Pasqua 2011 in Baja California Sur

Viaggio on the road alla ricerca di posti sperduti dove il turismo di massa non è ancora arrivato.
Scritto da: honey-sunny
pasqua 2011 in baja california sur
Partenza il: 21/04/2011
Ritorno il: 03/05/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
PASQUA 2011 IN BAJA CALIFORNIA SUR (viaggio con bimbi al seguito)

Informazioni generali

Perché questo viaggio: l’idea di andare in Baja California è nata da una frese letta per caso su internet (non ricordo più dove) che diceva: La baja non è per “turisti” ma per “viaggiatori”: non è per i forzati del divertimento ma per coloro che sanno ancora emozionarsi dinanzi allo spettacolo della natura … Voli: li abbiamo prenotati tramite agenzia già a settembre. Abbiamo viaggiato in andata con Klm da Malpensa via Amsterdam e Messico City (Boeing 747 con ottimo servizio a bordo) poi l’ultima tratta fino a La Paz con Aeromexico. Il rientro da La Paz via Messico City e Parigi con Aeromexico (aereo vecchio e servizio pessimo) poi Air France da Parigi a Malpensa. Affitto macchina: abbiamo prenotato con la Thrifty (www.thrifty.com) ma ci sono tutti i principali Rent a car. Abbiamo preso una jeep in quanto sapevamo che bisognava percorrere alcuni tratti di sterrato. Al nostro arrivo siamo andati in hotel in taxi e la mattina seguente l’abbiamo ritirata al centro di La Paz. L’abbiamo poi rilasciata all’aeroporto il giorno della partenza davanti agli arrivi e mettendo le chiavi sul banco della Thrifty all’interno dell’edificio (così ci avevano detto di fare). Itinerario: La Paz, Loreto, Mulege, Punta Chivato, Loreto, San Carlos, La Paz Hotel: anche questi prenotati in Italia solo in pernottamento. Lo standard è medio ma non ci sono molte alternative. Ci sono hotel a 5 stelle solo a Los Cabos. Avremmo voluto pernottare alle 3 posada Las Flores (di La Paz, Loreto e Punta Chivato) ma non accettano bimbi sotto i 12 anni. 1) La Paz: 4 notti all’hotel Marina (http://www.hotelmarina.com.mx/sp/index.html) (si trova al porto turistico verso le spiagge che sono ad est della città). Carino con piscina. Le camere hanno 2 letti queen size. Abbiamo fatto qui le colazioni. 2) Loreto: 3 notti all’hotel Desert Inn (http://www.loretomexico.com/loreto/hotels/lapinta.htm) (avevamo prenotato una camera hacienda ma non era un gran che quindi l’abbiamo cambiata con una camera villa pagando la differenza). Questa era bella e spaziosa con addirittura il caminetto. L’hotel si trova sulla grande spiaggia ed ha una bella piscina. 3) Mulege: 1 notte (e ci è bastata) all’hotel Serenidad (http://www.hotelserenidad.com/hotel.htm). In questo paesino ci sono 2 o 3 alberghi quindi non c’è molto da scegliere. I gestori erano maleducatissimi (al contrario di tutte le persone con le quali abbiamo parlato), la colazione abbiamo sbagliato a farla qui ed era immangiabile, le camere spaziose con caminetto e 5 posti letto ma vecchie, tenute male e con mobili rotti. C’era la piscina con acqua non proprio pulitissima. 4) Punta Chivato: hotel Hacienda (www.hotelhaciendapuntachivato.com). Meraviglioso. Con solo 7 camere tutte in stile antica posada messicana con pittura bordeaux, mobili in legno scuro ecc.ecc. Direttamente sul mare. A breve costruiranno la piscina, per ora si può usufruire di quella dell’hotel Hotelito (stessa gestione) (www.elhotelitopuntachivato.com) che si trova 3 km. Prima. 5) Avemmo dovuto andare a S. Ignazio sempre al Desert Inn ma abbiamo rinunciato per rimanere a Punta Chivato. 6) San Carlos: hotel Brennan (http://www.hotelbrennan.com.mx/). Molto semplice ma vedendo come vive la gente in questo paese questo hotel è di lusso. Temperatura acqua: freddina. I bimbi sono riusciti sempre a fare il bagno, noi no. Tutti i messicani invece erano in acqua. Man mano che si va avanti con la stagione si scalda sino ad arrivare ad agosto che è caldissima. Temperatura: ad aprile è primavera quindi si sta bene. Il sole è molto caldo ma l’aria è fresca. Si devono comunque indossare cappellini ed occhiali da sole e proteggersi con creme. Ad agosto dicono che ci sono temperature folli. Paesaggi: spettacolari. Si passa dal paesaggio marino costellato di isole alle oasi verdi sino ad arrivare ai deserti aridi e polverosi dove riescono a vivere solo i cactus. Flora: cactus e poi cactus e per finire cactus. Siamo stati fortunati perché in questo periodo sono in fiore e la fioritura dura pochi giorni. Una tipologia di cactus (Pachycereus pringlei: ha un “tronco” e poi si ramifica ad un metro da terra) ha il fiore bianco e giallo all’interno, quelli che si ramificano da terra hanno il fiore violetto. Osservandoli nel corso del viaggio sono arrivata alla conclusione che si aprono dopo il tramonto e si chiudono dopo poche ore che sorge il sole. Si concentrano soprattutto ad ovest della pianta così non vengono colpiti dai raggi e riescono a rimanere aperti più a lungo. Ci sono anche tante agavi e palme dove ci sono sorgenti di acqua dolce. Essendo primavera molte piante hanno ancora piccole foglie verdi ed alcune piccoli fiori ma nel giro di poco tempo tutto sarà completamente secco. Fauna: abbiamo visto solo qualche coniglio e scoiattolo. Nei mesi caldi ci sono serpenti a sonagli e scorpioni. In mare abbiamo visto leoni marini, delfini e una balena. Per quanto riguarda le balene grigie la Baja California è famosa in tutto il mondo come posto migliore per l’avvistamento di questi pacifici giganti del mare. Vivono nel mare di Bering al largo dell’Alaska ma vengono in questi mari da gennaio a marzo per partorire e per fare crescere i piccoli fin tanto che non sono pronti per affrontare il lungo viaggio di ritorno. Questi posti si prestano molto in quanto sono insenature protette. Ce ne sono tre sul Pacifico e sono da nord verso sud: Guerriero Negro (Laguna Ojo de Liebre), la Laguna di Sant Ignacio e la Laguna di San Carlos nella Bahia Magdalena. Nel mar di Cortez c’è la Bahia di Los Angeles. Invece la baia di La Paz è il paradiso dello squalo balena. Si vedono anche dalla barca. Questa zona è ottima per fare sub. Nel cielo ci sono sempre gli avvoltoi che volano disegnando cerchi. Spiagge: al contrario di quello che si potrebbe pensare, quelle che si trovano sul Mar di Cortez non hanno nulla a che invidiare ai Carabi. Sono bianche e coralline, l’acqua è di un azzurro trasparente incredibile l’unica cosa è che alle spalle delle spiagge non ci sono le palme ma cactus e deserto rosso. Gente: abbiamo trovato tutte persone gentili. Ti salutano addirittura quando passi con la macchina. Abbiamo trovato scortesi sono i gestori dell’hotel Serenidad. Sicurezza: avevamo qualche titubanza quando organizzavamo il viaggio perché viaggiando con i nostri bambini volevamo essere sicuri di non aver problemi. Devo dire che non c’è nessun rischio. Ci sono posti di blocco verso nord dopo La Paz e dopo Loreto ma sono solo per cercare di fermare i corrieri della droga che vanno verso gli Stati Uniti. Se non portate nulla di illegale non avete problemi … Sulle spiagge ci siamo spaventati il primo giorno perché c’era tanta “Polizia preventiva”, uomini della “Marina” e militari in mimetica con tanto di passamontagna e fucile impugnato. Vedendo quest’immagine siamo andati in panico e ci siamo detti: ma dove siamo finiti …? … Poi parlando con diverse persone ci hanno rassicurati sul fatto che sono presenti per “prevenire”. Le persone gradiscono la loro presenza perché così sono sicure che nessuno osa fare nulla di non consono perché verrebbe immediatamente fermato. Ci siamo effettivamente resi conto che la loro presenza ci faceva stare tranquilli. Non avevamo l’assillo di prendere il sole con la testa sopra lo zaino dei documenti e dei soldi ecc.ecc. Ristoranti: dire che abbiamo mangiato bene è dir poco. Servono sempre come antipasto pezzi di tacos con salsine piccanti squisite. Avevo paura di trovare piatti super conditi con salse pesanti ed invece mi sbagliavo. Cucinano carne ma soprattutto pesce alla griglia. Poi si può comunque far togliere o aggiungere quello che si vuole anche se ho notato che in alcuni posti ci guardavano in modo strano se chiedevamo qualche modifica. È obbligatorio lasciare la mancia del 10-15% dell’importo speso. Solitamente spendevamo circa 15 € per la colazione e 45/50 € per cena. A pranzo preferivamo frutta o altro acquistato nei vari negozi trovati nei paesi. Anche l’acqua la compravamo lì. Acqua: ci siamo lavati i denti con acqua della bottiglie che si trovano già in camera. Abbiamo sempre avuto l’accortezza di chiedere bevande senza “hielo” (ghiaccio) però non siamo stati attenti sul mangiare. Se capitavano pomodori crudi o macedonia con frutta non sbucciata li mangiavamo ugualmente. Non abbiamo avuto nessun problema stomaco-intestino. Lingua: molti parlano inglese ma ci sembrava quasi fuori luogo. Lo spagnolo è molto simile all’italiano quindi preferivamo capire e farci capire nella loro e nostra lingua. Documentazione: itinerari di Turisti per Caso, informazioni varie di internet, cartina acquistata on line (http://www.maps-store.it/messico-yucatan/mappa-baja-california-messico-e-guide-carta-map-mappa.html ) a € 12,50. Cambio: 1 € = 15 pesos. Partiamo dall’Italia con dollari che cambiamo sia in banca che nei banchi cambio lungo le strade. Fuso: 8 ore in meno dell’Italia. Opinione generale: ottima. E’ un viaggio che consiglio assolutamente. Bambini: questo viaggio dovevamo farlo due anni fa ma poi abbiamo cambiato meta, obiettivamente saremmo stati un po’ azzardati con loro. Ora che hanno 8 anni Martina e 10 Matteo abbiamo deciso che si poteva fare. Sono abituati a viaggiare quindi non hanno avuto problemi di nessun genere, hanno preso il fuso meglio di noi. Mangiano di tutto quindi si sono adattati. Sono appassionati di animali quindi gli sono piaciute le 3 escursioni in barca. Hanno potuto fare molti bagni anche se avrebbero apprezzato di più la cosa se l’acqua fosse stata un pochino più calda. Per il resto la Baja non offre molto per loro. Credo però che viaggi come questo siano più interessanti che non vacanze passate al mini club in villaggi turistici. Accrescano il bagaglio di esperienze vissute e cose viste che si ricorderanno per sempre.

Itinerario nel dettaglio:

1) 21.04.2011: Giornata di viaggio via Amsterdam e Mexico City con arrivo alle 23.00 ora locale a La Paz. Trasferimento in hotel (Marina – vedi informazioni generali) in taxi e a letto decisamente cotti visto che siamo rimasti in ballo (da quando ci siamo alzati a quando abbiamo toccato di nuovo letto) 32 ore. 2) 22.04.2011: Oggi è una giornata dedicata all’adattamento. L’aria è decisamente fresca. Facciamo colazione in hotel e poi andiamo in centro in taxi. Il malecon (lungomare) con le panchine bianche e le palme è deserto. Ritiriamo il fuoristrada e ci indirizziamo subito alle spiagge che si trovano ad est di La Paz. Vediamo Playa el Tesoro, Pichilingue, Balandra (da lontano perché non si trova lungo la strada) per arrivare, dopo circa 20 km. Da La Paz, a Playa Tecolote. Tutte queste, tranne Playa Balandra, hanno piccoli ristoranti. Il paesaggio ci colpisce. Ci sono cactus ovunque di ogni dimensione e tipologia. Hanno sulla punta tanti fiori bianchi. Passerò la vacanza a cercare di fare la foto perfetta ai cactus fioriti. Ci fermiamo a fotografare degli avvoltoi che stanno mangiando avanzi di pesce. Incutono un po’ di timore quando ci guardano con la loro testa rossa spelata. Sapevamo che Tecolote era la più animata tra le spiagge di La Paz ma quando arriviamo, già da lontano, ci spaventiamo. Sono solo le 10 del mattino e c’è già una distesa di pick up parcheggiati a ridosso della spiaggia, vengono usate molto queste jeep in quanto caricano di tutto nel cassone, sia cose che persone. In spiaggia c’è il mondo. Ci sono piazzati un numero incredibili di gazebo. Siamo del tutto sconcertati perché avevamo letto di spiagge pressoché deserte. Ci sono anche tantissimi poliziotti e militari. Andiamo da Azul per prenotare l’escursione all’isola Espiritu Santo per domani. Pattuiamo partenza alle 11 e rientro alle 16.00, con pranzo compreso (€ 120 2 adulti e 2 bimbi). Volendo si poteva prenotare la barca solo per noi ma volevano 150 € in più. Mi sembrava un po’ esagerato. Ci si avvicina un signore italiano (è il gestore del Baja Camp che si trova sull’isola) e gli chiediamo spiegazioni sul caos che c’è in spiaggia. Ci dice che le giornate critiche in Messico sono quelle che vanno dal giovedì Santo alla domenica di Pasqua (Pasquetta non la festeggiano). In questi giorni tutti i messicani si trasferiscono sulle spiagge dall’alba al tramonto con gazebo, griglie, borse frigo, sdraio ecc ecc. Dice che di solito c’è pochissima gente. Perfetto … abbiamo azzeccato le giornate. Ci illumina anche sulla presenza dei poliziotti in assetto di guerra. Rimaniamo in spiaggia. I bimbi fanno il bagno anche se l’acqua è fresca. Se non ci fosse tutta questa gente sarebbe una bella spiaggia. Le spiagge di La Paz sono tra le più belle della Baja. Pranziamo con degli ottimi mango pelati e tagliati come se fossero dei fiori. Un ragazzo con un carrellino li prepara proprio sulla spiaggia. Alcuni messicani se lo fanno condire con peperoncino e salse strane. Noi li preferiamo al naturale. Il sole scalda tantissimo, all’ombra è fresco perché c’è vento. Lasciamo la spiaggia e spostiamo la macchina fino alla collinetta che si trova a sinistra guardando il mare. C’è una strada sterrata che arriva in cima. La percorriamo in 15 minuti. Vediamo dall’alto una bella spiaggia completamente deserta. Avessimo avuto le scarpe da ginnastica e non le crocs sicuramente saremmo arrivati al mare. Non vogliamo rischiare non sapendo se questa è zona di serpenti a sonagli. La strada prosegue e si potrebbe raggiungere Playa Balandra camminando per mezz’ora. Decidiamo di raggiungerla in macchina. Ora la strada che arriva alla spiaggia è asfaltata. Qui la polizia ha addirittura un gazebo con tanto di musica e bibite. Alcune persone si fanno fare la foto con i militari in mimetica con i fucili. Incomincio a credere che sia tutto solo di figura. Comunque la spiaggia è uno spettacolo. Anche qui c’è gente ma è del tutto vivibile. Questa è la spiaggia la cui foto è messa su tutti i cataloghi dei tour operator. E’ un’insenatura con acqua bassa e calda. Domattina voglio venire a fare foto quando non c’è ancora nessuno. Dopo un bagno torniamo in hotel. Dopo sosta in piscina ed una doccia andiamo a cena. Scegliamo un ristorante (non ricordo il nome) in una parallela del malecon. Mangiamo senza infamia e senza lode ma credo che sia la stanchezza a non farci apprezzare la cena. Per noi in Italia è notte fonda quindi il nostro corpo non si è ancora abituato. Arriviamo in camera e non ci mettiamo più di 2 secondi ad addormentarci. 3) 23.04.2011: Colazione ancora in hotel con ottime omelette. Andiamo a Playa Balandra. Non c’è nessuno. Saliamo sulla collinetta che si trova alla destra della spiaggia. La strada parte dal parcheggio. Il panorama da quassù è bellissimo. Il mare ha dei colori che variano dall’azzurro al bianco visto che l’acqua è bassa. C’è un’altra spiaggia sulla destra alla cui estremità c’è una roccia molto caratteristica a forma di fungo. La raggiungo passando dalla spiaggia per fare delle foto. Soddisfatta raggiungo marito e bimbi che mi aspettano. Andiamo a Tecolote e ci imbarchiamo con 8 signore messicane simpatiche e gioiose. Raggiungiamo l’isola in mezz’ora e poi iniziamo a costeggiare sia Espiritu Santo che l’Isla Partida. Ci sono formazioni rocciose incredibili. La nostra guida ci fa entrare anche in alcune grotte con la barca. Molto bello. Vediamo anche un branco di una quindicina di delfini. E’ stata un’emozione per tutti ma soprattutto per i bimbi. Entriamo in un’insenatura dove ci sono delle capanne di pescatori. Essendo un parco naturale non ci possono essere costruzioni ma loro hanno l’autorizzazione a fermarsi per un certo periodo a pescare. Quelle baracche esteticamente sono brutte da vedere ma … in quale paradiso hanno la fortuna di vivere …. In un’ora di navigazione raggiungiamo il punto più estremo. Oltre l’isla Partida c’è uno sperone di roccia con sopra un faro dove vivono una colonia di 400 leoni marini ed un’infinità di pellicani. Questi ultimi, con i loro escrementi, sporcano di bianco tutte le rocce nere. I leoni marini sono simpatici. Si avvicinano alla barca curiosi. Alcuni sono sdraiati sulle rocce nelle posizioni più assurde. Ci eravamo fatti dare le mute dalla responsabile del tour ma solo mio marito e mio figlio entrano in quelle acque gelide. Io e Marina non ce la sentiamo proprio. Questi mammiferi sono molto socievoli e quindi non c’è pericolo ad immergersi. Non si può nuotare con loro solo quando sono in fase di accoppiamento e quando nascono i piccoli. Raggiungiamo poi una spiaggia tutta per noi sull’isla Partida. La nostra guida piazza un ombrellone e pranziamo a base di ceviche (pesce crudo ottimo) e altre prelibatezze. Bello. Si riparte costeggiando le due isole. Ci fermiamo solo per vedere la maschera, una particolare roccia naturale che sembra appunto una maschera. Vediamo tante piccole spiagge in piccole baie. Rientriamo per l’ora stabilita, torniamo a Balandra per un bagno. Per cena scegliamo un ristorante tra i tanti che si sono lungo il malecon. Si chiama Bismarkcito. La loro specialità sono lo aragoste. Il personale è molto cortese, come d’altronde in ogni posto della Baja. Ottima cena. C’è un tramonto rosso fuoco. 4) 24.04.2011: Giornata di trasferimento non senza emozioni. Partiamo di buon ora dopo colazione. Dobbiamo percorrere 350 km. Per arrivare a Loreto. Oggi è Pasqua e quando ci imbattiamo in una piccola chiesetta lungo la strada a 80 km. Circa da La Paz, decidiamo di fermarci. Si trova nel minuscolo paesino di El Cien. Un signore ci saluta e si avvicina chiedendoci di dove siamo. Scopriamo che è di Roma e che sono 27 anni che vive qui dopo aver lasciato la facoltà di architettura per seguire la strada che gli ha indicato il Signore (testuali parole). Ci invita ad entrare ed assistiamo ad una messa molto emozionante. Ci coinvolge e coinvolge i nostri bambini e parla sia in spagnolo che in italiano. Lo ricorderò per sempre. Mi spiace di non avergli chiesto come si chiama. Questa sarà una delle chicche del viaggio e lo dice una che è credente ma assolutamente non praticante. Se qualcuno legge il mio itinerario, decide di fare questo viaggio e passando per questo paesino dovesse trovare il sacerdote mi farebbe un grosso regalo se gli portasse i nostri saluti. Credo che si ricorderà di una famiglia di italiani che è passata di lì il giorno di Pasqua … Ripartiamo in completo ritardo sulla tabella di marcia ma felici. Questa strada è bella nel primo pezzo quando si sale sull’altopiano e nella parte in cui si scende al mare. Per il resto è poco interessante. Si passa per Ciutad Constitucion e Ciutad Insurgentes ma non meritano una sosta. Questa zona è coltivata in quanto ha sorgenti naturali. Quando queste finiranno tornerà tutto deserto. Ci sono molti cespugli secchi, di quelli che si vedono rotolare nei film western che se non ho capito male sono i cactus del diavolo, impigliati alle recinzioni lungo le strade. Ieri avevamo fatto scorta di acqua e frutta per il viaggio ma notiamo che ci sono tante casette nelle quali vendono bibite ed eventualmente si potrebbe anche mangiare. Hanno fuori l’insegna della Pacifico (birra locale). Passiamo per Puerto Escondido (una bella insenatura naturale che però è sfruttata come porto) e ci fermiamo a pranzo in un “baracca” sulla spiaggia. Si chiama Vista sul mar. Nel giro di poco non ci sono più tavoli disponibili e si forma un gruppetto di persone in piedi che attendono il loro turno. Ordiniamo delle vongole al naturale e gratinate. Io avevo inteso che quelle al naturale fossero come le nostre cozze solo bollite con olio ed invece me le portano crude. Hanno un aspetto invitante (sono vongole di 10 cm. Di diametro …) ma non mi fido a mangiale e quindi me le faccio gratinare. Dire ottime è dir poco. Spendiamo per 4 piatti di queste delizie sono 20 €. In Italia avrebbero fatto pagare così solo un piatto. Facciamo due passi sulla spiaggia. Ci sono solo ciottoli, alcune belle conchiglie e tanti piccoli di pesce palla morti ed ormai essiccati. Raggiungiamo Loreto ed il nostro albergo (Desert inn) dopo aver passato il piccolo porto con il faro. Ci facciamo cambiare camera, come già detto nelle note iniziali e andiamo in piscina. Usciamo presto per andare a cena così passiamo al porto a prenotare l’escursione di domani all’isola Coronado. Pattuiamo 70 € per 5 ore senza pranzo. Andiamo in centro e facciamo due passi. Loreto è la cittadina che più ci ha affascinato, sarà la pace che regna, sarà l’aria gentile delle persone ma qui stiamo veramente bene. Passeggiamo per il piccolo centro dove c’è una piazza con la Posada de las flores ed alcuni piccoli ristoranti e poi andiamo alla Missione che è poco distante. Bella con un campanile molto fotogenico circondato da palme che si colora di rosa alla luce del tramonto. Tutti i negozi sono chiusi perché è domenica. Fino a pochissimi anni fa le strade erano tutte sterrate. Ceniamo da “El papagajo cantando”. Ottima cena a base di paella e tacos con gamberoni (camaron) e salsa guacamole. 5) 25.04.2011: Torniamo in centro per fare colazione. Chiediamo e ci dicono che il posto migliore è da Orlando. Si trova a 100 metri dalla piazza principale in Via Francisco I Madero (guardando il municipio la via si trova a destra). C’è il gazebo di Orlando e una gelateria. Personale gentile e colazione ottima con tanto di spremuta di arance. Ci facciamo fare dei panini per il pranzo e poi vado in un negozio vicino a comperare frutta ed acqua. Andiamo nella piazza principale a cambiare soldi in banca e poi andiamo al porto per le 10. Questa volta la barca è solo per noi, se si fosse aggiunto qualcun altro avremmo diviso la spesa ma in questo periodo non c’è proprio turismo. La nostra guida non parla una parola di inglese e non si sforza neppure di cercare di capire l’italiano o i nostri tentativi di parlare spagnolo. L’isola è piccola e la circumnavighiamo. Anche qui ci sono formazioni rocciose ma meno d’impatto di quelle di Espiritu Santo. C’è una piccola colonia di leoni marini. Arriviamo in una spiaggia meravigliosa tutta per noi. Ci sono un paio di palapas (gazebo in legno e foglie di palma) e basta. Il signore butta l’ancora e ci fa capire che rimane li e noi abbiamo a disposizione 3 ore per bagni, sole ed ogni sorta di relax. Ci dividiamo a squadre e facciamo una gara a costruire qualcosa con la sabbia. Io e Martina facciamo una stella marina gigante mentre papà e Matteo fanno le sagome dei nostri due Labrador … vincono loro … e a tutti viene una nostalgia incredibile … ci fossero qui anche loro cosa non farebbero in acqua … Facciamo il bagno e pranziamo ed in un batter d’occhio è già ora di lasciare il paradiso. Passiamo vicino ad un’isoletta con un faro, diversi cactus ed una moltitudine di gabbiani appollaiati in ogni angolo, comprese le punte dei cactus, si vede che lì non ci sono le spine. Per cena scegliamo il ristorante La Palapa, proprio sotto una grossa palapa. Anche qui mangiamo bene ma lo ricordiamo meno volentieri degli altri posti perché siamo cotti dal sole di oggi. 6) 26.04.2011: Lasciamo Loreto e torniamo in dietro verso La Paz di un paio di km. Prendiamo la prima strada a destra. Fate attenzione perché il cartello che indica la strada per la Missione di San Javier c’è solo venendo in direzione nord. Sono 32 km. I primi 20 sono asfaltati ma stanno lavorando e a breve finiranno il lavoro. Gli ultimi 12 sono di sterrato ma in ottime condizioni. E’ un peccato che stiano asfaltando tutto perché a mio avviso questa Missione è incredibilmente affascinante perché è fuori dal mondo, in un’altra realtà e se per raggiungerla la strada fosse ancora tutta sterrata la renderebbe ancora più irraggiungibile. Non so se riesco a spiegarmi. L’asfalto è una cosa moderna in un posto che è rimasto indietro negli anni. C’è sulla destra un ulivo che si dice sia più antico della Missione stessa. Si trova in un’oasi dove crescono palme e ci sono piccole coltivazioni di mais ed altri cereali. All’interno della chiesa c’è un libro sul quale scrivere il proprio nome. Scriviamo i nostri e notiamo che, tornando in dietro di molte pagine, tra tutti i nomi non c’è neppure un italiano. Torniamo a Loreto ripercorrendo la stessa strada che si snoda tra paesaggi molto suggestivi. Passiamo la cittadina e c’è un altro posto di blocco della polizia. Lo superiamo velocemente e ci indirizziamo alla Bahia Conception. Anche qui ci sono spiagge con sabbia bianca con un mare cristallino. Sono una più bella dell’altra ma la più bella e Playa El Requeson. C’è una piccola isola collegata alla terraferma da una lingua di sabbia che emerge con la bassa marea. Passiamo qui qualche ora dopo aver pranzato con i soliti panini di Orlando, banane ed aranci. Di seguito elenco le spiagge che ci sono con il numero della segnaletica stradale: – km.87 PLAYA PARDIDA – km. 91,5 PLAYA ARMENTA – km.92 PALYA EL REQUESON (bellissima) – km.92 PALYA LA PERLA raggiungibile a piedi con il sentiero che parte a sud di Requeson – km.92,5 PLAYA FIESTA – km.94,5 PLAYA BUENAVENTURA – km.100 PLAYA SANTA BARBARA – km.107,5 PLAYA EL COYOTE – km.109 PLAYA EL BURRO – km.110,5 PLAYA ESCONDIDO – km. 111 PLAYA LOS COCOS – km.112 POSADA CONCEPCION – km.114 PLAYA SANTISPAC – km.119 PLAYA PUNTA ARENA – PLAYA NARANJA Arriviamo a Mulege abbastanza stanchi. Facciamo un giro in macchina veloce per il paese costruito sulle rive di un’insenatura e contornato di palme. Sarà la stanchezza ma non mi sembra un gran che. Andiamo fino al faro e poi andiamo in hotel (Serenidad). Come detto all’inizio non ci troviamo per niente bene. Pazienza, è solo per dormire. Torniamo in centro e ci riscattiamo con un’ottima cena al ristorante Los Equiplales. Non fatichiamo a trovarlo perché si sono proprio 4 vie in croce. Si trova il primo piano di una casa. E’ tutto bianco ed il proprietario molto gentile. Mangiamo delle bistecche di filetto alla griglia spesse due dita. 7) 27.04.2011: Il titolare del ristorante di ieri sera ci aveva detto che se volevamo si poteva fare anche colazione da lui e abbiamo fatta una stupidata a non andarci. Mangiamo in hotel, anzi non mangiamo perché mandiamo tutto indietro. Non ho mai mangiato nulla di così cattivo. L’omelette di mio figlio era affogata in un sugo di peperoni e non so cosa altro, il french toast che da Orlando era buonissimo qui non si riusciva neppure a mandare giù. Pessima scelta spendendo la metà della cena di ieri sera … Si parte e quando arriviamo in un piccolo paesino chiamato Palo Verde giriamo a destra per una strada sterrata in direzione Punta Chivato. Sono 18 km. E decidiamo di provare a percorrerli. I primi 4 sono brutti ma per fortuna non desistiamo, avremmo fatto un grossissimo errore a tornare indietro. Poi la strada diventa bella con un buon fondo. Ci sono cactus giganti. E’ un altro paesaggio affascinante. Arriviamo alla spiaggia chiamata Shell Beach. E’ una baia dove ci sono ville molto belle di americani. Ora non c’è nessuno. Arriviamo fino alla penultima casa che tra l’altro è in vendita … che tentazione … non fosse dall’altra parte del mondo rispetto a casa nostra … e scendiamo in spiaggia. E’ molto bella con solita sabbia bianca ed un faro. Passiamo qui qualche ora camminando sulla spiaggia, ammirando queste case e raccogliendo conchiglie. Per curiosità andiamo a vedere la Posada di las flores. E’ una meraviglia. E’ chiusa fino a metà maggio quindi curiosiamo un po’ in giro. Peccato sia chiusa ma più che altro peccato che non accettino bimbi. Ripartiamo e dopo un km. Ci fermiamo in un ristorante (l’unico che c’è) e mangiamo fish & cips. E’ un piccolo hotel carino che si chiama Hotelito. Hanno delle camere e la signora ci dice che sono libere oppure se vogliamo hanno anche un hotel sul mare che si chiama Hotel Hacienda Punta Chivato. In questa baia si può dormire solo in questa Hacienda o all’Hotelito o alla Posada las Flores. Ci incomincia a balenare l’idea di rinunciare alle due notti prenotate a Sant Ignazio. Il figlio della signora ci accompagna all’Hacienda e quando la vediamo decidiamo di stare qui. Ci sono solo 7 camere tutte in stile messicano con legno scuro e pittura rosso mattone. Bellissimo. Si affaccia su di una spiaggia di conchiglie enormi scolorite dal sole. C’è un gazebo in pietra direttamente sul mare con 3 sdraio e tanti cactus. La cucina fa parte della sala da pranzo. Probabilmente era una villa adattata ad hotel. Ci fanno lo sconto di 25 € a notte per il fatto che non c’è personale visto che i turisti in questo periodo vengono solo il fine settimana. Ci sono i custodi, marito e moglie, che si possono occupare della colazione e della cena. Non si potrebbe desiderare di più, essere in paradiso completamente soli. Costruiranno anche la piscina, per ora, se vogliamo fare un bagno, dobbiamo andare all’Hotelito. Andiamo in spiaggia dopo aver curiosato dalla finestra di tutte le camere. Hanno tutte il caminetto e sono davvero curate. Ci mettiamo d’accordo con la custode per la cena. Ci viene servita a lume di candela nel portico. Le uniche luci che ci sono sono le stelle e l’unico rumore che c’è è quello del mare. 8) 28.04.2011: Giornata di relax completo. Dopo colazione andiamo fino alla punta oltre le case. Ci sono delle spiagge incontaminate. C’è anche un faro dove c’è la vera e propria Punta Chivato. Il ragazzo di ieri ci dice di stare attenti entrando in acqua perché in questo periodo vicino alla riva ci sono i piccoli delle mante nascosti sotto la sabbia. Se li pesti ti pungono. Bisogna strisciare i piedi in modo tale che li si solleva e se ne vanno senza spaventarsi. Sapendo questo preferiamo non entrare in acqua. Facciamo un castello con la sabbia e poi andiamo ancora all’Hotelito per un hamburger ed un bagno in piscina. Nel pomeriggio facciamo due passi sulla spiaggia fino alla Posada las Flores e poi facciamo un giro sui kayak dell’Hacienda. Raccogliamo tante conchiglie. Ceniamo questa sera a base di carne e poi il papà fa una sorpresa a tutti. Ha caricato sul telefonino un filmino con la musica che avevo fatto con tutte le foto dei cani. Che regalone … anche qui altro attacco di nostalgia. Tutta la vacanza è velata da un filo di tristezza per la loro assenza. 9) 29.04.2011: Veramente a malincuore lasciamo questo posto. Quando stiamo andando via arrivano le cameriere. Oggi è venerdì quindi l’hotel si riempie, dobbiamo cedere il nostro paradiso a qualcun altro. Giriamo il timone verso sud, questo è il punto più a nord, ora incomincia il rientro. Ci fermiamo ancora per qualche ora alla Bahia Conception, a Playa el Requeson, e poi passiamo per un deserto infuocato. Ci sono 38° e siamo solo in primavera, non oso immaginare in agosto. Arriviamo a Loreto. Stesso albergo dell’andata. Stiamo un po’ in piscina ed usciamo poi per cena un po’ presto. Andiamo in centro e ci sembra di essere a casa. Quanto ci è piaciuto questo paese … Oggi tutti i negozi sono aperti ed entriamo in qualcuno. Per cena scegliamo un ristorante che si trova proprio sulla piazza, Myta Gourmet. C’è un signore che suona. Mangiamo molto bene. Una signora americana ci si avvicina facendoci i complimenti per quanto sono educati e composti i nostri figli … ci fa un piacere enorme anche se …. Fossero sempre così … la maggior parte delle volte battibeccano … 10) 30.04.2011: Altra tappa di rientro. Arriviamo a Ciutad Constitucion e giriamo per San Carlos. La strada ha un effetto ottico di sali – scendi. Il paesino è piccolo con tutte le strade sterrate, solo la principale è asfaltata. All’ingresso ci sono lo scheletro di una balena e di un piccolo. Notiamo subito un’agenzia che organizza escursioni in barca. Chiediamo se ci sono ancora delle balene nella laguna e lui ci dice che ce ne sono pochissime e che sono difficili da vedere. Non sappiamo cosa fare in questo paesino che non offre nulla e che si popola solo nei mesi in cui ci sono i turisti interessati alle balene. Ci mettiamo d’accordo per un giro di 4 ore per vedere le varie isole al prezzo di 100 €. E’ una follia ma non abbiamo alternative. Portiamo le valige in hotel (Brennan). Ci danno la “suite”. Ha 4 posti letto, cucina attrezzata e via dicendo. E’ tutto molto semplice ma vista la povertà che c’è in questo posto e vista la gentilezza della proprietaria va benissimo. Partiamo con la barca ed una guida molto gentile. Abbiamo una fortuna pazzesca e vediamo una balena e poi ci lascia un’oretta sulle bellissime dune di sabbia bianca dell’isola Magdalena. Al rientro vediamo una colonia di pellicani. Riprendiamo la macchina e facciamo un giro in periferia. Vivono in baracche in condizioni pietose. Ci sono molti cani magrissimi che peregrinano alla ricerca di qualcosa da mangiare e ne vediamo anche alcuni morti vicino alle case. Ci viene un peso al cuore ed allo stomaco. Come si fa a vivere così? Povera gente. Questa tappa la consiglio solo nel caso in cui si venga da gennaio a marzo per vedere le balene. Alle 16 andiamo in hotel molto provati. Usciamo solo per una cena veloce all’hotel Alcatraz (unica alternativa al Brennan). Mangiamo bene e la signora è gentile. 11) 01.05.2011: Di buon’ora partiamo e ci fermiamo a Ciutad Constitucion per colazione in un bar con l’insegna “cappuccino”. C’è la parata del 1° maggio con tanto di bomberos (vigili del fuoco), polizia, mezzi agricoli e tantissima gente. Arriviamo presto a La Paz. Passiamo in hotel (Marina) a lasciare le valige ed andiamo a fare gli ultimi bagni a Playa Balandra. C’è poca gente. Avevano ragione a dirci che il caos c’era perché era Pasqua. Prima di cena facciamo ancora un giro in centro e vediamo la Missione. Il malecon è pieno di gente perché è domenica e ci sono le giostre. Torniamo al ristorante Bismarkcito. Il nostro cameriere ci riconosce e rimane parecchio a parlare con noi. Ultima notte messicana. 12) 02.05.2011: partenza con il volo delle 6.00. Giornata di viaggio. 13) 03.05.2011: ancora viaggio con arrivo finalmente a Malpensa alle 14.30

Spero di non essere stata troppo prolissa e essere di aiuto a chi volesse intraprendere questo bellissimo viaggio. Ciao a tutti. Annalisa, Pier Paolo, Martina e Matteo.

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Baja California - leone marino Isla Coronado

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