna degli scenari che difficilmente dimenticheremo. Restiamo un ora a scattare foto e video, ed a scherzare con le ombre e i riflessi proposti da questo spettacolo della natura. Dopo un po’ ci dirigiamo verso l’hotel e ristorante del Sal, tutto interamente costruito di sale, per una ricca e abbondante colazione. Dopo abbiamo il tempo di scattare qualche altra foto vicino al simbolo della Dakar, che passerà da queste parti, pieno di bandiere, che ci spostiamo verso il centro del Salar De Uyuni, dove c’è uno scenario differente, il “pavimento naturale” del sale sembra essere formato come un nido d’api, ed è molto suggestivo.

Dopo aver trascorso qualche ora in questa meraviglia della natura, peccato non essere stati a Isla Incahuasi, ma lo stesso abbiamo assistito ad una meraviglia, ci spostiamo ad un mercato locale e dopo aver pranzato, abbiamo l’ultima escursione, il cimitero dei treni, così portiamo a termine questo spettacolare tour, a contatto solo ed esclusivamente con la natura. Verso le 14 e 30 Wilson ci riporta in agenzia dove depositiamo momentaneamente i bagagli, ed andiamo un po’ a zonzo per la cittadina di Uyuni. Il bello di questa avventura, così la voglio definire, che ci ha così amalgamati con il resto dei componenti, che trascorriamo queste due ore prima di riprendere la strada del ritorno, insieme in un bar a festeggiare questi tre giorni trascorsi insieme. Insomma, si unisce anche una esperienza di conoscenza anche umana e di culture diverse tra di noi. Alle 16 e 30 facciamo ritorno a San Pedro De Atacama, il viaggio di ritorno sarà diviso in due tappe, una che ci porterà stasera nel rifugio a Villa Mar, e domani a San Pedro.

Giorno 22 febbraio, di mattina presto carichiamo i nostri bagagli in jeep, e verso le 11 siamo in Hostal Pueblo De Tierra. Il pomeriggio lo trascorriamo tutto in hotel, in completo relax, visto che domani ci trasferiremo a Quito, per una visita veloce della città e poi gli ultimi 9 giorni saremo nel paradiso naturale delle Galapagos.

Giorno 23 febbraio, il volo Calama – Santiago delle 12 e il Volo Santiago – Quito delle 17, ci porta in tarda serata nella città di Quito. Grazie a due nostri amici, che incontreremo in hotel Portal de Contuna, abbiamo un taxi che ci aspetta in aeroporto, quindi verso le 22 raggiungiamo il centro e siamo in Hotel. Giusto il tempo di scambiare qualche chiacchiera con i nostri amici, e stanchi andiamo a letto. Domani abbiamo una giornata da dedicarci alla visita di questa bella città coloniale.

Giorno 24 febbraio, dall’ Hotel Portal De Cantuna, ci incamminiamo verso la visita della città, dopo 10 minuti a piedi raggiungiamo la Iglesia de la Compania De Jesus, autentico gioiello del barocco, restiamo subito colpiti dalla bellezza degli interni rivestiti in lamina d’oro. Dopo questa visita ci incamminiamo verso la Plaza Grande e Centro Comercial con il Palacio Arzobispal, ci soffermiamo un po’, anche perché siamo alle prime ore della mattina e c’è molta vita. Vicino notiamo anche il Palacio del Gobierno. Riprendiamo la strada Garcia Moreno e raggiungiamo la Iglesia De San Francisco con la sua bellissima piazza. La città di Quito è molto pratica nel visitarla, e le sue attrazzioni sono molto vicine, quindi proseguiamo per L’Arco Della Reina e il Carmen Alto, facciamo una bella passeggiata in una delle strade della mondanità di Quito più importanti, Calle La Ronda, di giorno però è un po’ monotona. Riprendiamo la visita della città con la visita della Iglesia di Santo Domingo, Teatro Sucre con la sua caratteristica piazza ed infine la imponente Basilica Del Voto Nacional. La Basilica è molto bella e la visita dei piani superiori ti permettono vedute molto belle della città. Sono le 3 del pomeriggio ed anche se il meteo non è dei migliori, prendiamo un taxi che ci accompagna all’ingresso del Teleferiqo, dove la cabinovia parte da 2950 mt. e percorre una distanza di 2,5 Km., fino ad arrivare a 4053 mt. Arrivati in cima abbiamo solo 10 minuti per fare belle foto dall’alto della città, e dopo una fastidiosa nebbia ci oscura la visibilità, che ci fa decidere di scendere. Una volta giù un taxi ci riporta in Hotel. Un’ora dopo siamo di nuovo in giro e ci dirigiamo verso Calle La Ronda, e Domenica e non è molto animata, quindi facciamo una breve passeggiata, mangiamo una buona carne, e presto a nanna perché domani siamo diretti nella nostra ultima tappa, le Galapagos, siamo curiosi di vedere questa meraviglia.

Giorno 25 febbraio ci dirigiamo l’aeroporto e dopo aver superato i controlli un po’ più rigidi del solito, visto che visitiamo un luogo protetto, ci imbarchiamo sul volo Quito – Baltra delle 9, e dopo uno scalo tecnico a Guayaquil, arriviamo alle 11:30 all’aeroporto di Baltra, Galapagos, e dopo il controllo passaporti e pagato la tassa per il soggiorno, ritiriamo i bagagli. Saliamo sul bus della compagnia Tame, che ci accompagna dopo 10 minuti, al molo di Baltra. Prendiamo un taxi del mare, che al costo di 1 dollaro ci porta sull’altra sponda. Qui c’è possibilità di scegliere tra bus e taxi , noi insieme ad i nostri amici contrattiamo un taxi che per 18 dollari ci porta al molo. Aspettiamo le 14, e ci imbarchiamo sulla lancia che ci porterà dopo 2 ore a San Cristobal. I controlli ai bagagli non sono finiti e ne abbiamo da fare altri, prima di salire sulla lancia. Dopo 2 ore raggiungiamo San Cristobal, l’attraversamento di questo tratto di mare ci ha provato un po’, già stanchi del volo precedente. Arriviamo finalmente nel nostro Hotel, Casa Playa Mann. Ci accoglie Lucia la padrona di casa, insieme a Jose, che ci accoglieranno nella loro struttura in maniera familiare, persone affabili che difficilmente dimenticheremo e non finiremo mai di ringraziare per la loro ospitalità. I nostri amici anche loro hanno raggiunto il loro hotel, che dista qualche centinaio di metri da noi. Io dopo essermi sistemato, mi riprendo dalla stancante traversata, e mi dirigo a 100 mt. dalla struttura dove c’è una comodissima spiaggia, Playa Mann, e là mi rendo conto di trovarmi in un contesto unico, con famiglie di leoni marini e qualche iguana, non curanti delle persone che si trovano in spiaggia, giocano e si muovono come nessuno ci fosse vicino a loro.

Mi rilasso un po’ e mi godo il primo meraviglioso tramonto su queste isole. In serata ci raggiungono i nostri amici, e andiamo a mangiare qualcosa. Giorno 26 febbraio, partiamo dal nostro hotel in direzione Playa Mann, dove ci soffermiamo a scattare foto e video ad iguane e leoni marini, poi ci incamminiamo verso punta carola, dove le iguane sono padrone, e i leoni marini in un angolo della spiaggia, sono i padroni incontrastati. Dalla spiaggia vedo in mare non troppo lontano, una tartaruga di mare, indosso le attrezzature da snorkeling e faccio qualche video, dopo una mezz’ora ci dirigiamo a baia di Las Tijeretas, dove è possibile fare snorkeling. Ci prepariamo, e siamo in acqua. Dopo 2 minuti mi accorgo di avere sotto di me una gigantesca aquila di mare, spettacolare. L’emozione non mi permette di filmarla. Purtroppo non avrò più modo di vederla. Rientriamo a playa mann, e prendiamo un taxi per dirigerci a Playa La Loberia. La spiaggia si trova verso la zona dell’aeroporto, è a mare aperto, bella location, ideale per surf, ma anche per snorkeling. Arrivati incontriamo la solita e simpatica presenza di Leoni Marini, e siamo fortunati, proprio all’inizio della spiaggia c’è una gigantesca tartaruga di mare, ci giochiamo un po’, poi forse un po’ seccata si dirige in mare aperto. Terminata la nostra giornata, in esplorazione di San Cristobal, rientriamo in Hotel, dove Lucia e Jose, ci accolgono con affetto e ci raccontiamo la giornata trascorsa. Domani abbiamo una giornata con visita della parte alta di San Cristobal.

Giorno 27 febbraio, alle 8 e 30 il taxi ci preleva dall’ hotel, e il nostro amico autista lungo il tragitto ci spiega che, la parte alta dell’isola ha molta più vegetazione, visto che l’altra e vulcanica, e in passato era la prima zona ad accogliere abitanti sull’isola. La prima tappa è Laguna El Junco. Dobbiamo salire 300 gradini e siamo in vetta, c’è un magnifico panorama, si vedono le altre montagne circostanti ed in lontananza il Cerro Brujo. La laguna è un enorme cratere, pieno di acqua, e notiamo molte specie di uccelli che lo sorvolano. Riprendiamo il cammino e raggiungiamo l’interessante centro di allevamento di tartarughe Galapaguera di Cerro Colorado. E’ un luogo molto interessante, dove vengo preservate le tartarughe da quando sono piccole a quando diventeranno grandi, e dopo saranno consegnate alla natura. Riprendiamo il nostro giro, e raggiungiamo Puerto Chino, una meravigliosa spiaggia, dove trascorriamo il finale dell’escursione, in relax. Alle 14 rientriamo in hotel. Ritorno a Baia de Las Tijeretas, per un po’ di snorkeling, ma dell’aquila di mare non vi è traccia. Dopo restiamo a Playa mann per assistere ad uno splendido tramonto.

Giorno 28 febbraio, oggi è il giorno della escursione più interessante, kicker Rock (leon dormido), e ci abbinano anche la meravigliosa spiaggia di Cerro Brujo. Ci consegnano il materiale di snorkeling, e ci imbarchiamo in direzione prima di Cerro Bujo, dove dopo 30 minuti arriviamo e percorriamo un po’ la spiaggia e ammiriamo una ricca colonia di leoni marini, iguane. Dopo proviamo l’attrezzatura di snorkeling, c’è qualcosa da vedere di interessante. Verso le 12 e 30 pranziamo, e dopo ci dirigiamo al Leon Dormido. Siamo pieni di aspettative, e iniziato lo snorkeling, dopo un po’ avvistiamo un branco di squali, di piccola taglia per fortuna, poi qualche tartaruga marina e pesci tropicali. Lo snorkeling dura un’ora, poi rientriamo sulla barca , un piccolo snack e rientriamo in porto. Sono le 16, in hotel ci accoglie lucia, dove ci fa sapere che in serata ci mette a disposizione la cucina, e festeggiamo in modo straordinario l’ultimo giorno a San Cristobal, con cena italiana e pesce freschissimo, in compagnia di jose e lucia e i nostri amici. Per ringraziarci della serata, i nostri amici ci fanno omaggio della suite per l’ultima sera, come potremmo mai dimenticarli… e dimenticare questo meraviglioso soggiorno.

Giorno 01 marzo, salutiamo con un arrivederci Jose e lucia e li ringraziamo per il magnifico soggiorno, e insieme ai nostri amici ci imbarchiamo sulla lancia che ci porterà a Santa Cruz, dove arriviamo verso le 9 e 30. Un taxi ci porta al nostro nuovo allogio, Galapagos Suite B&B, dove ci accoglie Joseline, ci sistemiamo in una bella camera all’ultimo piano, le stanze sono molto comode e pulite. Dopo un’ora facciamo una passeggiata verso il centro di Puerto Ayora, assaggiamo un gelato e visitiamo il parco Laguna Las Ninfas, ricca di mangrovie, diciamo un discreto parco cittadino. Fa molto caldo e da solo decido, anche se mi attende una passeggiata faticosa, di percorrere 2,5 Km per raggiungere Tortuga Bay, spiaggia molto ricca di panorami e iguane in libertà sulla spiaggia. La prima parte della spiaggia e frequentata dai surfisti, mentre sulla destra in fondo, c’è una piccola conca dove è frequentata dai bagnanti. Mi fermo qualche ora e dopo rientro in hotel. In serata ci dirigiamo verso La Calle De Los Kioscos, cercavamo qualcosa di originale, e indoviniamo il luogo, anche perché percorriamo in 15 minuti una strada che ci porta in questa zona, una strada occupata da ristoranti improvvisati, dove si sceglie sui banconi, il pascado o la carne che si vuole mangiare, e te la cucinano al momento sulla griglia, come prezzi, sono al di sotto dei ristoranti che si trovano nella calle principale, ma bisogna adattarsi, visto che il luogo è un po’ spartano. A noi il luogo è piaciuto tantissimo.

Giorno 02 marzo, oggi abbiamo un compromesso con un taxi consigliato da Joseline, il quale ci accompagna nella parte alta di Puerto Ayora, ci fermiamo a visitare due crateri e dopo ci dirigiamo verso la Reserva delle Tartaruga di El Chato, dove incontriamo degli esemplari di tartaruga giganti, ci soffermiamo un po’ e visitiamo Los Tuneles. Terminata la visita ci dirigiamo verso la spiaggia del Garrapedero, bellissima dove c’è un area dove ci sono fenicotteri, e sulla spiaggia ci sono iguane, e numerosi uccelli. Ci rilassiamo qualche ora e poi rientriamo in hotel.

Giorno 03 marzo, per un errore di lettura sul programma, confondo la data della escursione a San Bartolomè, e ci svegliamo erroneamente alle 4 e30. Comunque rientriamo in hotel e ci risvegliamo alle 8. Verso le 9 e 30, cambiamo programma e andiamo al mercato dove facciamo scorta di frutta e ci dirigiamo di nuovo sulla spiaggia di Garrapedero, e lì trascorriamo la giornata. Verso il tardi ci dirigiamo verso il Centro Charles Darwin, vicino al nostro b&b, ammiriamo le tartarughe e le iguane terrestri che vi sono all’interno. In serata, la terza consecutiva andiamo a cenare nella caratteristica Calle De Los Kioscos, pesce in abbondanza ed economico.

Giorno 04 marzo, di nuovo sveglia alle 3 e 30, pick up in hotel alle 4, direzione molo turistico di Puerto Ayora, arrivati dopo 45 minuti ci imbarchiamo su una lussuosa motonave, che ci porterà alla visita di una giornata di Bartolomè. Partiamo, ed in navigazione facciamo una ricca colazione, e lungo il percorso ci accompagnano fregate ed altri uccelli. Prima di arrivare sull’isola siamo scortati da 3 delfini, che per 10 minuti si mettono a danzare davanti alla prora della nave. Bartolomè è un isola di formazione vulcanica, e di interesse geologica. Situata nella parte est della costa , vicino all’isola di Santiago. Scendiamo dalla barca, ed un gommone ci accompagna sull’isola. Scendiamo a terra e mentre saliamo verso la parte più alta, ammiriamo i fantastici scenari che si presentano ai nostri occhi. Ma il punto più bello è in vetta, dove scattiamo numerose foto e video, sullo sfondo il caratteristico pinnacolo. Dopo una ora scendiamo e con il gommone facciamo il giro della costa di Bartolomè, notiamo una simpatica colonia di pinguini. Dopo ci accompagnano sulla spiaggia, e facciamo un’ora e mezza di snorkeling, dove notiamo squalotti, qualche pinguino dedito alla pesca e pesci tripicali. Alle 14 ceniamo sulla nave, e dopo mezzora rientriamo a Puerto Ayora. Alle 18 siamo in Hotel.

Giorno 05 marzo, abbiamo la nostra seconda escursione, North Seymour. E’ un’isola che si trova a Nord di Baltra, e la raggiungiamo dopo sole 45 minuti di viaggio. Sbarchiamo, e la nostra guida ci consiglia di camminare tutti uniti per non disturbare la fauna. Seguiamo un percorso prestabilito ed abbiamo la fortuna di fare questa escursione nel periodo degli amori, e quindi dinanzi a noi c’è la visione di numerose specie di uccelli, come fregate, sule dai piedi azzurri, e iguane, dove è possibile fotografarli a meno di un metro di distanza. Uno spettacolo della natura. Il giro del percorso dura un’ora e mezza, e alla fine raggiungiamo il nostro gommone, per un ulteriore giro sulla costa dell’isola. Dopo un’ora raggiungiamo la spiaggia di Bachas, dove proviamo a fare un po’ di snorkeling, ma non c’è molta visibilità, quindi ci rilassiamo un po’ sulla spiaggia. Alle 14 rientriamo a Puerto Ayora, e prima di fare rientro in Hotel, ci fermiamo a mangiare un gustoso cocktail di frutta lungo la strada. In serata, oramai Calle de Los Kioscos e diventata casa nostra ed abbiamo familiarizzato con una cameriera di uno dei tanti ristorantini, la quale ci cura in maniera amorevole e ci consiglia tutte le cibarie migliori.

Giorno 06 marzo, penultimo giorno di vacanza alle Galapagos, non abbiamo più vincoli con escursioni, e decidiamo di andare a Tortuga Bay. Prima però facciamo una visita veloce a Las Grietas, canon con un corso di acqua dove sono presenti pesci tropicali e anche murene. Verso le 11 ci incamminiamo a Tortuga Bay, dove dopo 45 minuti arriviamo alla prima spiaggia, dove si dilettano i surfisti. Percorrendo sempre la spiaggia sulla destra arriviamo dopo 15 minuti, nel lato dei bagnanti, e notiamo in un angolo prima della barriera corallina, tre squalotti che rincorrono un branco di pesci. A questo punto ci fermiamo per scattare un po’ di foto e video. Dopo un po’ ci posizioniamo sulla spiaggia e restiamo fino alle 16. Dopodichè rientriamo in hotel. Abbiamo trascorso questo ultimo giorno alle galapagos in maniera molto rilassante. Verso le 8 ceniamo e facciamo l’ultimo shopping, per poi rientrare in hotel.

Giorno 07 marzo, facciamo colazione con molta comodità, e raggiungiamo l’aereoporto verso le 10 e 30. Alle 12 abbiamo il volo Tame Baltra – Quito. Raggiungiamo l‘Hotel Real Audiencia verso le 18, dopodichè facciamo un giro a Quito, è sabato e c’è un po’ di gente in giro, e piacevole, e raggiungiamo un luogo molto caratteristico, Vista Hermosa, dove abbiamo una delle più belle panoramiche della città. Ci prendiamo un aperitivo e ci godiamo la vista più spettacolare della città vecchia. Ritorniamo in Calle La Ronda, dove il sabato è piena di gente, e ci fermiamo al ristorante Lena Quitena, dove assaggiamo un bel piatto di carne. C’è anche la possibilità di ascoltare un gruppo musicale di canzoni latine. Rientriamo in Hotel e ci prepariamo per il lungo viaggio che inizierà domani.

Giorno 08 marzo, h. 04:00, ci muoviamo verso l’aeroporto di Quito. Per fortuna nelle nostre cose siamo sempre in anticipo, perché America Airline ha deciso senza preavviso di anticipare di un’ora il volo. Arriviamo verso le 11 ora di Miami, e abbiamo 7 ore, per poi prendere il volo Miami – Madrid. Chiediamo informazioni e prendiamo un bus che ci porta alla 5th di Miami Beach, zona sud, giusto una breve camminata sulla spiaggia, anche se il tempo minaccia pioggia, e subito dopo percorriamo Ocean Road, è il periodo dello Spring Break, festa di una settimana dei licei, e Miami è invasa da molti giovani ed i locali sono pienissimi. Noi ci fermiamo al Corona Bar, dove assaggiamo due giganteschi cocktail ed una pizza, devo dire discreta. Alle 15 e 30 prendiamo un taxi per raggiungere l’aeroporto per non rischiare di perdere il volo. Alle 18 e 35 partiamo per Madrid, dove arriviamo alle 08:00.

Alle 12:00 del giorno 09 marzo, abbiamo il volo per Roma, dove arriviamo alle 14 e 30. Si conclude così questo meraviglioso viaggio, dove è iniziato da Asuncion, nel relax della famiglia, poi visita di Santiago e Valparaiso, e poi le bellezze del nord Cile, dove apprezziamo la regina delle Ande Cilene, San Pedro De Atacama e le sue lagune e bellezze naturali. Poi sempre, non tralasciando la natura del parco naturale Avaroa, in Bolivia. Infine la bellezza rude ma affascinante delle Galapagos, con visita della coloniale Quito. Credo che il Sud America, come l’Africa ti lascia qualcosa, che difficilmente puoi dimenticare… ti rimane per sempre dentro…

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Sud America - Costa Pacifica



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