Due pensionati in Australia

In Australia passando dall'Oceano Indiano al Pacifico, visitando le città futuristiche, deserti sconfinati e immergendosi nei vapori tropicali delle foreste pluviali e nelle magiche profondità de Mar dei Coralli
Scritto da: gildam21
due pensionati in australia
Partenza il: 03/05/2013
Ritorno il: 26/05/2013
Viaggiatori: DUE
Spesa: 4000 €
Domande e risposte sull’Australia.

Perchè ci siamo andati?

Perchè amiamo i viaggi di paesaggio e ci piace osservare animali e piante nel loro ambiente naturale, perchè volevamo approfondire le nostre conoscenze sulla cultura aborigena ed infine perchè abbiamo deciso che 65 anni è la nostra età “limite” per affrontare un viaggio così impegnativo e faticoso, insomma: o adesso o mai più!

Quando andarci?

Sicuramente maggio è un mese molto indicato perchè offre un clima mite nelle grandi città della costa sud, gli sbalzi termici tra giorno e notte sono meno violenti nel Red Center (Uluru) ed anche al nord si sta bene, essendo appena terminata la stagione delle piogge.

Qual è lo stile di vita?

Decisamente britannico, con levate al primo mattino seguite da jogging e breakfast mentre le cene sono servite a partire dalle 17,00 fino alle 21,30 ed anche nei ristoranti turistici a quell’ora si rischia di essere fra gli ultimi avventori. E’ un paese sicuro, civilissimo e ben organizzato, tutti gli aerei sono stati sempre in perfetto orario, l’organizzazione del viaggio è stata tecnicamente perfetta, pochissimi i mendicanti, grande l’attenzione per l’igiene: città linde e toilettes pubbliche ovunque sempre impeccabili con cartelli che esortavano a lavarsi le mani, prima di uscire, per non diffondere i germi.

Dove dormire?

Nelle città è disponibile ogni genere di sistemazione dall’ostello all’hotel di gran lusso, nel Red Center invece si viene ospitati in lodges a volte un po’ spartani, ma bisogna considerare che ci si trova in pieno deserto e qualche difficoltà fa parte del pacchetto turistico e rende l’esperienza più “vera”.

E’ bene sapere che in tutta l’Australia il check -out è tassativamente alle 10:00 mentre il check-in non è mai prima delle 14:00, la colazione è quasi sempre da pagare a parte (da 20 a 30 AUD), in compenso ogni camera è dotata di bollitore elettrico e di bustine di the, caffè e cioccolata solubili, gentilmente “offerte” agli ospiti dall’Hotel.

Un consiglio: scegliete l’albergo in posizione centrale, potrete sfruttare al meglio il poco tempo a disposizione che i normali ritmi di viaggio australiani concedono all’esausto viaggiatore.

Dove mangiare?

Non si tratta di una gita gastronomica e il cibo è generalmente molto più caro che da noi: 40 AUD (80 cents a fronte di 1 euro) a testa per 1 secondo con contorno, un calice di vino ed un caffè in un ristorante medio. Se non richiedete espressamente la minerale (S. Pellegrino, Fiji o Mount Franklin), viene portata d’ufficio una caraffa d’ acqua del rubinetto abbondantemente ghiacciata, la qualità è accettabile. Non viene mai servito il pane, il meglio che siamo riusciti ad ottenere è un panino striminzito con un mini panetto di burro, che viene considerato un antipasto. Nell’ambito della cucina occidentale, la varietà è scarsa: carni alla griglia o il diffusissimo “barramundi” (si dice: barramandi), un pesce che vive negli estuari, viene allevato in quantità industriali ed è simile al merluzzo, non male il canguro: ha carne rossa e tenera e l’abbiamo assaggiato sia alla griglia che a carpaccio. Esistono comunque una gran varietà di ristoranti che soddisfano le esigenze di tutte le etnie presenti in Australia. Poi, volendo contenere i costi, ci si può rivolgere alle molte catene tipo McDonald’s , vedi Jack Hungry’s. Caliamo un pietoso velo sui moltissimi ristoranti italiani, che sono, in linea di massima, da dimenticare. Non male invece l’espresso (4 o 5 AUD un ristretto), il macchiato, il cappuccino e tutti i vari tipi di caffè nostrani molto diffusi in tutti i bar.

Come vestirsi?

K-way o giacca a vento con interno staccabile sono indispensabili, come le pedule in goretex, un buon paio di scarpe da ginnastica e le infradito, indossate normalmente anche in città dagli autoctoni. Ricordarsi il cappello e gli occhiali da sole, per il resto un abbigliamento casual con ricambi abbondanti sarà perfetto, la laudry degli hotel è piuttosto cara (12-15 dollari una polo). E’ bene comunque essere equipaggiati per ogni tipo di temperatura, da quella estiva a quella invernale. Da non scordare la protezione solare: qui il sole picchia.

Vaccinazioni da fare?

Non ne sono richieste, all’Ufficio d’Igiene ci è stato detto che dal punto di vista sanitario stanno meglio di noi.

Quali sono le difficoltà del viaggio?

Sicuramente la lingua: è indispensabile conoscere almeno l’inglese basico, se si vuole andare da soli o in viaggio organizzato su base individuale.

Da non sottovalutare l’impegno fisico che l’esperienza comporta: il lungo viaggio di andata e ritorno è veramente estenuante per le ore di volo e le attese in aereoporto, ugualmente stancante è il ritmo serrato delle visite all’interno del paese, dovuto alle enormi distanze fra le varie località.

Prima di prenotare, mi rivolgo ai senior, conviene fare un franco autoesame delle proprie condizioni fisiche e della prorprie forze, bisogna precisare però che la bellezza dei luoghi ed il desiderio di conoscere agiscono da tonico e forniscono energie supplementari.

L’itinerario:

Il nostro itinerario, ricavato da un viaggio standard e modificato secondo le nostre esigenze, è durato dal 4 al 26 maggio, e prevedeva le seguenti località: PERTH, ADELAIDE, MELBOURNE, SYDNEY, AYERS ROCK, KINGS CANYON, ALICE SPRINGS, CAIRNS, GREEN ISLAND. La notte prima della partenza l’abbiamo trascorsa in un hotel nei pressi di Malpensa in modo da poterci presentare in aereoporto alle 8.00 il giorno seguente, risparmiando le forze per il viaggio. L’Hotel è l’IBiS di Cardamo al Campo che dispone di un servizio di navetta gratuìto da e per l’aereoporto.

PERTH

E’ la città più isolata dell’Australia, più vicina a Giacarta che ad Adealaide, ed è situata nella parte meridionale e temperata del Western Australia di cui è capitale.

Piacevole, trendy ed emergente, è coinvolta da un intenso sviluppo edilizio dovuto ai proventi dell’industria mineraria (ferro, oro e diamanti rosa), che occupa molti dei suoi abitanti nelle industrie dislocate nei deserti settentrionali dello stato.

Adagiata lungo un’ansa dello Swan (cigno) River, è circonata da parchi e giardini, notevole è il Kings Park dal quale si gode di una vista mozzafiato su uno skyline irto di svettanti grattacieli, molto commovente è il memoriale ai caduti che si trova al suo interno. Veramente interessante è l’attiguo Botanical Garden dove si possono ammirare esemplari tipici della vegetazione e dei volatili provenienti da tutto lo stato.

Per soggiornare è da consigliare il Miss Maud Swedish Hotel (missmaudhotel.com.au), struttura di charme, confortevole, anche se un pò datata, ed il suo Ristorante, molto frequentato anche dagli australiani, dove i clienti dell’Hotel possono consumare la colazione a buffet che è inclusa nel prezzo della stanza.

Da utilizzare sicuramente i bus gratuiti: Red Cat. Blu Cat e Green Cat, che permettono di farsi un’idea della città a costo zero.

ESCURSIONI INTORNO A PERTH

E’ da vedere FREEMOUNTLE, cittadina di vacanza sull’Oceano Indiano a solo 20 minuti di treno dalla stazione centrale di Perth (A/R 8,00 AUD). Piacevole da girare a piedi o con il bus gratuito (capolinea a destra all’uscita dalla stazione), Freemountle conserva intatti i suoi edifici coloniali di fine ottocento-primi del novecento, gradevole quindi una passeggiata tra vecchi hotels e ville signorili. Interessante il monumento ai pescatori, molti dei quali italiani, che si stabilirono qui per lavorare grazie ad una licenza di pesca concessa dal Governo Australiano.

Incredibile è il paesaggio che offre il DESERTO DEI PINNACOLI, è raggiungibile grazie a tour organizzati che impegnano l’intera giornata, dista a circa 250 KM da Perth, ma vale la pena del viaggio. Posto non lontano dall’oceano, il sito è di un color giallo polenta che stupisce, è formato da sabbia silicea dalla quale emergono innumerevoli formazioni coniche irregolari di varie altezze: i pinnacoli, che secondo gli esperti sono blocchi di radici di alberi fossili dissotterrate dal vento, che qui soffia in continuazione.

Scoperto per caso non molti anni fa da due allevatori alla ricerca di capi di bestiame fuggiti dalla fattoria, la località per la sua originalità attira molti turisti. Lungo la strada ci si ferma anche in uno zoo-ospedale dove si può interagire con vari tipi di marsupiali (canguri, koala, wombat), poi in un centro per l’allevamento e la spedizione in tutto il mondo delle aragoste vive, ed infine si fa surfing sulle dune di sabbia, insomma è una gita molto interessante e divertente.

ADELAIDE

Distante da Perth tre ore e mezza di aereo e due ore di fuso, Adelaide, capitale del South Australia, è una città ricca di parchi, sede di prestigiose università, ma con l’aspetto un pò provinciale, anche se ordinata e pulita.

E’ famosa dal punto di vista turistico per la sua vicinanza a Kangaroo Island e per i comprensori vitivinicoli che la circondano (famosi in tutto il mondo i vini della Barossa Valley). Altro richiamo di Adealaide (si pronuncia Edleid) è la ricca collezione di oggetti appartenenti alla cultura aborigena conservata all’interno del Museum of South Australia (samuseum.sa.gov.au) e considerata la più completa ed interessante in Australia e nel mondo, L’ingresso è gratuito.

Per quanto riguarda il pernottamento è molto valido l’Hotel Majest Roof Garden situato a pochi passi da una via pedonale ricca di negozi, centri commerciali e ristoranti. Per i pasti, oltre al ristorante dell’Hotel, abbiamo apprezzato il ristorante Milano Cucina (www.milanocucina.com) che malgrado un ambiente un pò algido offre cibi veramente all’italiana.

ESCURSIONE A KANGAROO ISLAND

Collegata ad Adelaide da piccoli aerei da turismo e dal ferry di linea, l’isola è un’oasi naturalistica che racchiude in sè molte specie animali e vegetali tipiche dell’Oceania, offre anche panorami mozzafiato su rocce ed archi naturali scolpiti dal vento (Remarkable Rocks e Admiral’s Arch) e su scogliere che digradano verso il mare, dove colonie di otarie orsine della Nuova Zelanda allattano i piccoli. Non molto distante si trova si trova uno dei fari più antichi del Sud Australia (Cape du Couedic).

Molto bello il Flinders Chase National Park dove è possibile osservare momenti della vita quotidiana dei canguri in uno scenario di totale libertà simile ad un novello Eden. Più difficile l’avvistamento dei Koala che se ne stanno abbarbicati ai rami più alti degli eucalipti, mentre se si è fortunati, come è successo a noi, si può vedere un’echidna, che approfittanto della mezza luce del crepuscolo, attraversa caracollando la strada. L’operatore specializzato in questa destinazione si chiama Kangaroo Island Odisseys (kiodisseys.com.au) ed organizza anche visite con autista-guida parlante italiano.

MELBOURNE

Capitale dello Stato di Victoria, Melbourne con i suoi sobborghi chiamati Greater Melbourne, raggiunge i quattro milioni di abitanti circa ed è la seconda città dell’Australia dal punto di vista economico-finanziario ed artistico-culturale.

La prima impressione che si ha attraversandola è che si sviluppi soprattutto in una dimensione verticale. Moltissimi sono i grattacieli che svettano verso un cielo, ed anche gli edifici governativi e le chiese in stile coloniale sono grandiosi ed imponenenti e fanno pensare più ad una capitale europea che alla città di un ‘ex colonia.

Avendo un tempo limitato per la visita si può consigliare sicuramente di alloggiare in pieno centro (valido l’Hotel Swanston Grand Mercure che si trova nell’omonima via ed appartiene alla catena Accor) e di raggiungere a piedi l’Eureka Tower, uno dei più alti edifici al mondo adibiti a scopo abitativo. Prendendo il rapidissimo ascensore si raggiunge in 44 secondi circa lo Sky Deck all’88° piano dal quale si può godere di una vista a 360° sull’intera città. La torre é in acciaio e cristallo e dall’89° in poi pare sia piena d’acqua per mantenere una buona stabilità. Il grattacielo è situato nel South Gate sulle sponde del fiume Yarra in una zona ricca di ristoranti e bar dove si svolge la vita sociale della città. Proseguendo lungo il fiume si incontra un memoriale all’immigrazione costituito da una susseguirsi di pannelli in pexiglass, uno per ogni nazionalità , dove sono indicate le città di provenienza , gli anni di maggiori flussi migratori, le lingue parlate e tutta una serie di informazioni che aiutano a comprendere meglio le origini della popolazione residente.

Per avere un’idea complessiva della città conviene utilizzare il tram storico (gratuito). E’ chiamato City Circol Tram, ed è riconoscibile dai colori bordò e crema. Il mezzo attraversa in continuazione il centro segnalando, putroppo solo in inglese, i principali monumenti. Durante il percorso è possibile scendere e risalire quando si vuole ed alla sera, su una vettura appositamente allestita e prenotando con molto anticipo, si può anche cenare (150 euro a testa).

LA GREAT OCEAN ROAD

E’ una gita imperdibile dopo la visita di Melbourne, ma anche molto impegnativa per le distanze. Avendo a disposizione solo un giorno è consigliabile la prenotazione di un tour presso la Oceania Tours and Safaris (oceaniatours.com.au/great-ocean-road).

La strada, fatta costruire dal Governo Australiano per dare lavoro ai reduci della 1a guerra mondiale, è famosa per i DODICI APOSTOLI, una delle attrazioni turistiche più famose d’Australia. Gli apostoli (ne rimangono solo cinque) sono monumentali faraglioni, formatisi in seguito all’erosione del vento, e si ergono lungo un tratto spettacolare di costa a picco sull’oceano. La vista è superba, soprattutto al tramonto. Il sito, che è parco nazionale, è raggiungibile grazie a passerelle protette da robuste ringhiere, che permettono di osservare in posizione panoramica la costa da entrambi i lati. L’effetto è indimenticabile!

Lungo il percorso si visita il GREAT OTWAY NATIONAL PARK, dove, tra eucalipti giganti, si possono osservare a distanza ravvicinata i Koala nel loro ambiente naturale. Più oltre, in una vallata dove il microclima caldo ed umido ha permesso la conservazione di una flora, che i botanici ritengono simile a quella della foresta pluviale, si può passeggiare sotto gli alberi di felci giganti, e, se si è fortunati si può vedere una particolare specie di lumaca carnivora, tipica del luogo. Sono molto graziose anche le piccole città balneari di cui è punteggiata la costa, abbellite da alberghi d’epoca e ville di design.

SYDNEY

Sydney, capitale del Nuovo Galles del Sud, con la sua splendida baia dove spiccano l’Opera House e l’Arbour Bridge , è sicuramente una delle città più belle del mondo. Nell’economia di un viaggio in Australia, almeno 4 o 5 giorni dovrebbero esserle dedicati per poterla assaporare e vivere con tranquillità. Per soggiornare è molto valido il PARKROYAL Hotel, raggiungibile con una passerella pedonale da Darling Harbour, il porto turistico dove sono concentrati ristoranti caratteristici e bar e vi si trovano: il bel museo della Marina, l’Acquario ed un Ufficio Turistico molto efficiente, dove è possibile ottenere diverse guide delle attrazioni della città e buoni sconto.

Da non perdere è la crociera in battello con pranzo o cena inclusi, che parte da Darling Harbour o da Circular Quay e permette di osservare la città ed i suoi principali monumenti dal mare. L’escursione si conclude con un tour orientativo in pullman che consente la visita del Botanical Garden, della zona del porto commerciale e delle colline sovrastanti la Baia, fino a raggiungere la famosa Bondi (si dice Bondai) Beach, una delle spiagge più amate dagli australiani. che vi praticano il surf.

Il city center è percorribile senza problemi a piedi, passeggiando tra spettacolari grattacieli che svettano fra minuscoli edifici coloniali ben restaurati. Con l’ausilio di una mappa si raggiunge con facilità l’Opera House, che incanta e stupisce per la sua originalità e lucentezza (le vele sono interamente ricoperte di piastrelle che riflettono la luce del sole). Ideata dall’architetto danese Jorn Utzon, la costruzione è stata nominata Patrimonio UNESCO mentre il suo creatore era ancora in vita. E’ visitabile anche all’interno con percorsi guidati, purtroppo non in italiano, durante i quali viene illustrato il progetto con le sue caratteristiche tecniche, ed è possibile entrare sia nel teatro dell’Opera che nell’Auditorium dove si possono scorgere i famosi “salvagenti” inventati da Utzon e posti sulla cavea dell’orchestra per amplificare il suono. Da segnalare i bagni ultramoderni e di design e le grandi scalinate di accesso alla biglietteria ispirate ad Utzon dai templi maya ed aztechi. L’ingresso alla visita guidata, scontato per over 60, costa 26 Ausd. a testa.

Altre cose da non perdere sono: un giro in Monorotaia che partendo da Darling Arbour attraversa con un breve itinerario circolare le vie circostanti (purtroppo alla fine del 2013 andrà in pensione), una cena nel ristorante girevole della Sydney Tower (dal lunedì al venerdì cena e salita in ascensore alla modica cifra di 65 AUD a testa, anzichè più di 100 come nei giorni di sabato e domenica, un giro esplorativo (prezzi alle stelle!) nel Victoria Building, spendido e ricco centro commerciale in stile liberty e una visIta alla collezione di minerali ed alla sezione delle culture aborigene presso l’Australian Museum. Volendo concedere uno spazio alla spiritualità si può entrare nella St. Mary’s Cathedral (la cattedrale Cattolica di Sydney) anche per vedere la statua di Papa Giovanni Paolo II con l’immagine di un aborigeno incisa sulla mitria, posta all’ingresso laterale della chiesa. .

IL RED CENTRE

Viene chiamato RED CENTRE il deserto rosso che occupa il cuore dell’Australia. E’ un territorio dalle temperature estreme, caratterizzato forti sbalzi termici fra il dì e la notte ma dalle bellezze naturalistiche uniche al mondo.

I tour organizzati (il nostro Tour Operator era: Aat King Uluru Days And Tours- aatkings.com.eu) portano in 4 giorni e tre notti alla scoperta delle principali attrattive della zona che comprendono il Parco Uluru-Kata Tijuta, il Parco Watarrka -Kings Canyon e la città di Alice Springs, l’unico centro urbano della regione.

Il Parco Uluru (Ayers Rock) – Kata Tijuta (Monti Olgas), patrimonio mondiale dell’umanità, dal 1985 è stato riconosciuto dal Governo Australiano proprietà del popolo aborigeno, al quale viene pagato un affitto per il suo utilizzo, il luogo è sacro per i nativi che ritengono le formazioni rocciose sedi delle divinità creatrici della natura.

Pensando a questo sarebbe meglio evitare di scalare Ayers Rock o Kings Canyon, ma limitarsi ad ammirarli in silenzio, cercando, mentre si visita il Cultural Center Aborigeno, di comprendere meglio gli usi ed i costumi di queste popolazioni tanto provate dal contatto con l’uomo bianco.

Dovendo dare qualche informazione pratica: il Red Centre si raggiunge e si lascia in aereo, al suo interno ci si muove in bus o in macchina, le distanze sono enormi, quindi bisogna calcolare, con le soste, 4-5 ore di viaggio tra Uluru e Kings Canyon e 5-7 ore fino ad Alice Springs, il percorso può essere eseguito anche nel senso inverso. I bus con autista-guida, parlante solo inglese, sono molto confortevoli e dotati di aria condizionata e di taniche d’acqua alle quali si può accedere liberamente, meglio portarsi dietro una piccola bottiglia termica. Pagando una differenza si può ottenere la guida in lingua italiana che salità sul bus insieme a voi. Gli hotel nei parchi sono prevalentemente dei Lodges con un corpo centrale per reception e ristorante, mentre le stanze sono sistemate in casette di lamiera, sollevate da terra a causa degli animali, e dotate di aria condizionata, bagno o doccia.

Alice Springs non ha nulla di particolare: è una città moderna piena di alberghi , dotata di una efficiente aereoporto e sede dei Flying Doctors. E’ importante dal punto di vista storico perchè fu il primo avamposto dei coloni nel Red Centre, dove nel 1871 venne attivato il telegrafo. Ad Alice Springs si possono acquistare i dipinti direttamente dagli aborigeni, che si aggirano per la via principale in cerca di clienti, è uno dei luoghi dove ne abbiamo visti in maggior numero e bisogna dire che hanno un’aspetto piuttosto trascurato e camminano scalzi, purtroppo molti di loro sono dediti all’alcolismo. Gli Hotel da noi utilizzati sono stati: ad Uluru: Pioneer Hotel & Lodge ( scarsamente confortevole, da evitare se possibile, ne esistono a poca distanza altri più validi), a Kings Canyon: Kings Canyon Resort (valido, buono anche il self service, dove i cibi erano cotti da uno chef, diversamente dal Pioneer dove ognuno provvedeva direttamente), ad Alice Spring: Aurora Alice Springs (www.auroraresort.com.au) modesto, ma funzionale ed ottimamente sistemato su Todd’s Mall, la via dei negozi, dove si possono anche acquistare, purtroppo a caro prezzo, le famose opali.

CAIRNS

Il clima di Cairn alla fine di maggio è veramente piacevole, tiepido e leggermente ventilato, ci siamo arrivati di sera ed abbiamo fatto subito una passeggiata sulla passeggiata che costeggia il mare, osservando le molte le persone che vi facevano jogging, o esercizi ginnici nelle aree appositamente attrezzate. Veramente commuovente è stato trovare in questo luogo di relax un memoriale ai caduti di tutte le guerre, sempre presenti nel ricordo delle famiglie australiane.

Cairns (Queensland) è una località di villeggiatura famosa, ricca di Hotel e ristoranti e molto frequentata anche da stranieri (indiani e cinesi) grazie al richiamo della Grande Barriera Corallina che si snoda lungo la costa orientale dell’Australia ed è Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Altra grande attrattiva è il parco della foresta pluviale (Wooroonooran National Park), un’area piuttosto vasta di colline e vallate appena fuori Cairns, che conserva l’aspetto che doveva essere tutta la zona, prima della colonizzazione. Il parco si raggiunge con gite organizzate, attraversando ricche piantagioni di caffè, thè e frutta, ed offre la possibiltà di ammirare il famoso fico strangolatore e di passeggiare fra le chiome di altissimi alberi servendosi di spettacolari passerelle sospese., farfalle di un incredibile blu cobalto volteggiano nell’aria.

Per quanto riguarda il soggiorno abbiamo non abbiamo trovato particolarmente valido il Novotel Cairns Oasis Resort: si tratta di una struttura datata e piuttosto trascurata anche a livello di igiene, strano visto che fa parte della Catena Accor. Per quanto riguarda la ristorazione, se non si è vegetariani, il ristorante Bushfire Flame Grill (www.bushfirecairns.com), romantico, situato sul porto all’interno dell’Hotel Pacific, offre ottima carne alla griglia ed un rapido e cortese servizio.

GREEN ISLAND

Per concludere in bellezza, gli ultimi tre giorni della nostra esperienza australiana li abbiamo trascosi a Green Island, un’isoletta corallina a circa un’ora di nave da Cairns. L’isola è interamente ricoperta di vegetazione, è circondata da spiagge bianchissime e si affaccia su un mare cristallino che è un acquario a cielo aperto dove è possibile avvistare pesci tropicali, tartarughe marine, razze e piccoli squali. Il sito è molto indicato agli amanti delle immersioni che potranno compiere esplorazioni sottomarine grazie all’attrezzatura messa a disposizione gratuitamente dall’albergo, per i meno esperti lo snorkeling riserva comunque forti emozioni.

L’Hotel Green Island Resort, unica struttura dell’isola, (www.greenislandresort.com.au) è di ottimo livello ed anche sensibilmente caro, ci sentiamo di consigliarlo agli sposi in viaggio di nozze, durante la nostra permanenza ne abbiamo incontrati parecchi.

IL RIENTRO

Veramente faticoso, considerando che dalla partenza da Green Island fino a casa abbiamo trascorso in viaggio 30 ore, incluse le attese in aereoporto, fortunatamente il volo di rientro Cairn-Brisbane-Dubai-Milano si è svolto in perfetto orario.

LIBRI SULL’AUSTRALIA

Ecco alcune letture consigliate prima del viaggio o al rientro:

“Uccelli di rovo” di Cooleen Mc Kullog;

“Le vie dei canti” di Bruce Chatwin

“Home” di Larissa Behrendt (sul problema della “generazione rubata”);

“In un paese bruciato dal sole” di Bill Bryson (Diario di viaggio);

“E venne chiamata due cuori” di Marlo Morgan (Diario di viaggio, molto discusso ma bello);

“Walkabout” di Pericle Camuffo (Un modo diverso per visitare l’Australia).

FILM GIRATI IN AUSTRALIA DA VEDERE O EVENTUALMENTE DA RIVEDERE

“Bello, onesto, emigrato Australia, sposerebbe compaesana illibata” (con Alberto Sordi e Claudia Cardinale;

“Australia” (con Nicole Kiddman);

“Crocodile Dundee 1,2,3”;

“Dove sognano le formiche verdi”;

“Fuoco sacro” (Regia di jane Campion);

“le nozze di Muriel”;

“Picnic ad Hanging Rock;

“Priscilla regina del deserto”.

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