Tasmania

MELBOURNE E TASMANIA 28/12/2001 12/01/2002Premettendo che viaggiare in un paese con gente del posto è tutta un’altra emozione e visione dell’insieme,ecco il nostro viaggio,della mia mamma e mio,a Melbourne e dintorni e in Tasmania durante queste vacanze natalizie.C’è da dire che non siamo state fortunate col tempo…ci...
Scritto da: Alessia Scrocco
tasmania
Partenza il: 28/12/2001
Ritorno il: 12/01/2001
Viaggiatori: in coppia
MELBOURNE E TASMANIA 28/12/2001 12/01/2002

Premettendo che viaggiare in un paese con gente del posto è tutta un’altra emozione e visione dell’insieme,ecco il nostro viaggio,della mia mamma e mio,a Melbourne e dintorni e in Tasmania durante queste vacanze natalizie.C’è da dire che non siamo state fortunate col tempo…ci continuavano a dire:”E’ da 140 anni che non abbiamo un’estete così fredda e nuvolosa!” ma il paesaggio e l’accoglienza hanno vinto su tutto.

28/12/01 Partenze. Volo Venezia-Vienna-Kuala Lumpur-Melbourne…per chi non fuma,come me,tutto liscio:gli altri,compresa la mia mamma,sono stati rimproverati perché nascosti dietro un finto albero nello splendido aeroporto di Kuala Lumpur,così moderno da possedere un’unica stanzetta per i “peccatori-fumatori” situata però alla parte opposta delle rotaie dal gate dove ci dovevamo imbarcare 15 minuti più tardi.

Dal 29/12/01 Melbourne ci accoglie con un sole ed una temperatura estiva che ci rallegra pur stremate dal lungo viaggio. La città, se non per veloci passaggi con la macchina,quasi non la visitiamo perché il giorno dopo già ci trasferiamo a Flinders, un’ora di macchina a est , lungo un paesaggio collinoso pieno di vigneti e veniamo anche sorpresi dalla vista ,in un prato,di un gruppo di una quindicina di wallabys, i cugini piccoli dei canguri come welcome nella loro terra.

Tra passeggiate sulla spiaggia e pranzi accompagnati da squisiti vini che non hanno nulla da invidiare ai nostri più corposi rossi, passiamo magicamente tre giorni.

Suggerimento per un aperitivo: oyster shooters..Alias Bloody Mary in un bicchierino piccolo con nascosta un’ostrica, da bere tutto d’un fiato! Spiagge incontaminate con scogli affioranti con forme geometriche livellate dal mare e dal vento degne del più esperto degli scultori, aironi cinerini che si fanno cullare dalle onde,ormai calme, del mare al tramonto…un paesaggio così naturale e immenso che solo in posti così estesi si può ancora trovare… 03/01/2002 Anno nuovo e paese nuovo…un aereo della Quantas ci porta a Hobart,capitale della Tasmania…che emozione…siamo al 40° parallelo sud che,al nord,corrisponde più o meno a dove c’è Roma…pensare quanti paesi ci sono sopra Roma e il nulla che c’è sotto la Tasmania, solo l’Antartica al 60° parallelo! Ecco il motivo del freschetto serale e del continuo fastidioso vento! Anche a Hobart siamo ospiti da amici del posto che ci fanno gustare le prelibatezze del loro paese portandoci ad una specie di fiera “The Taste of Tasmania” sagra che alla fine,tra bancarelle di cucina cinese giapponese e la nostra solita pizza,di tipico offre solo grandi degustazioni di frutti di bosco e vini …ahinoi,riparlo degli squisiti vini australiani ma ne vale veramente la pena…parola di veneta e buon gustaia! In centro ad Hobart si respira aria marina con le sue barche a vela nel porticciolo; purtroppo quelle che avevano partecipato alla famosa regata Sydney Hobart sono già partite; ci sono poi imbarcazioni per esplorare l’Antartica con foto di pinguini per invogliare la gente. Il Salamanca Place è pieno di negozietti trappola per i turisti: la famosa lana della Tasmania la troviamo solo in manifatture fuori moda quindi il maglione della nonna lo lasciamo lì dov’è.In compenso veniamo conquistate da oggetti di ogni tipo di legno, il famoso Huon Pine di colore chiaro che qui non esiste, il Blakwood,specie di rovere e il sassafrass.

04/01/02 Partenza in macchina…attenzione alla guida a sinistra…direzione Strahan ad ovest della Tasmania.Percorriamo la Highway Lyell che di autostrada ha solo il nome: una strada che attraversa aree selvagge tra montagne e foreste, un verde senza paragoni con cascate copiose e alberi millenari. Durante il tragitto l’esigenza di un caffè ci fa fermare in un posticino “in the middle of nowhere” con un tipico caffè all’inglese,le torte della nonna e la squisita apple pie.

Riprendiamo la rotta con sosta per pic-nic al parco del lago St.Clair dove il paesaggio si è completamente trasformato in piena montagna, anche per il clima! Foresta con eucalipti che loro chiamano Gum Tree,tutto organizzato con Information Centre a lato del lago con in vendida tra le altre meravigliosi peluche di animali dell’isola. Non manca un wallaby incurante della presenza dei turisti che,pacifico,aiutato dalle zampette e appoggiato alla grossa coda ,si sta mangiando delle bacche trovate per terra! Strahan,sulle sponde del Macquarie Harbor, paesino di pescatori da pochi anni con attività turistiche , turismo che per fortuna non ne ha rovinato l’atmosfera e la vegetazione: gli alberghetti sono tutti a dimensione umana,con poche stanze ma accoglienti e molti sono i posti per il campeggio degli australiani in villeggiatura amanti delle belle camminate.

05/01/02 Passeggiata di 7 km tra colline,laguna interna e vegetazione alquanto arida con un lieve timore di incontrare una dei tanti animali pericolosi citati nel dettagliatissimo libro di Bill Bryson “Down Under”.Arriviamo ad Ocean Beach,una distesa di sabbia bianca lunga 10 km senza nessun intervento umano a rovinarne la bellezza indigena.Il bianco della spiaggia è a volte interrotto,sul bagno asciuga da enormi alghe marine con foglie spesse ¾ cm e radici di diametro di 10 cm :sembrano delle piante giganti e non si capisce da dove e come si stacchino…che giardino marino ci sarà lì sotto…la temperatura dell’acqua e le onde adatte ai surfisti più esperti sicuramente non ci invoglia ad andare a scoprire questo paradiso marino! Il pomeriggio è interamente dedicato ad un giro con un barcone che partendo dal porticciolo di Strahan ci porta lungo il fiume Gordon in un canyon di ricchissima vegetazione; facciamo anche una sosta per scendere e passeggiare dentro la rain forest attorniati da felci giganti,eucalipti e alberi che qui non potrebbero mai esistere. Sosta finale del tour,l’isola Sarah un tempo bagno penale e “orgoglio”dei locali come pezzo di storia da raccontare. Il ritorno col sole,la scia della barca in mezzo ad un’immensità di variazioni di verde viene completato con un buon vino e uno squisito salmone. Ma la serata non è finita..Uno splendido spettacolo,solo in questo periodo dell’anno ci tiene al freddo della sera ad Ocean Beac: l’arrivo di migliaia di uccelli shaerwaters,un po’ più grandi dei nostri banali piccioni ma con una splendida storia da raccontare…in questo periodo dell’anno,covano le uova dei loro piccoli a turno mentre l’altro durante il giorno va a procacciarsi il cibo.La sera si ritrovano in una buca sulla duna della spiaggia,dove ci sono le uova dei loro piccoli;la zona è meticolosamente delimitata da reti e un ranger illumina l’arrivo di migliaia di questi uccelli e le loro buche…uno spettacolo unico! 06/01/02 Lasciamo Strahan non possiamo non avventurarci sulle dune di Ocean Beach con una macchinetta 8×8 (purtroppo le moto 4×4 erano esaurite) e un ragazzetto alla guida che si diverte inerpicandosi sulle dune più ripide per poi farci scendere in velocità tipo montagne russe naturali. In questo paesaggio a volte lunare a volte da oasi con pochi ciuffetti di verde e il mare in lontananza. Un’avventura per grandi e per piccini! E ancora in macchina per raggiungere il parco nazionale di Cradle Mountain, parte della regione della Tasmania dichiarata patrimonio dell’umanità. Il parco racchiude fiumi,cascate,lagni,la più alta vetta della Tasmania,il Mt.Ossa. Alloggiamo in mezzo alla foresta in un lodge poco distante dal lago. Si possono anche fare gite in piccoli aerei sorvolando il parco ma per il tempo,sempre poco clemente,preferiamo arrischiarci a fare una passeggiate intorno al lago Dove in un sentiero benissimo delimitato da assi di legno,ponticelli, cartelli sotto gli alberi più rari e sconosciuti. Devo ammettere che come segnaletiche,organizzazioni e centri informativi gli Australiani non hanno nulla da invidiare agli americani.

7/01/02 Una delle cose più emozionanti di tutto il viaggio è stata la visita del parco Mole Creek: finalmente conosciamo il famoso “Tasmanian Devil” dei cartoni animati che nulla ha in comune col fumetto…un animalino nero con le orecchie rossastre,piccolo,forse con una grande bocca ma che a noi non mostra. Poi ci sono gli splendidi Koala sempre addormentati sul loro ramo di eucalipto…si svegliano solo quando il guardiano del parco porta loro freschi rami dell’unica specie di eucalipti che mangiano,e ne possono mangiare anche un chilo al giorno! Incontro ravvicinato anche con i canguri che scopriamo amano molto essere accarezzati specialmente sul didietro…quante foto e che emozione! E ceh dire del wombat (vombato in Italiano ma chi lo conosce qui?)un misto tra orsacchiotto,cinghiale e cucciolo di cane…che dolcezza! Gli ultimi giorni in Tasmania li trascorriamo a est dell’isola,nella Freycinet Peninsula,altro parco nazionale,altra splendida vegetazione unita,da questa parte,ad un mare caraibico con una sabbia ancora più fine delle precedenti. Altre passeggiate immersi nella vegetazione,una splendida,incantevole Wineglass Bay, Bluestone bay, Honeymoon bay. L’ambiente è selvaggio e le spiagge incantevolicome la Nine Miles Beach, una distesa si sabbia chiara su un mare trasparente che bagna la sottile lingua di terra che collega Freycinet alla terraferma. Da questo punto in poi le spiagge sembrano non finire mai, con dune di sabbia,baie profonde e penisole rocciose che si spingono per chilometri nell’oceano dall’acqua cristallina. Alla fine riusciamo anche a fare un bagno…ma che fredda l’acqua…giusto un toccio per dire che lo abbiamo fatto!!!! Ritorno a Hobart,alla città e ritorno a Melbourne e a casa…che splendido viaggio…tante ore in aereo ma ne valgono tutte la pena!!



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