Viaggio in Armenia

VIAGGIO IN ARMENIA Partenza dall’aeroporto di Venezia il 06 ottobre 2002 – ritorno il 16 ottobre 2002 Arrivo a Yerevan capitale dell’Armenia Partecipanti all’avventura: Fides, Lorenzo, Daniela, Francesco 06 ottobre 2002 Partenza: sono le 10 e 30 e Piero ci accompagna all’aeroporto con il pulmino di Lorenzo. Siamo emozionati, le...
Scritto da: Francesco Rancan
viaggio in armenia
Partenza il: 06/10/2002
Ritorno il: 16/10/2002
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
VIAGGIO IN ARMENIA Partenza dall’aeroporto di Venezia il 06 ottobre 2002 – ritorno il 16 ottobre 2002 Arrivo a Yerevan capitale dell’Armenia Partecipanti all’avventura: Fides, Lorenzo, Daniela, Francesco 06 ottobre 2002 Partenza: sono le 10 e 30 e Piero ci accompagna all’aeroporto con il pulmino di Lorenzo.

Siamo emozionati, le valigie effettuate con cura, le previsioni del tempo dicono che sarà una vacanza all’insegna del freddo e forse della pioggia.

All’aeroporto incontriamo il proprietario dell’agenzia dell’Aeroflot presso il quale Lorenzo ha fatto i biglietti. Ci vengono assegnati 4 posti in bussines class fino a Mosca. (costo del biglietto Venezia – Mosca, Mosca – Yerevan e ritorno è di euro 360,00) L’aereo parte in orario. Il tempo è bello, la laguna ed il litorale sotto di noi è ben visibile. E’ comodo viaggiare in 1° classe! Spazio fra una poltrona e l’altra, ciabatte, cuscino e coperta, pranzo in ciotoline di ceramica…E con ottimo salmone al limone Arrivo a Mosca nei tempi previsti. Il transfert è un po’ rocambolesco e poco chiaro nella dinamica. L’aeroporto è pieno di gente e non ci sono posti a sedere sufficienti per l’attesa. Il personale di servizio è piuttosto scuro in viso e, se non scortese, certamente poco accogliente. Per fortuna Daniela capisce e parla l’inglese con disinvoltura, Lorenzo un po’ meno ma si difende, Francesco no ma tenta di imparare qualcosa ed io, niente.

Alla fine dopo averci contati e ricontati ci portano con un pulman presso l’altro aeroporto.

Ci imbarchiamo per Yerevan alle ore 22 e 50, atterriamo alle ore 3,30 locali.

07 ottobre ’02 YEREVAN Rispetto al nostro orario Mosca sconta 2 ore e Yerevan 3 ore (in italia quindi sono le 0.30 del 7 ottobre. 11 ore di viaggio. Non mi sembra molto chiaro… All’aeroporto ci attendono Luisine (morosa di Davide – cooperante dell’ACS – e responsabile dell’organizzazione del nostro soggiorno ) e Giovanni (in armeno non so come si scrive e dice) il nostro autista che ci accompagnerà giorno dopo giorno nelle nostre visite.

Siamo ospitati in un appartamento nel centro di Yerevan poco lontano dalla piazza della Repubblica.

Oddio,.. Se l’appartamento è conseguente all’ingresso condominiale !!! L’appartamento è al primo piano ed è stato ristrutturato e pulito da poco.

Una camera da letto (per Daniela e Francesco, il soggiorno per Lorenzo e la veranda per me).

Una cucina ed un piccolo bagno con doccia.

Acqua..! L’erogazione avviene per alcune ore la mattina dalle sei alle otto circa e poi la sera più o meno alla stessa ora. Per fortuna c’è una piccola cisterna di acqua calda e le bottiglie di fredda da riempire quando l’acqua scorre.

Gas : una grande bombola collegata con tubo a norma!! Ad un fornello quanto mai antiquato con due soli fuochi funzionanti. Per il caffè della mattina – grazie Daniela per la caffettiera ed il caffè portato da casa – e le patate della sera si dimostra più che sufficiente.

Luce: qui a quanto pare non ci sono problemi. L’unico inconveniente è che le porte sono tutte con i vetri e la stanza di Lorenzo è di passaggio e quindi, nonostante Lorenzo assicuri “problem cicà” è invece un problema per me leggere alla sera in quanto non esiste una lampada piccola ed io ho perso la pila.

La nostra convivenza comunque si dimostrerà serena e tranquilla.

Qualche problema invece presenta la pulizia del water dopo l’uso in assenza di acqua nello sciacquone. Non sempre l’acqua versata con la bacinella e la bottiglia si dimostra sufficiente… ma nessuno si lamenta.

Alle ore 11 e 30 incontriamo Cristina la nostra guida, una ragazza di 26 anni che ha studiato lingue e che ha trascorso alcuni mesi a Perugia per perfezionare l’italiano.

Piazza della Repubblica: una grande piazza rotonda con ai bordi dei grandi palazzi che seguono la circonferenza del cerchio di tufo rosa e rosso. C’è una luce accogliente e calda. Il cielo è un po’ nuvoloso. I palazzi pur di stile diverso, sono armonia fra loro forse proprio perché costruiti con lo stesso materiale. Una grande fontana con giochi d’acqua sullo sfondo.

Purtroppo tutti i musei così come l’ Opera House sono chiusi per restauro.

Provvediamo ad effettuare il primo cambio. Con 1 euro si comprano 563 – 565 dram. Telefoniamo a casa per informare del nostro arrivo utilizzando il collegamento con internet (si spende pochissimo). Molti sono i locali nella città di Yerevan dove ci si può collegare con internet. (Francesco userà spesso questo servizio per ricevere ed inviare messaggi alla Chiara).

Tutti i tetti delle case sono grigi, sono fatti di lamiera (stagno), a volte ricoperte di eternit. Pare sia stata un’imposizione sovietica per utilizzare lo stagno ricavato dalle sue miniere. Notizia che andrebbe verificata. Comunque è impressionante il grigio chè è il colore predominante delle abitazioni.

Pietra ossidiana.

CHIESA di santa HIRIPSIME Chiesa inserita in un contesto urbano. Del 6° secolo. Restaurata. L’esterno è un giardino molto curato. Vediamo le prime croci – khachkar. In una cripta c’è il sarcofago della santa. La chiesa, come tutti gli altri monasteri visitati, non corrisponde al nostro conosciuto. Anche l’altare è diverso. Non ci sono affreschi. Le pietre sono lavorate ed ogni intarsio ed incrocio è diverso. Hiripsime è una romana inviata in Armenia per convertire il popolo al cristianesimo.

TEMPIO di GAYANE Chiesa del 630 d.C. E restaurata nel 1652. Bello il portale d’ingresso con chiesa sullo sfondo: Altare dedicato alla madonna con bellissimi intarsi lignei: Giardino molto curato. All’esterno cimitero antico dei vescovi

CATTEDRALE di ECHMIADZIN Sede dei Katholikos i papi della chiesa ortodossa. E’ una delle poche chiese oggi utilizzate per il culto. E’ tutta affrescata con disegni stilizzati. Colori dominanti il “rosso d’armenia” colore ricavato dal sangue animale ed il nero. All’esterno ci sono le tombe dei katholikos.

Un ampio giardino circonda la chiesa. Sullo sfondo la dimora del Katholikos e il collegio per la formazione dei preti ortodossi. Primo incontro con il prete ortodosso vestito di nero ed incappucciato. Lunga fila di seminaristi.

Siamo ritornati alla cattedrale la domenica ed abbiamo assistito alla messa ortodossa. Il momento della preghiera eucaristica ? viene fatto dal prete sull’altare nascosto da una tenda.

Alcuni fedeli pregavano rivolti al muro.

Il periodo del comunismo comunque ha prodotto una certa indifferenza per la religione. Non c’era molta informazione da parte di Cristina rispetto la religiosità. Lei l’infanzia l’ha vissuta sotto il regime sovietico.

PARCO COMMEMORATIVO di SARDARAPAT Costruito nel 1968 per ricordare la vittoria degli armeni contro i turchi nel 1918. E’ un’imponente costruzione di tufo rosso alta 35 metri e posta su una collina. Il museo era chiuso per turno. Colpo d’occhio sulla campagna armena.

PARCO della VITTORIA Bellissimo colpo d’occhio sulla città. Il parco è mal tenuto. Sulla cima della collina si erge la “Madre Armenia” una statua monumentale di donna con la spada che ha sostituito la statua di Stalin.

Visita alla mostra fotografica della guerra con l’Azerbijan.

Per scendere in città abbiamo percorso la grande opera in conclusa CASCADE. Una scalinata bianca che dal basso sale verso il parco della Vittoria. Numerose fontane sono poste fra i gradini. La scala mobile così come le fontane non sono funzionanti.

22.30 cenato al ristorante M.Polo 5,5 euro a testa:tutto bene 08 ottobre ’02 LAGO DI SEVAN Situato a circa 2000 metri sul livello del mare è uno dei laghi più elevati del mondo. Importante per le trote (che vengono vendute a caro prezzo circa 20 euro il Kl. Prezzo completamente al di fuori del costo del cibo) Sul lago (riserva d’acqua sia per l’agricoltura che per l’energia elettrica) si estende un piccola penisola sulla quale sorge il monastero SEVANAVANK.

Due sono le chiese, una dedicata agli Apostoli (ARAKELOTS) e l’altra alla santa madre di Cristo (ASTVATSATSIN). In quest’ultima chiesa bello l’altare ligneo intarsiato, ogni intarsio è diverso. Bella la porta sempre di legno intarsiato.

Molte le croci presenti nel cortile.

Da qui si gode una panoramica del lago – che sembra mare – e dei monti di velluto MONASTERO di HAGHARTSIN (DANZA DEI FALCHI) Dirigendosi verso Dilijan per raggiungere il suddetto monastero, vediamo stese ad asciugare dei pesci ( sica ?), ci fermiamo. Incontro con una famiglia ed acquisto del pesce seccato ed affumicato (niente male!).

Il monastero è costituito da 4 costruzioni del XII secolo. Bella la stele con figura di donna, la croce, il grande noce e l’albero dei desideri o del pianto (profano). Arbusto al quale i fedeli hanno lasciato legato un fazzoletto ed espresso un desiderio. Incontro con il prete-eremita.

Incontro con una coppia di inglesi in pensione. La signora aveva un suo libricino con lingua inglese, armena e georgiana. Viaggiavano da soli. La signora parla italiano.

MONASTERO di GOSHAVANK Incontro con i bambini del villaggio che ci hanno offerto lo joguth. Una folcloristica vecchietta, custode del monastero ci ha fatto da cicerone. Una bella e verde vallata incornicia questo sito voluto nel 1188 dallo studioso Gosh. Il complesso è stato saccheggiato e distrutto dai mongoli. Esso si compone di tre chiese e la biblioteca. Un’edificio è su tre piani: a piano terra c’era la biblioteca, al secondo la cappella e al terzo la torre campanaria.

Visita al piccolo museo gestito sempre dalla vecchietta.

Mangiato la trota del lago di Sevan. Molto buona.

Giovanni ha cercato piante con bacche arancione che servono per fare una bibita ricca di vitamina c.

09 ottobre ’02 MONASTERO di SAMOSAVANKA (dove cantano i salmi) Posto sopra una piana che dà su un canyon profondo. La chiesa è chiusa. Giovanni cerca la custode che apre. Giovanni prende le mele nel frutteto accanto.

FORTEZZA di AMBERED A quota 2300 m.S.M. Lungo le pendici del monte Aragats.

Ruderi della fortezza, chiesetta piccola e ben conservata: non abbiamo trovato l’ingresso per i bagni. Rovine di un complesso abitativo.

LAGO ARAGATS Posto a 3250 m.S.M. Nei pressi un importante osservatorio dell’istituto di fisica oggi in apparenza abbandonato – archeologia industriale – .

Forte vento freddo.

Lungo la strada abbiamo acquistato due dolci tipici armeni, il “suso” sfoglia fatta con succo d’uva e farina arrotolata su gherigli di noci infilate (buono) e pesche essiccate, svuotate e riempite di noci tritate e zucchero (stomachevoli) ASHTARAK Visitata la chiesetta rosa. La leggenda narra che tre sorelle amavano lo stesso uomo, scopertolo si sono gettate dalla rupe. Sono state costruite tre chiesette, la rosa che abbiamo visitato, l’arancione che si vedeva su un’altra rupe e la bianca distrutta. I bambini offrivano per 1000 dram (2 euro circa) la riproduzione della chiesetta disegnata e colorata a mano (stranamente tutti eseguiti dal fratello).

Visita ad un vecchio mulino ad acqua dove Francesco è stato adottato da un gruppo di armeni un po’ alticci che hanno offerto vodka e carne, un altro gruppo che stava macinando il grano con una macina semi-manuale, e ci hanno poi fatto visitare il locale dove c’erano altre macine, ci hanno offerto pesce affumicato e vodka. Un assaggio dell’ospitalità armena.

10 ottobre ’02 SITO ARGHEOLOGICO Sulla strada per Ashtarak alla ricerca della cripta ci siamo imbattuti nel lavoro di un gruppo archeologico che sta portando alla luce resti che vanno dal 3000 a.C. Al periodo mediovale con il passaggio anche dei romani. A testimonianza è stata ritrovata una moneta di Augusto. Tre sono le equipe che lavorano sui tre periodi storici.

AGHTSK Cripta dove venivano sepolti i sovrani pagani e cristiani della dinastia di Arshakid. Belle le incisioni sulla pietra. ARTIK e MONASTERO di HARIDJAVANK Cave di travertino, strade impossibili per la schiena di Lorenzo! Il monastero è circondato da mura. E’ un sito composto dalla residenza estiva del Katolikos e dalla chiesa molto grande e bella. Cupola con gli spuntoni (poi visti anche in altre chiese). Stanza segreta dove si nascondevano persone e cibo durante le incursioni, coro dal quale Francesco ha intonato l’ave Maria. C’è una parte della chiesa costruita per le donne incinta che altrimenti non avrebbero potuto presenziare ai riti.

Custode Gagik con occhi azzurri. MARMASHEN Dopo un lungo viaggio nel deserto e attraversato paesi in costruzione ma abbandonati, si arriva, scendendo ad un’oasi di pere con un prato verdissimo, e molto curato. Un vecchio pastore ci fa da guida. Le pietre sono scolpite con frasi che lui recita a memoria. Poco lontano scorre un fiume.

GYUMRI Al ritorno ci fermiamo in un piccolo bar e mangiamo lavash con carne macinata ed erbette fini.

Dall’esterno vista la chiesa che è un grande complesso.

11 ottobre ’02 GARNI Tempio greco in Armenia. Nelle adiacenti terme romane c’è un mosaico. Stanno riportando alla luce i magazzini e le abitazioni adiacenti.

Bellissima posizione sul canyon Avan. Pareti rocciose a canne d’organo.

BELVEDERE sull’ARARAT Zona coltivata , una bellissima “piana” collinosa di montagna.

MONASTERO di GEGHARD Forse il più bel monastero che abbiamo visitato. Quasi completamente scavato nelle rocce. E’ composto di più edifici. I monaci abitavano nelle celle scavate nella roccia.

Analisi di un capitello formato da tre bifore completamente diverse ma in perfetta armonia fra loro.

Filosofia di vita ? Accettazione del diverso ? Siamo tutti diversi eppure insieme formiamo un unico armonico ? Oppure, poiché non ci sono immagini su cui attrarre l’attenzione ecco che si pone tutta la fantasia nelle sculture degli ornamenti.

La chiesa scavata nella roccia ha un’acustica stupenda. Un gruppo di visitatori francesi ha cantato prima un antico canto russo e poi un canto di montagna in italiano. Molto suggestivo, emozione fino alle lacrime. All’esterno c’è anche un sito per i sacrifici che vengono fatti solitamente la domenica Spettacolare canyon dai mille colori autunnali.

MONASTERO di KHOR VIRAP (S.Gregorio miniaturista) Situato sul confine turco. Magnifica visione dell’Ararat grande e piccolo. L’Ararat si trova in Turchia ma gli armeni lo vivono come fosse loro.

In questo sito c’è il pozzo dove è stato gettato S. Gregorio ed ha vissuto per 12 anni. Il pozzo è profondo 6 metri e la discesa è permessa da una scaletta di ferro verticale.

Alcuni bambini offrivano colombi per il sacrificio.

12 ottobre ’02 NORAVANK Nella parte meridionale dell’Armenia, dopo un percorso lungo, spesso accidentato e in una situazione paesaggistica di deserto si arriva in una vallata profonda e verde. Lungo il percorso vista grotta abitata probabilmente da pastori.

Un complesso di 2 chiese poste su un precipizio. La prima chiesa di Astvatsatsin è su due piani. Il secondo piano si raggiunge da una stretta gradinata esterna. Molto bella e molto luminosa.

La chiesa di S. Karapet contiene molte tombe reali.

Hanno ristrutturato parte degli edifici adiacenti per ospitare eventuali pellegrini (Gruppo di giovani venuti a piedi da Yerevan) Sosta sul passo (altezza 2340 m.); abbiamo comperato della frutta da dei pastori: questi avevano appena venduto una pecora a degli autisti dell’ Azerbajian che l’hanno immediatamente sgozzata e scuoiata… Nella discesa verso Tatev bellissimo a articolato lago d’alta quota; sosta per fotografare greggi con pastori. Ultimi 30 km di strada micidiali.

TATEV Ancora più a sud, dopo essersi arrampicati su una strada impervia per poi discendere nuovamente, si arriva ad un complesso formato dalla cattedrale dedicata i Santi Pietro e Paolo. Chiesa restaurata. Presente affresco. Tomba di S. Gregorio l’Illuminatore primo santo armeno.

Chiesetta dedicata alla Madre di Cristo molto piccola ed in alto.

Complesso cintato di mura con stanze adibite a biblioteca e studio. Una parte della costruzione da’ su un orrido dove pare che i mongoli gettassero i cristiani per una sicura morte.

E’ presente una colonna sormontata da una croce che sembra potesse rilevare le scosse telluriche.

Forse il sito più ristrutturato ma meno curato (erba alta, vecchia gru arrugginita,..) Riscendendo e risalendo si arriva al PONTE DEL DIAVOLO.

Breve sosta su un promontorio da cui si può vedere il monastero (con cascatine precipitose sotto) fino alla vallata.

A 70 km da casa sosta per foto a nidi di cicogna sui pali della luce.

Peccato il mio mal di testa che non mi ha permesso di apprezzare questi due siti.

13 ottobre ’02 Rivisitata la cattedrale ECHMIADZIN. Bellissimi gli affreschi. Funzione ortodossa. Capito niente.

Abbiamo visto il loro katolikos (papa) CATTEDRALE di ZVARTNOTS Resti della chiesa dedicata a s. Gregorio. Da un disegno chiesa meravigliosa su più piani. Ora esistono delle colonne. Gruppo folkloristico Pranzo al Monte Cristo in Yerevan immerso nel verde e sulle sponde di un laghetto artificiale.

MOSCHEA BLU Comprende il minareto ed un giardino molto curato. Moschea salvata dalla distruzione di Stalin (in Yerevan c’erano 7 moschee tutte distrutte). Oggi è utilizzata solo dall’ambasciatore iraniano.

VERNISSAGE Mercatino dell’artigianato, del libro, ecc. Che si tiene in Yerevan tutti i sabati e le domeniche.

Acquistato qualche souvenir.

Cena al NOSTRO VILLAGGIO caratteristico locale armeno.

14 ottobre ’02 Viaggio in metropolitana e visita a monumento genocidio armeni; lunga passeggiata sul fiume.

Karabal monumento del vecchietto che dava fiori a tutti Incontro all’università di architettura col Rettore che ci parla dei suoi tentativi di agganciare l’Università di Venezia; possibili sviluppi per quanto riguarda un piccolo progetto riguardante le maschere Veneziane: mostra dei lavori degli studenti: ce ne sono di moto belli 16 ottobre ‘02 02,30 alzataccia 06,25 partenza in ritardo di 1,30 ore 08,30 arrivo a Mosca un po’ innevata e sta nevica 10,50 partenza regolare per Venezia tutto sopra le nuvole fino alla Slovenia; da qui belle vedute sulle vette innevate e sulle colline, su un fiume forse l’Isonzo; veduta sopra Pellestrina … Ma Venezia non si vede, passaggio sopra il ponte della libertà e arrivo regolare alle 12,30; valigie di Francesco dimezzate (la più grande da buttare: salvo tutto il contenuto).

13,35 pulman per Padova e arrivo: le strade sono buone…Finalmente! CHIESA di santa HIRIPSIME TEMPIO di GAYANE CATTEDRALE di ECHMIADZIN PARCO COMMEMORATIVO di SARDARAPAT PARCO della VITTORIA LAGO DI SEVAN SEVANAVANK MONASTERO di HAGHARTSIN (DANZA DEI FALCHI) MONASTERO di GOSHAVANK MONASTERO di SAMOSAVANKA LAGO ARAGATS FORTEZZA di AMBERED ASHTARAK SITO ARGHEOLOGICO AGHTSK ARTIK e MONASTERO di HARIDJAVANK MARMASHEN GYUMRI GARNI BELVEDERE sull’ARARAT MONASTERO di GEGHARD MONASTERO di KHOR VIRAP NORAVANK TATEV CATTEDRALE di ZVARTNOTS MOSCHEA BLU YEREVAN



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