Baku di 2012-2016: il cambiamento della città dai mille volti

La capitale che cambia skyline giornalmente e che diverrà presto meta del turismo mondiale
Scritto da: Marco Iaconetti
baku di 2012-2016: il cambiamento della città dai mille volti
Partenza il: 11/08/2016
Ritorno il: 17/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Baku già fantastica nel 2012, oggigiorno ha “ingranato” la quinta rifacendosi un look architettonico ancor più esaltante, realizzando, per le diverse manifestazione che l’attendono, mirabolanti costruzioni di grande pregio stilistico con diversi manufatti che vanno ad esaltare il suo passato, il suo presente ed il suo futuro, in primis l’esaltante aeroporto costruito in acciaio e vetro e che è un gran bel biglietto da visita per l’intero paese.

Adesso bisogna assolutamente aggiungere su quelle T-shirt, che vedo indossare dai tanti adolescenti, con su impresse le solite città: New York, Rome, Paris, Tokyo e Dubai… Baku. Parlerò, ad onor di cronaca, personalmente con qualche stilista.

Letteralmente significa “La città dove soffia il vento”, che ho sperato tanto ci fosse dato il notevole caldo, ed è intrisa di inquietanti e mitologiche storie che mi hanno subito suscitato tanto interesse da volerci tornare per una seconda volta. Vivono in simbiosi diverse anime architettoniche e religiose, che vanno dal mito di Zoroastro, su cui arde la leggenda del fuoco perenne, fino a quelle del retaggio islamico e la stupenda Old Town, posta tra una rigogliosa e colorata vegetazione è un esempio unico di come l’antico costruito si leghi al nuovo in un’armonia senza tempo.

Tornarci dopo quattro anni mi ha posto di fronte ai grandi progressi fatti dall’Azerbaijan, che grazie ad una mirata semplificazione burocratica è riuscita a realizzare importanti costruzioni, firmate dai più grandi archistar internazionali. La città ha cambiato volto e si è trasformata radicalmente nel giro di pochissimo tempo, tanto che da un rapido scambio di battute con lo studio di architettura Sinalco, sono riuscito a capire che la città vivrà un secondo sviluppo teso alla valorizzazione del costruito esistente.

Baku è il cuore pulsante di un paese che è vecchio ma che non invecchia, dove i diversi stili architettonici che vanno dal Neoclassico al Barocco, fino ad arrivare a delle finte darsene, nella nuova zona portuale, che sono ispirati addirittura alla nostra Piazza San Marco a Venezia vivono in forte empatia, creando zone sempre diverse tra loro. Una forte analogia con le genti che vi abitano e che vivono in pace professando un diverso credo, raro esempio di tolleranza. E’ stupendo, infatti, veder passeggiare qualche ragazza che indossa uno chador parlare amabilmente con qualche sua amica cristiana od ortodossa, sotto la Torre della Vergine, punto di riferimento delle mie inesauribili passeggiate, che di notte illuminata si specchia con le più moderne Flames Towers, in cui sui loro curtain walls scorrono le immagini delle più importanti manifestazioni, come il prossimo torneo di scacchi.

Il lungomare è il fulcro della città, vissuto a tutte le ore del giorno, con nuovi poli di attrazione e nuovi bracci dove attraccano lussuosi yatch di grande stazza. Inoltre nuovi grattacieli in vetro e dalle bizzarre forme si stanno edificando insieme ai tanti hotel, simbolo di un turismo sempre in espansione, vanno ad arricchire il tessuto urbano. Parallelamente alla passeggiata sono presenti diversi tipi di piantumazioni, con su scritti i nomi delle alberature, provenienti da tutte le parti del mondo, che servono per ripararsi dall’afa, arricchendo con la loro variegata natura la darsena.

Il progetto più ambizioso, oltre al prolungamento dell’area portuale che addirittura arriverà a toccare ventiquattro chilometri di lunghezza, è però quello di realizzare sette montagne artificiali da porre in mezzo al mare, ricreando la stessa morfologia interna del paese, che darà un nuovo assetto naturalistico alla città, modificando di molto l’attuale skyline.

Baku sembra la città dove tutto è possibile, dove ogni sogno sembra possa essere realizzato con una naturalezza unica, soprattutto quando si è di fronte al nuovo Museo Aliyev, che ha una forma così stravagante che difficilmente può essere posta all’interno del nostro tessuto urbano. Sarà deformazione professionale, ma personalmente questo meraviglioso capolavoro di architettura contemporanea vale il prezzo del mio biglietto e il suo interno con le sue forme sinuose sembra proiettarti nello spazio senza fine, coadiuvato anche dalle mostre interinali che esibiscono un paese che rispetta il suo folklore ma anche teso verso nuovi orizzonti tecnologici.

La città ha più poli d’attrazione, turistico-ludico, museale, storico e sportivo che mi hanno fatto pensare che anche noi italiani, sempre così restii ai cambiamenti, possiamo trovare giovamento ad un trasferimento in un paese tanto ospitale ed aperto che cerca in tutti i modi di soddisfarti nel migliore dei modi.

Ancora molta gente ha qualche dubbio nel concedersi un viaggio nella bella Baku, ma dopo la F1, le cose sono cambiate notevolmente e tanti conoscenti esaltati dalla magnificenza della città mi ha cominciato a chiedere notizie più specifiche sul paese.

Baku ha fatto notevoli in avanti ed il turismo sembra aver avuto un nuovo giro di vite, tanto che si cominciano a vedere sempre più straniere e non i soliti e confinanti russi, perchè a mio avviso la perla del Caucaso irromperà nella nostra quotidianità divenendo uno scrigno per l’arte e la cultura e punto di riferimento per le future generazioni.

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Museo Aliyev retro

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Flames Tower

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Museo Aliyev

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Moderno e contemporaneo

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Nuovo skyline



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