Boa Vista… perché, come e quando andare

Un buon compromesso per rilassarsi al caldo, sulle note della Morna (la più famosa musica capoverdiana), godendo di oltre 50 chilometri di spiagge bianche e dorate bagnate da un oceano color smeraldo
Scritto da: fedina
boa vista... perché, come e quando andare
Partenza il: 04/12/2012
Ritorno il: 12/12/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: Fino a €250 €

“In tempi come questi la fuga è l’unico mezzo per mantenersi vivi e continuare a sognare.” (Henri Laborit- Mediterraneo- Gabriele Salvatores).

Perché proprio Boa Vista a Capo Verde?

Mettiamo che ti salta un viaggio importante a 10 giorni dalla partenza, hai le ferie obbligate e la solita impellente necessità di fuga. Che fare? Urge trovare un’alternativa già bella pronta e impacchettata con partenza da un aeroporto vicino e che non implichi troppe ore di volo. La scelta ricade quasi forzatamente (per le condizioni di cui sopra) sull’arcipelago di Cabo Verde. Escludo l’isola di Sal, della quale non mi hanno parlato benissimo e opto per Boa Vista seppur tra molte perplessità. Devo confessare che le aspettative non erano altissime ma alla fine ho trascorso assieme al mio compagno una piacevole settimana godendo di un bel mare e di un clima eccezionale.

Boa Vista è l’isola più orientale dell’arcipelago e quindi la più vicina alle coste africane, per questo ci dicono che sia leggermente più calda e meno ventosa della più nota isola di Sal.

L’isola è piccola (lunghezza massima 45 Km) l’interno arido e aspro, il centro abitato più importante conterà meno di 2000 abitanti. La zona nord ha dei collegamenti che possono rientrare nella categoria strade, per il resto ci sono molti sterrati talvolta ricoperti da dune di sabbia, ragione che mi ha fatto escludere l’idea di noleggiare un’auto fuoristrada e preferire invece affidarmi ad un driver. Boa Vista dà l’idea di essere un pezzo di deserto del Sahara finito per sbaglio in mezzo all’Oceano Atlantico. È la meno abitata di tutte le isole ed anche per questo la presenza massiva di turisti stranieri si nota parecchio.

Altra particolarità riguarda il fatto che Boa Vista sembra essere, anche se non ufficialmente, una colonia italiana; la maggior parte del turismo arriva dall’Italia, solo raramente si incontra qualche francese, portoghese o norvegese. Ma soprattutto, gran parte delle attività imprenditoriali e commerciali risultano in mano agli italiani: ristoranti, bar, agenzie turistiche, imprese di costruzioni, persino l’ufficio del turismo statale è gestito da un italiano (peraltro in maniera molto efficiente). Molti sono poi i connazionali che posseggono una seconda casa sull’isola. L’Italiano è compreso dalla maggior parte della popolazione, da tutti coloro che sono impiegati nel turismo.

Il mare ha dei bellissimi colori anche se le sue onde potenti richiedono qualche attenzione in più perché oltre a rischiare di essere denudati alle volte si viene violentemente sbattuti a terra. Le coste sabbiose sono inoltre frequentate da numerosissime tartarughe che nei mesi di luglio e agosto vengono a deporre le uova. Anche noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare qualche esemplare fuori stagione, infatti un paio di tartarughe di medie dimensioni, tutti i pomeriggi arrivava nella piccola baia antistante il nostro albergo.

Fin dall’arrivo in aeroporto, ci si rende immediatamente conto dell’atmosfera di rilassatezza che si respira sull’isola: l’aeroscalo è interamente all’aperto, affollato di uccellini cinguettanti e fornito di alcune sdraio per i passeggeri in attesa.

Boa Vista è l’ideale per chi vuole riposare in quanto oltre a qualche bella spiaggia, un paio di percorsi di trekking e delle dune di sabbia che richiamano il deserto (ma il Sahara è altra cosa) non c’è molto altro da vedere.

Cosa vedere a Boa Vista

Sal Rei

Spesso il tardo pomeriggio dopo la spiaggia, raggiungevamo a piedi il piccolo centro. Per la verità il tratto di strada che dal Resort conduce al paese è decisamente brutto, non tanto per il lato che si affaccia sul mare quanto per l’interno, che è costituito da edifici che sembrano in costruzione da sempre, male intonacati, già usurati dal tempo ma con ancora gli speroni di ferro sui tetti, come a garantirsi la possibilità di continuare l’espansione in altezza. Il centro del Paese invece, ad eccezione dei numerosi negozi di souvenir (alcuni gestiti da cinesi) e dei venditori ambulanti di origine senegalese, offre ancora qualche scorcio di autenticità, probabilmente più vicina al Brasile che all’Africa. Carino il lungo mare con i ragazzi del luogo che al tramonto giocano con le onde o si allenano sulla spiaggia. L’isolotto di fronte a Sal Rei offre la vista dei resti di un antico fortino costruito per contrastare gli attacchi dei pirati. Suggeriamo inoltre un aperitivo tipico a base di medusa fritta al “Tè Manchè”, un localino sul vecchio porto. Sulla piazza centrale di Sal Rei è possibile utilizzare la connessione wi-fi gratuitamente.

Chiesetta di Fatima

È quel che resta di una vecchia chiesetta posta in splendida posizione, in verità l’abbiamo vista solo perché raggiungibile a piedi dal nostro albergo. Sul sentiero tra il mare e la montagna che porta alla chiesa non si incontra nessuno e si intravedono piccole spiagge isolate per aspiranti Robinson Crusoe.

Spiagge di Boa Vista

Ho organizzato un giro che prevedeva la visita a Praia da Santa Monica, Praia Varandinha e Praia de Chaves, passando anche per il paesino di Provação Velha, quest’ultimo per la verità abbastanza perdibile. L’uscita è durata sette ore e trenta e contrattando ho strappato un prezzo di 60 €.

Partendo alle 8.30 del mattino, arriviamo per primi a Praia de Santa Monica e per 20 minuti siamo completamente soli su una spiaggia sconfinata ed il nulla alle spalle. Il suo vero nome è Curralinho, successivamente ribattezzata Santa Monica perché ricorda l’omonima spiaggia californiana. Dino, il nostro taxista, ci dice che oggi il mare è particolarmente calmo quindi ne approfittiamo per il primo bagno ed il mio compagno viene sbattuto sul fondo e rigirato più volte da onde fragorose. Bene se oggi il mare è tranquillo, figuriamoci quando è agitato! La particolarità di questo luogo sta nel fatto che attorno non c’è assolutamente nulla (nemmeno la strada), purtroppo è già stato approvato un progetto che nel giro di un anno porterà alla costruzione di un grosso complesso turistico con tanto di campo da golf, quindi magia finita. La magia della spiaggia esclusiva svanisce in fretta anche per noi perché ci raggiungono altri due pick up e soprattutto una lunga sfilza di almeno 20 rumorosissimi quad.

Manteniamo il vantaggio conquistato e ci dirigiamo a Praia Varhandinha, percorrendo un sentiero inaffrontabile per chi non ha dimestichezza con quei luoghi. Varhandinha, con le sue grotte e i grandi massi di roccia lavica sembra veramente un pezzo di Brasile in Africa.

Infine arriviamo alla più frequentata Chaves, con il suo mare calmo e le morbide dune di un bianco accecante. Vicino si trova la torre della vecchia fornace e gli scheletri di complessi turistici cominciati e mai portati a termine. Il luogo, vuoi per il mare calmo e caldo, vuoi per le dune, mi piace tanto che decido di tornare anche il giorno seguente, sempre in taxi.

Passeggiando, dalla spiaggia di Chaves, si può arrivare a Rabil, l’antico capolugo dell’isola. Qui si può visitare la chiesa di San Roque, la più antica di Boa Vista ed anche visitare l’esposizione della fabbrica di ceramica. Tra le escursioni viene proposto anche il relitto spagnolo arenatosi nel 1968 a Cabo Santa Maria, ma per me è stato sufficiente vederlo dall’alto mentre l’aereo si alzava in volo. Da quanto letto sembra che meritino una visita anche le spiagge di Lacacao e Curral Velho, ma noi non ci siamo stati. Gli sportivi appassionati di maratone non manchino la Ultramarathon, una manifestazione che nel mese di Dicembre da ormai dieci anni richiama moltissimi maratoneti italiani e non a Boa Vista. La competizione prevede 170 km di corsa tra le dune e gli sterrati (esiste anche la versione breve da 70 km per i meno temerari), organizzata proprio da un italiano stabilitosi sull’isola.

Informazioni pratiche

Valuta

Escudo capoverdiano (1€ vale circa 110 Escudi). Noi non abbiamo mai cambiato perchè l’euro è accettato ovunque. Il cambio effettuato dai negozianti non risulta vantaggiosissimo, ma per piccole spese andava comunque bene. Lingua: la lingua ufficiale è il portoghese, la più parlata è il Creolo (molto simile al portoghese), l’Italiano è compreso e parlato dalla maggior parte della popolazione (molto più dell’inglese), tanto cha anche i pochi turisti nordeuropei presenti sull’isola sono costretti a comunicare in italiano. Anche il dialetto bresciano, da quanto visto sembra essere compreso abbastanza facilmente!

Escursioni

Difficile organizzarle al di fuori del resort. In piazza a Sal Rei, ci sono alcune agenzie, ma i prezzi per due persone non sono affatto concorrenziali, diverso se si è almeno in quattro. Anche i taxi non sono particolarmente convenienti.

Volo

L’Italia è collegata direttamente a Boa Vista da numerosi voli charter, principalmente operati da Neos, in partenza da diverse città del nord e da Roma. In alternativa si può volare con Tap via Lisbona. Il volo Neos da Bologna che abbiamo preso noi, risulta essere il più penalizzato perché subisce uno scalo a Roma sia all’andata che al ritorno, prolungando la durata del viaggio di quasi due ore. Inoltre al ritorno, tutti i voli Neos fanno scalo anche all’isola di Sal, per cui complessivamente al ritorno abbiamo impiegato quasi 10 ore, alla faccia della destinazione a medio raggio!

Fuso

2 ore indietro rispetto all’Italia.

Sicurezza

Recentemente sono divenute più frequenti le aggressioni a scopo di rapina. Durante la nostra permanenza, un gruppo di italiani sembra sia stato aggredito mentre cercava di raggiungere il relitto a bordo di quad. L’aggressione aveva lo scopo di estorcere loro denaro e macchine fotografiche. La polizia locale a bordo dei quad perlustra con una certa regolarità le spiagge più frequentate e non sono infrequenti vere e proprie retate antidroga nei locali pubblici.

Cucina

Principalmente a base di pesce e agnello, il clima arido costringe gli abitanti di Boa Vista ad importare i prodotti ortofrutticoli dalla più fiorente isola de Sao Vincente o dall’estero. Tra i piatti tipici menziono:

  • Katchupa: minestra di mais e fagioli con carne o pesce (spesso entrambi) e verdure;
  • Kroketi di atum: crocchette di tonno;
  • Pudim di kexu: budino di formaggio;
  • Chicaro: è un pesce tipico, consierato come piatto di benvenuto.

Dove dormire a Boa Vista

Marine Club beach resort, un villaggio vacanze poco distante da Sal Rei, il principale “centro abitato” dell’isola e vicino alla bella Praia da Cruz. Il Resort è costituito da casette in pietra vista che dalla spiaggia si arrampicano sulla montagna retrostante, per cui le sistemazioni più lontane dal corpo centrale sono collegate da scale e sentieri in pendenza, sconsigliato quindi l’impiego di tacchi, anche perchè fortunatamente l’atmosfera è molto informale. Ci sono palme, bouganville e gigantesche piante grasse ad abbellire l’esterno. La spiaggia di pertinenza è un po’ piccola, il che determina per alcuni la consueta corsa mattutina all’accaparramento dei lettini. L’accesso al mare è reso difficoltoso dalla presenza di rocce, ma a 200 metri di distanza si apre la bellissima Praia da Cruz: una grande distesa di sabbia bianca e onde oceaniche con cui giocare. La struttura offre anche due piscine di acqua di mare non riscaldate, pertanto a dicembre la temperatura non era proprio invitante. La cucina è varia, ovviamente con molto pesce e le colazioni sono particolarmente ricche. Al momento della nostra prenotazione erano rimaste solo stanze superior, enormi, praticamente grandi come tutta casa nostra, con un ampio terrazzo vista mare e bagno con bidet (elemento che da solo, in Africa, vale una stella delle quattro vantate dalla struttura). Tutti i pomeriggi la baia è visitata da un paio di tartarughe. In alternativa esistono altri 5 o 6 grossi complessi turistici (in media più lussuosi del Marine) in cui alloggiare, un paio di piccoli alberghi tradizionali a Sal Rei (tra i quali la Pensao Isabel che costa 13 e a notte per persona con la colazione compresa) e molte case in affitto.

Quando andare a Boa Vista

Clima di Boa Vista (Capo Verde)

Durante la nostra permanenza (inizio dicembre) abbiamo goduto di un sole costante e cielo terso. Le temperature diurne arrivavano a 27°, mentre la sera si abbassavano notevolmente sino a 19°, io stavo bene con il maglione di lana (ma sono freddolosa). Il vento è una costante, ma la sua intensità varia notevolmente da un giorno all’altro. Unicamente per una mezza giornata abbiamo avuto la Bruma secca, una sorta di foschia priva di umidità che può verificarsi nei mesi di dicembre e gennaio. La temperatura del mare si aggirava sui 22°, temevo fosse inaffrontabile, in realtà superate le ritrosie iniziali ho fatto il bagno tutti i giorni, anche più volte. Durante il periodo invernale inoltre, le ore di sole diminuiscono notevolmente per cui si rimane piacevolmente in spiaggia al più tardi sino alle 17.00.

I mesi più caldi vanno da giugno a novembre, quando la temperatura del mare arriva a 26 gradi. Assieme al grande caldo però a settembre e ottobre arrivano anche le piogge, che nel 2012 sono state eccezionalmente importanti, causando allagamenti e persino il crollo di un ponte. Il periodo migliore per recarsi a Boa Vista sembra essere quindi il mese di novembre, perché ha temperature calde, ma non eccessive e il rischio di piogge si riduce notevolmente.

In conclusione

Boa Vista, come credo le altre isole capoverdiane, si discosta notevolmente dal resto dell’Africa. L’arcipelago rappresenta infatti la nazione più ricca e con il più alto tasso d’istruzione di tutta l’africa occidentale. Non vedrete quindi case di fango o scenari di miseria. I suoi abitanti guidano grossi pick up, ma mostrano fisici atletici, le ragazze hanno bei tratti caraibici. Tutti, adulti e bambini, sono curati e decorosi nell’aspetto. Insomma un buon compromesso per rilassarsi al caldo, sulle note della Morna (la più famosa musica capoverdiana), escludendo perfino la fatica di dover parlare una lingua diversa dall’italiano e godendo di oltre 50 km di spiagge bianche e dorate bagnate da un oceano color smeraldo.

F&M



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche