Australia, outback 4×4

In un Paese bruciato dal sole... abbiamo visitato per la prima volta il deserto australiano nel 2008 pianificando tappe, percorsi e rifornimenti in un anno. Ma la terra rossa ci ha fatto innamorare di questo Paese ai confini del mondo
Scritto da: MandE
australia, outback 4x4
Partenza il: 31/07/2008
Ritorno il: 29/08/2008
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Dopo aver organizzato e sognato questo primo viaggio in Australia per un anno, finalmente lo abbiamo fatto e mettiamo a disposizione di tutti la nostra esperienza per far si che possa essere utile e da spunto per chi vuole affrontare un viaggio avventura in solitaria nel deserto Australiano.

Il viaggio è durato circa un mese. Voli e mezzi di trasporto sono stati prenotati dall’Italia in autonomia via internet. Mappe cartacee acquistate via internet ma per lo più il percorso è stato pianificato a computer e messe le tracce su un navigatore GPS.

1/2 AGOSTO: PERTH a COOLGARDIE

Km.520 c.a asfalto

Caravan park, 99 Beyly Street, 22 dollari

Arriviamo a Perth dopo un volo di quasi 19 ore, che ormai e’ pomeriggio inoltrato…ha appena piovuto e la temperatura e’ attorno ai 15 gradi… freddina. All’aereoporto ci fan passare attraverso la “Quarantena area”,dove tutto cio’ che porti con te da fuori Australia (per le cose specifiche c’e’ un modulo da compilare in aereo…e un sito a cui fare riferimento prima di partire) deve essere controllato e approvato per verificare che non sia stato contaminato prima di entrare nel Paese. Un simpatico tassista ci porta al nostro albergo….e ci ha chiede un po di cose sulla nostra avventura. Cavoli siamo in Australia…ma la pioggia, il buio, l’inglese e le patatine fritte la fanno piu’ assomigliare all’Irlanda.

Dopo una notte incerta, ripartiamo la mattina da Perth per andare a ritirare il nostro mezzo di trasporto….perdiamo parecchio tempo per le formalita’ di noleggio e per la spiegazione dell’utilizzo dello stesso. Scopriamo nostro malgrado che le strade che avevamo progettato di fare,non si possono percorrere, la ragazza ci dice che sono pericolose,impraticabili e che l’assicurazione non copre in caso di danni ecc….restiamo un po spaesati,e Marco inizia a dare i primi segni di incertezza, perche’ prenotado dall’Italia ci era stato assicurato che il percorso da noi scelto si sarebbe potuto fare senza particolari problemi. E’ quasi mezzogiorno quando dopo aver fatto una spesa veloce a Perth,partiamo con destinazione Kalgoorlie. La strada da percorrere e’ parecchia, tutta dritta ed asfaltata…il traffico man mano che ci spostiamo da Perth si fa sempre piu’ rado; passiamo per vari paesi dimenticati da dio e facciamo gasolio ad una pompa di benzina a Merredin e quando ormai si fa quasi buio,restiamo soli sulla lingua di asfalto grigia che ci porta a destinazione. E’ meglio non viaggiare mai con il buio, perche’ si corre il rischio di investire canguri che all’alba e al tramonto si avvicinano alla strada in cerca di cibo. Decidiamo di fermarci al paese prima della nostra destinazione,e troviamo un caravan park a Coolgardie (Caravan Park- 99 Beyly Street-22 dollari). L’ennesima citta’,se cosi’ si puo’ definire, fantasma. Oltre agli spazi immensi, qui il tempo sembra si sia fermato….sembra di essere nel farwest, e’ indescrivibile l’atmosfera che si respira. Le case e le persone sembrano appartenere ad un’altra epoca; le abitazioni povere ed essenziali, per lo piu’ fatte di lamiera e rialzate daterra sia per le piogge sia per gli animali e i rettili che in Australia fanno da padroni. Si e’ fatto buio e fa parecchio freddo, ci prepariamo una zuppa ai 5 cereali della Knorr portata dall’Italia, facciamo due passi ammirando il cielo che ci regala per la prima volta una distesa di stelle mai vista in vita nostra e ci chiudiamo nel nostro camper per prepararci alla notte. Accendiamo il pc per scaricare i dati della giornata…..ma il pc non riconosce piu’ il GPS….e qui Marco ha il crollo definitivo,si sente perso senza la tecnologia… ma non ci si puo’ fare nulla ora,fuori dal mondo senza uno straccio di segnale internet….cosi prepariamo il nostro letto di sacchi a pelo, non molto grande ma caldo e cerchiamo di riposare…..mentre fuori il silenzio e’ rotto solo dai versi degli animali.

3 AGOSTO: COOLGARDIE a LENORA

Km.400 c.a. asfalto e piste di sabbia

Camping Lenora 15 dollari

Gasolio 100 dollari

Il mattino ci accoglie con un sole splendido,ma con un aria gelida che taglia il viso. Marco e’ preoccupato per il GPS senza quello siamo un po persi perche’ li su ci sono le mappe di un anno di preparazione al viaggio…. e quindi non si sta per nulla godendo la splendida giornata. Io al contrario sono stranamente tranquilla, in fondo questa e’ l’Australia, la terra dell’essenzialita’ e sono certa che con tutte le mappe cartacee che abbiamo a dispos izione ce la caveremo lo stesso. Partiamo alla volta di Kalrgoorlie, e visto che e’ domenica,la citta’ e’ completamente chiusa, negozi,uffici del turismo…tutto chiuso, quindi non ci sono possibilita’ di risolvere il nostro problema. Facciamo colazione con uno splendido cappuccino e tre enormi fette di pane tostato e marmellata al Monti’s un locale dove gia alle 8 del mattino c’è odore di salsiccia affumicata e di maionese…Marco mangia poco,e’ nervoso, non e’ riuscito a risolvere il problema GPS, facciamo due passi a piedi, per vedere le…anzi La via principale della citta’,e poi ci dirigiamo al “Super Pit LookOut”, una enorme cava dalla quale si estrae l’oro. Lo spettacolo che si presenta in cima al sentiero e’ grandioso, e i camion da cava sembrano moscerini in confronto alla grandezza del buco Ripartiamo adottando un metodo tecnologico piu spartano, ma che fa rasserenare Marco….e come per magia, la deviazione per Menzis, ci porta finalmente su una pista di terra rossa battuta, facendoci dimenticare l’asfalto…e il prblema GPS.

Menzis e’ un altro paese (se cosi’ si puo’ definire un municipio, un camping e un distributore di benzina) dimenticato da Dio. Qui regna il silenzio, vuoi perche’ e’ domenica, vuoi perche’ gli abitanti sono forse un paio….ma se fosse mezzogiorno non mi stupirei di veder sbucar fuori due pistoleri pronti a sfidarsi a duello in mezzo alla strada come nei migliori film. Partiamo alla volta di “Lake Ballard”. Bellissimo, il camper fa un sacco di rumore…ma il guidare da soli immersi nel rosso della terra d’Australia non ha paragone. Lungo il percorso incontriamo parecchi canguri…purtroppo parecchi morti, uccisi dalle auto e camper di passaggio. Strada rossa, canguri e bufali ci accompagnano fino a questo lago salato immerso nella pianura australiana, caratterizzato dalle bizzarre statue di bronzo piantate sulla spiaggia. Scattiamo qualche foto, facciamo due passi e pranziamo, con tacchino a fette, philadelphia e pane….e poi ripartiamo alla volta di Leonora. Il viaggio per arrivare a Lenora e’ splendidio…solo noi e il nostro camper a rompere la magia di queste strade sterrate, rosse come il fuoco, immerse totalmente nella natura, attraversate da canguri rossi curiosi e mandrie di bufali e mucche liberi al pascolo. Arriviamo a Leonora che ancora c’e’ il sole…ci accorgiamo subito che e’ nuovamente un paese fantasma…che ricorda molto i racconti di Stephen King… tutto chiuso,non anima viva…tranne che al Caravan Park piuttosto affollato,ma tranquillissimo, uno dei migliori campeggi trovati nel nostro viaggio. Prendiamo posto nella nostra piazzola, mentre uno splendido tramonto ci fa compagnia…ci facciamo una doccia calda, perche’ quando il sole se ne va, arriva il freddo deciso; un risottino Knorr zafferano e funghi e ci godiamo una splendida stellata nel buio piu’ assoluto prima di chiuderci nel nostro camper sotto i sacchi a pelo caldi.

4 AGOSTO: LENORA a TJUKKAYRLA ROADHOUSE

Km.440 c.a. piste di sabbia

Camping 25 dollari Tjukkayrla

Gasolio 150 dollari

Foratura posteriore destra 55 dollari

Fusibile accendisigari 50 centesimi

Partiamo da Leonora con un sole splendido dopo aver fatto colazione alla cucnia comune del campeggio, attrezzata con bollitore e tostapane elettrico. Il camping ci e’ costato solo 15 dollari direi poco visto la doccia calda, la piazzola con la corrente e la cucina attrezzata.

Ci dirigiamo a Gwalia a fare qualche foto a questo posto sperduto nel mondo, un salto veloce al museo minerario… ma purtroppo e’chiuso, apre alle 10 e noi non abbiamo cosi tanto tempo. Partiamo in direzione Laverton,prendendo la vecchia via non asfaltata… Arriviamo a Laverton, pensando di trovare chissa’ cosa,ma impariamo presto che i paesi a queste latitudini sono molto essenziali. Ci fermiamo a fare gasolio, e all’ingreddo del distributore un cartello ci indica anche che le piste per Alice Springs e Worburton sono aperte. Facciamo una visita alla galleria d’arte della comunita’ aborigena, per vedere i famosi dipinti aborigeni e un veloce rifornimento di viveri al supermarket accanto. Laverton, come molti altri luoghi abitati che incontriamo, e’ frequentata per lo piu’ da aborigeni che vagano letteralmente per le strade senza far nulla. La condizione degli aborigeni in Australia e’ pari alla vita che fanno in Italia i barboni.

Gli aborigeni,vengono ormai considerati degli emarginati, stanno nei paesi o nelle loro riserve, lo stato passa un minimo sindacale per sopravvivere, cosi’ la maggior parte di loro non lavora e passa la vita in preda ai fumi dell’alcool; infatti nei locali e’ vietata la vendita di alcolici che vengono dati solo nei negozi autorizzati dove gli aborigeni non possono entrare.

Ok niente panico, e niente rifornimento, ripartiamo sulla nostra pista rossa, dove ad un certo punto incontriamo un branco di cammelli liberi… che passeggiano sulla sabbia…cavoli…un altro mondo. Siamo quasi a destinazione, quando a 14 km dal paese….pssssssssssss…..la gomma si sgonfia clamorosamente…e restiamo a piedi. Cambiamo la ruota con l’aiuto di un ragazzo che con la sua jeep fortunatamente si trova a passare dalle nostre parti….e dopo aver fatto un pit stop cambio gomma, ripartiamo e in pochi minuti arriviamo a destinazione. Tjukayurla Road House e’ all’interno delle riserve aborigene….e’ un unico luogo tornato anch’esso indietro nel tempo,dove pero’ riusciamo a fare gasolio a 2 dollari e 50 al litro…caruccio….ma non c’e altra possibilita’…per i prossimi 400 Km. Scopriamo anche che domani mattina alle 8 ci ripareranno la gomma,quindi decidiamo di passare la notte qui. Il Camping….in mezzo al deserto e’ magnifico, pulito, con bagni splendidi, lavatrice a gettoni,e la possibilita’ di accendere il fuoco e mangiare all’aperto. Due simpatici signori Australiani ci parlano un po delle loro avventure e ci raccontano di posti che anche noi vedremo nei prossimi giorni. Si fa buio, il fuoco e’ acceso, ci prepariamo una zuppa calda, delle fette di prosciutto affumicate direttamente sul fuoco….e prepariamo il percorso di domani, seduti all’aperto, davanti alle braci, con una stellata che toglie il fiato…peccato solo che faccia un freddo pauroso.

5 AGOSTO: TJUKKAYRLA a WARRAKURNA ROADHOUSE

Km.450 c.a. piste di sabbia e piste di sassi

Camping Warrakurna 25 dollari

Gasolio 190 dollari

Spostato orologio avanti un’ora e mezza

Ripartiamo dopo aver fatto riparare la ruota, per 55 dollari, sperando di non forare un altra volta, perche’ il ragazzo che la sera prima ci ha aiutati, al nostro racconto su dove siamo diretti, ci ha dato dei pazzi a continuare con una sola ruota di scorta. Dopo circa 200 Km sulla Great Central Road,arriviamo a Warburton dove tutto e’ concentrato in uno Shop che fa da benzinaio, riparagomme,ristorante, campeggio e ritrovo per gli aborigeni….siamo nell’OutBack questa e’ la terra delle riserve aborigene…peccato che gli abitanti oltre ad avere dei musi scurissimi e schiacciatissimi, abbiano anche un aria da alcolizzati poco propensi alle chiacchiere. Facciamo gasolio…si sa mai…meglio viaggiare sempre pieni….e ripartiamo con la coppia di signori australiani incontrati la sera prima al camping, visto che fanno la nostra stessa strada, decidiamo di seguirli.

Si tratta di una coppia di Albany nel sud dell’Australia, in vacanza con la loro auro stipata di cose strane, dalla tenda da campeggio ai cuscini per la notte, dal frigorifero alla dispensa, hanno anche un sacco di pentolini e pentoloni….una jep meglio organizzata di un monolocale. Da Warburton a Warrakurna sono 230 Km circa di piste (per passare su questa parte della Great Central Road occorrono i permessi,ottenibili anche dall’Italia, in quanto dichiarata riserva aborigena) che si alternano dal rosso intenso al bianco, con salite e discese, attraversate da cammelli piu’omeno svegli. Una breve sosta per una merenda e per far riposare le orecchie e la schiena dal rumore della Jeep e delle Toul Ondulee….le fastidiose cunette che si fanno sulla strada…durissime che fanno ballare il mezzo di trasporto con 1000 rumori. Arriviamo a Warrakurna Roadhouse il paesaggio finalmente si circonda di qualche montagna,se cosi’ si possono chiamare i panettoni rossi che vediamo all’orizzonte e scopriamo che pur non essendo ancora nel NT (Northen Territory),abbiamo gia’ perso un ora e mezza, nel senso del cammino, perche’ l’orologio e’ da spostare avanti un ora e mezza… quindi sono gia’ le 17 passate quando parcheggiamo il nostro bush camper nell’area attrezzata, ci facciamo una doccia calda..,cambiamo i vestiti che domani cercheremo di lavare, ci prepariamo una cenetta nella splendida cuicina attrezzata godendoci il tramonto….le stelle….e una nuova notte nell OutBack australiano, il riposo piu’ freddo di tutto il viaggio, perche’ il freddo notturno ci fara’ congelare il cofano del camper…domani si va alle Olgas e a Ayers Rock (Uluru)…..FINALMENTE!

6 AGOSTO: WARRAKURNA a ULURU AYERS ROCK

Km.365 c.a. piste di sabbia e asfalto

Camping Yulara 36 dollari

Cena al camping 55.70 dollari

Gasolio 0

Questa notte e’ stata davvero fredda, al risveglio il camper aveva un sottile strato di ghiaccio sul cofano e le nostre parole mentre si faceva colazione diventavano condensa….eravamo vicini allo zero. Un latte caldo e un toast con prosciutto e formaggio ci ha rimessi in sesto pronti per partire con il sole che gia alle 8:30 e’ alto nel cielo. Salutiamo la coppia di australiani che ci ha accompagnati fin qui, il nostro percorso si divide, loro intraprenderanno a piedi un percorso panoramico, mentre noi siamo diretti ad Ayers Rock. Percorriamo la bellissima pista, un po sassosa sulla Tjukururu Road, che ci porta fino a Docker River…dove non c’e’ praticamente nulla solo una comunita’ di aborigeni e le loro case dismesse.

Loro,viaggio organizzato di 16 giorni con voli interni, visita come pecoroni alle cose piu’ viste e conosciute, hanno passato piu’ tempo in aereo che nel deserto, senza vedere un canguro, senza sapere cosa sia la vita in posti dove la natura la fa da padrona. Facciamo ritorno al camper dopo aver assaggiato carne di Emu, coccodrillo, canguro…e una normalissima bistecca….pronti per riposare sperando che stanotte faccia meno freddo di ieri.

7 AGOSTO: ULURU a KINGS CANYON

Km.312 c.a. piste di sabbia e asfalto

Camping Kings Canyon 33 dollari

Permesso per il Meerenie Loop 5.5 dollari

Gasolio 250 dollari

Partiamo dal camping di Yulara alle 8:30 e percorrendo la strada asfaltata Lasseter Hwy per poi deviare sulla Luritja Road, arriviamo in circa 3 ore a Kings Canyons. Durante il tragitto tutto su strada asfaltata, il paesaggio e’ molto cambiato, dalla terra rossa e desolata del deserto visto fin a ieri, abbiamo trovato zone piu’ verdi con piante di aghifoglie….ma nessun animale,un po’ strano direi.

Arriviamo a Kings Canyons che gia’si e’ quasi fatta la una del pomeriggio. Prima di iniziare il trek a piedi di 6 Km,decidiamo di pranzare con le solite fette di prosciutto, formaggio e due barrette al cioccolato.

Il trek a piedi che percorre il canyon e’ magnifico. Inizia con una salita piuttosto impegnativa,fatta di gradoni di pietra rossa che ci fan prendere subito 100 metri di quota. Una volta in alto pero’ il panorama e’ spettacolare…..e le foto inmancabili. l percorso e’ piuttosto semplice,ma abbastanza lungo e un po’ faticoso, soprattutto perche’ il sole e’ alto e si fa sentire.

Rocce a strapiombo sulla vallata si alternano a montagne dure e rugose, a zone verdi con palme ed eucalipti di ogni genere….la natura in questo posto regala panorami fantastici. Il giro, un anello, si intreccia tra salite e discese, tra ponticelli e scale di legno immersi nel verde dei giardini che nascono quando nel periodo delle piogge l’acqua riesce a riempire la pancia del Canyon. Facciamo parecchie fotografie e senza accorgercene, una volta tornati al camper l’orologio segna quasi le quattro del pomeriggio.

Partiamo con calma e andiamo al camping di Kings Canyons, attrezzatissimo ma molto tranquillo, ci facciamo una doccia calda, mettiamo un po di ordine e facciamo due passi a piedi fino al market per comprare qualche provvista e qualche souvenir da portare a casa. Ceniamo a lume di lampada da campeggio, sul nostro tavolino pieghevole con un risotto agli asparagi della Knorr due uova con formaggio e una fetta di pane con nutella, il tutto circondati da un Dingo curioso che non aspetta altro che faccia buio per mettersi alla caccia di qualcosa di buono. Inizia a far freddino, ormai e’ buio e il cielo si e’ acceso delle sue stelle piu’ belle, anche se stasera non si vedono bene come le altre perche’ al camping c’e’ parecchia luce. Domani ci si alza presto e si torna a guidare nel deserto alla scoperta di chissa’ quali altri posti.

8 AGOSTO: KINGS CANYON a ALICE SPRINGS

Km.415 c.a. piste sterrate asfalto

Campung Alice Springs 22 dollari

Cena al Bojangle Pub 60 dollari in due

Gasolio 0

Partiamo all’alba, dopo un caffelatte caldo pane e nutella. Passiamo ad acquistare il permesso per transitare sul Meerenie Loop a 5 dollari e 50. Il permesso viene rilasciato il giorno stesso in cui viene utilizzato e serve per arrivare fino a Glen Helen passando all’interno del West Macdonnell National Park. La pista che incontriamo e’ decisamente una delle peggiori fatte fin ora, e’ un alternarsi di toul ondulee, sassi,buche e sabbia che non danno respiro ne a noi ne alla nostra jeep. l paesaggio cambia notevolmente durante il tragitto, si passa da distesi prati di spinnifex a interi boschi di eucalipto che segnano il corso dei torrenti che attraversano il deserto…in questa stagione secchi e sabbiosi.

Dopo una piccola deviazione a fare qualche foto ad una mandria di bufali che si stava abbeverando ad una pozza d’acqua e dopo aver visto dei cavallini selvaggi, ci fermaimo alle Redbank Gorge. Un trek di 20 minuti circa,ci fa camminare nel letto di un fiume asciutto e sabbioso (il Davenport Creek) con eucalipti secolari,fino a quello che quando la stagione e le piogge lo permettono e’ un lago incastonato nella gola della montagna, ma in questa stagione ridotto a poco piu che una pozza d’acqua. Qui c’e’ il silenzio assoluto,rotto solo dagli scatti della nostra macchina fotografica e dagli uccellini che vengono ad abbeverarsi sul bordo dell’acqua….magnifico. Torniamo al camper, ci mettiamo nella zona camping per mangiare un boccone…e veniamo letteralmente invasi dalle mosche. Le mosche dell’Australia, piccole, veloci, noiose a tal punto da portarti all’esasperazione, si attaccano alla faccia come le api al miele… grrrrrrrr.

Ripartiamo con il nostro camper, decidiamo di non andare a visitare le Glen Helen Gorge, per paura (e quasi convinti) di dover fare un altra camminata sotto al sole e arrivare ad una misera pozza d’acqua. Proseguiamo oltre e ci fermiamo a Ormiston Gorge, sempre all’interno del West Macdonnell National Park, e anche qui un trek permette di vedere le gole tramite un percorso ad anello, oppure a 5 minuti a piedi si arriva al laghetto. Decidiamo per la seconda, e ci incamminiamo fino all’ennesima poco piu’ che pozza d’acqua dai colori verde smeraldo e dall’incredibile tranquillita’. Sono luoghi veramente splendidi, ma sarebbe bello poterli vedere anche quando i fiumi sono pieni d’acqua e i laghetti di conseguenza piu seri. Il problema e’ che in quel periodo le strade non sono percorribili perche’ diventano un enorme pozza d’acqua fangosa. Ultima sosta 10km circa piu’ avanti a Big Hole l’ultimo lago incastonato nelle rocce. Un po stanchi partiamo alla volta di Alice Springs dove arriviamo dopo circa 80Km nel nulla. Alice Springs e’ la prima vera cittadina dopo Perth che vediamo; un pezzo di Australia da vedere….ma io preferivo il silenzio e le persone del deserto. La cosa che ricordero’ meglio di Alice e’ la cena al Bajongle Pub (60 dollari in due), dove abbiamo mangiato da dio…..cavoli che mangiata….degli splendidi filetti di canguro con salsa agrodolce e pure’ e delle costolette di bufalo con patate e per finire un gelato alto un metro con panna montata fragole cioccolato uvetta e meringa….CHE MANGIATA e soprattutto che buono….. Domani si riparte presto perche’ per portarci nella zona alta vicino al Kimberly dobbiamo fare ancora parecchia strada, srotoliamo i nonstri sacchia pelo e ci chiudiamo nel camper…pronti per una bella dormita.

9 AGOSTO: ALICE SPRINGS tO ELLIOTT

Km.772 c.a. asfalto

Camping Midland Caravan Park 24 dollari più 10 di cauzione bagno

Gasolio 379 dollari

Partiamo da Alice Springs dopo le 8 (campeggio bocciato,troppo grande e sporco) dopo aver fatto gasolio e un ottima colazione in una panetteria vicino al Mc Donald’s dove abbiamo preso un cappuccino bollente una tortina salata di sfoglia con uova prosciutto e formaggio e due brioches fantastiche. Oggi faremo parecchi chilometri, alternandoci alla guida, per guadagnare tempo e strada verso nord….il clima si e’ anche fatto piu piacevole, dopo il freddo che ci ha di nuovo sorpresi al risveglio. Prendiamo la Stuart Hwy tutta asfaltata e ci fermiamo solo per alcune tappe di rifornimento e di brevi visite. Prima tappa Alieron dove una statua piuttosto grande accoglie i visitatori all’ingresso dell’ennesimo paese di nessuno abitato da aborigeni che vagabondano ubriachi sulla terra rossa.

Seconda tappa direi la piu’ importante alla Red Centre Farm, dove in un piccolo negozietto acquistiamo un buonissimo gelato al mango artigianale e delle marmellatine al mango che sono una vera bonta’. Una quarantina di chilometri piu’ a nord facciamo tappa a Ti Tree al Red Sands una bella galleria d’arte dove acquistiamo un bellissimo boomerang e dei ricordi da portare a casa. Pranziamo alla Wycliffe Well Roadhouse decorata con raffigurazioni di alieni e pieno di ritagli di giornale che riguardano questo tema. Il posto e’ stranissimo, si racconta che sia considerato dai residenti una stazione avvistamento ufo. All’interno della RoadHouse le pareti sono piene di cianfrusaglie, un posto nel deserto australiano, che racconta di apparizioni di ufo,gestito da asiatici dove cucinano pollo e panini farciti all’inverosimile…da non perdere. Scattiamo qualche foto e ripartiamo. Ci fermiamo quasi subito alle Devil’s Marbles, chiamate dagli aborigeni Karlukarlu, cioe’ uova del serpente arcobaleno. Si tratta invece di enormi massi di granito tondeggianti messi nelle più strane posizioni. Da qui mai piu’ fermi fino all’arrivo, sempre su asfalto, attraverso una lunga lingua nera nel Bush pieno di termitai di ogni forma e dimensione, abbiamo visto decine di uccelli rapaci, tra cui aquile grandi come cani…passando per Tennant Creek, Renner Spring (gasolio) fino ad arrivare ad Elliott, l’ennesimo paese dismesso, fatto di case di legno, una via principale ormai deserta perche’ quando arriviamo sta per fare buio…anche se credo che durante il giorno non sia molto diverso. Il campeggio e’ piccolissimo e poco frequentato ma pulito e silenzioso. Un po stanchi ceniamo nel nostro camper, e ci prepariamo per la notte…domani altro tappone dolomitico…cercheremo di arrivare a Kununurra.

10 AGOSTO: ELLIOTT to TIMBER CREEK

Km.530 c. a. asfalto, piste di sabbia, piste di sassi

Camping Timber Creek 20 dollari

Doppia foratura posteriore sinistra

Alle 7 e 30 siamo gia’ per strada mentre intorno albeggia e il Bush australiano si risveglia con i suoi colori e i suoi animali (termitai e aquile). Percorriamo un centinaio di chilometri sulla Stuart Hwy su asfalto fino a Dunmarra, facciamo rifornimento ed iniziamo la pista sterrata svoltando a sinistra sulla Buchanam Hwy. Siamo soli per quasi 200 km (181 per la precisione) fino a Top Springs… questa strada che ci condurra’ a Kununurra ci fa risparmiare un 300 km circa. Il paesaggio fino a Top Springs cambia parecchio e diventa improvvisamente pista rossa fiancheggiata da verde, piante ed erba e centinaia di pappagallini verdi fosforescenti… piccolissimi e colorati, ne vediamo anche di rossi di blu… bellissimo, sembra di percorrere il giardino dell’eden. La pista e’ molto bella, cosi’ battuta che sembra quasi asfalto.rriviamo a Top Springs che tira un vento folle ma caldissimo, fino ad ora non abbiamo ancora incrociato nessuna anima viva…segnamo i nuovi punti sul GPS e ripartiamo alla volta di Timber Creek su altri 240Km di pista sterrata, per poi proseguire verso Kununurra su asfalto.

Rimontiamo la nostra ruota bucata la prima volta e arriviamo fino a Timber Creek con la scorta di due jep una davanti e una dietro di noi alla media degli 80 chilometri orari. Cavoli per 70 Km ci hanno scortati nel Bush, fermandosi ogni 10 Km per controllarne la pressione. Loro sono abbastanza tranquilli… tanto che una delle soste non e’ servita per misurare la pressione della gomma ma per farci vedere il Gregory National Park nel quale siamo entrati…sono pazzi. Magicamente la gomma sembra tenere…ha anche smesso di fare pssssssssss….cosi molto lentamente arriviamo a Timber Creek che gia’ e’ pomeriggio e qui si deve fermare il nostro viaggio di oggi…dopotutto con due gomme cosi e’ impossibile continuare. I due ragazzi ci indicano dove domani potremo far riparare le ruote e il caravan park dove poter pernottare stasera. Che giornata!!!! stanchi e accaldati prendiamo posto nel camping davvero carino, verdissimo,con i fiori e un giardino botanico vicinissimo dove ci sono pippistrelli grossi come tacchini e coccodrilli nella palude (ma i coccodrilli non abbiamo il piacere di vederli) e un enorme Boab Tree nel giardino. Finalmente caldo, finalmente una temperatura da calzoncini corti e maglietta. Facciamo una bella doccia, facciamo bucato, riordiniamo il nostro camper e andiamo al pub della Rodhause a fare due chiacchiere con i nostri angeli imbianchini e ad offrirgli almeno una birra per tutto quello che hanno fatto per noi. Ci raccontano che loro sono in queste zone desolate per lavoro, non ci vivono, e che tornano a casa ogni 4 settimane. Si e’ fatta ora di cena e dopo che i due ragazzi ci hanno sconsigliato la cucina della Roadhouse ci prepariamo la nostra cena al camper, mangiando all’aperto senza congelare dal freddo, ma con un po di zanzare. L’inconveniente di oggi ci ha fatto conoscere persone nuove ma ci ha fatto perdere 240 Km rispetto ai nostri programmi e domani non si partira’ tanto presto…..abbiamo due gomme da riparare. Nonostante tutto io saro’ sciocca ma piu’ va avanti e piu questa vacanza mi piace. Mi sto divertendo troppo e sto vedendo posti e cose che non avrei mai potuto immaginare che esistessero.

11 AGOSTO: TIMBER CREEK to EL QUESTRO

Km.347 c.a. piste di sabbia, piste di sassi, asfalto e guadi

Riparazione gomme e sostituzione copertone di scorta 148.50 dollari

Permesso per entrare al Kimberly, El Questro e Gorge, 15.00 dollari a testa

Camping El Questro 30 dollari più 10 di cauzione

Spesa al supermarket Kununurra 120 dollari c.a.

Cena al ristorante del camping

Gasolio108 dollari

Sveglia presto per far riparare le due gomme bucate ieri…alle 7 il meccanico e’ ancora chiuso, alle 8 idem… alle 8:15 scopriamo che non c’e’ non lo hanno visto dicono, quindi per oggi non apre.

Porca miseria due gomme bucate e il gommista ha deciso di dormire. Non ci resta soluzione che partire con la gomma mezza andata ed arrivare a Kunnunurra, non c’e’ altro modo per farla riparare. Partiamo con l’ansia di restare a piedi e imbocchiamo la Victoria Hwy per 228 Km fino a Kunnunurra, i 228 Km piu lunghi di questo viaggio. Non ci godiamo molto il panorama fatto di baobab e più verde di quelli visti fin ora, perche’ la paura di restare a piedi e’ tanta. A 55 Km dall’arrivo, ci fermiamo alla Quarantine Area, la zona di confine che divide il NT dal WA e dove un controllo vieta di portare al di la del confine cibi freschi non sottovuoto tipo uova, frutta, verdura, frutta secca, terra…ecc…. per evitare di contaminare il territorio. Passiamo il confine e miracolosamente la gomma tiene fino a Kunnunurra dove troviamo un gommista per il cambio, ma dove scopriamo anche che la nostra ruota di scorta e’ disintegrata non solo per quanto riguarda la camera d’aria ma anche il copertone.

Tornando verso il camping faremo altri due attraversamenti tra cui il Pentecoste River, il fiume principale che attraversa la zona del Kimberley, in questo periodo poco più che un torrentello,ma che nella stagione delle piogge arriva ad avere piene che superano il metro e mezzo. Il camping a El Questro e’ veramente bello, lungo il fiume Pentecoste, con un sacco di verde, di animali, sembra davvero di stare in un altro mondo… un altra giornata spesa come meglio si poteva fare….un’altra soddisfazione. Diamo una pulitina al camper, ci rilassiamo sotto una doccia calda e ceniamo nel ristorantino del campeggio a base di pesce e carne. Due passi per il campeggio ascoltando musica suonata dal vivo vicino al bar e poi a letto nei nostri piumoni caldi….pronti per una nuova avventura.

12 AGOSTO: EL QUESTRO to MT.BARNET ROADHOUSE

Km. 367 c.a. piste di asfalto sabbia e sassi

Camping 25 dollari

Gasolio 40 dollari

Alle 7 siamo in marcia, dopo aver visto un alba bellissima. Ci dirigiamo alle El Questro Gorge, dove un percorso che si divide in due parti ci condurra’ a vedere un’altra gola con (se siamo fortunati) una cascata. La prima parte non e’ complicata ma un po tecnica, con passaggi nella foresta tropicale, con palme altissime e vegetazione lusureggiante…fantastico, di prima mattina una camminata cosi dopo colazione ci voleva. Arriviamo alla fine della prima parte pero’ e siamo costretti a fermarci, di li in poi il percorso si fa davvero tecnico e per raggiungere il punto successivo si dovrebbe andare a nuoto nell’acqua freddissima di una splendida piscina naturale. A malincuore decidiamo che non e’ il caso e facciamo dietro front.

Il luogo e’ piuttosto affollato, troppo direi, quindi scattiamo qualche foto e ce la filiamo. Cosi’ usciamo da El Questro… riprendiamo la Gibb River Road e da qui in poi… il nulla assoluto per 252 Km.

Caldo, sole, pista disastrata dura e piena di toull ondule che ci lavorano per bene il cervello….mamma mia. L’unica variazione sul tema sono stati i guadi fatti alla fine della giornata che hanno risciacquato il bush dalla sabbia rossa e hanno risollevato il morale di Marco. C’e stata una piacevolissima deviazione in un posto incantevole, ad Ellenbrae, dove 5 Km di pista sabbiosa ci hanno portato in una zona verdissima, una sorta di piccolo resort con campeggio gestito da due ragazzi molto giovani, fuori dal mondo, pieno di animali, uccellini….tantissimi uccellini, galline,oche, wallaby….cavoli mi e’ piaciuto da morire. Qui abbiamo assaggiato Sconnes un fantasmagorico dolce fatto in casa; una pagnottella dolce,di pasta di pane servita tiepida con crema di burro e marmellata…mmmm….al pensiero mi vien voglia di tornarci subito…..che bonta’. Arriviamo al Camping che ormai il sole sta calando per lasciare posto al tramonto, facciamo rifornimento di gasolio (che qui costa come l’oro) ed entriamo a cercare un posticino per la notte. Il camping e’ l’inizio del percorso che faremo domani per andare alle Manning Gorge. Il campeggio e’ molto spartano ed essenziale, non c’e’ la luce nei bagni, quindi bisogna attrezzarsi con torce elettriche o pile da testa. Nonostante tutto pero’ e’ abbastanza affollato, un sacco di gente come noi, attrezzata col camper e materiale da campeggio che accende fuochi qua e la per preparare la cena. Mangiamo un ottima bistecca e della frutta e ci prepariamo per dormire…cavoli sono solo le 19 ed e’ gia notte fonda…..

13 AGOSTO: MT.BARNETT to DERBY

Km.445 c.a. piste di sabbia, guadi, piste di sassi, asfalto

Camping Derby 27 dollari

Spesa al supermarket 64 dollari c.a

Gasolio 181 dollari

Sveglia all’alba e partenza a piedi verso le Manning Gorge…ma scopriamo presto che il sentiero non e’ battuto e si snoda tra sterpaglie e ragni…il modo piu’ veloce sarebbe attraversare il laghetto a nuoto con dei vecchi copertoni che fanno da zattera e delle cassette di polistirolo per contenere le eventuali attrezzature da portare durante il percorso, ma sono le 6:30 del mattino, siamo ancora vestitit con pile e pantaloni lunghi e l’acqua, di certo gelida, non aiuta la voglia di spogliarsi per fare un bagno. Cosi’ desistiamo, torniamo al Camper e partiamo, riprendiamo la Gibb River Road e ci fermiamo a fare gasolio a Imintji dove mangiamo una fantastica tortina salata di ragu di canguro. Una piccola deviazione (7 Km di puro 4 WD) ci porta a visitare le Lennard Gorge, dove una gola molto stretta ci fa ammirare un bel panorama con una piccola cascatella, nella stagione delle piogge devono essere fantastiche. Sono quasi le 10 del mattino ma fa gia un caldo incredibile e le mosche ci stanno gia appiccicate in ogni parte del corpo, con predilezione per le narici, le labbra e le orecchie… insopportabili.

Partiamo e decidiamo di andare fino a Tunnel Creek e a Windjana Gorge. Da Lennard gorge sono circa 120 Km di fuoristrada. Arriviamo a Tunnel Creek, mangiamo qualcosa e ci addentriamo (muniti di scarpette da mare e torce) in questa grotta dall’acqua gelida. Sono circa 1,7 Km quasi nel buio piu totale, tranne per qualche spaccatura nel tunnel che ci fa ammirare il colore dell’acqua e la rugosita’ delle pareti. Usciamo da questa piccola oasi di fresco e con il nostro camper sotto un sole implacabile riprendiamo la “Fairfield Leopold Downs Road” per arrivare alle Windjana Gorge. Non siamo molto convinti della visita, perche’ il river all’ingresso della gola e’ praticamente asciutto e la paura di fare una camminata sotto il sole cocente per poi trovare tutto asciutto un po ci scoraggia…. Ma ormai ci siamo quindi decidiamo almeno di iniziare la camminata. Windjana Gorge e’ una gola molto molto ampia e lunga, bellissima e verdissima con una spiaggia immensa nella stagione secca, ma che nella stagione delle piogge deve essere incredibile da vedere. Seguiamo un sentiero che costeggia il fiume tra pappagallini colorati e all’improvviso, sulla riva del fiume vediamo non uno, ma una squadra di coccodrilli…grandi, piccoli, tutti piu o meno addormentati. Contenti come dei bambini continuiamo la visita trovando oltre ad un sacco di coccodrilli anche il fiume e il panorama splendidi. Ok per oggi ci riteniamo soddisfatti quindi torniamo al camper a bere il nostro succhino all’arancia gelato e ripartiamo, riprendiamo la Gibb River Road per l’ultima volta per arrivare a Derby. Ultimo giorno di bush australiano….e gia mi manca, anche se la terra rossa e le piste un po frullano il cervello, il deserto e i campeggi e tutto il resto sono indimenticabili. Lasciare la Gibb River Road vuol dire iniziare il percorso sulla costa e quindi vedere finalmente l’oceano, ma vuole anche dire la fine della magia del deserto, dei suoi abitanti, delle sue strade polverose. Il camping di Derby e’ decisamente carino, un campeggio in piena regola, nulla a che vedere con quelli del deserto. ffollato, pieno di camper e roulotte moderni e puliti, un sacco di gente giovane e non, la televisione, il bar…..insomma nulla che ricordi il silenzio delle cene fatte davanti al fuoco nel deserto. Da domani siamo sull’oceano Indiano…chissa quali altre sorprse ci attenderanno.

14 AGOSTO: DERBY to MIDDLE LAGOON

Km.445 c.a. le migliori piste di sabbia e asfalto

Spiaggia a Cape Leveque 10 dollari

Camping Middle Lagoon 30 dollari

Gasolio 0

Lasciamo Derby dopo una buona colazione e dopo aver visto il ponte Jetty che si staglia sul blu del cielo di Derby e sul marroncino delle acque del mare che passano sotto al ponte. Si marroncino perche le acque in questa zona sono mischiate con il FitzRoy River e quindi l’acqua trasporta il colore del fime….e i suoi coccodrilli. Quella di Derby e’ una delle maree piu’ alte del mondo, infatti qui le acque due volte al giorno, tutti i giorni, variano la loro altezza di 11 metri. A 7 Km da Derby in direzione Broome ci fermiamo a Prison Boab Tree, dove un atico Baobab (che qui chiamano Boab) con la circonferenza di 14 metri, era diventato anni anni anni addietro una prigione per gli schiavi. Partiamo in direzione Cape Leveque…che bello finalmente vediamo il mare. Da Derby imbocchiamo la Great Northern Hwy fino a Bedunburra dove una deviazione a destra ci permettera’, entrando in una strada privata con un po di cancelli da aprire e chiudere, che ci faranno risparmiare un sacco di strada per arrivare a Cape Leveque. La pista oltre ad essere deserta e’ anche molto bella e sabbiosissima, si alternano percorsi nel rosso del deserto alla sabbia candida quasi violacea.

Il sole inizia a scendere cosi ripartiamo per cercare un camping e vedere il tramonto sull’oceano. Passiamo in rassegna un po di posti e relative piste sterrate per trovarli: da Chile Creek a Lombadina Point a Middle Lagoon. I primi due non avevano piu’ posti sul mare ma solo nel deserto, l’ultimo invece ci ha offerto una casetta di paglia sulla spiaggia… ma quando l’abbiamo vista…abbiamo deciso che 50 dollari per 4 pareti di paglia e dentro nulla, solo sabbia, non era il caso. Cosi’ ci siamo fatti cambiare la casetta inutile di paglia con un camping normale non power e non in riva al mare. Pazienza, domani andra’ meglio, il camping non e’ un gran che e i proprietari nemmeno. Un po’ mi dispiace, non tanto di non essere riuscita a stare a Cape Leveque, ma pensavo che in questi luoghi vicino al mare ci fosse la possibilia’ di accedervi in modo piu semplice. Ma e’ questo che rende perfetta questa parte del modo, la natura viene mantenuta il piu’ possibile selvaggia e i luoghi di accesso a mondi incantati sono ridotti al minimo indispensabile. Dopo un giorno al mare speravamo in una doccia calda per togliere il sale e la sabbia sulla pelle portata dal vento, ma il campeggio offre ben poche possibilita’ alle nostre necessita’, quindi sopportiamo in silenzio e andiamo a dormire, domani andra’ decisamente meglio.

15 AGOSTO: MIDDLE LAGOON to BROOME CABLE BEACH

Km.280 c.a. piste di sabbia asfalto

Volo in elicottero 60 dollari a testa per 5 minuti

Camping Cable Beach caravan park 33 dollari

Gasolio 0

Questa mattina ci siamo svegliati presto al richiamo di al fuoco al fuoco…il bush dietro il campeggio sta bruciando e con il forte vento si avvicina alle jeep in sosta quindi abbiamo fatto una veloce colazione e siam partiti in fretta. Ripresa la Cape Leveque Road guidiamo su piste di sabbia rossa fino quasi a Broome quando una deviazione ci porta alla Willie Creek Pearl Farm. Uno spettacolo spettacolare…non abbiamo mai visto nulla si simile. Un fiume asciutto ha lasciato una sabbia bianchissima che fa da pista, per guidarci in questo allevamento dove vengono coltivate e vendute le perle. Un mare…anzi un oceano blu intenso si staglia tra il fiume, le mangrovie e la spiaggia di borotalco bianca, bisogna vederla per capire!

Facciamo un giro nei dintorni…troppo bello per non restarci, ma prima facciamo un volo in elicottero, che ci porta a vedere dall’alto la meraviglia all’ennesima potenza, e’ cosi bello che sembra di stare in un documentario. Finito il giro con l’elicottero (io non ero per nulla convinta ma mi sono ricreduta) abbiamo cercato di andare ad una delle splendide lingue di sabbia bianca viste da lassu’…ma e’ stato impossibile un po per il tipo di strada, sabbiosissima e difficile e un po perche in alcuni punti e’ proprio vietato l’accesso. Delusi ripartiamo in direzione Broome e Cable Beach. Arrivati a Broome per non fare la fine della sera prima iniziamo a cercare un campeggio e al secondo tentativo ci va di fortuna e troviamo un posto libero per due notti. Perfetto, piazziamo il camper e ci attrezziamo per andare in spiaggia. Cable Beach e’ veramente vicinissima al campeggio e si puo raggiungere a piedi….e quando si arriva, anche stavolta non si resta delusi; sabbia bianca, oceano indiano blu cobalto con tutte le sfumature del mondo e su questa spiaggia lunga 22 Km ci saranno si e no una cinquantina di persone….praticamente deserta. Decidiamo di restare per il pomeriggio e poi tornare al camping per farci una bella, calda e profumata doccia….cena e poi due passi per Broome, ma la sera tutto chiude prestissimo, tranne i locali dove si fa musica e si mangia. Siamo stanchi, e poi comunque domani siamo ancora qui percio’ decidiamo di tornare al camping e riposare.

16 AGOSTO: CABLE BEACH to CABLE BEACH

Km.0

Camping 33 dollari

Colazione Vittoria Cafè 40 dollari

Spesa 76 dollari

Gasolio 180 dollari

Oggi giorno di relax,ci siamo svegliati un po piu tardi del solito, siamo usciti col camper a fare una splendida colazione in riva all’oceano in un cafe’ molto carino, ed anche se l’aria del mattino ti gela l’anima, la colazione con un toast prosciutto e formaggio, uova, salsiccia, pomodori, pane di patate, bacon e due cappuccini bollenti ce l’ha riscaldata.

Abbiamo fatto gasolio, ripulito un po i vetri dalla polvere rossa e fatto spesa. Tornati al camping, siamo partiti a piedi per un bellissimo giro sulla spiaggia a Cable Beach alla ricerca di conchiglie. Pomeriggio diciamo di relax, quindi dopo pranzo (e dopo un collegamento internet di mezzora per 4dollari) altro giro in spiaggia fino al tramonto. La marea nel pomeriggio si e’abbassata di parecchio e la spiaggia a disposizione e’ diventata tantissima…e bellissima….abbiamo trovato un sacco di conchiglie. Stasera cena con canguro e poi a nanna un po cotti dal sole…domani si riparte.

17 AGOSTO: CABLE BEACH to EIGHTY MILE BEACH

Km.395 asfalto

Camping 28.50 dollari

Gasolio 95 dollari

Partenza da Broome piuttosto presto,e’ domenica e in giro c’e’ davvero pochissima gente. Percorriamo la Great Northern Hwy fino all’arrivo a Eighty Mile Beach che come dice il nome sono 80 miglia di sabbia bianca, conchiglie e un sacco di pescatori… cosa peschino non si sa.

0 Miglia di spiaggia bianca e magnifica…e gli accessi al mare sono in tutto 4, quindi immagino che gran parte di questa costa non sia mai stat visitata per intero. nche qui tra il mattino e la sera, la marea cambia e di molto, tanto che al tramonto arriva ad un punto di bassa marea fino a 130/140 metri. Abbiamo passato il pomeriggio in spiaggia, da soli, senza nessuno per miglia e miglia. Abbiamo visto il tramonto (il secondo sull’oceano indiano) e dopo il calar del sole il vento che oggi ci ha dato il tormento e’diventato gelido. Dopo una buona cena al campeggio (bello,pulito e tranquillo…e a un passo dalla spiaggia) due passi sulla spiaggia al buio, ascoltando il rumore della marea che cresce e guardando i riflessi della luna sul pelo dell’acqua, poi a nanna sotto i nostri caldi sacchi a pelo al riparo dal freddo della notte.

18 AGOSTO: EIGHTY MILE BEACH to NANUTARRA

Km.760 c.a. asfalto

Camping 20 dollari più 10 di cauzione bagni

Spesa 80 dollari

Gasolio 206 dollari

Partiamo all’alba,mentre il sole si stiracchia al nuovo giorno e la luna fa i primi sbadigli prima di andare a dormire.

Il camping e’ vicino alla Roadhouse, e’ piccolo, semplice ma pulitissimo. Questa sera la luna piena ancora non si vede cosi il cielo e’ trapuntato di miliardi di splendide stelle e si vede ancora (come nel deserto le prime sere) la Via Lattea….magnifico….mai visto uno spettacolo simile.

19 AGOSTO: NANUTARRA to LEFROY BAY

Km.400 c.a. asfalto, pista sterrata e pista 4 WD

Camping libero a Lefroy Bay

Ingresso Cape Renge National Park 10 dollari

Gasolio 0

Sveglia all’alba infreddoliti, questa notte ha fatto parecchio freddino soprattutto perche ci siamo accorti solo stamattina di aver dimenticato aperta una finestrella del camper….brrrrrrrrrrrrrr.

Sulla North West Costal Hwy a parte i canguri non incontriamo nessuno per parecchio tempo.

Percorriamo una strada asfaltata bellissima e solitaria dove solo la natura la fa da padrone e gli enormi road train che passano in continuazione. Arriviamo al bivio che in 90 Km circa ci portera’ a prendere la strada per Exmouth. Una strada secondaria sempre asfaltata ci fa raggiungere questa lingua di terra che si getta nell’oceano blu…e stavolta il blu e’ intenso perche le profondita sono importanti.

Non ci fermiamo a Exmouth se non per il Visitor Center dove prendiamo la mappa della zona e qualche info sui campeggi. Prima tappa a Vlamigh Head Lighthouse dove c’e’ il faro da cui si vede da una parte e dall’altra della punta di questa lingua di terra. I posti e le spiagge da visitare sono davvero tantissimi, ed ognuno di essi ha un particolare che le rende uniche.

A Jurabi Turtle Centre abbiamo la fortuna di vedere, tra onde dalla spuma bianchissima non una ma 5 o 6 balene…..bellissimo, uno spettacolo incredibile. Partiamo soddisfatti e iniziamo a vedere anche altri posti, Torpedo Bay, 5Mile, Mangrove Bay….da qui poi si entra nel Cape Range National Park dove un passaggio obbligato ti fa accedere al parco pagando un ingresso di 10 dollari e dove scopriamo che i camping lungo le spiagge (e anche gli unici) sono tutti occupati. Decidiamo comunque di proseguire la discesa verso i luoghi da visitare e vedremo poi il da farsi. Ci fermiamo a Lakeside, una spiaggia splendida dalle acque turchesi e blu mai viste; un posto ideale per fare Snorkeling… quindi pranziamo e prepariamo l’attrezzatura per scendere in acqua. Ma l’acqua dell’oceano e’ piuttosto fredda e mossa oggi e la barriera corallina piuttosto distante, non ci sentiamo sicuri quindi decidiamo di oziare un po al sole…che si apprezza poco perche il vento gelido anche oggi non da tregua. Cambio di programma, visto che i camping sono tutti pieni,decidiamo di proseguire la discesa vedendo le spiagge e di raggiungere in serata Coral Bay. Passiamo da Tulki Beach, Turquoise Bay, Pilgramunna…tutte spiagge bellissime,una diversa dall’altra, dalle piu bianche e sabbiose alle piu rocciose ideali per lo snorkeling. Si fa ormai pomeriggio e decidiamo di incamminarci verso Coral Bay, perche la strada che porta verso la meta e’ sterrata ed accessibile solo con le 4WD, quindi non sapendo cosa ci aspetta partiamo. Iniziamo attraversando lo Yardie Creek, il fiume quasi asciutto che si immette nell’oceano, dopodiche inizia una pista davvero solo 4×4 ed una delle piu belle piste fatte fin ora. Una stradina monocorsia un po sabbiosa si inoltra nel Bush australiano non perdendo mai di vista il mare in un saliscendi di piccole dune e buche sassose, il tutto contornato anzi trapuntato di canguri piccoli e grandi,di emu e di altri strani animali che assistono al nostro passaggio come se vedessero per la prima volta una forma vivente che non sia la loro….fantastico.

Dopo vari su e giu arriviamo ad un cancello….si un cancello che ci avvisa di essere entrati nel proprieta’ della Ningaloo Homestead,da cui si vede una baia spettacolare e tra poco ci sara’ anche il tramonto. Oltrepassiamo il cancello e ci accorgiamo che c’e qualcuno che sta campeggiando in riva all’oceano…..e detto fatto, cambiamo programma, per stasera niente Coral Bay, ci si ferma in riva all’oceano. Uno dei campeggi piu belli mai fatti, libero,completamente soli davanti all’oceano indiano con un tramonto da favola e il rumore delle onde della marea che si e’ormai abbassata e senza vento calmata. Cena con tavolino sulla sabbia io e Marco, come due naufraghi in paradiso davanti al tramonto con il sole che scende all’orizzonte rosso e caldo ponendo fine ad una giornata con l’arrivo in un posto magico…..che si chiama Lefroy Bay. Come si fa buio, in mezzo a questa totale oscurità, il cielo si trapunta di stelle e mentre finiamo di cenare, all’orizzonte, dove si vede ancora un po del rosso che il sole ci ha lasciato come suo ricordo….una stella cade e va a perdersi sul pelo dell’acqua. Non potrei desiderare di piu….in un posto al confine del mondo…dove non esiste nulla…solo noi, le stelle e l’oceano.

20 AGOSTO: LEFROY BAY to CORAL BAY

Km.110 c.a. pista di sabbia, sassi, asfalto

Campyng Coral Bay 32 dollari a notte

Gasolio 136 dollari

E’ stata una notte difficile quella passata, il mal di gola di ieri si e’ tramutato in un forte raffreddore che non mi sta dando tregua…e un po di febbre.

Staremo a Coral Bay anche domani…e magari Marco riuscira’ a fare snorkeling.

21 AGOSTO: CORAL BAY to CORAL BAY

Km.0

Cena al ristorante Italiano

Oggi giorno di relax, dopo una bella dormita ci siamo alzati con calma, abbiamo fatto colazione all’aperto vista oceano…meno romantico di due giorni fa ma sempre bellissimo, e poi siamo andati a fare due passi sulla spiaggia mentre la marea era bassissima. Cavoli al mattino l’aria e’ sempre gelida e la mia gola non e’ molto soddisfatta di averla portata al freddo…. Il cielo oggi non e’ un gran che e’ stato il primo giorno incerto da quando siamo nella terra dei canguri…

Dopo un pranzo supercarbaidratoso a base di tortine salate e dolci….siamo andati in spiaggia e Marco ha provato a fare snorkeling… ma l’acqua, dice, e’ veramente fredda e per spostarsi al largo ci vuole tempo e si congela….mi dispiace, anche se di pesci dice di averne visti parecchi. Stasera cena al ristorantino del camping…gestito da Giovanni un ragazzo di origini italiane (mamma siciliana) simpaticissimo e gentile. Abbiamo mangiato pesce,molto buono sono davvero soddisfatta e nel frattempo la mamma di Giovanni ci ha raccontato un po della sua vita e del suo passato… e di come siano davvero poche le comodita’ in questi posti…. Il governo Autraliano non incentiva il turismo in questi luoghi, si nota infatti dalla scarsissima presenza di strutture ricettive all’infuori dei due grandi campeggi presenti. La mamma di Giovanni che e’ emigrata dall’italia negli anni 60 si e’ fermata qui dove ha aperto questo locale, affittando la sua casa in citta’ fino a quando la salute le permettera’ di restare. Per assurdo ci racconta che a causa di un mal di denti, per curarsi si e’ fatta in un solo giorno 1200 Km per andare dal dentista, perche’ il posto piu’ vicino dove ne esiste uno e’ a 600 Km da Coral Bay. Anche stasera il cielo ci ha regalato un tramonto da favola….credo uno dei tramonti piu’ spettacoliri, grazie agli enormi nuvoloni presenti in cielo, che lo hanno colorato di tutte le tonalita’ di rosso che esistono. Domani si riparte…chissa’ cosa ci aspetta.

22 AGOSTO: CORAL BAY to HAMELIN POOL

Km.570 c.a. asfalto

Spesa a Carnavon 58.64 dollari

Camping 18.00 dollari

Gasolio 75 dollari

Lasciamo Coral Bay all’alba e prendiamo la Minilya Exmouth Road fino al bivio con la North West Costal Hwy per prendere poi una deviazione a 12 Km da Carnavon che ci porta a Point Quobba. Questa deviazione e’ una strada asfaltata ma molto pio piccola della principale,il paesaggio qui e’ cambiato molto, e’ molto piu’ verde e soprattutto e’ trapuntato di tanti piccoli fiorellini bianchi, gialli, rosa….. Attraversiamo un lago salato quasi asciutto, fino ad arrivare a vedere il blu dell oceano profondo, dove si trova “Point Quobba”.

Si fa buio (ma non tardi) ceniamo e ci chiudiamo nel nostro caldo camper….domani forse vedremo i delfini.

23 AGOSTO: HAMELIN POOL to DENHAM

Km.260 c.a. piste sterrate, piste 4WD, asfalto

Camping denham 20 dollari

Ingresso Cape Peron 10 dollari

Gasolio 75 dollari

Partiamo presto su asfalto e ci dirigiamo a Denham per trovare un campeggio per la notte visto che ieri i signori con cui ha fatto conversazione marco gli han detto che c’e’ molto pieno nei campeggi ed e’difficile trovare un posto anche per una sola notte.

Prima (visto che e’prestissimo) facciamo una breve sosta per andare a vedere la Sheel Beach, una spiaggia di centinaia di Km formata unicamente da miliardi e miliardi di microconchiglie unite tra di loro dagli anni, dalle maree e dall’acqua che facendo sciogliere il carbonato di calcio contenuto in esse le ha unite formandone quasi una sostanza cementizia (come quelle viste ieri ad Hamelin). A Denham troviamo un posto al primo colpo. ci fermiamo in una bellissima panetteria a fare una seconda colazione con tortina salata muffin e latte macchiato e partiamo per entrarenel Francois Peron National Park.

Del Francois Peron National Park abbiamo visto tutto il visibile… da Herald Bight (una spiaggia sottovento calma e solitaria, dalla sabbia bianchissima) a South Gregories a Gregories a Bottle Bay fino a Cape Peron. I luoghi sono uno diverso dall’altro e uno piu bello dell’altro. Le piste sono un po impegnative, la sabbia e’ tanta e sofficissima, piena di buche (il nostro camper ha preso 3 buche nascoste nella sabbia che ci hanno ribaltato la dispensa ovunque), mentre la parte che attraversa il lago salato tra Cattle Well e Gregories e’dura e piena di buche. Ogni spiaggia ha i suoi colori, i suoi suoni…i suoi animali e i suoi fiori. A Bottle Bay abbiamo visto due lucertoloni,mentre tra Cape Peron e Skipjack Point i delfini…senza nemmeno cercarli…fantastico, quando poi il sole ha iniziato il suo tramonto, tutto si e’ dipinto di colori caldi e accesissimi e le dune di sabbia rossa in contrasto con il blu dell’oceano sono diventati un quadro magico. Lasciamo a malincuore i delfini alla loro traversata e ritorniamo al camper perche’ ci aspetta una buona oretta per tornare a Denham. Mentre torniamo soli sulle piste rosso fuoco del tramonto, le lagune che la mattina erano di un blu incantevole ora sembrano specchi di ghiaccio, il sole e’sceso e le ha tramutate nel suo specchio, dove il rosso il giallo e il viola del tramonto si specchiano….incredibile. Arriviamo al camping che ormai e’ buio e si e’ fatto freddino. Ceniamo, facciamo una doccia calda…e poi a nanna chiusi nel calduccio del nostro camper, lasciando fuori i suoni della notte. Sara’ il freddo, il buio o la stanchezza del giorno passato, ma ci addormentiamo quasi subito.

24 AGOSTO: DENHAM to KALBARRI

Km.460 c.a. asfalto

Camping Murchinson a Kalbarri 24.00 dollari

Ingresso a Monkey Mya 12.00 dollari

Gasolio 88 dollari

Lasciamo Denham con calma, questa mattina non abbiamo fretta, abbiamo deciso di andare a Monkey Mia a vedere i delfini e le spiagge. All’ingresso del parco bisogna pagare 6 dollari a testa e gia’ la cosa non ci convince, sembra troppo un simil parco dei divertimenti….

Belli i delfini, ma troppo turistico per i miei gusti! I delfini non sono ammaestrati, ma di fatto e’ come se lo fossero, perche’ vengono nel parco 3 volte al giorno a mangiare…e siccome non sono stupidi hanno capito che c’e’ del cibo e tornano ogni volta, e ogni volta gente diversa e’ pronta a scattare migliaia di fotografie mentre sguazzano intorno alle gambe dell’operatrice che munita di microfono racconta la storia di questi mammiferi. Delusi dall’incontro scontro con i delfini semi ammaestrati decidiamo di partire a piedi per un percorso guidato che si inoltra un po’ nel bush e un po sulla spiaggia di Monkey Mya.

Il percorso e’ carino, ma nulla di particolare, a parte l’incontro con un Emu un po “schizzato” che per mangiare le mosche correva in tondo e correva dietro a noi e ci ha fatto spaventare. La spiaggia che abbiamo visto e’ bella ma non indimenticabile come quelle viste nei giorni scorsi….la baia e’ molto tranquilla e sotto vento perche’ chiusa, ma troppe barche attrezzate stanno aspettando orde di turisti paganti per portarli in mezzo all’oceano in cerca di chissa’ quale meraviglia. Un po delusi decidiamo che non vale la pena restare tutto il giorno in un posto cosi, quindi cambiamo i programmi e decidiamo di uscire dal Parco e di avvicinarci a Kalbarri. Ci fermiamo alla Overlander Roadhouse sulla North West Coastal Hwy per pranzare e fare gasolio, dopodiche iniziamo la nostra discesa. Incredibile, la strada che porta al Kalbarri e’ una sorpresa, forse perche’ dopo 3 settimane di secco e arido deserto non eravamo piu abituati alle aree verdi, ma il panorama che si vede andando verso sud e’ bellissimo. Fiori, di ogni colore coprono l’arida terra rossa,i cespugli prima secchi ora coperti di fiori gialli e intorno campi coltivati, campi verdi e campi coperti di fiori viola simil lavanda cavoli, sembra di stare sulle colline toscane, veramente bellissimo. Ormai da quando siamo qui e’quasi passato un mese e per gli australiani si sta uscendo dall’inverno per entrare nella primavera….una bellissima e insolita primavera australiana. Tutto speciale, tutto fiorito, siamo felici e incuriositi da questo spettacolo, fino a quando nell’imboccare la deviazione che segnala “Kalbarri 60 Km” …..il camper fa uno strano rumore…… Ci fermiamo all’istante, apriamo il cofano….e Marco dice “nooo..la cinghia” ho avuto paura che a 4 giorni dal nostro ritorno a Perth si fosse rotta la cinghia di distribuzione, invece era “solo” la cinghia del condizionatore…poco male!!! un po’ insicuri ripartiamo controllando che tutto funzioni come dovrebbe….pare di si….e proseguiamo un po’ piu’ tranquilli ( ma perche’ a noi succede sempre qualcosa di domenica?..il GPS di domenica…la doppia foratura di domenica. Arriviamo a Kalbarri che ormai e’ pomeriggio inoltrato. Anche Kalbarri come la strada fiorita che ci ha guidati fin qui e’ bellissima. Una cittadina a misura d’uomo, completamente esposta verso la baia che da sull’oceano, con prati verdi e ben curati, palme,parchi per i bambini e case grandissime con delle ampie vetrate che danno sul tramonto….spettacolare. Troviamo posto al camping senza problemi, un bellissimo campeggio sulla strada principale che da sul mare e sul parco verde, attrezzato con ogni comfort, docce calde e cucina. Staremo qui credo solo stanotte, visto che mancano solo 4 giorni e c’e’ ancora un po’ di strada da fare.

25 AGOSTO: KALBARRI to GERALDTON

Km.265 c.a. Asfalto

Camping Bel Air Geraldton 21 dollari

Pranzo 5 dollari

Gasolio 0

Lasciamo il camping presto, questa mattina fa davvero freddo….si sente che stiamo andando a sud, ed anche se e’ un controsenso fa piu’ freddo che nella parte a nord. Iniziamo andando all’interno del Kalbarri National Park per fare i percorsi a piedi consigliati dalle guide. La pista di sabbia che ci porta fino all’inizio dei percorsi e’ nuova ai nostri occhi, perche’ e’ di sabbia giallissima, color zafferano… anzi no,sembra curry!!! sembra di galleggiare su una strada speziata,circondata da bellissimi fiori colorati e da strane palme con un fiore al centro. Il primo percorso e’ un anello di 8Km “The Loop Nature’s Window”, tempo previsto 3/4 ore di cammino…e non e’ molto sbagliato, perche’ noi ne abbiamo fatto solo un paio di km prima di tornare indietro e ci e’ voluto parecchio; il percorso e’ bello, passa tra rocce stratificate da milioni milioni e milioni di anni e maree, con colori bellissimi e tra zone verdi e piene di fiori, e sotto di noi, lontano,il fiume con poca acqua.

Torniamo alla jeep e andiamo a vedere la seconda Gorge, “Z-Bend”, stavolta un percorso molto piu semplice di 1,5 Km andata e ritorno ci porta su una passerella panoramica che arriva ad una spaccatura nella roccia a picco sul fiume. Inizia a fare caldo…e iniziano le mosche noiose e rompiscatole come ogni volta. Torniamo in paese a Kalbarri (a…l’ingresso al Parco e’ di 5 dollari a persona) facciamo un pranzo in anticipo con tortine salate e uno splendido dolce supercarboidatoso e ripartiamo….andiamo a cercare i surfisti. Passiamo in rassegna delle bellissime baie dove la spiaggia di sabbia e’ poca, perche’ qui la costa e’ piu’ rocciosa, ma troviamo dei ragazzi che fanno surf…su delle onde galattiche. Blue Holes e Jaques Point sono i posti migliori dove le onde sono davvero come nei film. Percorriamo tutta la costa col nostro camper, non ci sono piu’ sbocchi alle spiagge,ma solo camminate che portano a dei Look Out visibili in poche centinaia di metri o a dei percorsi a piedi di alcune ore tra le gole a strapiombo (Red Bluff, Pot Alley, Eagle Gorge, Shell Home,Natural Bridge). Il vento oggi e’ forte e non molto caldo, un po stanchi decidiamo di proseguire il viaggio e di andare a vedere il Pink Lake. Bisogna arrivare fino a Port Gregory (circa 50 Km da Kalbarri) per vedere questo meraviglioso e strano scherzo della natura. Un lago completamente rosa probabilmente a causa delle artemie saline, oppure semplicemente perche’ si tratta di un lago salato. Ripartiamo direzione Northampton percorrendo la George Grey Drive una bellissima strada su e giu per le colline Australiane che somigliano tanto in questa fase a quelle toscane in primavera, tutte fiorite, i campi coltivati, i trattori,non avrei mai detto di trovare zone tanto diverse in un unico grande paese.

24 Km fuori Northampton una deviazione di 3 Km ci arrivare alla Oakabella Homestead (e’imperdibile assolutamente) un posto magnifico in mezzo ai fiori, una spece di agriturismo toscano, dove il tempo sembra essersi fermato, bellissima sia la zona vecchia che la parte che viene utilizzata ora. Loretta, la gentilissima e un po suonata proprietaria, ci accoglie con un gran sorriso e quando scopre di essere presente con la sua Homestead su una guida turistica si meraviglia. Bastano pochi minuti per diventare parte della famiglia di Loretta, che mentre ci fa accomodare all’interno della struttura ci racconta della sua famiglia e ci fa vedere delle fotografie che documentano la presenza dei fantasmi nella Homestead…mmm…mi sa che Loretta, se pur simpatica, i fantasmi ce li ha nella testa!!!!! Ma abbiamo imparato una cosa dalle homestead….ci sono gli “SCONES” e sono buonissimi e non riusciamo a non mangiarli anche se avevamo appena fatto merenda a Northampton….. cavoli…..due scones con marmellata e burro accompagnati da the e latte….mmmmm….la fine del mondo….e il tripudio dei grassi ma non si puo’ non assaggiarli. Ripartiamo dopo aver salutato LORETTA e sazi ma soddisfatti andiamo a Geraldton alla ricerca di un camping. La cosa non e’ cosi semplice, perche’ non ne vediamo nemmeno uno e Geraldton e’ abbastanza grande. Ma alla fine della citta’ quando ormai il sole sta tramontando e l’aria si fa pungente ecco la scritta di un campeggio…non stiamo a domandarci come sara’, tanto abbiamo imparato che tutto cio’ che troviamo non ha quasi mai nulla di spregevole a tal punto da essere rifiutato. Prima di piazzarci andiamo a vedere l’HMSA Sydney Memorial, un imponente monumento (anche se il termine non e’ esatto) dedicato a una nave militare affondata 66 anni fa il 19 novembre 1941 dove hanno perso la vita 645 persone a bordo. Una cupola di ferro costituita da 645 gabbiani, come 645 i passeggeri della nave,in memoria di tutte le persone scomparse. Ormai si e’ quasi fatto buio e fa freddo, torniamo al campeggio, facciamo una doccia bollente e ceniamo nella comodissima cucina a due passi dal nostro camper. Mancano ancora due giorni….e poi si torna a casa….chissa’ se fara’ caldo o freddo…..

26 AGOSTO: GERALDTON to CERVANTES

Km.330 c.a. asfalto

Camping Cervantes 24 dollari

Deserto dei Pinnacoli 10 dollari

Gasolio 130 dollari

Patiamo da Geraldton che fa deciamente freddo,e percorrendo la Brand Hwy facciamo la costa per trovare dei punti dove si pratica surf….ma oggi calma piatta e vento zero, passiamo in rassegna Port Grey e Flat Rocks ma non si vedono ne onde ne surfisti. Torniamo al nostro viaggio panoramico percorrendo la Indian Ocean Drive dopo aver passato Dongara e Port Denison, due cittadine molto carine ma che in questa stagione sono vuote perche la gente quando fa freddo si sposta a nord dove il sole e le spiagge sono piu caldi.

Percorriamo questa strada panoamica e deserta fino ad arrivare a Leeman, altro posto per surfisti, anzi per wind surf,ma oggi nulla perche manca il vento. Ci fermiamo a Green Head e Jurien Bay per un ottimo pranzo a base di pesce insalata e riso e per due super dolci alla panetteria…crema pasticcera e sfoglia… anche oggi ci siamo rovinati!!!!!! La baia di Jurien e’ cosi bella, con colori caraibici e una sabbia che sembra borotalco, che decidiamo di fermarci un po in spiaggia a prendere il sole, prima che un vento gelido ci faccia cambiare idea. Si e’ fatto pomeriggio inoltrato quando arriviamo a Cervantes e troviamo un camping perla notte. Piazzola vista oceano, musica nei bagni e una cucina tutta per noi,dove a cena incontriamo una coppia di italiani simpaticissimmi che anche loro stan facendo la nostra stessa avventura, con lo stesso mezzo di trasporto…solo che per loro non e’ la prima volta.. rima di cena, al tramonto andiamo a vedere il famoso e direi particolare e bellissimo deserto dei pinnacoli. 10 dollari l’ingresso e puo’ essere visto sia in auto che facendo il percorso a piedi. Ci godiamo il nostro penultimo tramonto…fa freddo e torniamo al camping per una doccia calda…domani e’ la nostra ultima notte nella terra dei canguri!!!

27 AGOSTO: CERVANTES to PERTH

Km.330 c.a. piste di sabbia, piste 4WD asfalto

Hotel Perth 150 dollari

Cena ristorante Perth

Gasolio 0

Partiamo da Cervantes con un cielo nuvoloso e un arietta gelida,oggi scenderemo piano piano la costa per arrivare a Perth.

Ma nello scendere decidiamo per non annoiarci di prendere strade alternative…..4×4…e ci siamo divertiti parecchio, abbiamo anche visto gli ultimi canguri saltellare.

Abbiamo pranzato a Mullaloo Beach ed abbiamo fatto due passi e preso un po di sole sulla fantastica baia di sabbia bianca…..ho gia’ nostalgia!!!

Arriviamo a Perth che ormai e’ pomeriggio e vaghiamo letteralmente per la citta’ senza nessun riferimento per cercare un autolavaggio dove il nostro camper ci passi per essere ripulito dentro e fuori.

Gira gira…lo troviamo, quindi iniziamo le operazioni di lavaggio e aspirazione della terra rossa delle piste fatte in questo mese….ed e’ davvero ovunque!!!

Ok,camper pulito cerchiamo un hotel (si si un hotel vero con un letto vero) in centro citta’ per la notte….lo troviamo al primo colpo nel centro che piu centro non si puo’.

I accomodiamo, facciamo una bella doccia ed usciamo per la cena. Anche qui pur essendo in citta’ tutto chiude alle 17, uffici compresi…..che bello….anche se per il turista c’e’ un po poco da vedere….e’ tutto chiuso!

Ceniamo in un ristorante carinissimo nel centro citta’ e per dare la botta finale al colesterolo, mangiamo quasi fritto anche stasera…aaaaaaaaaaaaaaa…….

Mangiamo un gelato inuna gelateria italiana “gelato amico” gestita da un italiano…e li incontriamo due ragazzi italiani in giro come noi da un mese, simpaticissimi, ed iniziamo a chiacchierare……si e’ fatto tardi, torniamo in hotel….l’ultima notte in Australia, domani alle 22.30 ora locale ci attende un volo che ci riporta a casa…..

28 AGOSTO: PERTH to PERTH

Km.0

Gasolio 138.00 dollari

Bombola del gas 15 dollari

Lavaggio camper

Carrello aereoporto 2 dollari

Oggi ultimo giorno in Australia, dopo aver dormito strano e poco in un letto vero, ci siamo spostati col camper ed abbiamo fatto una super colazione nel centro della citta’ con due uova, bakon, pomodori, pane, spinaci, cappuccino…insomma un mezzo pranzo!!!! A piedi per la citta’ mi son divertita parecchio, anche se non c’e’ molto da vedere,nel senso turistico intendo, essendo una citta’ piuttosto giovane e con poca storia e’ tutta uffici, palazzoni e negozi, anche se molto bella perche’ costeggia il fiume ed ha dei parchi verdi favolosi.

Verso l’ora di pranzo ci spostiamo ed andiamo a vedere Fremantale, nella parte a sud di Perth. Fremantale e’ davvero molto carina, con i negozietti per le vie storiche dove ogni tre per due c’e’ qualcuno che fa da mangiare….qui come nei paesi anglosassoni mangiano a tutte le ore. Nel pomeriggio, nel ritornare a Perth, ci fermiamo a fare gasolio e a riempire la bombola del gas e dopo aver fatto un giro nel parco principale siamo andati a riconsegnare il camper all’agenzia. Dopo un po di conversazione, gli abbiamo raccontato il finto giro che non abbiamo fatto, perche’ all’inizio ci era stato vietato per motivi di sicurezza, di fare tutto quello che abbiamo realmente affrontato e tutti felici e contenti abbiamo chiamato un taxi che ci ha portato all’aereoporto. Siamo in attesa di fare ilcheck-in ed e’presto….il volo parte alle 22.30,e manca un abisso…..ma domani siamoa casa!

AAAAAAAAA una cosa importante e’ successa all’ingresso dell’aereoporto….abbiamo preso un carrello portabagagli contro la volonta’ di marco….e ci e’costato ben 2 dollari….PER FARE 100 METRI…

29 AGOSTO: PERTH to MILANO MALPENSA

Perth – Dubai 10 ore e 10

Dubai – Malpensa 6 ore e trenta minuti

Il volo di ritorno da Perth a casa e’ stato davvero lunghissimo. Saliti di quota ci hanno servito la cena che ormai si e’ fatta mezzanotte, e poi dormire e’ stato praticamente impossibile.

I motivi dell’insonnia sono stati principalmente due: il primo, una perturbazione che abbiamo attraversato sopra l’Asia che, dopo la cena, non ha aiutato a stare tranquilli.

Il secondo: una coppia di Irlandesi del peso di circa 100 Kg l’uno seduti davanti a noi, che ad ogni movimento facevano abbassare terribilmente lo schienale rendendoci il sonno impossibile. Nonostante tutto siamo arrivati a Dubai e poi dopo altre 7 ore circa siamo atterrati a Malpensa…. Il nostro viaggio nella “terra dei canguri” e’ ormai alle spalle, lontano migliaia e migliaia di chilometri… e nonostante la voglia di tornare a casa c’e’, la nostalgia per il tempo vissuto in un posto unico e’ gia’ tantissima. Questo non e’ un addio, ma solo un arrivederci. Solo il tempo tecnico per organizzare e si ripartira’ di nuovo… Troppo c’e’ ancora da vedere e da scoprire in un paese popolato dai canguri rossi e arredato dalla polvere… intorno solo silenzio!



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