Baja California: dove il deserto incontra il mare

Un viaggio che ti farà riflettere sullo stile di vita di questa parte del Messico e ti lascerà piacevolmente sorpreso per la bellezza dei suoi panorami e delle sue spiagge
Scritto da: giovy818
baja california: dove il deserto incontra il mare
Partenza il: 24/07/2016
Ritorno il: 05/08/2016
Viaggiatori: 5
Spesa: 2000 €
Quando mi fu proposta la Baja come meta per le tanto attese vacanze estive, non sapevo davvero cosa aspettarmi. Dopo 3 anni di vita a Londra e le sue scarsissime giornate di sole, le mie uniche priorità erano: mare, sole e relax. Sì, forse un villaggio turistico all inclusive della Riviera Maya sarebbe stato più adatto alle mie esigenze, ma le cose semplici non mi sono mai piaciute, così dopo una lunga telefonata con mia madre e un biglietto costato quasi metà stipendio, sono pronta per partire.

Giorno 1

Volo Londra/Chicago (dove perdo la connessione causa sovraffollamento al Controllo Passaporti) Chicago/San Diego. Mentre aspetto l’arrivo dei miei genitori e gli altri membri del gruppo, mi dirigo verso l’Embarcadero Marina Park dove, bevendo della limonata fresca, assisto ad un tramonto meraviglioso.

Pernottamento: Renaissance San Diego Downtown. Consigliato.

Cena: un pub lungo la Fifth Ave, la via principale, poiché era tardi e la maggior parte dei ristoranti era già chiusi.

Giorno 2: San Diego – Tijuana

Colazione nella patria dei pancakes da Richard Walker’s Pancakes House per iniziare al meglio la giornata ( andate relativamente presto perché c’è sempre molta gente). Dopo una passeggiata lungo il Seaport Village, raggiungiamo il centro informazioni e prenotiamo la visita giornaliera con l’Old Town Trolley Tour. 10 fermate nei punti salienti di San Diego, facile e veloce per chi ha poco tempo. Consiglio l’Isla Coronado, il parco e la città Vecchia, un ambientazione un po’ turistica ma che vi farà sentire nel vecchio West. Ore 18.30 partenza con la linea blu del tram per San Ysidro. Oltrepassare a piedi il confine tra Stati Uniti e Messico è stata un esperienza fantastica. Armati di valigie, abbiamo camminato tra cancelli e filo spinato e dopo i controlli di routine e l’acquisto del visto siamo finalmente giunti a Tijuana.

Pernottamento: Hotel Ticuàn. Consigliato.

Giorno 3: Tijuana/La ruta del vino/Ensenada

Tijuana, nota per la criminalità derivata dal traffico di droga, ci ha lasciato insoddisfatti e personalmente è stata l’unica pecca di questo viaggio. Se solo la notte precedente era stata un’avventura trovare alle 21.30 un posto dove mangiare qualcosa, il giorno successivo ci siamo arresi e siamo andati nel grande centro commerciale per cambiare soldi e acquistare una carta SIM. Ore 14.00, dopo un ritardo al noleggio auto (Hertz all’aeroporto di Tijuana), imbocchiamo la strada che ci porta fuori città, prossima fermata: la Ruta del Vino. Tra il paesaggio arido dell’entroterra sorge una piccola zona che molti chiamano la seconda Napa Valley. Le distese di cactus fanno posto ai vigneti e a qualche cantina. Ci fermiamo alla Cantina El Cielo giusto per una degustazione e un pranzetto veloce. Arriviamo ad Ensenada nel tardo pomeriggio e facciamo una sosta a Punta San Miguel per rilassarci un po’ e godere della vista dell’Oceano Pacifico. Prima di tornare in albergo decidiamo poi di fare un giro nel centro cittadino e ci fermiamo nel bar istituzione di Ensenada: l’ Hussongs Cantina, il bar più vecchio della Baja California e fondatore del Margarita: mariachi con sombrero e chitarra ci allietano mentre beviamo cocktails e tequila in compagnia di un gruppo di abitanti locali.

Pernottamento La Posada del Mar.

Consiglio: se non siete amanti del vino e preferito un giorno in più al mare, prendete la Strada 1D e fermatevi a Rosarito prima di proseguire verso Ensenada.

Giorno 4: Deserto/Bahia de Los Angeles

Il deserto ci attende! Forse il giorno più difficile e stancante, trascorso per la maggior parte del tempo in macchina. 540 km in un paesaggio inospitale con piante dalle sfumature verdi e nere a seconda della temperatura esterna. Dopo un pranzo a la Mision Catavina a San Antonio De Las Minas, unico centro “abitato” dopo chilometri e in ritardo sulla tabella di marcia, decidiamo di passare la notte a Bahia de Los Angeles, anzichè continuare verso San Ignacio. Una deviazione di 80km di cui non ci siamo pentiti. Lungo la strada ci fanno compagnia solo cactus bruciati dal sole e un povero asino, fino a quando, sopra ad una collina, la nostra vista si è aperta su una baia di montagne scure a picco su un mare blu. Un centro isolato meta degli amanti della pesca, con 3 alberghi e un piccolissimo supermercato.

Pernottamento e cena: Costa del Sol. Consigliato.

Giorno 5: Bahia de Los Angeles/San Ignacìo/Santa Rosalia

Mattinata trascorsa a nuotare e rilassarci sulla spiaggia de La Gringa, consigliata da un gruppo di ragazzi americani, un lembo di terra la cui particolarità è di avere un mare calmo da una parte e ondoso dall’altra. Consiglio di proseguire fino alla fine della spiaggia, attraversare il fiumiciattolo e camminare fino alla cima della piccola montagna per godere di un panorama spettacolare. Conclusa la nostra escursione è ora di ripartire! Direzione San Ignacio, il paese del palmento sulla laguna e della missione. Dopo la visita alla chiesa e una birra Pacifico, diventata la nostra migliore amica, bevuta nella piazzetta sottostante la missione, giungiamo a Santa Rosalia, cittadina decadente la cui popolarità deriva dalle ormai chiuse miniere di rame. Dopo una cena a base di pesce al El Muelle ci dirigiamo verso il nostro albergo: un vecchio bordello con paventi in legno scricchiolanti e l’odore che puoi trovare solo in quei posti che hanno qualcosa da raccontare.

Pernottamento: Hotel Francés. Consigliato.

Giorno 6: Playa Santispak/Loreto

Finalmente il primo giorno di vero mare! Le baie che si affacciano sul Mar de Cortez sono di sicuro le più belle spiagge della Baja. Decidiamo di fermarci a Playa Santispak sulla Baja de Conception: acqua calda e limpida, spiaggia selvaggia senza attrezzature. Solo pace e relax. Soddisfatti dei nostri bagni al mare e della tintarella, ci dirigiamo verso Loreto. Consigliato: proseguite sulla Highway 1 e fermatevi a bere una birra e gustare gli squisiti piatti di pesce al Vista Al Mar, un “ristorantino” con sedie e tavoli di plastica vista mare. Prima di dirigerci verso la nostra posada, facciamo una passeggiato nel centro di Loreto per visitare la missione più antica della Baja California e gustarci un Margarita seduti in un bar della piazzetta principale.

Pernottamente: Posada del Cortes. Consigliato.

Giorno 7: Loreto/La Paz

Sveglia presto: la nostra barchetta ci aspetta. Tramite l’hotel siamo riusciti a contattare una barca che ci porti all’Isla Coronados, la più importante attrazione di Loreto. Dopo poco più di mezz’ora di attraversata e un paio di foto con i leoni marini, arriviamo in questa spiaggetta meravigliosa con sabbia bianca e mare cristallino. Pranzo incluso. Attenzione: nell’acqua c’erano degli insetti che pungevano; nulla di preoccupante solo un po’ fastidioso. Concluso il nostro tour è tempo di dirigerci verso la nostra penultima meta: La Paz.

Cena: Restaurantes Bismarck sul malecon per assaggiare l’astice.

Pernottamento: Hotel Perla. Ottima posizione, un po’ vecchio. Tipico hotel di villeggiatura per americani.

Vita Notturna: sul Malecon si possono trovare locali per tutti i gusti.

Giorno 8: La Paz/Isla Espiritu Santo

Dopo una veloce colazione ci dirigiamo sul malecon per cercare una barchetta, direzione Isla Espiritù Santo. Giusto il tempo di comprare un paio di panini per pranzo e ci imbarchiamo. Qui, come a Loreto, decidiamo di prendere una barca per noi 5 anzichè una in gruppo come suggerito in albergo, cosí da avere tutte le comodità e il tempo che vogliamo. L’attraversata è abbastanza lunga, circa 1 ora, un po’ di snorkeling con i leoni marini e pesci tropicali al largo e pranzo in una baia deserta con panini e birra a mollo su un mare limpidissimo. Al ritorno, sosta per un altro bagno in Playa Balandra, un’altra delle spiagge piú belle della Baja. Un’esperienza unica di questo viaggio.

Cena: Il Rustico. Dopo il troppo cibo messicano abbiamo optato per un po’ di aria di casa! Consigliato.

Giorno 9: Playa El Tecolote/Todos Santos/Cabo San Lucas

Prima di dirigerci verso Playa el Tecolote, decidiamo di fare una sosta a Playa Balandra per goderci la vista della baia dall’alto. Parcheggiate la macchina e vedrete alla vostra destra un “sentiero” che parte dalla strada. 10 minuti di camminata per chi vuole scattare delle fotografie.

Il resto della giornata trascorso sotto gli ombrelloni di Playa el Tecolote. Ci sono diversi bar/ristoranti dove potete pranzare, noi abbiamo scelto la Palapa Azul.

Nel tardo pomeriggio ci rimettiamo alla guida direzione Cabo, con una piccola sosta a Todos Santos, una graziosa cittadina con alcuni negozietti di antiquariato.

Cena: Las Guacamayas. Consigliato.

Pernottamento: Tesoro Los Cabos. Visto il pernottamento di 3 notti abbiamo deciso di spendere un po’ di più e goderci gli ultimi giorni in relax. Consigliato.

Giorno 10: Cabo San Lucas

Mattinata trascorsa nella piscina dell’albergo mentre aspettavamo la prenotazione per la barchetta che ci avrebbe portato all’Arco. Siamo rimasti non troppo soddisfatti della compagnia dell’imbarcazione. Il capitano non molto alla mano, scortese e voleva concludere in fretta la visita. Dopo un paio di foto vicino all’arco (la Playa dell’Amor era chiusa) siamo stati lasciati per circa 1 ora in un’altra spiaggia più piccola e molto affollata. Se siete dei bravi nuotatori consiglio un po’ di snorkeling in direzione dell’arco; io mi sono ritrovata a nuotare dentro un’enorme banco di pesci, bellissimo! Una passeggiata nel centro di Cabo nel pomeriggio per comprare un po’ di souvenir e un veloce tasting di tequila nel negozio al faro della marina.

Cena: Da appasionata di Tequila non potevo perdermi una cena con Margarita nel famoso ristorante/club Cabo Wabo. Musica dal vivo nella sala interna ed nel giardinetto esterno.

Dopo cena in uno dei mie bar preferiti di Cabo, il Sangria’s Bar (Boulevard Paseo de la Marina) per gustarci del Mezcal con i grilli. Un altro bar consigliato nella stessa zona è il Slims Elbow Room, che si autoproclama il bar più piccolo del mondo.

Giorno 11: San Josè del Cabo/Playa Santa Maria

Mattinata trascorsa a San Josè del Cabo, una cittadina dallo stile hippie e più rilassata rispetto alla vicina Cabo. La consiglio per lo shopping vista la merce pregiata e i prezzi più bassi. Sulla via del ritorno, costeggiata da alberghi di lusso e resort a 5 stelle, ci siamo fermati a Playa Santa Maria, dove tra le onde che si creavano per la conformazione della spiaggia e una sabbia di detriti di conchiglie, ci siamo rilassati sotto gli enormi ombrelloni e preso l’ultimo sole della vacanza.

Cena: per chiudere in bellezza questo viaggio, abbiamo deciso di far un’aperitivo al tramonto al Sunset Point, grazioso Bar/Ristorante che si affaccia sulla baia di Cabo. Visto il clima piacevole e il menù che ci faceva gola, siamo rimasti anche per cena. Prezzi modici per l’ambiente, circa 20\25$ per una pizza e birra ( ebbene si, perchè lo chef è Napoletano). In alternativa se si vuole trascorrere una serata un po’ più raffinata e dispendiosa si può optare il ristorante sottostante Sunset da Monalisa, consigliata la prenotazione.

Giorno 12: volo Cabo San Lucas/Londra

Ultimo giorno, ultimo shopping, ultimo bagno in piscina. Lasciamo la macchina al concessionario Hertz in aeroporto e veniamo informati che il nostro volo è in ritardo di un paio d’ore. Ancora non sicuri di riuscire a prendere la coincidenza a Phoenix, decolliamo e ripercorriamo all’indietro i 1280km compiuti.

Tirando le somme, consiglio questo viaggio a chi, come noi, non si aspetta hotel di lusso o una vacanza rilassante. I chilometri da percorrere sono tanti e il paesaggio non varia molto anche se sono stata piacevolmente colpita dalle spiagge e soprattutto dalla limpidità dell’acqua. Consiglio a chi vuole evitare la giornata di auto nel deserto o ha meno giorni, di prendere un volo a Tijuana e atterrare direttamente a Loreto. La Baja California è una parte del Messico che risente ancora dei problemi nati dal traffico della droga e con un alto tasso di povertà, dove l’influenza americana si mostra dilagante sia in una città come Cabo, sia nei camion della Coca Cola parcheggiati nelle più disparate aree di servizio. Una parte del mondo in cui la natura selvaggia e la desolazione del deserto ti fa pensare che, se loro sorridono Nella loro semplicità, perché non dovremmo farlo anche noi?

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L'arco

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Tramonto al Sunset Point, Cabo San Lucas

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Frontiera messicana

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La ruta del vino

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San Ignacio

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Playa Santispak

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Bahia de Los Angeles

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Deserto

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Ristorante Vista al Mar, Loreto

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Isla Espiritu Santo



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