Turista di davvero per caso in Argentina

Cordoba, Buenos Aires e Alta Gracia fuori e dentro i cliché
Scritto da: Ker
turista di davvero per caso in argentina
Partenza il: 29/05/2012
Ritorno il: 09/06/2012
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
Questa storia devo raccontarla per forza dall’inizio. Più o meno a metà marzo leggo di un call for paper per un convegno a Còrdoba e dentro di me penso: Che bello, è da tantissimo tempo che sogno di andare in Andalusia. In tutta fretta mando una proposta di intervento. Mi arriva la risposta dall’Istituto….., Avenida….., Còrdoba (Argentina). Argentinaaaa? Ma come Argentina? Ebbene sì, la mia fretta nel leggere il bando per via della scadenza imminente non mi aveva fatto capire che si trattava della città omonima sudamericana e non di quella andalusa. E così dopo considerazioni e indecisioni varie una volta ricevuta notizia della scelta del mio intervento decido di partire il 29 maggio e di fare in tutto 10 giorni (più 2 di viaggio) tra Còrdoba (con annessa passeggiata fuoriporta ad Alta Gracia) e Buenos Aires. Quello che vi sto per raccontare non è ovviamente il mio viaggio “accademico” ma tutto quello che c’è stato attorno.

Allacciate le cinture, si parte: pirma destinazione Còrdoba (quella Argentina!)

Un bel diretto in notturna Roma-Buenos Aires è quello che ci vuole (potete scegliere tra Alitalia o Aerolinas Argentinas) 14 ore di volo per chi come me non era mai andata oltre le 3 sembrava impresa non facile ma a viaggiare da soli si trova sempre più coraggio che in compagnia e poi pensate a quello che vi aspetta dall’altra parte…i continenti saranno solo una girata di mappamondo!

Ecco, come si suol dire: una volata! Ha inizio la mia avventura sudamericana. Dopo essere atterrata a Buenos Aires ho avuto un’altra oretta di volo per Cordòba. Il mio consiglio è di lasciare per ultima la capitale, tanto è da là che si riparte al ritorno…

Nel mio immaginario, ma in verità nell’immaginario di molti, l’Argentina ha sempre avuto qualcosa di mitico e meraviglioso, un misto di colori e sapori, di aspettative e timori.

Ebbene ci sono luoghi comuni fatti per essere sfatati, altri che sono talmente veri che non possono in alcun modo essere confutati.

Prima di partire mi avevano raccontato molte cose, gran parte delle quali molto lontane dalla verità. La leggenda più comune vuole l’Argentina terra caotica e piena di insidie, ma la prima idea da abbandonare è proprio quella di un chiassoso e pericoloso Sudamerica, almeno nelle sue città principali. Ho spesso trovato tutto così ordinato e disciplinato tanto da rimanerne sconvolta. Un esempio per tutti (mai vista cosa simile in Italia): alle fermate dei bus vedi la gente in lunghe file indiane…aspettano pazientemente il loro turno per salire!

Durante i giorni del convegno, come di prassi, non ho avuto il tempo che per correggere la mia relazione e parlare di fretta al telefono con i miei affetti, dall’altra parte del mondo, dell’emisfero, di notte, d’estate. A proposito…partendo a maggio/giugno troverete l’inverno, ma a mio avviso è il periodo migliore, tutte le città andrebbero viste con il minor numero di turisti dentro per coglierne davvero l’essenza.

Arrivando un giorno prima dell’inizio del convegno ho potuto girare un po’ per la città senza impegni. Strade che si incrociano in cui è facilissimo perdersi per poi capire che è molto più facile non perdersi, è come stare su una scacchiera e ricordate che ogni quadra fa 100 metri quadri (vi aiuterà a misurare le distanze).

Ho iniziato il mio giro dalla città nuova, ultimamente sono più incuriosita da quello che le città sono diventate piuttoste che da quello che sono state.

Prima tappa al Paseo del Buon Pastor (Avenida Yrigoyen 325) dove vi potete fare un’idea dell’arte contemporanea locale di giovani emergenti. Nelle vicinanze si trova una Cappella sconsacrata, adibita a spazio per concerti dal vivo, potrebbe capitarvi qualche gruppo interessante…

Proseguite sempre su Av. Yrigoyen, al 551 si trova il Palacio Ferrerya, oggi museo di belle arti con oltre 400 opere in esposizione. Se ancora non siete sazi di arte un po’ più avanti (Av. Yrigoyen 651) c’è il Museo Provincial de Bellas Artes Emilio Caraffa. Dopodiché riposatevi nel vicino Parque Sarmiento.

Anche se non andate per motivi universitari vi trovate nella città con l’Università più antica del Sudamerica…io dico che vale la pena visitarla. E poi le strade vicine vi sapranno dire molto su quanto Còrdoba sia dinamica, giovane con una bella dose di progettualità e fiducia nel nuovo.

Non fatevi mancare la visita alla parte storica. Còrdoba è patrimonio dell’UNESCO per la sua Manzana Jesuitica, una serie di chiese ed edifici risalenti al XVII secolo.

Plaza San Martin è bella di giorno e di notte, ci passerete sicuramente del tempo. Addentratevi nelle strade vicine, per la sera optate per Cerro de las rosas con ristoranti e locali a volontà. Cocktail consigliato: Fernet e Cocacola.

Per l’asado – il famoso arrosto assolutamente da assaggiare – andate al Solar de tejeda, in Av. 27 de Abril, ottimo rapporto qualità prezzo.

Io ho anche assistito ad uno spettacolo in spagnolo al Teatro Real e ad un concerto di musica classica al Teatro del Libertador ma voi potete optare per una milonga in strada (Plaza San Martin), anche se vi consiglierei di lasciarvi la sorpresa del tango per Buenos Aires.

Il fuso orario si farà un po’ sentire così come il cambiamento di clima ma vi abituerete con facilità! Assaggiate un gelato in Paseo de los flores, la strada dei negozi e, soprattutto, se ancora non l’avete fatto mangiate un’empanadas, fagottini ripieni di carne e verdure. È stato il mio pasto più gettonato, entrate in un qualsiasi panificio/pasticceria, non ce n’è stato uno che mi ha deluso! Per un classico sandwich optate per Sorocabana in Av. San Jeronimo 98, sarà piacevole fare una chiacchierata in spagnolo misto ad italiano con i proprietari di questo bar un po’ retrò.

Della città vi stupirà soprattutto la cortesia e disponibilità delle persone (ecco il luogo comune sui cordovesi gentilissimi è proprio vero), tutti molto rilassati che mettono una tranquillità addosso che è difficile far comprendere. Per pernottare scegliete Av. San Jeronimo, la strada che si congiunge a Plaza San Martin, ci sono diversi alberghi e potete scegliere le stelle che preferite. Il mio era il Felipe II, economico, con stanze spaziose e personale super gentile e disponibile.

Mi sono trovata anche nei festeggiamenti del 2 giugno… Il 2 giugno da noi è diventato solo una parata militare che blocca le strade di Roma, nelle piazze del mondo, invece, si ricordano con fierezza le lotte e gli sfozi affrontati per raggiungere un obiettivo così importante. E a sfilare sono bambini, giovani, anziani vestiti a festa che chissà quando hanno visto l’ultima volta la loro terra. E il 3 giugno a Buenos Aires è stata istituita con legge nazionale la festa dell’emigrante italiano, perché “sono stati tanti gli italiani che hanno contribuito alla crescita spirituale e materiale dell’Argentina”. Altro cliché, inconfutabile. Vi guarderanno tutti con simpatia proprio perché siete italiani…ormai forse ci capita poche volte, quindi approfittatene!

Leggevo in uno scritto di Borges che passeggiando nelle città argentine di domenica mattina non vi è altra traccia di presenza se non l’odore di asado che proviene dalle case. Nella sempre affollata e dinamica Còrdoba la domenica è proprio come lui me l’aveva raccontata, silenziosa e impregnata dell’odore della carne alla brace. Bene è il giorno giusto per una gita fuori porta, ad accompagnare me e un’altra italiana conosciuta sul posto due argentini doc che facevano parte dell’organizzazione del convegno. Potete ovviamente organizzarvi da soli, sfruttando le visite guidate a prezzi decisamente abbordabili. Ci sono pacchetti di diversi tipi, anche di un paio di giorni…

La nostra scelta è caduta su Alta Gracia, con autobus di linea raggiungibile a 18 pesos a/r, circa 3 euro. La cittadina è famosa perché vi abitò il Che (la casa è oggi adibita a museo). Sostanzialmente una zona residenziale che ora attira soprattutto un altro tipo di fedeli, c’è infatti una grotta della Madonna di Lourdes oltre all’antico Blocco gesuitico (o Estancia). Qualsiasi sia il motivo si respira una bella atmosfera. Il museo costa un po’ ma se siete dei nostalgici o anche solo dei curiosi entrate.

Mentre, arrivare alla grotta della Madonna – che voi crediate o no – è un’esperienza da fare: si attraversa una strada desolatissima polverosa con qualche venditore ambulante di frittelle, sembra di essere tornati indietro nel tempo.

Il pomeriggio ci siamo seduti al parco vicino al lago di Alta Gracia. Attorniata da famiglie intere che bevevano mate e trovandomi con colleghi argentini del convegno ho potuto partecipare anch’io a questo rituale. Dopo abbiamo fatto un giro nelle Estancie gesuitiche bellissime, al tramonto davvero affascinanti, ma ricordate che alle 18 chiudono quindi se volete visitare gli interni non indugiate troppo.

Lasciata la provincia di Còrdoba sono arrivata a Buenos Aires di cui sarà difficile poter raccontare tutto in poche righe. Come da cliché – ma quant’è vero – bisogna lasciarsi trasportare dalla città come in un tango. Bisogna perdersi, camminare quadra per quadra e attraversare San Telmo, El Caminito, Palermo, Recoleta, Puerto Madero. Trovarsi all’improvviso nel bel mezzo di una manifestazione, la tipica cacerolada (fanno rumore con pentole e mestoli).

La capitale è piena di posti rilassanti: il giardino giapponese, i parchi di Palermo, Puerto Madero. Silenzio, pace, bellezza.

Ma andiamo per ordine e vediamo giorno per giorno quali sono i percorsi da fare.

Il primo classico giro è con partenza da plaza de Mayo, il mio albergo tra l’altro era proprio lì (ma potreste anche fittare un appartamento, risulta molto conveniente).

La Casa Rosada basta vederla da fuori, entrate invece nella vicina Catedral Metropolitana. Il giovedì nella piazza sfilano ancora le “Madri di Plaza de Mayo”, ossia le madri dei desaparecidos, potrebbe per questo essere il giorno giusto per vedere la piazza.

Nelle vie limitrofe c’è una bellissima libreria (Libreria del Colegio), così come potrete scoprire altri angoli o se preferite una quadra (anche Baires come Cordoba è divisa in quadre) più sopra si trova Calle Florida, una via piena di negozi, specie di souvenir. Ora potete scegliere se andare a San Telmo, quartiere pieno di residenze in stile coloniale e magari fermarvi qualche ora al Mercado di San Telmo, mercato dell’antiquariato ma anche di abiti ed oggetti per la casa.

Oppure potete spostarvi a Puerto Madero che con le sue fabbriche in mattoni rimesse a nuova vita fa il suo effetto. Si tratta ora di uffici, alberghi, ristoranti che affacciano su bacini fluviali artificiali. Attraversate il ponte di Santiago Calatrava e fatevi un giro nelle vie residenziali, capirete subito che il quartiere è roba da ricchi. Arrivate alla fine della strada e si aprirà dinnanzi a voi la Reserva Ecologica Costanera Sur, 350 ettari di verde. Sono previste anche visite guidate.

Dedicate un giorno al quartiere Palermo, il più vivace a mio avviso. Visitate assolutamente il Jardin Japones, con una serie di ponti in stile giapponese costruiti su laghetti pieni di carpe koi. Potete poi fermarmi al ristorante o alla sala da the. L’ingresso costa 16 pesos, circa 2,30. Se vi piace lo zoo siete nel posto giusto, altrimenti visitate il Museo di Evita che conserva tra le altre cose molti dei suoi abiti.

Per lo shopping fate un salto a Palermo Soho. Proseguite per Av Scalabrini Ortiz fino a Plaza Serrano (ora Plaza Cortazar), troverete negozietti di vintage ed abbigliamento locale davvero interessanti. Potete passarci anche una serata tra localini di moda e design. Fate un salto al Planetario (di sera è uno spettacolo) e alla Floralis generica, scultura a forma di fiore di Eduardo Catalano in Parque tres febrero (Palermo).

Terzo immancabile itinerario: la Boca e il Caminito. Da Plaza de Mayo il bus n.29, al prezzo di 1,20 pesos, circa 30 centesimi. Sicuramente un itinerario molto turistico ma l’esplosione di colori è un piacere per gli occhi. Tra i negozietti di artigianato locale e souvenir, i tangueri la fanno da padrone, sicuramente vi capiterà di assistere a più di uno spettacolo improvvisato.

Prima di Passare la serata al Centro Cultural de la Recoleta, dove troverete mostre e concerti all’avanguardia fate un salto al Buller Pub & Brewery, classico pub+fabbrica della birra. Provate il sampler, sei mini birre dalla più leggera alla più pesante (se riuscite a berle tutte!).

Ultimi consigli prima di partire: per pranzare e cenare ho scelto sempre posti al volo, è così bello camminare che stare troppo fermi sarebbe un peccato. Evitate i luoghi turistici tipo Caffè Tortoni, c’è la fila per entrare! Al massimo fatevi una foto ricordo davanti. Poco oltre sbirciate nell’Accademia National de Tango. Percorrete Avenida 9 de julio, si dice essere tra le più grandi del mondo, l’obelisco che vedrete è il simbolo della città. L’ultima sera hanno tentato di rubarmi i soldi dalla borsa ma un’amica (di un amico) argentina che mi ha accompagnato nelle ultime sere, ha subito fatto scappare la ladra. Le strade sono abbastanza controllate per tutta la notte ma cercate di non dare troppo nell’occhio…di sicuro prima di partire anche a voi avranno dato l’indirizzo di un lontano parente, amico o affine. Chiamatelo! Avere qualcuno che vi dà le dritte giuste sul posto fa sempre bene.

Sicuramente non può, non deve mancare un giro di tango (o milonga). Di locali ce ne sono tanti, ma ai nuovi e trendy ho preferito il fascino decadente della Confiteria Ideal in Av. Corrientes y Suipacha. Andate sul presto… troverete maestri disposti a farvi una lezione.

Cosa dire per concludere di questa città che sembra per molti versi Parigi o Londra più che Napoli o Barcellona, come mi avevano invece suggerito…

Per la prima volta mi sembra che le parole non riescano a raccontare davvero quanto questo viaggio mi abbia mostrato un altro mondo, un altro modo di vivere.

Camminerete per chilometri e chilometri senza mai stancarvi, rimarrete esterrefatti davanti ad Avenida 9 de Julio, sentirete il peso della storia in Plaza de Mayo e davanti alla Casa Rosada, vi emozionerete davanti al tanto decantato e noto stadio de La boca e al coloratissimo Caminito, ammirerete vecchi e nuovi quartieri, vi rilasserete nei pressi del Ponte di Calatrava o dei parchi e giardini di Palermo, scoprirete piccole e grandi cose. Vi riempirete di stupore e meraviglie e realizzerete che quello è ancora il Nuovomondo e noi la Vecchia Europa…

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