Sogno australiano

Fly & drive in un continente meraviglioso
Scritto da: gabriel
sogno australiano
Partenza il: 25/01/2014
Ritorno il: 09/02/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €

Sabato 25 Gennaio

Partiti da Roma Fiumicino alle 14.40 con Emirates. L’aereo è molto confortevole ma non funzionano i nostri display. Alla fine per farsi perdonare ci hanno offerto da bere nella lounge bar di prima classe: dai… meglio che niente! Scalo a Dubai e partenza per Adelaide due ore e mezza dopo.

Domenica 26 Gennaio

Arrivati ad Adelaide nei tempi previsti dopo un lungo ma confortevole volo, sbrigate le formalità di rito, usciamo finalmente all’aria aperta! Vediamo subito in lontananza una fila di persone… eh sì, sono proprio i nostri compagni di viaggio che aspettano il taxi! Il problema e’ che arriva un taxi piu’ o meno ogni 5 minuti e noi abbiamo davanti almeno 60 persone! Piano piano arriva il nostro turno e dopo poco più di 5 minuti arriviamo al breakfree hotel. La stanza e’ molto carina, spaziosa, pulita, con cucina e frigobar molto fornito: non mancava pasta Barilla e pomodoro! Siamo scesi a fare un giretto al mc donald’s vicino all’hotel dove c’e’ il collegamento wifi gratuito. Tornati in camera ci siamo fatti una doccia e abbiamo preparato le valigie per il giorno seguente. Domani partiamo per kangaroo island e volando con un aereo molto piccolo, il peso max di ogni valigia e’ di 15kg quindi dobbiamo riequilibrare i pesi e lasciare una delle 3 valigie in hotel.

Lunedi 27 Gennaio: Kangaroo Island

Sveglia alle 6.30, colazione veloce al Mc Donald’s della sera precedente e con un taxi arriviamo in aeroporto. Nell’attesa ci prendiamo un caffè da Hudson coffee e facciamo un giretto per negozi. Dopo poco piu’ di mezzora di volo siamo a kangaroo island. Prendiamo la macchina prenotata alla hertz (in realtà ce ne consegnano una di categoria superiore e compresa di navigatore) e partiamo alla scoperta dell’isola. In un attimo ci abituamo alla guida a sinistra, forse perché non c’e’ traffico e ci buttiamo sulla strada asfaltata che da Kingscote porta al Flinders Chase N.P. La prima tappa e’ a Seal Bay per vedere la colonia di leoni marini in una della spiagge più belle dell’isola. La seconda sosta l’abbiamo fatta a Little Sahara una zona di dune molto alte che arrivano fino al mare: noi abbiamo camminato sulle dune solo una mezz’oretta visto che era quasi l’una e la temperatura sfiorava i 40 gradi. Sosta pranzo a Vivonette Bay dove c’è un famoso spaccio che cucina degli hamburger buonissimi (il nostro di agnello per 15 AUS era supremo). Ripresa la strada principale ci siamo diretti nell’incantevole spiaggia di Hanson Bay, una baia naturale a mezzalunana bellissima con un mare azzurro da favola. Altra tappa al Hanson Bay Sancutary per avvistare i Koala. Noi ne abbiamo visti diversi arrampicati sugli alberi di eucalipto (si cibano esclusivamente dello loro foglie) in perenne letargo ma molto buffi e teneri. Alla fine siamo arrivati al Flinders Chase N.P.: al visit center abbiamo fatto il biglietto giornaliero e ci siamo diretti a Cape du Couedic per ammirare l’Admirals Arch e la colonia di ontarie della Nuva Zelanda, prima pero’ abbiamo fatto una deviazione per ammirare Remarkable Rocks, una formazione granitica modellata dal mare e dai venti spettacolare. Il paesaggio del parco e’ mozzafiato e ricorda molto la costa sarda. Intorno alle 18.30 siamo arrivati al nostro Resort il Kangaroo Island Wilderness Retreat, carino e pulito, con le camere che si affacciano sul giardino interno. Abbiamo cenato al ristorante del Resort (non ci sono alternative) come al solito prezzi cari e qualità media. Dopo cena nel giardino del Resort e’ arrivata una famiglia di Wallaby.

Martedi 28 Gennaio: Kangaroo Island

Dopo aver fatto colazione i hotel ci siamo diretti a Vivonne Bay, poi a Emu Bay, all’American River, nota per i suoi cigni neri e Penneshaw. Raggiungiamo, infine, Kingscote, famosa per i suoi pellicani che si trovano proprio di fronte al posto dove pernotteremo, l’Aurora Ozone Hotel. Scendiamo in spiaggia per fare qualche foto ai pellicani e poi facciamo il check in in attesa delle 17. A quell’ora infatti ad un passo dall’hotel c’e’ un signore che per 5$ a testa mostra lo spettacolo della “cena dei pellicani”! Dopo una doccia veloce, andiamo a cena in un locale consigliato dalla lonely planet e molto quotato anche su tripadvaisor “fresh seafoods”: prendiamo due hamburger di gamberi, patatine e coca cola. Tutto all’altezza dei commenti che avevamo letto. Non c’è molto da fare qui a Kingscote: i negozi chiudono tutti alle 17.30 e i pochi ristoranti che ci sono alle 21.00 quindi dopo cena ne approfittiamo per un po’ di relax.

Mercoledì 29 gennaio: Kangaroo Island, Adelaide, Melbourne

Stamani decidiano di fare colazione in albergo: colazione continentale al modico prezzo di 15 Aud a testa (bella la vista sul tratto di mare che separa l’isola all’Australia). Prima di riconsegnare la macchina in aeroporto facciamo un giro lungo la costa a nord di Kingscote che una volta lasciato il litorale si inoltra in una zona coltivata a vigneto. L’aereo per Adelaide è in perfetto orario e prima di mezzogiorno siamo già in albergo, consegnamo i bagagli e visto che abbiamo un paio di ore libere prima del volo per Melbourne decidiamo di esplorare Adelaide. Ci basta fare un paio di isolati per capire che la città non ha niente da offrire ai turisti e per consolarci andiamo al Central Market dove pranziamo cinese in una food court. Il volo per Melbourne è in perfetto orario e prima delle 18 siamo al nostro albergo il Travelodge Southgate di fianco all’Eureka Tower a due passi dal centro di Melbourne. Per cena decidiamo di affidarci al caso e passeggiando per il centro ci imbattiamo in Hardware La, una strada stretta e piena di ristorantini: scegliamo un messicamo Los Amigos e ci troviamo bene (empanadas di carne e nachos) con un bicchiere di sangria ed una birra Corona per 55 Aus. Torniamo verso l’Hotel ammirando dalla passarella sul fiume Yarra lo Skiline della città.

Giovedì 30 gennaio: Great Ocean Road

Oggi abbiamo l’escursione prenotata in Italia con l’agenzia Go West alla Great Ocean Road. Il bus arriva puntuale alle 8 davanti al nostro albergo. Dave che sarà l’autista-guida dell’escursione ci consegna l’I-Pod con la traduzione in Italiano di tutti i punti di interesse che toccherà il Tour. Il mezzo di trasporto è un pulmino da una ventina di posti con wifi compreso nel costo. L’escursione e’ così organizzata: ci sono una serie di fermate per vedere il paesaggio dela costa da più punti, per la colazione e per il pranzo, per vedere i Koala e per INA mini escursione nella Rainforest. Alle 15.45 arriviamo ai Dodici Apostoli (la parte più spettacolare dell’intero tour). I faraglioni che si stagliano sull’oceano impetuoso lasciano senza fiato. Da li facciamo ancora un paio di fermate e poi rientro a Melbourne, con brevissima sosta per cena. Rientro in albergo alle 21.15. Lasciamo le nostre cose in camera e ci tuffiamo nella Melbourne notturna. Il lungo fiume è stracolmo di persone (come tutti locali che lo fronteggiano) che passeggiano o che guardano gli innumerevoli esibizioni degli artisti di strada. Arriviamo vicino al Casinò Crowe dove è stata allestita una grande area con stand e spettacoli tutto cinese: infatti alla mezzanotte è il capodanno cinese si entra nell’anno del cavallo. Un salto per mangiare qualcosa da Mc Donald’s (soprattutto per sfruttare il collegamento wifi free) e poi in camera.

Venerdì 31 gennaio: Melbourne

Oggi intera giornata dedicata alla scoperta di Melbourne. Facciamo colazione in camera (per risparmiare qualcosa abbiamo comprato un po di cose ad un 7eleven) e poi ci dirigiamo alla biblioteca di stato da dove alle 10.30 parte la visita guidata free alla città. La guida ci attende sotto la statua di Raymond Barry con la classica maglietta verde di riconoscimento. Il tour dura ben tre ore e ci fa conoscere le principali attrazioni del centro città: Carlton Gardens, il Parlamento dello stato di Victoria, le strade dello shopping, le street art ecc. Si conclude su una terrazza a Southgate sotto la torre Eureka. A questo punto decidiamo di pranzare da Cookie uno dei ristoranti che ci ha segnalato una ragazza che vive Melbourne e che abbiamo conosciuto nel volo da Roma a Dubai. Dopo pranzo prendiamo il tram bordeaux della Circle Line n.35 (quello gratis) e ci facciamo l’intero percorso circolare attorno alla città. Per cena, sempre su consiglio della ragazza dell’aereo, andiamo a Fitzroy. Il quartiere è carino con casette basse e qualche palazzone di case popolari, ben curato. Sono le 18 ed i negozi e gli studi di arte sono ovviamente chiusi, ma i bar ed i pub sono strapieni di gente locale che beve e chiacchera con amici spizzicando qualcosa. Mangiamo un buonissimo canguro al pepe al Pub dell’Hotel Napier (in questa zona un’istituzione) 65 aus con due birre. Torniamo a piedi fino a Carlton Garden poi prendiamo il tram 35 e rientramo in centro. Essendo la nostra ultima sera a Melbourne decidiamo di fare una passeggiata lungo fiume compreso gli stand asiatici del capodanno cinese, per poi andarci a bere qualcosa al The Lui Bar al 55imo piano del complesso Rialto in Collins Street: ma purtroppo il servizio di selezione dell’esclusivo locale non apprezza un granché il mio di scarpe New Balnce e non mi fa entrare. Torniamo indietro godendoci il lungo fiume e lo Skiline della città prima di andare a dormire.

Sabato 1 Febbraio: Alice Springs

Stamani abbiamo il volo per Alice Springs (volo Quantas) arrivo ore 11 locali. Ritiriamo dalla Hearz la nostra auto prenotata dall’Italia, una Toyota Prado con cambio automatico. Ci dirigiamo subito nel centro di Alice Springs per fare provviste ad un Supermercato. La città è ordinata e pulita. Lungo le strade e soprattutto nelle zone a verde notiamo degli aborigeni che vagano senza una meta. Ci mangiamo al volo un tramezzino e andiamo subito a cercare la School of the air: un progetto di j.flynn nato nel 1951 e ancora oggi attivo nato con l’obiettivo di garantire l’istruzione elementare e media ai bambini che abitano in fattorie, stazioni di polizia o parchi nazionali che distano più di 50 km dalla scuola più vicina. La volontà è anche quella di favorire l’integrazione dei bambini aborigeni che spesso hanno difficoltà con la lingua inglese. Nato con la radio frequenza come strumento di comunicazione tra alunni e insegnanti, oggi si avvale del collegamento tramite internet. Tutti i bambini sono dotati degli strumenti e materiali didattici necessari a garantire un’istruzione paritaria a quella della scuola tradizionale. I bambini e le loro famiglie si ritrovano 3 volte l’anno a raduni sportivi ad Alice Springs durante i quali possono conoscere gli insegnanti e sperimentare, spesso per la prima volta, il contatto con altri bambini. Durante la visita ci mostrano un video di presentazione, l’aula dalla quale vengono trasmesse le lezioni e una piantina che mostra la dislocazione dei vari studenti dell’outback. L’entrata costa 6 aud. Dopo ci dirigiamo alla Vecchia Stazione del Telegrafo che si trova a due minuti di strada. L’ingresso costa 9 dollari a persona ed ammette al vecchio complesso del telegrafo con annessa stazione postale e locali ad uso della famiglia del capo stazione. Da qua si dipartono una serie di percorsi nel bush dell’outback, ma fa un caldo infernale, non è il caso di provare. A questo punto rientriamo in città ed andiamo a vedere il museo dei Royal Flying Doctors Society con annessa proziione di filmino e visita al museo per 12 aud a testa. La RFDS è l’organizzazione di intervento medico nelle regioni più remote dell’outback australiano ed opera in servizio con piccoli aerei dotati di tutte le attrezzature mediche. Anche questa organizzazione è stata fondata da J. Flynn nel lontano 1931 ed è tuttora in servizio. Ultima tappa al Desert Park poco fuori città costo d’ingresso alla modica cifra di 25 aud a testa! All’ingresso vedendoci senza cappello ci danno un ombrello da usare durante il percorso. Il parco è molto bello con sentieri ben segnalati e numerose pensiline con acqua fresca per ristorarsi: al suo interno sono state ricostrute tutte le zone dell’outback: dal deserto al bush con decine di uccelli in ampie voliere. In un area dedicata finalmente vediamo i canguri. Dal parco ci dirigiamo al nostro albergo il Doubletree Hilton: molto bello con una camera con vista sui monti. Per cena decidiamo di andare al Mc Donald’s in città cosi possiamo sfruttare la connessione gratuita.

Monti. Per cena decidiamo di andare al Mc Donald’s in città cosi possiamo sfruttare la connessione gratuita.

Domenica 2 Febbraio: Kings Canyon

Oggi percorreremo il tratto di strada che da Alice Springs porta a Kings Canyon: sono circa 350 km di cui 170 su sterrato. Partiamo dal nostro albergo alle 8.30 ed imbocchiamo la Larapinta Drive e davanti a noi si aprono la vastità dell’outback: montagne ai lati della strada a mo di guardiani, la terra rossa del deserto con qualche arbusto verde non più alto di un metro e mezzo. Prima di arrivare al Glen Helen Gorge, dove è necessario fermarsi per prendere lo speciale permesso per attraversare i territori aborigeni, ci siamo fermati a Simposon Gap, Standley Cashm e Ormiston Gorge sulla Namatjra Drive. Pochi chilometri dopo Glen Helen Gorge inizia lo sterrato di Mereenie Loop Road. Il tratto di strada è transitabile senza alcuna difficoltà e per chi come me avesse già fatto la Namibia gli sembrerà una passeggiata. Il paesaggio è bello ma un po monotono: qua domina la terra rossa del deserto e la vegetazione è ridotta al minimo. In una zona recintata vediamo dei cammelli al pascolo; poco lontano ci sono anche dei puledri in libertà. Arriviamo al nostro resort il Kings Canyon Resort alle 17, 30. Sistemiamo i bagagli e poi nell’attesa del tramonto ci facciamo un giro per il resort. Il tramonto delude un po (un po di foschia impedisce al sole si incendiario le rocce del Canyon) e decidiamo di andare a cena nel ristorante. Ceniamo con filetto e carpaccio di canguro e due birre per circa 70 aud: in Australia e’ tutto carissimo ed in queste zone remote ancor di più.

Lunedì 3 Febbraio: Ayers Rock (Uluru).

Sveglia presto per essere al Kings Canyon attorno alle 8 Scegliamo il trail breve (un’ora tra andata e ritorno), da dove si può ammirare quanto ha scavato il fiume nella montagna di arenaria rossa. Ci fermiamo a bere qualcosa al Kings Creek e poi via verso il mito australiano per eccellenza Ayers Rock (Uluru per gli aborigeni). Arriviamo alle 15.00. Facciamo il check in al nostro albergo Outback Pionner e poi andiamo a Visitor Center dove su dei pannelli con audioguida in italiano e 2 aud prendiamo delle importanti informazioni sulla storia, sulla flora e sulla fauna e sugli abitanti del posto. Alle 17,00 entriamo nel parco nationale, 25 aud ma il pass vale per tre giorni e dopo pochi minuti siamo a scattare centinaia di foto al monolite più grande e più famoso del pianeta. Facciamo una breve passeggiata attorno alla roccia, ma un forte vento ci fa desistere: il tempo sta cambiando e le nuvole grandi e nere sopra di noi non fanno presagire niente di buono. Ci dirigiamo al parcheggio per il tramonto ma non siamo fortunati, il sole è velato da delle minacciose nubi, che impediscono al monolite di prendere il classico color rosso che vediamo nelle cartoline. Aspettiamo nella speranza che il tempo cambi, ma ci vorrebbe un miracolo, infatti appena rientrati al resort inizia un temporale torrenziale (proprio vero nel deserto piove eccome!). Ceniamo al takeway del resort prendendo un wrap di canguro ed un cheeseburger con una birra 25,00 aus, tutto veramente ottimo. Mentre rientramo in camera l’intensità della pioggia aumenta: speriamo bene per domani visto che abbiamo in programma di ammirare l’alba a Ayers Rock!

Martedi 4 Febbraio: Ayers Rock – Sydney

Sveglia alle 5,00 per ammirare l’alba ad Uluru. Esco dalla camera, ha smesso di piovere, ma il cielo è stellato solo per una parte: cerchiamo di essere ottimisti. Arriviamo al punto per l’osservazione del Sunrise ma una nuvola grigia oscura la zona dove sorge il sole, quindi niente colorazione del monolite! Consoliamoci non piove più. A tutta velocità andiamo a Kuta Tjuta (Monti Olgas) una formazione rocciasa composta da una serie di colline con forme rotondeggianti che si trovano a 44 Km da Uluru. È uno spettacolo altrettanto emozionante. Ma il tempo è tiranno: dobbiamo riconsegnare la stanza per poi prendere il volo per Sydney. Arriviamo a Sydney con un volo Jetstar alle 17.30 ed un taxi per 32 aud ci porta in albergo (Vibe Hotel). Fa freddo e il cielo è grigio. Il nostro albergo è in ottima posizione vicino ad Hyde Park e Chinatown. Sistemati i bagagli usciamo per cenare e scoprire Sydney. Ceniamo, su consiglio della immancabile Lonely Planet, al ristorante thawanese Din Tai Gung: ottimi i ravioli ed i noodles con ragù di maiale 50 aud. Appena finito ci dirigiamo verso Circular Quay, dove possiamo finalmente ammirare l’Opera House e l’Harbour Bridge. Sono le 21.30 fa un freddo cane e non c’è molta gente. Con un Taxi torniamo in hotel.

Mercoledì 5 Febbraio: Sydney

Oggi giornata dedicata alla zona di Circular Quay, con visita guidata all’Opera House, scoperta del quartiere The Rocks, escursione in battello nella baia ed infine passeggiata ai Royal Botanic Gardens. Nonostante il cielo nuvoloso ed una temperatura che non supera i 22 gradi, Sydney si rivela bellissima, piena di gente e sicura. Interessante la visita guidata all’Opera House. Per cena torniamo a The Rocks al locale Lowembrau Keller una birreria stile bavarese dove per 60 aud abbiamo mangiato gulash, brezel, ed un purè di patate con cipolla fritta da bere un’ottima birra. Rientriamo in albergo stanchissimi, come al solito ci fermiamo in Mc Donald’s per connetterci.

Giovedì 6 Febbraio: Sydney

Questa mattina prendiamo dal molo 3 il traghetto per Manly. Arriviamo verso le 11,00 la giornata non è un granché però non fa più freddo. Facciamo un giro per la strada principale poi andiamo sulla spiaggia che si affaccia sull’oceano. Ci sono grandi onde e decine di surfisti sono in acqua con la muta in attesa di prendere l’onda giusta. Nella parte a sud della spiaggia assistiamo alla scuola per surf dove dei bambini divisi per sesso imparano le prime nozioni di questa disciplina che lungo queste coste è proprio un modo di vivere! Decidiamo di fare una parte della Scenic Walk Drive un sentiero pedonale che si inoltra per qualche chilometro lungo la costa selvaggia fino al punto dove inizia la baia di Sydney: spettacolare. Ne facciamo una metà, poi presi dalla fame andiamo a cercare qualcosa da mangiare scegliendo fish e chips per 14 aud ad un Takeway lungomare. Mangiamo sulle panchine di fronte alla spiaggia. Rientrati a Sydney decidiamo di attraversare l’Harbour Bridge piedi. A metà della passeggiata finalmente il cielo si schiarisce permettondo al sole di uscire. Ultima tappa della giornata alla splendida Darling Harbour: una zona da poco sistemata con bar, ristoranti, centri commerciali, musei ecc. che si affacciano sulle acque placide della baia. Qua festeggiano San Valentino quindi tutta l’area è addobbata con cuori di ogni tipo, misurare colore. Andiamo all’Hard Rock e prendiamo le magliette promesse agli amici poi per finire la serata andiamo a cena ad un ristorante coreano Sydney Madang, vicino al nostro Hotel, anche questo ben consigliato dalla Lonely Planet dove prendiamo una zuppa ed il famoso grill coreano per due persone: con una birra piccola spendiamo 56,00 aud.

Venerdì 07 Febbraio: SYdney

Oggi c’è il sole di prima mattina, meno male, visto che abbiamo programmato di andare a Bondi Beach. Prima però passiamo dal Paddy Market a prendere i regalini di rito: è un posto molto conveniente perché hanno gli stessi oggetti dei negozi a prezzi bassissimi. Per arrivare a Bondi prendiamo per 40 aud a testa il Sydney tour and Bondi, sono quei pulmann rossi turistici con il piano di sopra open air, dove puoi salire e scendere quante volte uno vuole per le 24 ore di validità del biglietto. Arriviamo a Bondi Beach alle 12.00 la lunghissima spiaggia è piena di gente ed in mare sono in tanti a sfidare le onde con la tavola. Sfruttando uno sconto compreso nel biglietto del bus mangiamo qualcosa al Mc Donald’s poi ci mettiamo in spiaggia ad osservare un po di vera vita australiana: spiaggie, surf, sole e divertimento. Rientriamo a Sydney e approfittiamo del biglietto del bus per fare un giro in città. Per la nostra ultima cena a Sydney decidiamo di tornare a Darling Harbour. La baia è ancora più bella di ieri sera. Ci sono spettacoli, aree per la proiezione di film, stand ed artisti di strada che si esibiscono. Si festeggia febbraio mese dell’amore, d’altronde il prossimo venerdi e’ San Valentino. Ceniamo al Waterfront Grill e ordiniamo nachos e filetto di canguro con una pinta di birra ghiacciata ed un bicchiere di vino Aussie. Tutto buonissimo spesa 65 aud. Alle nove in punto esplodono i fuochi di artificio sulla baia: uno spettacolo nello spettacolo. Decidiamo di andare ad ammirare Sydney dall’alto dell’O Bar, un locale in Saint George Street al 47 piano di un grande centro direzionale: ma anche li non hanno apprezzato le mie New Balance ed una gentile cameriera ci ha chiesto di non entrare! Torniamo in albergo ma prima facciamo la solita sosta ad un Mc Donald’s prendendo un ice cream connettendosi su internet.

Sabato 8 Febbraio: Sydney

Ultimo giorno in Australia. Fatto il ceckaut e consegnate le valigie al deposito bagagli del Vibe Hotel ci dirigiamo al bellissimo Hyde Park dove visitiamo l’Azac Memorial, una costruzione dedicata ai caduti del New South Walles di tutte le guerre combattute. Nel sentimento Australiano è forte il ricordo della tragedia di Gallipoli consumatasi nella prima guerra mondiale: ogni 25 Aprile, giorno della battaglia è festa nazionale. Da li ci dirigiamo al Museo Barrak… la costruzione che per secoli fece centro di smistamento dei nuovi arrivati, angusta prigione, manicomio e tribunale. Bella e commovonte la visita al museo con l’audioguida in italiano che permette di comprendere l’importanza di questo luogo. Ci restano poche ore e vista la bella giornata torniamo all’Opera House. Mangiamo qualcosa al Opera Bar ad un tavolo affacciato sulla baia davanti a noi c’è Harbour Bridge: la vista e’ stupenda! Abbiamo ancora del tempo ed allora torniamo sull’Harbour Bridge e saliamo sul pilone orientale. La vista a 360 gradi è meravigliosa e la baia è ancora più bella da lassù. Rientriamo in albergo, prendiamo le valigie fermiamo un Taxi e arriviamo in aeroporto. Ci aspettano due voli per oltre 20 ore di volo. La vacanza e’ finita. Torniamo consapevoli di avere vissuto un’esperienza indimenticabile, in una terra meravigliosa.



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