Argentina insolita

Viaggio nella parte nord ancora poco conosciuta
Scritto da: cirneco1
argentina insolita
Partenza il: 11/11/2015
Ritorno il: 26/11/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Pietro ed io, adoriamo l’Argentina e il tango e quest’anno siamo riusciti a ritornarci, andando a visitare una parte non troppo conosciuta.

Partenza 11/11/2015 e rientro il 26/11/2015, voliamo con la compagnia Iberia (700 euro a testa).

Il nostro programma

11/11: volo e notte in albergo vicino ad aeroporto Ezeiza (posada de las aguilas Barrio Uno- il più caro di tutto il viaggio, ma a 5 minuti e con il servizio di trasporto da/a terminal)

12/11 noleggio auto e Rosario

13-14/11 Cordoba

15-17/11 Villa union

18-19/11 Mendoza

20/11 Junin

21-26/11 Buenos Aires

Partenza da Milano Linate, volo alle 8 ed arrivo a BA alle 20.55 con scalo a Madrid, il volo è andato bene e anche il personale è stato molto gentile (state però attenti al tempo tra i 2 voli, passare dal terminal 4 al 4s necessita almeno una trentina di minuti.)

Arrivati, e sbrigata la solita burocrazia, compresa foto ed impronta andiamo a ritirare le valige che fortunatamente ci sono! Chiamiamo l’albergo e 10 minuti dopo ci viene a recuperare davanti al terminal e subito dopo nanna.

Dopo aver fatto colazione, il signore dell’albergo ci porta al terminal, dove dobbiamo ritirare la macchina per partire, vogliamo evitare il traffico.

Arriviamo e inizia una vera giornataccia! Scopriamo che non c’è l’ufficio dell’Europcar, ma dalla prenotazione leggiamo che l’appuntamento è davanti al bancone dell’ufficio informazioni, dovevano venirci a recuperare. L’appuntamento è alle 9, ma dopo 10 minuti non si presenta nessuno, allora il signore dell’albergo, che aspettava l’arrivo di un cliente, chiama l’agenzia e si lamenta per il ritardo, l’operatrice ci garantisce che in 10 minuti sarebbe arrivato qualcuno e, in effetti, è stato così. L’agenzia ha l’ufficio in un altro terminal, dove ci dirigiamo per il disbrigo della burocrazia (ma lo sanno solo loro), tutto ok fino a quando io chiedo del Neverlost, che avevo prenotato dall’Italia e che per iscritto e per telefono mi era stato garantito, il ragazzo mi dice tranquillamente che non ce l’ha, ma chiede all’ufficio centrale, ma la risposta è negativa . Vi lascio immaginare la mia educata reazione, avevamo in programma di visitare un paese con enormi distese e grosse città senza nessun supporto tecnologico (il cellulare non prende in molti posti). Il ragazzo mi dice che è dispiaciuto, ma l’unica cosa che può fare e stampare le mappe di google maps per quella giornata (nessuna altra agenzia noleggia solo il tom tom ). Ritiriamo la nostra auto, una corsa Chevrolet, con un umore non proprio alle stelle.

Comunque con la nostra cartina partiamo e da quel momento fino a Lujan, la nostra prima tappa, abbiamo chiesto info a tutti gli esseri umani che respiravano (con il nostro mix d’italiano e spagnolo, perché nelle campagne e in tante piccole città nessuno parla inglese).

Dopo aver sbagliato un paio di volte ( non c’è abbondanza di segnaletica e a volta a 300 km trovi il cartello con il nome della città che t’interessa e poi al bivio trovi il cartello con il nome del paese successivo al tuo e tu però devi sapere che quel paese esiste altrimenti…) arriviamo Lujan, cittadina famosa per il duomo dedicato alla Madonna.

Inizia a piovere, visitiamo la bella chiesa e facciamo un giro nel centro per cercare la Banca National Argentina dove poter cambiare (unica banca che ci cambierà in tutta la vacanza).

Si riparte verso Rosario, dopo varie peripezie si arriva in città, e s’inizia la ricerca dell’albergo che per fortuna è indicato sulla mini cartina della guida Lonely, e dopo vari giri dovuti ai vari sensi unici (sono tutte strade parallele, ma una metà è in un senso e l’altra nell’altro quindi diventa complicato) arriviamo al nostro bell’albergo (Roberta rosa de fontana suites – straconsigliato). Parcheggiamo davanti, facciamo check in e poi portiamo la macchina in un parcheggio convenzionato.

Purtroppo, continua a piovere e quindi dopo esserci sistemati facciamo un giro a vedere il monumento alla bandiera e un giro lungo il fiume Parana’ ( la pioggia ci concede una pausa ), purtroppo la festa con banchetti e musica dal vivo per i popoli che sono emigrati in Argentina (encuentro de las colectividades) è sospesa. Decidiamo di prendere un aperitivo lungo il fiume e goderci lo spettacolo dell’arcobaleno e poi cercare un posticino per mangiare (che ci sarà più complicato del previsto visto che parecchi locali erano chiusi per la festa).

La mattina dopo, abbiamo fatto la colazione in camera e siamo partiti per Cordoba, essendo una città grande per fortuna c’erano molte indicazioni e prima di partire mi ero stampata la cartina della città (anche con i sensi unici) che ci permetterà di trovare l’albergo velocemente (savannah cordoba hotel – comodo).

Ci sistemiamo e facciamo un giro in città e scopriamo che quel venerdì ci saranno i musei aperti e quindi la famosa milonga al museo non si terrà. Allora, dopo esserci rinfrescati, andiamo a vedere in una trattoria (Bar Carlos) la partita Argentina –Brasile (1-1) per le qualifiche ai mondiali del 2018 e dopo alcuni insulti all’arbitro mi sentivo in Italia. Finita, ci facciamo un bel giro per i musei e ci ascoltiamo il concerto della banda.

Il giorno dopo, stampiamo in un internet point tutte le strade per tutte le nostre tappe e finiamo di girare il centro, il mercato alimentare e poi puntiamo alla zona Guilmes, dove ci sarà il mercato artigianale che riempirà vie e piazze e tutti i negozi (vintage e di antiquariato resteranno aperti fino a mezzanotte). In breve tempo, si popola di gente, impressionante, anche perché è una zona piena di locali e ristoranti e decidiamo di andare a mangiare al “mercado central” (splendido locale, abbastanza caro, pero’ ) e si finisce la serata bevendo qualcosa di fresco in un locale all’aperto tutto illuminato da luci colorate , si perché mi sono dimenticata di dire che siamo sui 25 gradi secchi UNO SPETTACOLO!

La domenica mattina, partiamo verso Villa union, (300 km di statale, il viaggio si allunga di parecchio), ma dopo che arriviamo all’autopista, con il traffico pazzesco che c’era (forse 3 auto in un’ora) abbiamo recuperato un po’ e siamo riusciti ad arrivare al parco Valle della luna per il giro delle 15.

Paghiamo il biglietto e ci mettiamo in coda alla colonna che attende l’orario di partenza, la guida si ferma nei punti più importanti ed è abbastanza simpatico e ci spiega la storia di quel parco. È molto particolare, non c’è vegetazione, sembra proprio di vedere la superficie della Luna. Il giro dura tre ore, noi partiamo subito verso Villa Union, abbiamo ancora parecchia strada. Diventa buio e quando mancano 20 km, un controllo sanitario –polizia (c’è un arco sulla strada, dove 2 poliziotti fermano tutti ) ci chiede dove stiamo andando perché è tardi e se abbiamo una stanza (qui’ c’è il divieto assoluto di campeggio) quindi se rispondevo di no riguardo alla prenotazione ci sarebbe stato un problema, ma per fortuna ci attendeva il nostro Valle Colorado. Una struttura con 5 camere (organizzato come un motel) con il nostro parcheggio davanti casa, il ristorante (dove avremo mangiato per tutte le sere) e la piscina e la cortesia del proprietario. Infatti, noi volevamo organizzare la visita alla Laguna Brava che è stato impossibile fare perché nessuna delle agenzie che avevo scritto mi ha risposto, ma grazie al proprietario, che contatta un suo amico, riusciamo a prenotarla per il martedì, intanto si sono fatte le 22 e abbastanza provati facciamo gli ultimi 2 metri che ci separano dal ristorante e ci mangiamo un’enorme Milanesa con papas fritas.

Il giorno successivo facciamo un salto in paese, in pratica una piazza, dove ci sono negozi, bar e la banca dove noi tentiamo di entrare, ma essendo lunedì c’è una coda chilometrica. Allora, rinunciamo e ci dirigiamo al parco Talampaya, dove compri il biglietto e sali su un autobus che ti farà girare il canyon, anche qui siamo fortunati, guida molto simpatica che capisce che siamo gli unici a non essere argentini e ci chiederà sempre se abbiamo capito. La caratteristica di questo parco è il colore rosso e l’eco eccezionale, riesce anche e ripetere una parola 4 /5 volte. Si rientra in albergo verso le 17 e mi rilasso vicino alla piscina, mentre Pietro guarda una partita (in Argentina trasmettono qualsiasi tipo di sport a qualsiasi ora). Infine rinfrescati, andiamo a mangiare una buona parilla al ristorante del motel.

Al mattino alle 8.30 ci passa a prendere la guida dell’agenzia con una jeep 4×4, perché nel parco “laguna brava“ bisogna essere accompagnati da guida autorizzata, altrimenti non si entra. Passiamo a prendere i nostri compagni di giornata, una coppia francese, di origini italiane che vive in Nuova Caledonia e partiamo.

Per arrivare alla laguna, ci vogliono 3 ore, ma il paesaggio è uno spettacolo, montagne colorate, un cielo splendido, vicuna, guanachi, condor, ma la strada non è delle migliori, per fortuna siamo in jeep. La nostra guida è un ragazzone, molto simpatico che all’inizio ci mette la musica di Ramazzotti, ma poi capisce che siamo “aperti” e mette la Cumbia, musica tipica, e ci spiega tutto su questa musica e in una tappa m’insegna anche qualche passo. Arrivati a quasi 4000 metri, con un vento pazzesco, vediamo questa laguna, piena di fenicotteri rosa e un cielo azzurro e un’aria pura UNO SPETTACOLO, a quell’altezza tutto diventa “pesante “ ma nessuno ha avuto problemi, anche perché ci aveva spiegato tutti i movimenti che potevamo fare. Rientrati, solita pausa di relax bordo piscina e poi cena nel ristorantino.

Il giorno dopo si parte direzione Mendoza, prendiamo la famosa route 40.

Arriviamo in città nel pomeriggio e prima di cercare l’albergo facciamo un giro nella zona delle Bodeghe, dove ci sono tantissimi ragazzi che fanno il tour in bicicletta delle varie aziende , distese infinite di viti.

Il nostro ostello scopriamo che è in centro e quindi dobbiamo cercare un parcheggio per l’auto, lo troviamo 2 strade e dopo e non la muoveremo più, perché la città è piccola e si può girare benissimo a piedi.

Sistemiamo la roba nella nostra stanza e poi ci dirigiamo verso il centro.

Un buon aperitivo e una buona cena a La Barra (non economico). Il giorno dopo facciamo un giro al parco cittadino che si trova al Nord della città, passando nella zona più bella della città con splendide villette. A pranzo andiamo al mercato coperto dove compriamo tanti tipi di empanadas e una bella birra fredda (come tutti i mercati c’è un’ampia scelta d cibo- è sempre un’ottima scelta).

La sera fa freschino, però ci facciamo attirare da un ristorante (Azafran) che alla fine risulterà caro e non particolarmente buono.

Il giorno dopo, facciamo colazione in albergo e per le 8 siamo a ritirare la macchina, oggi è una giornata di trasferimento, non abbiamo fissato una meta, ma vorremmo fare più km possibile per arrivare a BA il prima possibile sabato.

Alla fine riusciamo ad arrivare a Junin, 800 km circa sui 1100 che ci separavano da BA.

Su questa città non avevo trovato nulla, invece è una città con molti negozi e locali e ci permette di passare una bella serata con ottima cena, nel ristorante La cantina, di un italo-argentino che molto gentilmente, capendo che siamo italiani, ci fa fare un giro in cucina a vedere la gigantesca griglia e gli spettacolari pezzi di carne, pronti per essere cotti.

Alla fine si siede con noi e ci offre un Francamenta (che spopola in Argentina assieme al rum) e ci regala una piccola bottiglietta di Francamenta come ricordo.

Questa giornata è stata lunga, ma il paesaggio ha premiato, distese di grano di chilometri e chilometri, fiumi e laghi pieni di aironi, fenicotteri rosa e vari tipi di uccelli colorati.

Il 21 novembre partiamo per aeroporto di BA, partendo per le 8, perché siamo preoccupati del traffico e soprattutto, perché abbiamo solo la cartina. Per fortuna la strada l’abbiamo trovata subito ed anche il traffico, (noi eravamo al n. 33 delle 35 uscite dell’autostrada) e c’erano degli uomini che t’indirizzavano a quale uscita andare. Molliamo la macchina nel parcheggio e mettiamo la chiave nella cassetta della posta vicino all’ufficio dell’Europcar.

Prendiamo un taxi e in 20 minuti siamo al nostro albergo Hotel Circus (che consiglio perché pulito e stracomodo) in San Telmo. Non vi annoierò con giri che abbiamo fatto, perché troverete migliaia d’info, io vi consiglio di dividervela per zone e girarla a piedi, ma non perete il mercato di San Telmo della domenica, troverete qualsiasi tipo di prodotto (musica-pelle- argento).

Noi abbiamo mangiato benissimo ovunque ci siamo fermati, e ci siamo divertiti tantissimi nelle varie milonghe che abbiamo visto. Siamo andati a Belgrano (all’aperto dalle 18.00 quasi tutti i giorni) – El Afronte (dove vediamo un’esibizione di ballerini professionisti bravissimi e un gruppo di 10 elementi che suonavano dal vivo) – Club Indipendecia (sempre musica dal vivo) – Salon Cunning e varie milonghe all’aperto.

Una bellissima esperienza, posti splendidi e la popolazione eccezionale che ti fa sentire sempre a casa, sempre allegra e disponibile.



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