Barcellona, tra passato e futuro

4 bellissimi giorni a Barcellona
Scritto da: Francy74
barcellona, tra passato e futuro
Partenza il: 28/10/2010
Ritorno il: 01/11/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
1° giorno Non sono molte le città in cui passato e futuro, antico e moderno riescono ad integrarsi armoniosamente, Barcellona è una di queste. Calda, accogliente, vitale e terribilmente affascinante, in grado di regalare atmosfere senza tempo anche al visitatore più distratto. Sarà proprio Barcellona la meta del nostro prossimo viaggio, un modo per interrompere la quotidianità e arricchire il nostro bagaglio culturale e sensoriale! Prenotiamo online sia il volo (con vueling) sia l’albergo, Hotel Catalonia Roma ad Avenida de Roma, 34 a circa 600 metri dalla fermata della metropolitana Sants Estaciò (linea blu, a circa 4 fermate dal centro). L’albergo è comodo e confortevole, la stanza piccola ma ben tenuta e il personale gentile. Appena giunti all’aeroporto di Barcellona (con circa 1 ora di ritardo) ritiriamo subito il bagaglio e ci dirigiamo verso il treno che ci condurrà in centro città. I biglietti si possono fare comodamente alle macchinette automatiche all’interno dell’aeroporto (2,80 euro il costo di una corsa). Prima di giungere in albergo e lasciare il nostro bagaglio ci premuniamo di un biglietto per 4 giorni che ci permetterà di prendere tutti i mezzi pubblici (all’interno della zona 1). Il costo del biglietto è di € 20,40 a persona. Ora siamo veramente pronti per tuffarci in questa città che saprà regalarci emozioni uniche. Decidiamo di iniziare dalla zona del Parco del Montjuic, una collina (213 m. Sopra il porto commerciale) piena di musei, gallerie e teatri da cui si gode una vista panoramica della città mozzafiato. La prima tappa sarà il castello, raggiungibile prendendo la funicolare (si prende con lo stesso biglietto della metro) seguita dalla teleferica (costo del biglietto andata e ritorno € 9,00 a persona). Il panorama che si apre davanti ai nostri occhi, mano a mano che la funicolare sale, è veramente notevole, la città sembra essere nelle nostre mani come se volesse mostrare sin da subito il suo lato migliore per conquistare il visitatore appena arrivato. Ci lasciamo stregare con piacere mentre la nostra cabina scendendo dondola dolcemente. Quasi ci dispiace scendere, ma siamo arrivati e ci aspetta il castello (del XVIII sec.) che ora ospita un museo militare. Ci fermiamo a fare qualche foto e a godere ancora un po’ del panorama prima di riprendere la discesa. Nel frattempo scegliamo la nostra prossima tappa: El Poble Espanyol (villaggio spagnolo). Mentre ci avviamo per prendere la metropolitana verso Espanya, ammiriamo l’imponente palazzo del Museo Nacional d’Art de Catalunya, Plaça d’Espanya il cui viale conduce alla fontana magica (che purtoppo è chiusa per lavori di restauro). Eccoci dunque arrivati davanti all’ingresso del villaggio spagnolo (l’entrata è a pagamento per € 9 a persona). Un luogo senza tempo si apre davanti ai nostri occhi, sorto con lo scopo di illustrare gli stili architettonici e l’artigianato delle regioni della Spagna. Vicoli, ponticelli e botteghe antiche dischiudono i loro segreti di un tempo al visitatore che incredulo pensa di essere stato proiettato in un’altra dimensione temporale. Usciti dal villaggio ci incamminiamo verso il centro città dirigendoci alle famose Rambla, siamo proprio curiosi di vedere con i nostri occhi una delle strade di cui tanto si parla. Ci accoglie una folla di gente che si disperde in un viale alberato costeggiato di negozi e ristoranti per ogni gusto e di mimi che fanno a gara (a colpi di stravaganza) per attirare l’attenzione del turista e riuscire così a guadagnare qualche monetina in cambio di una foto ricordo. Sarà proprio qui che decideremo di inaugurare la nostra prima cena spagnola al ristorante “Egipte” in Ramblas 79. Ovviamente mangiamo tapas e paella con pollo. Una vera delizia che ci ripaga di tanta stanchezza. Soddisfatti torniamo in albergo dopo un ultimo giro serale per riposare un po’ e affrontare la piena giornata dell’indomani. 2° giorno Il programma del secondo giorno prevede un giro per la città vecchia (uno dei centri medioevali più estesi d’Europa) con visita della cattedrale, passeggiata alle Rambla con sosta al mercato della Boqueria. Un mercato in cui la merce viene esposta come fosse un’opera d’arte. Ogni tipologia di merce ha una sua collocazione specifica che si armonizza con il contesto. Si possono trovare tutti i tipi di frutta e ortaggi in un trionfo di colori e profumi. Vi consigliamo vivamente di andarlo a vedere e passeggiare tra i banchi, i vostri sensi vi ringrazieranno dell’esperienza! Dopo aver gustato la freschezza di un po’ di frutta tropicale acquistata al mercato facciamo una sosta a Plaça Reial, una delle piazze più antiche di Barcellona contornata da palme e ornata da lampioni neoclassici progettati da Gaudì. Mentre continuiamo la nostra passeggiata per le Rambla teniamo gli occhi alzati per non perderci le particolarità di alcuni palazzi che incontriamo come ad esempio il drago in art déco che rappresenta l’insegna di un negozio di ombrelli non lontano dal mercato della Boqueria. Prima di fare una sosta per mangiare qualcosa ci dirigiamo verso Palau Guell, il primo e più grande edificio che il ricco industriale Guell commissionò a Gaudì. Da notare la particolarità della facciata e dei comignoli. Solo un piccolo assaggio in vista di quello che questa grande città saprà regalarci in termini architettonici in un crescendo di meraviglia. Nella nostra passeggiata nella città vecchia incontriamo il Palau della Generalitat (la sede del Governo catalano) e la Casa della Ciutat (Il Municipio di Barcellona). Decidiamo di fermarci a mangiare in un ristorante sulle Rambla: casa Joan, non ve lo consigliamo, piuttosto sgarbati i gestori e piuttosto caro il conto. Nel frattempo pianifichiamo il pomeriggio e, su consiglio della nostra guida, decidiamo di fare una passeggiata a piedi nel quartiere del Born, un piccolo distretto vicino al porto che è stato recuperato dopo anni di abbandono. L’atmosfera che si respira in questo dedalo di viuzze è particolarmente suggestiva e nonostante sia ormai diventato un quartiere particolarmente alla moda conserva ancora qualcosa che lo rende unico. Dopo il Born decidiamo di allungarci fino al Tibidabo (che si trova a oltre 500 metri di altezza) raggiungibile prendendo il tramvia blau da Avenida Tibidabo (che gira però solo il sabato e la domenica e il costo del biglietto è di € 4.30 a persona andata e ritorno) e la funicolare. Visto che non è né sabato, né domenica prendiamo la linea 196 che ci condurrà alla funicolare (l’ultima corsa di discesa della funicolare è alle 17,15) che ci porterà fino al punto più alto dal quale si gode di una vista della città meravigliosa e su cui svetta il Temple Expiatori del Sagrat Cor. Il Tibidabo è un luogo ideale per raccogliersi e per gustare la città dall’alto. Facciamo qualche foto e visitiamo la chiesa. Il Cristo in cima con le braccia aperte ricorda quello che si può vedere a Rio de Janeiro. Riprendiamo l’ultima funicolare disponibile e visto che abbiamo ancora gran parte del pomeriggio a disposizione decidiamo di andare a vedere l’Acquario (Moll D’Espanya del Port Vell) uno dei più grandi d’Europa (costo del biglietto € 17,50 a persona) e il centro commerciale Mare Magnum che si trova accanto. Data l’ora, nel frattempo si sono fatte quasi le 19,00, l’acquario (che chiude alle 21,30) è praticamente deserto e questo ci consente di prenderci tutto il tempo che vogliamo per ammirare le creature che lo popolano (oltre 11.000 organismi di 450 specie diverse). Rimaniamo in ammirazione davanti alle vasche delle razze e dei tanti pesci multicolori ma soprattutto saranno gli squali e i pinguini i veri protagonisti della serata. La visita all’acquario ci ha consentito di riposarci e rilassarci molto, la fame inizia a farsi sentire, decidiamo di non allontarci troppo e di mangiare all’interno del bel centro commerciale Mare Magnum. Mangiamo da “Kurz & Gut” molto carino, accogliente e con personale gentilissimo. Si è fatto tardi e siamo stanchi. Ci dirigiamo verso la fermata della metro Liceu per tornare in albergo, la giornata è stata particolarmente ricca di emozioni e abbiamo bisogno, oltre che di far riposare i nostri corpi, anche di riordinare i nostri pensieri. 3° giorno Il terzo giorno ci aspetta quello che forse è il simbolo per eccellenza di Barcellona: La Sagrada Familia, l’edificio più spettacolare di Barcellona progettato da Gaudì. Preparatevi ad una lunga fila per poter entrare, vi consigliamo di andare presto la mattina (apertura alle ore 9 costo del biglietto € 12 a persona). Appena arrivati quasi non si percepisce la magnificenza di questo edificio. Dal basso, infatti, non si riesce a cogliere pienamente il senso di tanto splendore. Ci allontaniamo un pochino per poter ammirare da una prospettiva diversa il simbolismo racchiuso in questo spartano luogo di culto. Vi consigliamo di ammirare con attenzione le due facciate: quella principale che raffigura la passione di Cristo e quella opposta che ripropone la natività. Aiutatevi con una guida che saprà svelarvi i segreti e i simboli che ci sono dietro a questo particolare edificio. L’unica navata interna (ancora in costruzione) vi rapirà con i giochi di luce creati dalle colorate vetrate che si riflettono sulle colonne. Purtroppo non abbiamo potuto visitare la cripta in cui è sepolto Gaudì in quanto i lavori all’interno fremevano (giustificati anche dal fatto che la domenica successiva il Santo Padre avrebbe visitato il luogo). Regalatevi la salita con l’ascensore (€ 2,50 a persona) che vi consentirà di apprezzare il panorama che si gode da una delle guglie. Se potete effettuate la discesa dalla particolare scala a chiocciola. Siamo un po’ disorientati da tanta particolarità ma consapevoli di aver visitato un luogo unico al mondo. Decidiamo di continuare una passeggiata per il quartiere Eixample nello specifico quello che viene definito Il Quadrat D’Or ovvero quella parte scelta dalla ricca borghesia per residenze private e commerciali. E’ proprio in questo angolo di Spagna che troveremo i simboli più conosciuti del modernismo che sono arrivati sino a noi. La strada che maggiormente rappresenta questa quartiere è Passeig de Gràcia piena di edifici fuori dal comune e di eleganti negozi. Proprio in questa via si affacciano i due edifici più conosciuti di Gaudì: Casa Milà (più comunemente conosciuta come la Pedrera ovvero casa di pietra) e Casa Batllò (che decidiamo di visitare dall’interno). Vista dall’estreno casa Milà sembra una grande onda in movimento con grandi comignoli dalle forme e colori così strani e terrificanti tanto da essere conosciuti come spaventa streghe. Prima di andare a visitare casa Batllò ci fermiamo a mangiare una baguette a “la baguettin” a Passeige de Gracia. La casa che Gaudì costruì su commissione di Josep Batllò è quanto di più particolare ci sia capitato di vedere nei nostri viaggi. Casa Batllò (Pg. De Gràcia, 43 aperta dalle 9 alle 20 tutti i giorni, costo del biglietto € 17,80 a persona) proclamata patrimonio dell’UNESCO nel 2005 è un luogo dove è bello perdersi. Perdersi tra le sfumature di azzurro delle maioliche che compongono l’androne delle scale, perdersi tra le forme bizzarre delle finestre e delle vetrate degli enormi saloni immaginando scene di vita quotidiana, perdersi tra i giochi di luce generati dalle finestre a vetri colorati che danno direttamente sulla strada principale. Prendetevi tutto il tempo necessario per visitare questo splendore, girate senza fretta tra i corridoi che sembrano riprodurre le branchie di un grande pesce, si perché Gaudì amava molto riempire le proprie opere di simboli marini. Giungete, infine, fin sopra la terrazza che vi regalerà la vista dei particolari comignoli tipici di Gaudì e il tetto (a forma di dorso di drago) rivestito con ceramiche colorate. Quando uscite da questo luogo magico soffermatevi sull’altro lato della strada e ammirate la facciata dell’edificio. Sembra un grande quadro impressionista che si armonizza, senza sforzo, con le abitazioni attigue. Un vero miracolo architettonico! Trascorriamo il pomeriggio passeggiando attraverso Gràcia (fermata metro Avinguda Diagonal), un villaggio formato da vicoli, stradine e piazzette dal fascino senza tempo, sembra quasi di aver abbandonato la Barcellona metropoli e di essere stati catapultati nella Barcellona paese. Infatti la città è ricca di angoli e quartieri che assomigliano più a dei piccoli paesi. Il Gràcia è un quartiere molto vivo, di sera si anima di gente che affolla i ristoranti e bar. Le piazzette caratterizzano particolarmente questo quartiere. Grandi e piccole su cui si affacciano splendidi palazzi, andate a vedere Plaça del sol e Plaça Revolucio de settembre de 1858. Al civico 24 di Carter de les Carolines c’è un altro lavoro di Gaudì: Casa Vicens. Purtroppo se ne può ammirare solo l’esterno in quanto si tratta di un’abitazione privata. La casa ha qualcosa di arabo nell’uso dei colori e delle forme. La facciata esterna è completamente ricoperta con maioliche verdi e bianche e ornata da motivi floreali. Dopo aver terminato il nostro giro nel quartiere decidiamo di spostarci per andare a vedere il Parc de la Ciutadella in Avda del Marquès de l’Argentera (metro Barceloneta). Un polmone verde nella città che al suo interno ospita numerose specie animali come oche e pappagalli e vegetali in particolare aranceti. Ci sediamo su una panchina per riposarci di fronte alla monumentale fontana progettata da Josep Fontsere e Gaudì. Riprendiamo la strada del ritorno e ci dirigiamo a mangiare di nuovo al Mare Magnum. 4° giorno Il nostro quarto e ultimo giorno in questa bella città decidiamo di dedicarlo alla visita di uno dei pachi pubblici più particolari che abbia mai visto: Parco Guell (1,3 km a piedi dalla metro di Lesseps), un polmone verde poco fuori città arricchito dal genio artistico di Gaudì. Soffermatevi in particolare ad osservare le case all’ingresso che sembrano fatte di marzapane con il tetto glassato, fatevi stregare dalla doppia scalinata guardata a vista dal coloratissimo drago, emblema del parco, andate alla scoperta della piazza principale fatta a serpentina ricoperta di trencadis, la vista della città da questo punto è spettacolare. All’interno del parco si trova anche la casa museo in cui Gaudì visse finchè non si trasferì all’interno della Sagrada Familia. Percorrendo un sentiero in salita si arriva alla collina delle croci, una torre di pietra dalla cui cima si gode un panorama che spazia dal porto alle alture del Tibidabo. Il parco è un luogo magico, sembra come se da un momento all’altro si attenda di essere accolti da fate e folletti, al suo interno si torna quasi bambini, stregati da tante forme e colori particolari. Dopo aver visitato il parco decidiamo di spostarci verso il Poblenau il quartiere che aveva, un tempo, il più alto numero di fabbriche e ciminiere. Recuperato in seguito ai Giochi Olimpici del 1992 oggi è uno dei quartieri più alla moda di Barcellona. Limitatevi a passeggiare per la Rambla de Poblenau, molto caratteristiche con il suo viale alberato e pieno di ristorantini e fate una piccola sosta a Piazza Prim dominata da alberi secolari. Ci fermiamo a mangiare in un ristorantino proprio a Rambla de Poblenau, 45, “La Roda”, molto caratteristico con personale disponibile e gentile. Dopo pranzo, considerando che nel frattempo è uscito un sole caldo e deciso decidiamo di chiudere questa bella vacanza sulla spiaggia, ci dirigiamo pertanto alla Barceloneta e gustiamo un caffè in uno dei tanti affollatissimi chioschi che si affacciano sulla lunga e spaziosa spiaggia che grazie alle palme numerose somiglia un po’ ad una di quelle spiagge brasiliane senza fine. Ci sono numerosi artisti che stanno creando vere e proprie opere d’arte con la sabbia. Ci incamminiamo verso le Rambla e decidiamo di regalarci l’ultima paella (per questa volta) al Ristorante “Egipte”. Salutiamo questa splendida città moderna, accogliente, piena di vita e i suoi abitanti estremamente gelosi delle proprie tradizioni e della propria cultura, gelosia che molto probabilmente permetterà loro di preservare nel tempo valori unici. Adios Barcellona!


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