Weekend in Belgio

L’austera e interessante Bruxelles (con gli emblemi dell’Europa Unita, l’Atomium, la Grand Place, il Manneken Pis, il quartiere reale, le bandes dessinée), l’indimenticabile e romantica Bruges (con il Markt e il Burg, il Beghinof con il lago dell’Amore, i canali e i ponticelli a dorso d’asino)
Scritto da: luisellab
weekend in belgio
Partenza il: 18/07/2014
Ritorno il: 21/07/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Da tanto tempo sognavamo di passare quattro giorni in Belgio; il sogno si e’ avverato e a fine giugno abbiamo prenotato il volo Ryanair da Bologna per Bruxelles Charleroi: partenza venerdi’ 18 luglio, ritorno lunedi’ 21 luglio.

Dovevamo essere in quattro ma, per problemi vari, alla fine siamo partite solo io e Gabriella.

L’aereo e’ decollato alle 12.40 e alle 14.30 eravamo gia’ a Charleroi. Dopo aver ritirato il bagaglio abbiamo preso lo shuttle (costo 31 euro) che in meno di un’ora porta a Bruxelles, alla Gare du Midi. Appena scese ci siano subito rese conto che faceva un caldo terribile; per raggiungere il nostro hotel, lo Scandic Grand Place in pieno centro, abbiamo quindi deciso di prendere un taxi: l’idea della metropolitana o del treno ci faceva orrore.

La scelta dell’hotel e’ stata perfetta. Lo Scandic Grand Place e’ un hotel a quattro stelle, che offre un ottimo rapporto “prezzo prestazione”: abbiamo speso 247 euro per tre notti, colazione inclusa.

La posizione e’ perfetta: l’hotel si trova in pieno centro e anche a pochi metri dalla Gare Centrale da cui partono i treni per Bruges e Gent e gli autobus dell’open tour per la visita di Bruxelles. Le camere sono un po’ piccole ma ben arredate, con un bagno stupendo, ogni tipo di confort (accappatoi di spugna morbidissimi) e una climatizzazione perfetta, cosa che, data la temperatura, e’ stata di grande importanza. La colazione e’ ottima e c’e’ ampia scelta di cibi sia dolci che salati.

Nonostante alle sedici fossimo gia’ in hotel, data la temperatura abbiamo deciso di riposarci un po’ e di uscire verso le diciotto.

Abbiamo imboccato la Galleria del Re e della Regina che in pochissimo tempo porta alla Grand Place, il cuore della citta’. La galleria e’ molto bella e ci sono molti bei negozi, in particolare le tipiche ciollolaterie; nonostante il caldo insopportabile, il fascino delle cioccolaterie era talmente grande da rendere irrinunciabile qualche sosta.

La Grand Place e’ bellissima, con l’Hotel de Ville e la Maison du Roi. L’avevo vista circa vent’anni fa, e devo dire che purtroppo e’ un po’ peggiorata. La piazza e’ diventata meno “viva”: non ci sono piu’ gli spettacoli “son et lumiére” e gli artisti di strada, tutto e’ diventato piu’ “spento”: che peccato!

Abbiamo poi proseguito per andare a vedere il Manneken Pis, la piccola statua di un bimbo simbolo e portafortuna di Bruxelles.

Da li’ ci siamo dirette verso la chiesa di Notre-Dame de la Chapelle, dove e’ sepolto Pieter Bruegel il Vecchio. Nel raggiungere la chiesa di Notre Dame de la Chapelle abbiamo scoperto la bellezza delle bandes dessinées: sul percorso che va dalla Grand Place alla chiesa abbiamo infatti incontrato diverse case con facciate dipinte con scene di fumetti, veramente deliziose (non le avevo mai viste da nessuna altra parte).

Il caldo era insopportabile e alle venti abbiamo quindi deciso di ritornare alla Grand Place e di sederci per la cena; abbiamo speso poco, circa diciassette euro per una grigliata di carne mista con riso, patate e insalata; grazie alla cena abbiamo guadagnato il diritto di starcene a rimirare la Grand Place per un paio d’ore comodamente sedute.

Nel tornare in hotel abbiamo notato che un termometro vicino alla Grand Place, alle dieci di sera, segnava trentatre gradi! Per fortuna la camera dell’hotel era climatizzata e abbiamo quindi potuto riposare bene.

Il giorno dopo abbiamo deciso di andare a Bruges e, dopo una ricca colazione, ci siamo dirette alla Gare Central che dista circa duecento metri dallo Scandic Hotel.

Con grande gioia abbiamo scoperto che nel weekend il costo del treno e’ molto piu’ basso rispetto ai giorni feriali: con circa quindici euro abbiamo potuto acquistare il bisgietto andata e ritorno per Bruges.

Il viaggio (dura circa un’ora) e’ stato molto interessante: abbiamo conosciuto una ragazza italiana che fa l’infermiera e che da circa due anni vive in Belgio e un signore di Como che stava girando Olanda e Beglio alla ricerca di quadri dei pittori fiamminghi: insomma, una belle chiacchierata fra italiani era quel che ci voleva per rendere piacevole il viaggio.

Arrivati alla stazione di Bruges abbiamo preso l’autobus per arrivare in centro, al Markt, la piazza centrale, con le casette coloratissime e il famoso Belfort, la torre civica simbolo della citta’; la piazza e’ bellissima e piena di carrozze che portano i turisti alla scoperta di questa splendida citta’ medievale.

Abbiamo preso la strada che porta alla cattedrale di San Salvatore. Da li’ ci siamo poi dirette al Beghinof, passando davanti alla chiesa di Nostra Signora e all’Ospedale di San Giovanni. La strada e’ piena di nogozietti di souvenir: abbiamo acquistato i ricordini da portare a parenti ed amici: calamite con le casette di Bruges e i famosi pizzi e merletti.

Bruges e’ incantevole: l’atmosfera e’ magica, con le casette a punta, i canali, i parchi fioriti e le stradine medievali. Il Beghinof in particolare e’ indimenticabile, con le sue casette piene di fiori ed il fantastico Lago dell’Amore.

Verso le due abbiamo deciso di riposarci un po’ e abbiamo pranzato in un ristorantino vicino al Beghinof (ce ne sono tanti, uno piu’ carino dell’altro): abbiamo speso poco, circa tredici euro per un bel piatto con pollo arrosto, insalata e patatine.

Dopo pranzo siamo tornate al Markt attraverso un percorso bellissimo, che costeggia canali, ponticelli a dorso d’asino e mercatini delle pulci. Passando davanti al museo Groeninge siamo arrivate al Burg, la bellissima piazza molto vicina al Markt con il Municipio e la Basilica del Sacro Sangue.

Il desiderio di scoprire le bellezze di Bruges era grande, ma il caldo rendeva tutto difficilissiamo: abbiamo quindi deciso di tornare in stazione e di prendere il treno delle diciassette per Bruxelles.

Purtroppo il condizionatore del treno era guasto e il viaggio e’ stato quindi faticosissimo. Per fortuna appena scese dal treno in poco tempo abbiamo raggiunto l’hotel, ci siamo buttate sotto la doccia e poi ci siamo riposate un paio d’ore nella camera climatizzata.

Verso le venti siamo uscite per la cena. La sera prima avevamo notato che, a meta’ della galleria del Re e della Regina, parte una viuzza piena di locali tipici: la Rue de Bouchers. Abbiamo scelto un ristorantino che offriva una cenetta con tre portate al prezzo molto interessante di dodici euro. Come antipasto abbiamo scelto il piatto piu’ tipico del Belgio: le cozze, veramente stupende, cucinate in un brodino con verdure. Come secondo abbiamo ordinato la grigliata di pesce con patate lesse e come dolce ci hanno portato un delizioso Crème Caramel.

Finita la cena ci siamo dirette verso la Grand Place, dove abbiamo aspettato che venisse il buio per ammirare i monumenti illuminati: veramente stupendi!

La domenica l’abbiamo dedicata alla scoperta di Bruxelles. Per fortuna durante la notte era piovuto e il clima era quindi quello ideale: ne’ caldo, ne’ freddo.

Dopo aver visitato la cattedrale di Saint Michel, a pochi passi dal nostro hotel, abbiamo raggiunto il capolinea dell’open tour: il tempo che avevamo a disposizione era molto poco e le cose da vedere a Bruxelles sono molto distanti fra loro; l’open tour era quindi l’unica soluzione che ci consentiva di vedere tutte le cose belle della citta’ in cosi’ poco tempo.

Il costo del biglietto per una giornata e’ di ventitre euro. L’open tour ha due circuiti: la linea rossa porta alla Abbaye de la Cambre, al quartiere europeo, al Parco del Cinquantenario e al quartiere reale, la linea blu porta invece al Parco Laeken (con la residenza reale, la chiesa di Nostra Signora e le serre reali), all’Atomium, alla Basilica del Sacro Cuore e al centro citta’.

Abbiamo iniziato con la linea rossa e siamo scese a Place du Luxembourg per visitare il Palazzo del Parlamento Europeo e il Parlamentarium, uno splendido museo multimediale che illustra in ben 24 lingue e in modo interattivo come e’ nata l’Europa Unita e come funziona. La visita mi ha colpito molto, cosi’ come il motto dell’Unione Europea: “Uniti nella diversita”.

Dopo aver scattato un bel po’ di foto davanti alla bandiera italiana (eravamo nel semestre di presidenza italiana del Consiglio Europeo), alla statua dell’Euro e ai vari palazzi nei quali pulsa la vita dell’Europa Unita, abbiamo ripreso il bus dell’open tour. Siamo passate davanti al secondo polo del quartiere europeo (rond-point Schumann, con il Palazzo della Commissione Europea) e siamo poi arrivate al Parco del Cinquantenario, con il suo arco in stile parigino e i famosi musei. Sarebbe stato interessante scendere, ma purtroppo il tempo era poco e ci siamo dovute accontentare di vederlo dal bus.

Arrivate al palazzo reale siamo scese per visitare il quartiere reale, sito nella Bruxelles alta, dalla quale e’ possibile ammirare un incantevole panorama della citta’ bassa. Questa zona e’ veramente molto bella e avrebbe meritato una giornata intera; dopo aver ammirato il palazzo reale, la casa del parlamento e il parc du Bruxelles, abbiamo imboccato la splendida rue de la Régence che va dalla Place Royale (con la chiesa di Saint jacques-sur-Coudenberg e il museo Magritte nel quale, ahime’, non siamo potute entrare a causa del poco tempo) al Palais de Justice, costeggiando la splendida chiesa del Grand Sablon e la Place du Petit Sablon.

Abbiamo poi preso la strada che finacheggia il Grand Sablon e nella quale, essendo domenica, c’era il famosissimo marcato delle pulci e siamo ridiscese nella citta’ bassa; percorrendo Boulevard de l’Empereur/Keizerslaan in direzione del centro siamo arrivate alla splendida zona Mont des Art, con i giardini e la Bibliothèque royale de Belgique, dalla quale, attraverso una gradinata, e’ possibile risalire alla Place Royale.

Erano ormai le 14.30 e la fame si faceva sentire. Proprio perche’ cercavamo un ristorante nella zona non ce n’era uno; siamo quindi dovute arrivare vicino alla Grand Place per trovare un posticino dove riposarci un po’ e soprattutto dove sfamarci. Abbiamo preso un buon filetto con contorno e anche qui abbiamo speso pochissimo, sui 12 euro.

Dopo pranzo siamo tornate alla Gare Central per iniziare il secondo circuito dell’open tour: la linea blu. Quando siamo arrivate al Parco Laeken, davvero stupendo, avremmo avuto una gran voglia di scendere, ma purtroppo mancava il tempo. Abbiamo quindi proseguito per l’Atomium, una delle cose che piu’ ci interessava di Bruxelles e dove quindi siamo scese; io amo moltissimo i monumenti moderni e il vedere questa strana costruzione con tante grandi sfere luccicanti mi e’ piaciuto moltissimo.

Ripreso il bus siamo arrivate alla Basilica del Sacro Cuore di Koekelberg; davvero colossale e bellissima; anche qui valeva la pena sicuramente di scendere dal bus, ma il tempo non c’era: che peccato!

Finito il percorso blu, abbiamo deciso di finire la giornata ripetendo il percorso rosso; volevamo infatti rivedere bene alcuni punti della citta’.

Tornate in hotel eravamo veramente sfinite. Dopo esserci riposate un po’ siamo uscite per la cena e siamo tornate nella Rue de Bouchers, dove abbiamo mangiato la paella innaffiata da birra, sempre ad un prezzo molto onesto di 12 euro.

Dopo cena abbiamo visitato alcuni punti della citta’ che non eravamo riuscite a vedere bene dal bus, fra cui la Place de la Monnaie col famoso teatro reale de la Monnaie. Siamo poi siamo ancora alla Grand Place: come si faceva a lasciare Bruxelles senza vederla per l’ultima volta!

La mattina dopo, avendo l’aereo alle 13, non abbiamo potuto visitare nulla. Abbiamo chiamato un taxi che ci ha portate alla Gare du Midi, da li’ abbiamo preso il bus per Charleroi e poi l’aereo per Bologna.

Bene, il viaggio a Bruxelles/Bruges e’ finito. E’ stato bellissimo ma troppo breve. Torneremo a Bruxelles appena possibile, sia per vedere bene alcune cose che abbiamo visto troppo in fretta, sia per vedere altre citta’, in particolare Gand (che dicono essere bellissima) e Anversa.



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