Bruxelles, Bruges e la magia del Belgio: tre giorni di sorprese!

Weekend (lungo) low-cost in Belgio, fra Bruxelles e Bruges, per festeggiare il nostro primo anniversario di matrimonio.
Scritto da: Resdan
bruxelles, bruges e la magia del belgio: tre giorni di sorprese!
Partenza il: 07/09/2012
Ritorno il: 10/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Con ristrette risorse economiche e tanta voglia di viaggiare, per festeggiare il nostro primo anniversario di matrimonio, io e mio marito ci siamo lasciati tentare dai famosi voli a 12 € di Ryanair per concederci 3 giorni alla scoperta del Belgio! Fra tutte le destinazioni proposte a 12 € mai avremmo scelto Bruxelles senza l’incoraggiamento di cari amici appassionati viaggiatori che ne sono rimasti incantati tanto da concedersi una “doppietta” nel giro di pochissimi mesi. Mai scelta è stata più azzeccata! Atmosfera magica, città museo a cielo aperto, bel vivere e buon cibo… prima volta nel Nord Europa e non ci aspettavamo niente di tutto ciò!

Primo giorno – Arrivo a Bruxelles

Partiti con il volo da Bergamo delle 14.00 circa, convinti che avremmo avuto mezza giornata per cominciare a fare qualche giretto, siamo approdati a Bruxelles alle 18.00; in realtà l’aereoporto Charleroi è parecchio fuori, circa un’ora di pullman per arrivare a Gare du Midi. All’uscita dell’aereoporto si trova subito la biglietteria per la navetta che conduce a Bruxelles e conviene fare il biglietto “unico” sia di andata che ritorno per risparmiare qualcosina, la spesa complessiva è di 22 euro. Per il biglietto del ritorno è importante indicare in maniera abbastanza precisa l’orario, noi siamo stati colti un po’ di sorpresa e abbiamo sparato un orario un po’ troppo approssimativo pensando che non fosse vincolante; in realtà prendendo il pullman del rientro ad un orario diverso da quello indicato sul biglietto si rischia di rimanere a terra nel caso in cui il pullman sia pieno. In ogni caso, conviene considerare il fattore distanza e il costo della navetta nel valutare altri voli che operano sull’aereporto principale di Bruxelles. Arrivati a Gare du Midi cerchiamo di capire come raggiungere la metropolitana, impresa niente affatto semplice. Perdiamo un po’ di tempo per capire come e che tipo di biglietto conviene fare per i mezzi pubblici, alla fine optiamo per un biglietto da 5 viaggi a 7.50 € (http://www.stib.be/5-voyages-ritten.html?l=fr) dal momento che è nostra intenzione girare la città a piedi visto che ci hanno parlato tutti di dimensioni abbastanza contenute. Fortunatamente il nostro albergo si trova sulla linea 2 direzione Simonis per cui non occorre cambiare linea, otto fermate di metro e siamo comodamente arrivati a Botanique (http://www.bxel.net/metro-de-bruxelles/plan-du-metro.html); da lì 10 minuti a piedi ed ecco il nostro albergo.

Abbiamo scelto l’Hotel Prestige in Rue Meridien nel quartiere St.Josse sebbene la zona non venisse considerata centrale cercando tramite Booking o simili. In realtà, tutte le recensioni parlavano di una posizione molto comoda ed effettivamente così è stato. St. Josse è il quartiere turco, e sarà anche perché siamo appena rientrati dalla Turchia, ci appare subito molto tranquillo, quasi familiare e comunque assolutamente non pericoloso. Con una cifra decisamente conveniente rispetto ad alberghi più centrali, 60 € a notte per camera comprensivi di colazione (cosa difficilissima da trovare compresa negli alberghi di Brux) e senza alcuna tassa aggiuntiva, abbiamo soggiornato in un questo albergo di piccole dimensioni, molto curato, arredamento moderno, camera confortevole e colazione abbastanza varia. Sicuramente l’ideale per chi ha bisogno di un punto di appoggio confortevole e senza troppe pretese. Arrivati in camera, il tempo di una doccia al volo, e corriamo incamminandoci verso il centro, e più precisamente verso la Cattedrale di St. Michelle e Gudule (effettivamene 10 minuti a piedi percorrendo la centralissima Rue Royale), dove abbiamo appuntamento con una coppia di amici italiani che vivono in città. Prima serata grandiosa con la preziosa guida dei nostri amici. Ci dirigiamo subito verso una delle birrerie storiche più famose e meritevoli della città, La Morte Subite, ed io che non sono una grande estimatrice di birra, faccio gradita conoscenza con la Kriek, un particolare tipo di birra nella quale vengono aggiunte le ciliegie durante la fermentazione. Ne esistono anche a base di altri tipi di frutti, la Framboise per esempio è con i lamponi, la Pêcheresse è alla pesca; in ogni caso sono l’ideale per chi solitamente non ama il gusto acidulo della birra. Dopo la tipica sosta in birreria ci dirigiamo per la cena verso un ristorante veramente particolare, Belga Queen. Si tratta di un locale, sia per cena che per post, ambientato in una vecchia banca con tanto di caveau e cassette di sicurezza ancora visibili al piano inferiore. Menù vario con specialità belghe (crocchette di gamberi e formaggio, pane con burro buonissimo, carni stufate nella birra, patatine fritte etc.) ma non solo, prezzi altini, consigliato sicuramente per chi non bada a spese. Se ci andate non dimenticate di fare un giro alla toilette, solo quella è un’esperienza!

Secondo giorno – Bruges

Splendida giornata di sole, siamo stati fortunati perché pare che non sia molto frequente. La gente del posto oggi affolla i parchi o si dirige verso il mare del nord per godersi al massimo il sole, anche noi prendiamo la stessa direzione andando a Bruges. Ci incamminiamo verso la stazione Gare Centrale, sempre a 10 minuti a piedi percorrendo la centrale Rue Royale. Bruges dista un’ora di treno da Bruxelles, conviene sicuramente andarci durante il weekend visto che c’è la promozione del 50% (costa 14.40 €), ancor meglio di sabato visto che Bruges funziona esattamente all’opposto di Bruxelles ed essendo prettamente turistica tende ad affollarsi soprattutto di domenica. Conviene chiedere bene quale sia la destinazione del treno perché non è così facilmente comprensibile, comunque ci sono treni ogni mezzora circa sia da Gare Centrale che da Gare du Midi; sicuramente meglio partire da Gare Centrale piuttosto che salire alla fermata successiva di Gare du Midi che è decisamente più affollata.

Terzo giorno – finalmente Bruxelles

Un’altra giornata di sole per vederci la “piccola” Bruxelles: che non è poi così piccola come tutti ci dicevano. Un giorno può bastare se si fa ricorso ai mezzi per non stancarsi troppo, con il senno di poi noi avremmo preferito averne due visto che abbiamo camminato tanto. Sempre a piedi ci incamminiamo verso il centro per cominciare dalla Grand Place quella che sarà una lunghissima e faticosa giornata. Prima tappa è l’ufficio turistico che si trova nel palazzo del municipio dove recuperiamo a 0,50 € una piantina della città molto ben fatta con l’indicazione di tutti gli itinerari fattibili. L’obiettivo iniziale era quello di girarsi la città percorrendo l’itinerario dei fumetti, caratteristica della città è la riproduzione dei più famosi fumetti belgi sulle pareti dei palazzi… per quanto ben segnalati sulla piantina non è cosa facile trovarli… così fra un fumetto trovato e 10 persi cominciamo a girare un po’ a casaccio senza perderci neanche una delle cose che volevamo vedere ma facendo purtroppo, molta, troppa strada più del previsto. Cominciamo dai dintorni della Grand Place con prima tappa obbligata al Manneken Pis… dopodiché percorrendo l’itinerario dell’Art Nouveau raggiungiamo il quartiere del Grand e Petit Sablon. Qui è doverosa la prima sosta per goderci le deliziose praline al cioccolato esposte in quelle che sembrano delle vere e proprie gioiellerie. Ci consigliano su tutte Marcolini ma noi, un po’ intimoriti dalle body guard all’esterno optiamo per Nehuaus… 5 € per 4 cioccolatini… certo è che ne vale la pena, solo c’è davvero l’imbarazzo della scelta! Con una mossa poco furba torniamo indietro per visitare il Palazzo Reale (ingresso gratuito) che davvero merita e il parco di fronte, dopodichè percorrendo una strada diversa dalla precedente ritorniamo di nuovo al Sablon con l’obiettivo di raggiungere l’imponente Palazzo di Giustizia da cui si diramano poi i due quartieri, a livello del Palazzo di Giustizia c’è St. Gilles-Ixelles-Matongè mentre scendendo con un ascensore panoramico si apre Marolles.

Chiaramente all’opposto rispetto alle nostre intenzioni originarie finiamo con il trovarci subito a Marolles e devo dire che ne vale proprio la pena. Il quartiere etnico della città è veramente un mix di culture, colori, musica, bancarelle allestite da famiglie che vendono i propri manicaretti, negozi di artigianato e antichità… uno spettacolo! Inizialmente percorriamo la strada principale del quartiere in direzione Sablon, purtroppo la fame comincia a farsi sentire e in questa zona ci sembra meglio evitare visti i locali che ci sembrano molto turistici ma anche molto cari. Ci orientiamo quindi verso la direzione opposta finchè non approdiamo sfiniti alla Place du Jeu-de-Balle dove ci fermiamo, fra i tanti, in una semplice brasserie che con 8 € ci fa gustare delle ottime omelette e propone tanti altri piatti tipici e veloci a poco prezzo. Dopo il salato, ci concediamo finalmente una Gauffre (…tipo Waffle) rigorosamente liscia e acquistata in uno di quei camioncini ambulanti che si trovano per le strade. Finalmente sazi prendiamo l’ascensore panoramico che abbandona Marolles e ci porta a Palazzo di Giustizia. Dall’alto si gode di una vista panoramica su tutta la città che consente addirittura di vedere il famoso Atomium. Ne approfittiamo per qualche foto visto che l’Atomium si trova in una zona un po’ periferica e, con i tempi ristretti che abbiamo e su consigli vari, abbiamo deciso che non ci andremo. Ci incamminiamo poi per Ave Louise alla volta dei quartieri di St. Gilles, Ixelles e Matongè: la passeggiata si rivela un po’ troppo lunga e la zona abbastanza priva di elementi di interesse particolare, la via principale è abbastanza moderna e commerciale, andiamo in cerca del Cityscape (enorme scultura realizzata con legnami di scarto) che scopriamo essere stato abbattuto e poi ci dirigiamo verso il parco Bois de la Cambre ma ci fermiamo prima, ormai troppo stanchi per proseguire, sostiamo a Place Flagey dove non vediamo traccia del famoso camioncino Frites Flagey con le patatine più buone della città dopodiché decidiamo di rientrare in albergo per un riposino. Prima di infilarci in metrò facciamo il grande acquisto: mezzo chilo di praline varie al cioccolato da portare a casa. Fra le tante boutiques del cioccolato scegliamo Leonidas onestamente per il prezzo decisamente più ragionevole (26 € al chilo contro le 50 e passa degli altri)…la qualità non è niente male, di certo non sarà del livello + alto ma è l’ideale per chi non è un intenditore e semplicemente vuole assaggiare di tutto un po’. Dopo un’oretta di riposo riprendiamo il nostro tour alla scoperta del quartiere che ci manca, quello di St. Catherine, con tutta l’intenzione di scovare più fumetti possibili e pian piano orientarci verso il ristorante T-Spinnekopke per immergerci nel tanto atteso piattone di cozze. I fumetti con qualche difficoltà si lasciano scoprire, incontriamo anche il famoso cane che fà pipì (zinneke pis), ma purtroppo il ristorante che ci avevano tanto consigliato è chiuso di domenica sera. Ripieghiamo subito verso la Grand Place dove si trova il T-Kelderke. Se non ce lo avessero consigliato non avremmo mai scelto per cena un ristorante nella piazza principale del paese per il timore di beccarsi una fregatura per qualcosa di superturistico. E invece… L’atmosfera della Grand Place di sera è fantastica: la banda suona dal vivo musica molto coinvolgente, le luci, i colori… Il ristorante si affaccia su questa meraviglia. Finalmente è giunto il momento delle cozze. Ne scegliamo due gusti, uno tradizionale e uno al vino e crema e ci arrivano due casseruole da almeno mezzo chilo di cozze a testa, accompagnate dalle solite frites (come si può reggere il fritto ogni giorno?!?!). A posteriori abbiamo pensato che sarebbe stato meglio prendere una sola porzione di cozze da cui avremmo abbondantemente mangiato in due, e un altro piatto tipico che difficilmente abbiamo trovato altrove, lo stoemp che sarebbe una specie di purè particolare accompagnato da salsicce o altro. Le cozze costicchiano sulle 20€ circa un po’ ovunque, perciò considerando il posto centralissimo non abbiamo speso un’esagerazione…a parte per le 7 € di bottiglia d’acqua…a saperlo avremmo pasteggiato a birra! Per smaltire la cena facciamo un’ultima passeggiata attorno alla Grand Place e finalmente riusciamo a scovare, nascosta in una piccola via senza uscita fra tutti i ristoranti/locali iperturistici, la Janneke Pis…veramente veramente di cattivo gusto!

Quarto giorno – prima di lasciare Bruxelles

Abbiamo ancora 3-4 ore da sfruttare prima della partenza: il volo è alle 14.55 da Cherleroi per cui ci conviene lasciare l’albergo verso le 11.30. Visto il poco tempo a nostra disposizione, utilizziamo finalmente la metropolitana per raggiungere l’unico quartiere che ancora ci manca: scendiamo a Shuman e siamo nel cuore del quartiere europeo. Ci facciamo una passeggiata veloce alla scoperta dei palazzi della Comunità Europea…chiaramente non ci si presenta chissà quale spettacolo, però ci togliamo la curiosità di vedere l’ambiente e soprattutto respirare l’aria di una giornata lavorativa nel cuore dell’Europa. Il lunedì mattina anche a Bruxelles c’è la frenesia di Milano, anche se lavorare in una zona così ricca di parchi non deve essere poi così male. Raggiungiamo a piedi la fermata di metrò successiva (Merode) attraversando il famoso Parc du Cinquantenaire e ritorniamo indietro. Ancora non ci rassegniamo all’idea di dover abbandonare la città, perciò arrivati alla fermata di Arts-Loi piuttosto che cambiare linea decidiamo di percorrere l’ultimo tratto a piedi…così ci facciamo anche la via dei palazzi governativi che ancora non avevamo visto.

Ultima baguette in aereoporto e poi si riparte… con tanta voglia di tornare!



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