Al sole caldo dell’Andalusia!!

Una settimana girovagando per l’Andalusia, visitando Siviglia, Cordoba, Cadice, Ronda e Setenil de las Bodegas!
Scritto da: Redeyes5
al sole caldo dell'andalusia!!
Partenza il: 02/01/2019
Ritorno il: 08/01/2019
Viaggiatori: 3

Passione Andalusia

turistipercaso

A gennaio, con la nostra bimba Matilde di un anno, decidiamo di visitare finalmente l’Andalusia approfittando delle temperature più piacevoli rispetto a quelle di casa nostra.

Dato che la regione andalusa è vasta e non ci va di imporre a Matilde un tour de force, ci focalizziamo sulla parte occidentale, considerando poi che io ho già visitato Granada e Malaga seppure parliamo di circa 15 anni fa!
Facciamo base per una settimana a Siviglia in appartamento prenotato tramite Airbnb al costo di 365 euro dal 2 all’8/01/2019 e noleggiamo un’auto che ci servirà per alcuni spostamenti nelle città vicine, in particolare CORDOBA, CADICE, RONDA e SETENIL DE LAS BODEGAS.

Partiamo il 2/01/2019 con il volo Ryanair Bologna-Siviglia (357 euro con priority e 2 bagagli da stiva da 20 kg) delle 10.45 che purtroppo parte con circa 45 minuti di ritardo e alle 15 ritiriamo l’auto presso il noleggiatore locale Firefly al costo di circa 135 euro per una settimana… ci consegnano una Fiesta scassatissima piena di graffi e urti.. beh se non altro è veramente complicato verificare se facciamo noi degli ulteriori danni! Il nostro appartamento è un pochino fuori dal centro storico, circa 15 minuti a piedi, ma in una zona tranquilla, pulita, con diversi locali dove mangiare nonché pasticcerie, supermercati, negozi, farmacie eccetera.

Inizia il nostro tour

Dopo un po’ di riposo, usciamo per una prima passeggiata in città! Decidiamo di attraversarla interamente e recarci al METROPOL PARASOL, una singolare costruzione moderna in legno, chiamata dai locali LAS SETAS (i funghi) perché ricorderebbe appunto dei funghetti! Ci mettiamo in fila per accedere alla terrazza panoramica, posta sulla sommità e dopo circa 20 minuti, al prezzo di 3 euro a persona Matilde esclusa, saliamo con l’ascensore. Il panorama è bellissimo, soprattutto all’ora del tramonto e anche le “passerelle” che attraversano interamente le terrazze sono tutte illuminate. Il tutto è fattibilissimo con passeggino, ci sono delle rampe per niente faticose con dei piccolissimi gradini. Scesi dal Metropol, dato che Matilde dorme, decidiamo di fare una passeggiata serale lungo le vie del centro, lungo la strada dei negozi fino ad arrivare all’Ayuntamiento. Questo è illuminato a festa e nella piazza retrostante ci accorgiamo che hanno montato tre diverse strutture, enormi, a forma di “corona” che simboleggiano probabilmente le corone dei Re Magi (il dìa de los Reyes qui è molto sentito e festeggiato) e che a certi orari vengono illuminate con giochi di luce a tempo di musica… che fortuna essere capitati qui proprio in tempo per godersi 10 minuti di spettacolo!! Dopo aver raggiunto l’albero di Natale metallico illuminato, simile a quello già visto anni fa a Madrid, decidiamo di rientrare verso casa e nel frattempo cenare da qualche parte: purtroppo non riusciamo a rifare la via dell’andata dove avevamo visto un sacco di locali carini e ci ritroviamo alla fine nella zona proprio sotto il nostro appartamento. Approfittiamo dell’unico ristorante che ci fa cenare alle 20.30 che è proprio sotto casa, il TAPAS BAR RESTAURANTE ALCUZA. Ci abbuffiamo di TAPAS buonissime, curate e particolari, spendiamo circa 45 € in tre (dico tre perché Matilde mangia tanto e assaggia tutto!), non poco, però è tutto buonissimo con materie prime di qualità, quindi ne e valsa la pena!

Giovedì 3/01 ci alziamo un po’ tardi perché purtroppo nella notte io non sono stata benissimo e Matilde ci ha fatto un po’ tribolare… avevamo previsto la visita all’Alcazar ma purtroppo quando arriviamo, alle 10, c’è ovviamente un fila mostruosa perciò decidiamo di acquistare on-line i biglietti per lunedì 7/01 alle 14.30 con audioguida compresa e saltafila. Mentre Ale e Matilde si concedono un’abbondante colazione, io decido di andare a visitare l’HOSPITAL LOS VENERABLES, nel BARRIO DE SANTA CRUZ, il quartiere storico della città; essendo giovedì ho anche fortuna perché l’ingresso è gratuito! Questo edificio, originariamente un luogo di accoglienza per sacerdoti anziani o infermi, è oggi sede di allestimenti artistici; vale la pena visitare il bellissimo patio e la chiesa in stile barocco sivigliano.

Anche il Barrio è stupendo: fiori colorati e palazzine storiche si alternano a stretti vicoli e negozietti di ceramica per finire in piccole piazzette caratteristiche ricche di ristorantini e panchine dove godersi un po’ di pace lontani dalle attrazioni più famose lì vicine e che richiamano orde di turisti. Poco prima delle 11 ci ritroviamo tutti e tre davanti alla Cattedrale per la visita interna; la Cattedrale è enorme, una delle più grandi che io abbia mai visto… è infatti la prima in Spagna e la terza al mondo! La cosa più interessante è ovviamente la commistione continua, che spesso ritroviamo a Siviglia e in Andalusia in genere, tra l’arte araba e quella cattolica europea; anche qui l’architettura della Cattedrale cattolica si integra perfettamente e in modo armonico con quella araba della GIRALDA, la torre campanaria. La visita interna alla Cattedrale, comunque, risulta un po’ deludere le nostre aspettative sebbene valga comunque il tempo e il prezzo speso. La Giralda si può visitare anch’essa: la salita non è composta da gradini ma da rampe in salita senz’altro meno faticose. Carichiamo Mati nel marsupio e cominciamo la salita: ovviamente dall’alto è possibile vedere tutta la città. Durante la discesa, il dondolio concilia il sonno, Matilde si addormenta sul marsupio tra le braccia di papà! Dopo un rapido spostamento nel passeggino, continuiamo l’esplorazione di Siviglia entrando nell’edificio di fronte alla Cattedrale: Archivio das Indias, un museo gratuito allestito in un palazzo storico molto elegante, che raccoglie tutti i documenti storici originali riguardanti il commercio tra la Spagna e le sue colonie. Non si tratta di una tappa fondamentale però l’ho trovata interessante e sicuramente non avevo mai visto nulla di simile! Mi incuriosisce moltissimo sapere cosa ci deve essere scritto in quella marea di fogli!!! Passeggiamo fino alla Torre de Oro, adagiata sul fiume Guadalquivir sede di un museo navale, che però non visitiamo. Per pranzo ci fermiamo in un piccolo baretto di tapas, mangiamo una tortilla e una paella spendendo poco ma non mangiando benissimo. Dopo pranzo e una pausa parco giochi, ci dirigiamo a piedi al Parque Maria Luisa dove si trova una delle attrazioni più visitate di Siviglia: Plaza de Espana! La piazza è veramente stupenda, semicircolare, è attraversata da un canale che collega con dei ponticelli l’anello esterno ad uno spiazzo centrale. La piazza è composta di tante “finestre” decorate con mosaici raffiguranti le 48 province spagnole e vi sono anche due punti panoramici dall’alto (vi si accede tramite due scalinate). Sicuramente questo è uno dei must to see di Siviglia e merita una bella pausa dalle scarpinate mattutine. Rientriamo a casa e a cena decidiamo di stare a casa perché io non sono proprio ancora in ottima forma purtroppo.

Venerdì 4 è il primo giorno in cui utilizziamo l’auto con l’intenzione di visitare in giornata Cordoba. Appena arriviamo nel parcheggio sotto casa però ci accorgiamo che l’auto è morta: batteria scarica! Alessio, non essendo più abituato da anni, ha scordato di spegnere i fari! E così sono rimasti accesi per due giorni! O comunque finché non è morta… Dopo un attimo di panico, mi avvicino a degli operai e dei muratori che stanno lavorando lì di fronte… per fortuna hanno i cavi!! Riescono a farci partire l’auto ma decido di andare comunque al noleggio per sentire se sia possibile cambiare auto perché ho paura che la batteria ci lasci a piedi nuovamente. Con 30€ aggiuntivi totali ci danno una KIA Carens nuova! Finalmente, alle 10 possiamo partire per Cordoba! Arriviamo dopo circa un’ora e mezza di auto e parcheggiamo in un parking sotterraneo a pagamento. Mentre raggiungiamo la Mezquita, il monumento simbolo della città e uno dei più importanti in Andalusia, ci facciamo un’idea del centro storico: semplicemente meraviglioso! Rimango estasiata dai piccoli patios pieni di fiori colorati o addobbati per le feste natalizie, scatto tantissime foto! Dopo un caffè non proprio buonissimo ma necessario, ci dirigiamo all’entrata della Mezquita, facciamo velocemente i biglietti a 10 euro ciascuno, Mati non paga, ed entriamo in questo enorme complesso! Che emozione, sono davvero tanti anni che voglio visitarlo! La Mezquita è l’esempio più importante dell’Andalusia della mescolanza tra arte araba e cattolica e si rimane colpiti sicuramente dall’infinito colonnato ad archi bianchi e rossi, si contano infatti 856 colonne, dalle cappelle decorate, ma anche dall’altare cristiano di un bianco accecante… un’opera architettonica incredibile ed imperdibile! Dopo una passeggiata tra vicoli, patios e negozi è già ora di pranzo, ci rechiamo in un piccolo ristorante letto su TripAdvisor con ottime recensioni ma di cui non ricordo il nome… mangiamo molto bene anche se il servizio è piuttosto lento. Al pomeriggio, approfittiamo del sonnellino post pasto di Mati per una passeggiata sul lungofiume, fino al ponte romano, la Torre Calahorra, per poi attraversare l’arco di San Raffaele Arcangelo e, costeggiando la Mezquita e attraversando nuovamente il centro storico, raggiungere l’Alcazar de los Reyes. A mio modesto parere si può benissimo saltare… i giardini sono curati, ma niente di esaltante. Torniamo a Siviglia e andiamo a cenare nel Barrio de Santa Cruz a base di tapas, buone ma non curate e particolari come quelle della prima sera… Passeggiata serale nel quartiere poi a nanna!

Sabato 5 gennaio riprendiamo l’auto e ci dirigiamo alla scoperta di due piccoli paesi andalusi: Ronda e Setenil de las Bodegas! Arriviamo a Ronda e fatichiamo un attimo a capire come raggiungere il famoso ponte a tre archi sospeso sullo strapiombo… alla fine lasciamo l’auto in un parcheggio coperto a 5 minuti a piedi dall’Ufficio turistico, che ci consegna la mappa con i punti di interesse. Da lì proseguiamo a piedi superando una bellissima terrazza panoramica e arrivando poi finalmente al centro storico. Il famoso ponte che ha reso Ronda uno dei paesini più conosciuti e fotografati dell’Andalusia, toglie letteralmente il fiato! Lo strapiombo è impressionante persino per me che non soffro le vertigini. A parte questo, Ronda offre a mio parere poco altro: una passeggiata per i vicoletti storici, negozietti di souvenir e la Cattedrale. Pranziamo in un baretto al sole, oggi fa caldissimo!! Ci fermiamo a comprare qualche souvenir “gastronomico” poi raggiungiamo Setenil de las Bodegas, uno dei pueblos blancos. Ho deciso di visitare proprio questo tra tanti pueblos perché mi incuriosiva dalle foto che avevo visto in rete. Il centro storico di Setenil è letteralmente “fagocitato” dalla roccia della montagna! Una cosa unica che non ho ancora mai visto da nessuna altra parte! Anche Matera o la Cappadocia, che però purtroppo conosco solo tramite fotografie, mi sembrano diverse. La zona più caratteristica e particolare del pueblo è quello di Calle del Sol e Calle de la Sombra, circa 200 metri di ristoranti e negozi di souvenir costruiti dentro e sotto alla montagna. Proseguendo poi, si entra nel centro storico cittadino, con le casette, angoli caratteristici e la roccia che fa capolino ovunque fra le case. Purtroppo col passeggino dopo un po’ risulta difficile proseguire tra salite e gradini perciò vado un po’ avanti da sola ma non riesco comunque a raggiungere la sommità della salita dove si trova il castello. Mi accontento comunque delle bellissime foto che ho fatto, visita interessante che consiglio sicuramente. Una buona cioccolata calda, un dulce de leche e via ritorniamo a casa!

Il giorno dopo, domenica 6 gennaio, è il dìa de los Reyes Magos, una festa molto sentita a Siviglia e credo in tutta la Spagna, al pari del Natale. Decidiamo di toglierci dalla confusione, i monumenti osservano orari particolari se non addirittura la chiusura totale e in giro ci sarà la sfilata con i carri e tantissima gente: non fa per noi! Ci dirigiamo a Cadice, un paese sul mare nel sud dell’Andalusia. Arriviamo dopo circa un paio di ore di auto e parcheggiamo l’auto di fronte alla spiaggia La Caleta, la più famosa della città. Raggiungiamo il castello, non visitabile, tramite una passeggiata lungo il ponte sul mare e poi andiamo un po’ in spiaggia a giocare con Matilde, che non vede la sabbia dall’estate scorsa. Infatti subito è un po’ titubante, poi si lascia andare e si diverte moltissimo. Per il pranzo dopo aver chiesto ad un paio di posti ma, o erano già pieni, o aprivano alle 13.30 finalmente riusciamo a mangiare in una piccola taverna senza pretese. Mangiamo pesce (filetto di merluzzo, gamberoni, frittura di calamari e le buonissime tortilla di calamari di cui chiediamo il bis!) tutti e tre e spendiamo circa 60 euro; per tutto quello che abbiamo mangiato (e aver rotto un piatto per il quale ci dicono di non preoccuparci) è assolutamente onesto! Nel pomeriggio, visitiamo il centro città, soffermandoci sull’esterno della bellissima cattedrale con la cupola dorata ma evitando l’interno a pagamento; purtroppo oggi è tutto chiuso… ci mangiamo un pezzo di Roscòn, il dolce tipico del dia de los Reyes Magos, passeggiamo per il parco cittadino e dopo aver giocato ancora un po’ sulla sabbia tutti e tre insieme, ripartiamo in direzione di casa. Impressioni su Cadice: non ci ha entusiasmato particolarmente, forse d’estate è più viva… comunque solo se si ha tempo, vale lo stesso la pena di una sosta. Stasera abbiamo proprio voglia di una buona pizza italiana!! Andiamo da Maccheroni&co. accanto al barrio de Santa Cruz e, seppure a prezzi non proprio in linea con quelli italiani, mangiamo due pizze gustosissime!

Lunedì 7 gennaio ci dedichiamo di nuovo interamente a Siviglia, perché ci mancano ancora delle cose importanti da vedere! Stamattina fa un po’ freschino, circa 5 gradi, ma la giornata è tersa e piena di sole. Dopo una lauta colazione da Canasta, in centro, cominciamo il nostro giro. Attraversiamo tutto il centro per raggiungere la Casa de Pilato, un edificio un po’ lontano dai classici turistici ed effettivamente alle ore 10.00 ci siamo solo in pochi a visitarla. Entro da sola, mentre Ale e Mati fanno un po’ di shopping visto che sono cominciati i saldi anche qui. Tornando alla mia visita, si tratta di una casa privata, una delle poche così ben conservate in centro storico, in pieno stile mudejar. Il patio centrale è bellissimo, ricco di statue classiche e elementi architettonici arabi. Tutto intorno al patio si sviluppano diverse stanze e giardini che l’audioguida spiega in modo esauriente. Il piano superiore è visitabile soltanto con una guida e, avendo fuori la bimba che mi aspetta, ho deciso di accontentarmi della visita al pianterreno e lo scalone. Consiglio assolutamente di “perdere” un paio di ore qui, è un luogo di pace con pochi turisti che ho apprezzato moltissimo e che, per quello che mi riguarda, mi ha soddisfatta a livello artistico e architettonico più dell’Alcazar! La passeggiata prosegue poi fino a Plaza de Toros dove vediamo l’Arena ma soltanto esternamente, poi essendo quasi ora di pranzo, ci dirigiamo verso il Mercato coperto, che si trova in zona. Dentro ci sono diversi banchi con cibo proveniente un po’ da tutto il mondo, per ogni gusto e palato. Noi assaggiamo un po’ di tutto, compresa una paella, ma quello che mi piace di più sono le bruschettine vegetariane! Terminato il pranzo torniamo verso l’Alcazar, avendo la visita prenotata per le 14.30! La visita dura circa un paio di ore, riusciamo a farla anche con il passeggino pur dovendo caricarlo a mano su per uno scalone. Il palazzo è sicuramente da vedere, con l’audioguida ancora meglio, però avendo già visto la Alhambra anni fa e la Casa de Pilato la mattina, sicuramente si rimane un poco poco delusi… o almeno questa è stata la mia impressione. Nei giardini ci fermiamo un po’ a giocare con i pavoni e le anatre insieme a Matilde, che adora gli animali. Ci ristoriamo presso un bistrot con un frullato rinfrescante visto che ora si sfiorano i 20 gradi e torniamo verso casa. Ultima sera sivigliana, decidiamo di passarla a casa a fare le valigie così da avere tutta la giornata a disposizione l’indomani.

Martedì 8 gennaio avendo l’aereo alle 17.30 abbiamo più di mezza giornata a disposizione! Al mattino facciamo una colazione casalinga poi prendiamo la metro e scendiamo nel quartiere Triana, al di là del fiume, nucleo residenziale nonché il più antico di Siviglia e anche un po’ abbandonato a sé stesso fino a pochi anni fa, quando è stato rimesso in sesto e ora è anche molto in voga! La parte più interessante è quella che si trova nelle vicinanze del fiume, tra laboratori di ceramica storici, case ricoperte di azulejos e piccole chiesette. Visitiamo anche lo storico mercato coperto, con banchi di ogni tipo che invogliano veramente a mangiare qualcosina!! A saperlo prima avremmo fatto merenda qui… Attraversiamo il fiume sul ponte e raggiungiamo di nuovo il Barrio di Santa Cruz, ci perdiamo ancora una volta fra i vicoletti storici e ci fermiamo un’oretta a giocare al parco con Matilde. Pranziamo di nuovo da Maccheroni&co con un buon piatto di pasta all’italiana per poi dirigerci all’appartamento, recuperare valigie e auto, raggiungere l’aeroporto dove purtroppo il nostro volo risulterà in ritardo di circa un’ora. Per fortuna nonostante il ritardo Matilde è molto brava, dorme per quasi tutto il volo e per il resto del tempo cena… la nostra avventura andalusa è giunta al termine! Si ritorna alla solita vita, lavoro, asilo, freddo e… febbre!!

Considerazioni finali:

Siviglia è una bellissima città, ideale anche per una visita invernale. La temperatura scende raramente sotto i 7-8 gradi, mentre nelle ore centrali della giornata raggiunge tranquillamente i 18-19 gradi; inoltre non piove praticamente mai ed è molto ben organizzata per i bambini, avendo anche tantissimi market che vendono pannolini e tutto il necessario praticamente avrei potuto non portarmi nulla da casa.

Se devo proprio trovare il pelo nell’uovo, tantissimi ristoranti e locali in genere, anche in centro storico, spesso non aprono prima delle 13.30 a pranzo e delle 20.30 a cena e per noi italiani, soprattutto con bimbi piccoli, è un po’ tardi… spesso abbiamo risolto il problema fermandoci in un bar e riscaldando la pappa di Matilde, e dopo abbiamo pranzato o cenato noi (e lei si è fatta il doppio pasto assaggiando anche un po’ di cose nostre).

Anche le altre città hanno meritato una visita, sicuramente la più interessante è Cordoba, con la sua Mezquita è davvero imperdibile!

In una settimana il nostro itinerario si è rivelato perfetto anche con una bimba al seguito. Come giustamente avevamo considerato nella fase iniziale di pianificazione del viaggio, fare anche la parte orientale (Granada, Malaga, Nerja, Caminito del Rey) in 7 giorni sarebbe stato un inutile tour de force e non avremmo goduto appieno dei posti visitati, con o senza Matilde a dire la verità! Proprio per questo è assolutamente il caso di dire: alla prossima Andalusia!

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Las Setas de Sevilla!

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