Austria: che sorpresa!

E’ il 16 agosto 2004: dopo pranzo siamo finalmente pronti per partire. Attraversiamo il confine del Brennero solamente verso le 17: la giornata è ormai finita e ci fermiamo per la notte immersi nello spettacolare paesaggio del Tirolo vicino a Kitzbuehel. Il 17 di buon mattino ci dirigiamo verso la Grossglockner Hochalpenstrasse: scenari...
Scritto da: Gaia Monti
austria: che sorpresa!
Partenza il: 16/08/2004
Ritorno il: 26/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
E’ il 16 agosto 2004: dopo pranzo siamo finalmente pronti per partire. Attraversiamo il confine del Brennero solamente verso le 17: la giornata è ormai finita e ci fermiamo per la notte immersi nello spettacolare paesaggio del Tirolo vicino a Kitzbuehel.

Il 17 di buon mattino ci dirigiamo verso la Grossglockner Hochalpenstrasse: scenari mozzafiato lunga la strada a pagamento che corre in mezzo al parco degli Alpi Tauri. A circa metà percorso tappa obbligata sull’Edelweissspitze (da qui si ha la vista su 37 cime oltre quota 3000 metri). Purtroppo il cielo è nuvoloso e minacciose nuvole nere si avvicinano a noi a gran velocità. Siamo costretti a percorre parte della strada con scarsissima visibilità fino al ghiacciaio delle Pasterze, il più lungo dell’Austria. Qui il tempo è buono e ci incamminiamo fino al rifugio sotto il ghiacciaio. Qui abbiamo ordinato un’ottima Gulaschsuppe. Alla fine della strada a pagamento ci fermiamo ad Heiligenblut. Dal piccolo cimitero con tombe in ferro battuto che circonda la chiesa si ha una bellissima vista sulla Moelltal. Per la notte troviamo lungo la strada, a Matrei im Ostirol, una accogliente Privatzimmer ad una cifra irresistibile: 32 Euro. La carne alla griglia gustata al ristorante vicino alla stanza è eccezionale.

Il giorno seguente attraversiamo il Felbertauern (strada a pagamento) diretti al Lichtensteinklamm e Lammerofenklamm, due canyon strettissimi che non richiedono grandi fatiche, visto che il giorno dopo il programma prevede la visita alla Hoele di Werfen, la grotta dei giganti di ghiaccio. Dormiamo in una Privatzimmer a Werfen e alle 8 siamo già in auto. La funivia che ci risparmia 1 ½ di camminata è ancora chiusa, arriviamo all’ingresso della grotta, insieme a pochi altri, dopo una salita sotto il sole (che ancora non è particolarmente caldo). La temperatura all’interno si avvicina a zero gradi ma non ci siamo fatti sorprendere: piumino, guanti, sciarpa e scarponi da trekking sono in valigia. Facciamo parte del primo gruppo di 20 persone, le guide ci forniscono una torcia e una breve descrizione di ciò che vedremo all’interno in italiano: il ghiaccio nel corso dei secoli ha preso le forme più diverse. La grotta è ampia quaranta km, ma è possibile visitarne solo uno. Nel pomeriggio visitiamo il Burg Hohenwerfen (castello) ed assistiamo, nel giardino interno, ad uno spettacolo di rapaci addestrati (aquile, falchi, avvoltoi e il gufo Bubo Bubo).

Il 21 partiamo per la Salzkammergut (regione dei laghi salisburghesi), con tappa al Toplitzsee (piccolo lago incastonato in uno scenario pittoresco) e pranzo con la mitica Gebrachtene Forelle (trota grigliata), tipica della zona. Sosta per la visita ad Hallstatt, patrimonio dell’Unesco, con le case a picco sull’omonimo lago. Assistiamo alla pesca della più grossa Forella del lago da parte di un bambino di non più di 9 anni. Iniziamo quindi il lungo pellegrinaggio per la ricerca di una stanza. Ci rendiamo conto che è impossibile alloggiare in zona (è infatti la meta delle vacanze più amata dagli austriaci). Troviamo comunque un’ottima sistemazione a Gosau, in montagna. Qui non rinunciamo a una corsetta lungo la vallata che al tramonto diventa incantevole.

Il 22 la giornata è piovosa e fredda ma ci dirigiamo comunque verso la salina di Halstatt: nell’antica salina è stato allestito un percorso guidato con proiezioni di filmati e ricostruzioni storiche. Riprendiamo il cammino verso Nord, lungo gli innumerevoli laghi della zona, facendo qualche tappa intermedia per pranzo o per un gelato. Approdiamo a Wels, al Kremsmuenstererhof, il più bel albergo della città poiché ricavato da un edificio storico, la stanza è bellissima… e il costo irrisorio (54 Euro). Quattro passi per il centro e poi a cena davanti a succulenti piatti a base di Finferli.

La prima tappa del 23 è la città di Linz, solo perché dovevamo comunque attraversarla, e poi via attraverso la campagna (il paesaggio sembra quello descritto da Virgilio nelle Bucoliche). Ci fermiamo per un gelato a Steyr (i mercatini di Natale di Steyr sono tra i più noti d’Austria). E proseguiamo verso la Wachau, l’area che costeggia il Danubio, in cui si produce il vino più rinomato d’Austria. Dormiamo ad Emmersdorf, ai piedi della Wachau. La vista dalla Privatzimmer, trovata in extremis alle 19.30, è mozzafiato: si affaccia sul Danubio ed è posta di fronte niente meno che all’Abbazia di Melck: la più imponente tra le centina presenti nella zona. A cena in un locale tipico i Kaesespaetzle (gnocchetti al formaggio) sono spaziali.

La Wachau si percorre in mezza giornata, incluso il pranzo sotto il pergolato di uno dei tanti Heurigen, caratteristiche taverne gestite dai produttori di vino locale. Tappe a Duernstein e all’Abbazia di Goettweig.

Decidiamo di non proseguire oltre e ritorniamo verso la Salzkammergut. Il giorno dopo ripartiamo per visitare Salisburgo e ci rifugiamo per l’ultima sera in Tirolo, ad Ellmau. La sera facciamo anche degli acquisti ad un mercatino locale (speck, oggetti in legno) e finiamo il nostro viaggio alla grande ordinando la ‘Carriola’, ovvero una piccola carriola di legno riempita con patatine fritte, su cui sono state appoggiate: bistecca di manzo, lonza di maiale, fetta di petto di pollo e Wienerschnitzel per ben 9,80 Euro! I paesaggi sono incantevoli, i prezzi per Privatzimmer e ristoranti molto contenuti, l’accoglienza è ottima: è un’esperienza vivamente consigliata a chi ha voglia di viaggiare e non ha avuto molto tempo per organizzarsi.



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