Il viaggio dei desideri porta in Andalusia

Un viaggio tra i colori e i profumi del mondo andaluso. Qui dove culture e religioni si mescolano magicamente
Scritto da: ShareTheWorld
il viaggio dei desideri porta in andalusia
Partenza il: 06/03/2018
Ritorno il: 13/03/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

Ogni volta che chiedo a mia madre dove le piacerebbe andare per una nuova avventura, potete star certi che risponderà Spagna. Ovunque, basta che sia Spagna. Non so bene perché la colpisca così tanto, sta di fatto che ormai è quasi d’obbligo passare una settimana in Spagna. Quando devo prenotare un viaggio, è raro che abbia una meta ben precisa in mente. Butto giù una lista di posti che possono interessarmi e da lì inizio a creare un progetto. Come già ho detto, la scelta era ricaduta sulla Spagna quindi ben o male avevo molte opzioni seppur circoscritte ad una nazione. Ho pensato di fare un mini tour dell’Andalusia, che già dal nome promette bene! Le scelte delle città si sono basate in primis sui prezzi dei voli e in un secondo momento dai collegamenti. Diciamo che né io né mia mamma siamo delle provette guidatrici, insomma diciamocela tutta, è più le volte che ci perdiamo fuori porta di casa mentre siamo in auto che quelle che sappiamo effettivamente dove vogliamo andare. Quindi avrete capito che l’auto è da escludere e dobbiamo fare affidamento solo ai mezzi pubblici. L’efficienza di quelle spagnoli è veramente sbalorditiva. Dal livello di sicurezza a quello di igiene. Ovviamente ciò si ripercuote sui prezzi dei biglietti che comparati ai nostri sono molto più elevati. Ma se questo significa un ottimo servizio, sono ben propensa a pagare il giusto

GIORNO 1

Adoro organizzare i viaggi da sola soprattutto perché così posso scegliere gli orari dei voli. Motivo per il quale i miei viaggi hanno tutti inizio a prima mattina. La prima tappa di questo mini tour è Malaga. Ad esser sincera era stata scelta più per questioni economiche, ma devo ammettere che sono stata piacevolmente sorpresa. Dopo essere atterrate, abbiamo prima preso la metro e successivamente il taxi. Quando scendiamo dall’auto il consierge ci accoglie sulla soglia della porta. Ma dove siamo capitate, ci domandiamo. Nulla ci aspettavamo che un hotel così lussuoso. Già, perché se c’è una cosa su cui proprio non spendo molto sono le strutture ricettive. Mi basta un bagno privato ed un letto. Ma questo era veramente bello, nonostante fosse stato economico! Lasciati i bagagli nella camera da letto, ci apprestiamo ad iniziare questa nuova avventura. Se vi dico Spagna a cosa pensate? Io collego subito la corrida. Per quanto barbara essa sia, fa pur sempre parte della tradizione nazionale ed è quindi giusto scoprire anche questi lati meno rosei. Plaza de Toros purtroppo era in ricostruzione e quindi non è stato possibile visitarla, ma devo dire già dall’esterno si può comprendere quanto sia a loro cara. Poco distante si trova la Malagueta, la spiaggia più famosa della città. L’aria fresca e le basse temperature dell’acqua non ci hanno permesso di goderci appieno del mare, ma già vederlo accarezzare la riva mi regalava quel senso di serenità e libertà che solo il mare riesce a dare. Nel ritornare verso l’albergo, abbiamo approfittato per camminare immerse nel verde del Passo del Parque. La sera l’abbiamo invece sfruttata per visitare la rinomata Calle Larios che in quei giorni appariva ancora più ricca grazie alle luminarie che erano state allestite per la festa del paese.

GIORNO 2

La mia visita extra di questa avventura era Milas. Il famoso borgo bianco in cui i taxi sono sostituiti dagli asini. Purtroppo arrivare in questa località con i mezzi pubblici non è proprio così semplice, se lo si vuole fare in giornata e quindi ho dovuto abbandonare mio malgrado questa scelta. Malaga è piccolina ma appare come un gioiello antico che merita di essere vissuto appieno. Così ho ribaltato il programma che avevo prefissato per il giorno prima e ho cercato di gustarmi tutto con più calma ed attenzione. Ed ecco che la giornata è iniziata con la visita della Cattedrale (a prima mattina l’ingresso è gratuito) per poi di dirigermi nei pressi dell’Alcazaba. La nostra Pompei potremmo direi. La parte più divertente, stancante ma allo stesso tempo mozzafiato è stata la camminata che dai piedi dell’Alcazaba portava fino al Castello di Gibralfaro. Lo si può raggiungere sia con l’autobus o a piedi. Noi abbiamo optato per quest’ultima ed è stata la scelta più azzeccata. La strada è abbastanza lunga ma fattibile, e nemmeno troppo ripida. Certo, qualche pausa qua e là non mi è dispiaciuta farla, ma il tutto era condito da uno spettacolo meraviglioso sulla città. Circa a metà tragitto c’è un bellissimo viewpoint che vi permetterà di ammirare anche l’interno della corrida. Proseguendo lungo la strada si arriva al famoso Castello medievale. Camminare lungo le mura antiche, fingere di nascondersi dagli attacchi nemici, respirate aria pulita e soprattutto ammirare la città d’alto: ecco cosa vi aspetta! La discesa è un gioco da ragazzi, quindi se siamo riuscite ad arrivare fino alla cima, perché prendere l’autobus? E poi a quell’ora la stradina era ricca di artisti di strada che rendevano la passeggiata ancora più leggera.

GIORNO 3

È mattina quando, dispiaciute, dobbiamo lasciare questo magnifico hotel. Ci apprestiamo a raggiungere la stazione ferroviaria e dopo circa due ore di viaggio siamo già arrivate a Siviglia. Il tassista ci lascia in una via stretta, disabitata e piena di case murate. Davanti a noi una piccola porta di ferro battuta. “Ma saremo nel posto giusto?” chiedo perplessa a mia madre. “Il nome è quello della nostra guesthouse, entriamo”. Ad attenderci c’era un uomo minuto del sud America con un accento buffo. Qualche battuta per stemperare la tensione che si crea ogni volta che si entra in una casa che non è la tua ma che per qualche giorno diventerà tale. Se “l’uomo della reception” prima di congedarvi vi regalerò qualche informazione, prendete e mettete in sacca: sono utilissime. Un saluto e via a cercare la nostra stanza. Come ho detto precedentemente dalle strutture ricettive non esigo molto ma…lasciare in comodo hotel 4 stelle per capitare in una camera minuscola, una finestra con le grate di ferro e che si affaccia sul cortile interno, ed un bagno più piccolo ancora è stato un trauma. E così dopo qualche risata da parte mia e qualche attimo di dubbio e preoccupazione da parte di mia madre, siamo pronte per andare alla scoperta del centro di Siviglia. Quando usciamo dalla camera è già tardo pomeriggio e così ci dirigiamo verso il Metropol Parasol (probabilmente non sarà la vista migliore che ammirerete nella vostra vita, ma la struttura stessa merita di essere vista). Scese dall’alveare di legno, abbiamo dedicato gli ultimi attimi della giornata tra le viuzze strette e ricche di negozi.

GIORNO 4

Ci svegliamo di buon ora e subito ci incamminiamo verso quella che è la Plaza de Toros più famosa della Spagna. Dalla parte opposta c’è il quartiere di Triana. Il fiume Guadalquivir, la Torre dell’Oro e i mille colori rendono questa zona, bella come una cartolina. Adoro quando decido di visitare un quartiere perché non mi creo troppi paletti. Non ho nulla da visitare in modo particolare, ho tutto da cercare. Ed è proprio questo il bello, non aspettarsi nulla ma sorprendersi ad ogni angolo. È per questo motivo che non starò qui ad elencare tutto ciò che è possibile visitare in questo quartiere: la vera bellezza sta nei vostri occhi e in ciò che scoprirete!

GIORNO 5

La cosa migliore da fare quando si è in vacanza è quello di uscire a buon ora. Quando la città ancora dorme, quando le attività stanno iniziando a dare il buongiorno ai suoi abitanti e i raggi del sole, ancora addormentati, si abbattono nei tuoi occhi regalando alla città sfumature differenti ed incantevoli. Quando ci siamo messe in fila per entrare le Real Alcazar era ancora presto. In questa visita ci siamo fatte accompagnare dall’audio guida che ci ha permesso di vivere appieno questa struttura del qualche non potrete non rimanerne affascinati. I suoi colori sfarzosi, i suoi ampi spazi, i suoi decori arabi, i suoi giardini, le innumerevoli stanze, le mille fontane, il parco pieno di pavoni e il suo labirinto. Ecco cosa vi aspetta! Terminata la visita era già primo pomeriggio e così abbiamo cercato una zona calma e lontana dal caos della piazza. Se anche voi vorrete trovare un posto intimo e calmo allora non dovete fare altro che recarvi dietro il palazzo e lì troverete un delizioso giardino.

GIORNO 6

Una nuova giornata ci aspetta: oggi è il giorno della visita alla Cattedrale. Ancora non è aperta, ma noi già siamo in fila. Lo spettacolo dell’esterno non è comparabile con il cupo interno, ma ciononostante direi che merita una visita. Non dimenticatevi di visitare il suo campanile, ops volevo dire minareto, con la sua strada. Cosa c’entrano un minareto ed una strada con una struttura della religione cristiana? Prima della costruzione della Cattedrale come la conosciamo noi oggi, infatti, questo era uno spazio dedicato al culto islamico del quale oggi rimane Giralda, il minareto appunto, che è accessibile direttamente dal luogo in cui oggi risposa Cristoforo Colombo: la Cattedrale. Tale minareto è privo di scale ma di una piccola e dolce salita, ciò permetteva al Muazzin di recarsi sulla cima in sella al suo cavallo senza compiere troppi sforzi. Terminata la visita ci siamo preparate per una nuova fila. Questa volta per l’ingresso alla Casa de Pilatos (il lunedì, dalle 15 alle 17 è gratuito). Un’Alcazar in miniatura. Non dimenticate poi di andare a zonzo per le strade della città!

GIORNO 7

Un nuovo treno ci aspetta: destinazione Cordoba. Dopo una lunga, ma non troppo,camminata arriviamo nel centro storico della città. Ci apprestiamo subito ad entrare nella Mezquita. Che cosa è? Immaginate di inserire una Chiesa all’interno di una Moschea. Et voilà! Sembra strano ed effettivamente lo è, ma il rispetto che si vive in quei metri quadri è incredibile. Si passa dal cristianesimo all’islamismo solo facendo un passo in avanti. Eppure nessuna delle due culture e religioni ha intaccato, modificato, disonorato o arrecato disagi all’altro. E così si può ammirare la sfarzosità della Chiesa, accostata alla semplicità quasi “povera” della Moschea. E se poi non vi basta vivere queste due religioni, non vi basterà che fare pochi metri a piedi ed entrare nel quartiere ebraico caratterizzato dal mix di colori bianco e azzurro. La giornata sta svolgendo al termine così prendiamo il treno che ci porterà di nuovo a Siviglia.

GIORNO 8

L’ultimo giorno è sempre un turbinio di emozioni. La felicità per aver vissuto una nuova città, la gioia che tutto sia andato bene, la tristezza di dover tornare, il desiderio di voler ripartire e la voglia di godersi ancora quei pochi attimi rimasti. E così prima di salutare questa città che ha regalato incanto in ogni suo millimetro e in ogni suo angolo nascosto, giungiamo in Piazza di Spagna.

Immensa, colorata, ricca di verde, ricca di artisti di strada e piena di aria sognante. Una bellezza indescrivibile, qualcosa di maestoso ma delicato. Come se la sua grandiosità fosse in realtà solo nella nostra immaginazione. Eppure è incantevolmente reale. Con la Piazza ed i suoi colori negli occhi, prendo il pullman che mi porterà in aeroporto. Anche questa volta è tutto finito. Ma per lo meno non è stato un sogno ma una bellissima realtà!

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Malaga

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Real Maestranza

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Palazzo Reale di Siviglia

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Mezquita

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Triana

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Piazza di Spagna



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