Nel Parco Nazionale degli Alti Tauri

L’idea di una breve escursione nel Parco Nazionale Austriaco degli Alti Tauri, ancora una volta, ci viene dal volume “Le più belle strade d’Europa”, supplemento di Quattroruote dell’Agosto 2005, da cui abbiamo estratto e percorso diversi fra gli itinerari proposti. Certamente questo tipo di circuito sarebbe più divertente se fatto su...
Scritto da: gdongu
nel parco nazionale degli alti tauri
Partenza il: 21/05/2009
Ritorno il: 23/05/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
L’idea di una breve escursione nel Parco Nazionale Austriaco degli Alti Tauri, ancora una volta, ci viene dal volume “Le più belle strade d’Europa”, supplemento di Quattroruote dell’Agosto 2005, da cui abbiamo estratto e percorso diversi fra gli itinerari proposti.

Certamente questo tipo di circuito sarebbe più divertente se fatto su una potente biposto scoperta come le numerose Porsche austriache e tedesche che lì si vedono, ma noi ci siamo felicemente accontentati di una utilitaria (per di più diesel, per risparmiare, altro che Porche !) noleggiata all’aeroporto di Treviso alle 8.30 del mattino. Sì, proprio alle 8.30, sfruttando l’orario del volo Ryanair partito da Cagliari alle 6.30 in punto, che ci ha in effetti concesso una giornata in più di vacanza. Il percorso di avvicinamento alla tappa principale del nostro breve viaggetto (io e mia moglie Marinella, sfruttando 3 giorni interi con 2 pernottamenti) ci ha visto a Cortina, a Misurina, sotto le 3 cime di Lavaredo (purtroppo la spettacolare strada a pagamento era ancora chiusa), per poi entrare in Austria e pernottare per 2 notti a circa 30 Km da Lienz, punto di origine del circuito circolare sugli Alti Tauri. Il rientro, al 3° giorno, dopo una puntatina a Braies ed a Sirmione dove abbiamo incontrato una coppia di cari amici, è avvenuto con l’ultimo volo Ryanair da Bergamo a Cagliari.

La prima giornata è stata paesaggisticamente molto interessante: il lago di Misurina ha sempre il suo fascino e pranzare sull’unica terrazza sul lago (locanda Quinz) in una giornata soleggiata è stata, nella sua semplicità, un’eccellente esperienza. Un consiglio però: ci siamo seduti sulla terrazza alle 12.15 (se non ricordo male vi sono solo 6 tavolini) e qualche minuto dopo i rimanenti erano già occupati da tedeschi e austriaci che, come noto, hanno tempi anticipati per lo spuntino di pranzo rispetto a noi mediterranei. Pertanto vi suggeriamo di “accaparrarvi” un posto in prima fila anziché dovervi accomodare all’interno del locale: la vista sul lago e lo stare all’aperto in una bella giornata di sole compensa di gran lunga un pasto rivelatosi invece mediocre. Il lago Antorno, sotto le 3 cime di Lavaredo, è stato poi lo scenario di una bella passeggiata del dopo pranzo. Lasciata Misurina, siamo passati per Dobbiaco e quindi, dopo una breve puntatina per ammirare le Alpi di Sesto, siamo arrivati a metà serata all’hotel in precedenza prenotato: il Panorama Cis a Kartitsch, piccolo ed incantevole centro del Tirolo Orientale, al quale si arriva dopo qualche km. Presa la strada 111 che inizia da Tassenbach, a sua volta 3 km più avanti di Sillian, ad una dozzina dal confine con l’Italia.

In questo hotel a conduzione familiare ci siamo trovati benissimo e non esitiamo a consigliarlo; la stanza assegnataci aveva una vista incomparabile sui monti ancora innevati, la gentilezza, la cura nei dettagli e la pulizia non sono qui particolarità occasionali, ma certamente derivano da una tradizione di ospitalità ed attenzione al cliente da tempo consolidate. Forse il nostro entusiasmo, al di là delle positività appena citate, si è rafforzato per il fatto di aver colto un’offerta speciale che prevedeva 2 notti a mezza pensione al costo di 1, (probabilmente per alcune date in quella che è considerata una bassa stagione) con una cena gourmet di 4 portate, originale e gustosa. Suggestiva e rilassante è stata anche la passeggiata, prima e dopo cena, verso il centro del paesino, arrivando alla linda chiesetta con uno snello campanile, oppure più a valle, verso un ponticello dove un impetuoso ruscello costituiva al risveglio l’unico rumore (?) del luogo.

Ed eccoci, il mattino successivo, prendere la strada in direzione Lienz per iniziare da qui il circuito nel Parco Nazionale degli Alti Tauri che abbiamo percorso procedendo dal lato orientale (di mattina, foto e video rivolte ad ovest vengono meglio !) per poi, arrivati a Zell am See, tagliare verso Mittersill e rientrare a Lienz attraverso la strada 108. Diciamo subito che la prima parte, da Lienz a Zell am See, è la più spettacolare, cui abbiamo dedicato il maggior numero di soste e di tempo, anche per “mettere a reddito” l’alto costo d’ingresso al Parco, ben 28 euro per ogni auto ! Da Lienz a Heiligenblut il paesaggio è molto bello e variato, con prati verdi che si alternano a zone boscose. A 7 km. A nord da Heiligenblut, dove abbiamo acquistato dei sandwich speck e formaggio che abbiamo consumato (felicissima scelta !) in uno dei tanti idilliaci punti di sosta con tavolini e panchine fatti con tronchi d’albero disseminati in tutto il parco, ecco il bivio per raggiungere, dopo 9 km, il Kaiser Franz-Joseph Hone, la straordinaria balconata affacciata sul Grossglockner, la vetta più alta dell’Austria, sulle altre cime della catena e sull’immenso ghiacciaio Panterze. A quota 2.500 abbiamo fatto una lunga sosta con bellissime viste, soprattutto verso un lago alpino ancora in parte ghiacciato, di un incredibile colore verde chiaro. Tornati al bivio ed immessici nella strada principale abbiamo raggiunto un altro punto panoramico eccezionale, il Fuscher Torl (è qui che abbiamo fatto lo spuntino) per poi, non era finita lì, arrivare al Edelveissspitze, forse il punto d’osservazione migliore, (si vedono più di 30 cime sopra i 3.000 metri), dove il nostro diesel ha fatto fatica ad arrampicarsi, tenendo conto di una pendenza della stretta strada fra il 12 ed il 14 %. La ripida discesa, (vi consigliamo di fotografare dall’alto la strada che a serpentina scende in pochi km. Di 1.000 metri !) porta poi a luoghi di villeggiatura assai meno elevati, quali Ferleiten e Fusch (813 m) per poi arrivare a Bruck e quindi a Zell am See.

In questa località è d’obbligo una sosta sulle rive del lago scegliendo per foto e video, data l’ora, il versante ovest, il cui accesso è un bel parco con percorsi naturalistici immersi in ampi prati alberati che terminano sul lago. L’idillio è stato però rotto dal solito temporale serale di montagna: in circa 20 secondi (non esageriamo) si è passato da un improvviso e minaccioso tuono ad una pioggia che ci ha colto ovviamente impreparati (siamo isolani !) e che nel tragitto dalle romantiche sponde del lago, poco prima soleggiate, all’auto, ci ha ridotto come pulcini. Ma si sa, noi sardi siamo testardi: ci siamo cambiati ed abbiamo aspettato che il temporale passasse e così, dopo un quarto d’ora circa, tornato verosimilmente il sole, eccoci ancora sul lago a fare quelle foto che poco prima davamo per impossibili.

Fattosi ormai abbastanza tardi (la cena-gourmet veniva servita al massimo alle 19.30 e noi volevamo essere corretti tanto quanto i nostri anfitrioni) ci siamo quindi messi nel veloce viaggio di ritorno via Mittersill e Matrei, dove abbiamo incontrato un violento temporale che ci ha seguito per una ventina di km. Nonché il Felbertauern, tunnel a pagamento (4 euro). Nel percorso da Matrei all’hotel il tempo è cambiato ancora drasticamente (ora c’è il sole pieno !) sole che, alle 19.30 in punto, ci ha visto seduti, bellini bellini, sulla fiorita terrazza dell’hotel per la nostra cenetta, ogni piatto della quale è stato ben spiegato dal giovane proprietario della struttura.

Il giorno successivo è quello del rientro, non dopo essere passati ed aver fatto una sosta in uno dei posti più incantevoli dell’Alto Adige, ovvero il lago di Braies. Sarà stata la splendida giornata e la mancanza di un filo di vento, ma foto e video tanto belle, con le montagne e gli alti alberi di un verde intenso che si specchiano specularmente sul lago, ne avevo fatto poche altre volte ! A Braies ci siamo giustificatamene attardati, ma i nostri amici veneti ci aspettavano all’uscita dal casello di Sirmione alle 13.30, così che abbiamo percorso velocemente (si fa per dire, dato il nostro trattorino) l’autostrada, arrivando appena in tempo all’appuntamento. Simpatico pranzetto assieme raccontandoci di noi come siamo soliti fare ogni qual volta abbiamo il piacere reciproco di incontrarci, per poi fare assieme una passeggiata a Sirmione, con tanta gente attorno ed in una giornata splendida, forse di un caldo eccessivo. Rientro infine in autostrada verso l’aeroporto di Orio al Serio, del quale dobbiamo però segnalare ad altri turistipercaso, qualora non lo sappiano: 1) la mancanza di un distributore di benzina nei pressi. Poiché, ad un rapido calcolo, la cifra da pagare per riportare l’auto senza pieno sarebbe stata oltre 4 volte superiore al costo del carburante occorrente, e dato che ci eravamo mantenuto un margine di tempo, siamo dovuti andare a Bergamo a rifornire. 2) il punto di riconsegna del Rent A Car è perlomeno originale: da una piazzola si percorre un lungo viale verso l’aeroporto, ed una volta raggiuntolo si torna sullo stesso viale in senso contrario sino a raggiungere la stessa piazzola dove, in curva e non anticipatamente ben segnalato, ecco il cartello d’ingresso del Rent A Car. E’ da pensare che probabilmente non vi sia al momento un’altra possibilità per evitare questo tortuoso circuito. 3) per quanto al punto precedente, il parcheggio dell’autonoleggio è assai distante dall’aerostazione; l’unica possibilità è attendere sotto il sole un bus navetta dove, data la calca, occorre salire prima possibile per evitare di restare a terra e correre il rischio di perdere l’aereo. 4) non so perché e se sia la norma, ma il bus navetta non si è fermato alla porta “partenze” ma a quella “arrivi”, fatto che ha comportato un’ultima corsetta verso la zona partenze, per poi spaventarsi per la fila di passeggeri in coda per il controllo Ryanair prima e di sicurezza poi, tanto che, una volta arrivati al gate, passeranno solo 10 minuti all’imbarco del nostro volo. Il consiglio evidentemente è quello di prendersi un adeguato margine di tempo quando si parta da Orio al Serio che, a dispetto di una minore notorietà rispetto a Linate, ci è sembrato più congestionato.

In definitiva, il viaggetto descritto è valso ampiamente la cifra spesa (di poco inferiore ai 500 euro, tutto compreso), ed è assai consigliabile, anche se occorre sempre sperare di essere fortunati, come noi lo siamo stati, con il tempo atmosferico.

Sperando di essere stati in qualche modo di utilità, siamo a disposizione dei colleghi turistipercaso per eventuali dettagli, mentre ringraziamo e salutiamo chi ha avuto la pazienza di seguirci in questa descrizione !



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche