Austria on the road

Siamo in sette: due coppie sessantenni e noi, coppia giovane con una bambina di sei anni, tutti su un'auto a sette posti che ci ha permesso di fare un viaggio itinerante e di non fermarci alle sole Vienna e Salisburgo. Inoltre avendo la macchina abbiamo scelto di alloggiare un po' fuori i centri abitati e dunque di risparmiare. Sabato 18: dopo...
Scritto da: profpalmy
austria on the road
Partenza il: 18/08/2007
Ritorno il: 25/08/2007
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Siamo in sette: due coppie sessantenni e noi, coppia giovane con una bambina di sei anni, tutti su un’auto a sette posti che ci ha permesso di fare un viaggio itinerante e di non fermarci alle sole Vienna e Salisburgo. Inoltre avendo la macchina abbiamo scelto di alloggiare un po’ fuori i centri abitati e dunque di risparmiare.

Sabato 18: dopo una fila sull’autostrada del Brennero che ci ha fatto saltare la tappa a Innsbruck, arriviamo nei dintorni di Salisburgo, ad Hallein, presso la Pension Sommerauer (doppia a 47 euro, colazione inclusa e piscina coperta in mezzo al prato attrezzato con giochi per bambini: consigliatissima!). Il paesino è noto per la sua posizione nell’antico commercio del sale e per avere dato i natali a Gruber, compositore della famosa Stille Nacht (Astro del Ciel). Dopo una breve passeggiata lungo il fiume, mangiamo in paese presso il ristorante “Verona”, l’unico aperto e tutto sommato abbastanza buono (insalatone a 7 euro, margherita a 5).

Domenica 19: parcheggiamo presso l’Hypogarage di Salisburgo, gratuito perché domenica. Il gruppo si divide: gli “anziani” prendono l’ascensore per la Fortezza del Monchsberg, noi preferiamo il sentiero a piedi che prima ci porta al monastero benedettino di Nonnberg. Ci rincontriamo alla Fortezza che visitiamo con l’aiuto di un’utile audioguida. Mangiamo lassù, nel ristorante sulla terrazza, ma non ci troviamo bene se non per il panorama. Il servizio è scadente (ci portano le bevande ma non i bicchieri e le posate le abbiamo chieste più volte!) e la margherita, per fare un esempio, è 7, 90 euro. Dopo visitiamo il Duomo, la Franziskanerkirche e St. Peter. Poi… Alluvione: ci ripariamo nella galleria dove ha sede Furst, la pasticceria in cui sono state inventate le famose palle di Mozart. Miracolosamente raggiungiamo l’auto e torniamo ad Hallein, dove mangiamo al Gasthof Stadkrug, Bayhamerplatz 10… Buonissimo! Lunedì 20: da oggi decidiamo di comprare l’occorrente per i panini del pranzo al supermercato. Aburgo incontrimo una certa difficoltà per il parcheggio, che è limitato a tre ore, così ricorriamo ad un privato, 1 euro l’ora). Visitiamo la casa natale di Mozart e la Gettreidegasse, famosa via delle insegne. Al ritorno passiamo per un graziosissimo cimitero, il Peters Friedhof (la Routard dice che è imperdibile e come al solito dice la verità). Accanto c’è anche il più antico panificio di salisburgo. Abbiamo fatto anche una capatina al negozio Christmas in Salzburg, quattro piani tutti dedicati alle decorazioni natalizie. Di fronte Easther, con le uova decorate in tutte le fogge. Non mancate neanche l’Alte Apotheke di Alter Markt, splendida farmacia.

Di pomeriggio magnifico giro in macchina per la strada dei laghi del Salzkammergut, con sosta a Bad Ischl per la visita della Kaiservilla (residenza estiva di Francesco Giuseppe e consorte) e cena ad Hallstatt, paesino sul lago non a caso patrimonio dell’Unesco. Il posto è imperdibile, forse la cosa più bella che ho visto in tutto il viaggio. Cena dietro la piazza principale.

Martedì 21: ci si sposta vicino Vienna. La tappa si fa a Melk, abbazia barocca. Deviamo per il santuario mariano di Mariazell, dove il Papa andrà il prossimo 8 settembre. Assaggiate la Mariazelle torte, è squisita, quasi quanto la sacher. Di sera dormiamo a Mayerling, presso la Pensione Itzinger (44 euro la doppia, sempre colazione inclusa). L’accolgienza è affettuosa, mangiamo ad Alland presso il Gasthof Kraner (niente di che).

Mercoledì 22: visita la castello di Schonbrunn con il biglietto Sissi che ci permette l’ingresso anche all’Hofburg e al Museo Sissi oltre che al museo delle argenterie e del mobilio di corte. Breve passeggiata intorno allo Stephansdom.

Cena a Dobling, presso un heuriger tradizionale, quello in cui Beethoven era cliente fisso, il Mayer am Pfarrplatz (simpatico perché si può scegliere anche al buffet). L’unica accortezza da avere è non farsi portare l’acqua con soda perchè la fanno pagare 4 euro ed è semplice acqua del rubinetto un po’ frizzante! Giovedì 23: prosegue il giro di Vienna con la visita all’Oberes Belvedere (bellissima galleria di pittura con il Bacio di Klimt), pranzo al parco in una zona delimitata per i bambini che sembrava una villa privata solo per noi. Di pomeriggio il gruppo si divide nuovamente: dopo la visita al Pummerin (torre del Duomo da cui si gode di una splendida visita sulla città e sul tetto della chiesa), i senior vanno in pasticceria e gli junior partono per un giro a piedi: Domgasse con sosta alla pasticceria Digas (assaggiate l’ice coffee…), Karntengasse, Annagasse, Scholanternegasse alla ricerca della Vienna più romantica e pittoresca. In serata spostamento al Prater, che devo dire non mi ha appassionato. La bimba ha fatto però un giro in una giostra di cavalli veri. Cena all’heuriger Zimmermann, sempre a Dobling. Buonissimo, il migliore finora.

Venerdì 24. Partiamo da Mayerling per dirigerci a sud e riavvicinarci all’Italia. Sostiamo a Graz, dove passeggiamo per il delizioso centro storico. Pranzo nell’immancabile parco con giochi per bambini. Ripartiamo per la Carinzia e arrviamo nel pomeriggio a Friesach, paese unico in Europa per il fossato medievale originale ancora pieno d’acqua. La parte giovane del gruppo si avventura per i 366 scalini che conducono alla rovina romanica che sovrasta il paesino, la Petersberg. La pensione è la Zum Goldenen Anker, dove però non ceniamo per l’atmosfera fumosa del ristorante. Optiamo per il Friesachof, dove la cena si conclude con una fettona di strudel con panna. Passeggiata serale al fossato.

Sabato 25: prima di lasciare l’Austria visitiamo la cattedrale di Gurk, meta del Pellegrinaggio di Hemma, santa medievale che dopo una serie di disgrazie familiari si dedicò a costruire chiese nella zona, che per questo è detta ancora oggi Hemma-land.

Note: indispensabile la Guida Routard (come sa chi ha già letto il mio racconto su Parigi, “Parigi per tutti i gusti”) e in questo caso il navigatore satellitare che ci ha permesso gli spostamenti interni.

Negativo al massimo il fatto che quasi mai si può pagare con carta di credito, ma solo in contanti. Sembra di essere ancora sotto l’Impero asburgico, da questo punto di vista. Altro fatto inquietante la quasi assoluta ignoranza della lingua inglese. Ma a parte questi due appunti, è un viaggio bellissimo che fa comprendere meglio la storia d’Europa e che delizia con i verdi prati e gli innumerevoli scorci paesaggistici.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche