Andalucia, terra magica! Una settimana a zonzo…

Una settimana in giro per l'Andalucia
Scritto da: Pagio
andalucia, terra magica! una settimana a zonzo...
Partenza il: 15/05/2010
Ritorno il: 22/05/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
15 maggio Il volo Ryanair Cagliari-Siviglia decolla per atterrare puntualissimo a Siviglia alle 20.50 (piacevole sorpresa, c’è ancora luce!!!). Ritiriamo il bagaglio e ci rechiamo presso il desk della Hertz presso la quale abbiamo prenotato un’auto. La simpatica signorina ci consegna le chiavi di una fiammante Chevrolet Aveo, un paio di minuti per capire come aprire il portabagagli e partiamo, direzione Siviglia città. Mi somo portato appresso un navigatore satellitare, che in alcune situazioni si rivelerà poco aggiornato, ma ci porta tranquillamente a destinazione, presso l’Hostal Jentoft (prenotato tramite Booking.com), poco fuori dal centro, con parking privato e vicinissimo al Ponte di Triana. Una rapida doccia e via per la cena, ci dirigiamo a piedi verso la Alameda. Non c’è tantissima gente in giro, forse perchè è in svoglimento una partita del Siviglia, ultima di campionato, decisiva per l’accesso alla Champions League). Ci fermiamo a mangiare un boccone in un kebab e poi andiamo sull’Alameda dove c’è in svolgimento un concerto rap, ci tratteniamo un pò ma il rap non fa per noi, ragion per cui ci incamminiamo lentamente verso l’hostal, ma prima facciamo una veloce puntatina oltre il Ponte di Triana, lungo la Calle Betis, dove si trovano diversi tapas bar e localini di varia fattura.

16 maggio Sveglia con calma, è domenica, e conoscendo i ritmi degli spagnoli ce la prendiamo comoda pure noi… Abbondante colazione in Hostal e via a piedi per la città, la prima tappa è Plaza de Espana. Percorriamo il Paseo de Colon che costeggia il Guadalqivir, oltrepassiamo la Torre dell’Oro, passiamo con sommo disinteresse davanti alla Plaza de Toros (carina la struttura, ma non ciò che avverrà la sera all’interno…), proseguiamo lungo il Paseo de Las Delicias, ci inoltriamo nel verde del Parque de Maria Luisa, e infine arriviamo in Plaza de Espana, che purtroppo è per oltre metà chiusa per lavori di ristrutturazione. Anche dimezzata è comunque fantastica, con le ceramiche che raccontano la storia delle province spagnole. Ci tratteniamo a lungo, estasiati dalla bellezza della piazza. Riprendiamo la nostra camminata, in cerca di un posto dove “tapear”, visto che sia la guida Routard, sia tutti i siti dai quali abbiamo raccolto informazioni, ci suggeriscono di provare i vari tipi di tapas. Ci imbattiamo invece in una simpatica manfestazione che si teneva nei Jardines del Prado San Sebastian: La Fragua de Vulcano, un mercatino “a tema” medievale, che era lì per il fine settimana, dove tutti i venditori ambulanti erano vestiti in abiti medievali, e c’erano diverse tabernas dove poter mangiare e bere. Restiamo incuriositi da un’esposizione molto interessante di uccelli rapaci con un falconiere in abiti medievali che a richiesta (7 euro…) ti mette un falco sul braccio (con l’apposito guanto di protezione) per una costosa foto ricordo… Non accogliamo l’invito. Inutile dire che abbiamo pranzato lì, sotto i variopinti tendoni con le urla delle locandiere che facevano da sottofondo!!! Molto caratteristico e simpatico. Dopo esserci rifocillati a dovere con delle saporite salsicce arrosto ci incamminiamo verso la Cattedrale, che la domenica apre alle 14.30. Mancano cinque minuti all’apertura, ci mettiamo in fila e attendiamo il nostro turno. La guida e i racconti letti in rete dicono che la domenica pomeriggio la visita è gratuita, invece si paga il biglietto, ma non è un problema, la visita vale sicuramente il prezzo del biglietto! La cattedrale è immensa, e racchiude all’interno innumerevoli opere, tra le quali la tomba di Cristoforo Colombo (sarà quella vera?). Una breve sosta sotto gli alberi nel Patio degli Aranci, e si inizia la salita sulla Giralda, la celeberrima torre campanaria della Cattedrale. Si sale per le 34 rampe (la torre non ha scale, si dice che il muezzin ci salisse a cavallo) per godere di una fantastica vista della città dai 4 punti cardinali. Scesi dalla Cattedrale ci rechiamo a visitare i Reales Alcazares, il vecchio palazzo reale, circondato da patii e giardini di estrema bellezza, dai quali siamo rapiti e ci intratteniamo a lungo in questa oasi di pace e tranquillità! Una volta usciti ci immergiamo nei vicoletti del Casco Historico, con le sue piazzette e le sue case bianche, poi rientriamo verso l’Hostal percorrendo il quartiere dell’Arenal. Ci rinfreschiamo e nuovamente per strada, ad ammirare il tramonto sul Guadalqivir e ci mettiamo alla ricerca di un tapas bar per cenare con le tapas e una cerveza ghiacciata! Ma prima facciamo un bel giro nel caratteristico quartiere di Triana, una città nella città! Si dice che gli abitanti di Triana ci tengano a distinguersi dai sevillani (non a caso vediamo in diversi negozi di souvenir delle magliette che recano la scritta TRIANA REPUBLICA INDEPENDIENTE!). Ci fermiamo in calle Betis, per la cena e per godere in relax il fresco del lungofiume.

17 maggio Dopo la colazione lasciamo l’hostal, e ci dirigiamo verso Triana, dove facciamo tappa al mercato rionale. Compriamo pane, acqua e jamon serrano per il pranzo al sacco. Il mercato è molto caratteristico ma essendo relativamente presto non è ancora molto trafficato. Recuperata l’auto ci incamminiamo, la prossima tappa è Tarifa. Consultando la guida decidiamo di far tappa, lungo strada, in qualche paesino caratteristico. Scegliamo Arcos de la Frontera. Lungo la strada ci fermiamo anche a Espera, un minuscolo paesino di case bianche (come tutti i paesini della zona), dove facciamo un breve giro a piedi. Altri 20 km. E siamo ad Arcos, parcheggiamo (ci stupisce assai il fatto che in un paesino così piccolo ci sia un multipiano interrato su 5 livelli!) e ci incamminiamo verso il centro, attraverso strade molto strette e ripide fino ad arrivare alla plaza del Cabildo, dove c’è la chiesa, un hotel, un ufficio turistico (gli spagnoli sono molto organizzati sotto questo punto di vista) e un balcone panoramico, ottimo per scattare delle foto alla vallata e sostare per il nostro pranzo al sacco. Troviamo anche un convento dove le suore vendono i dolci, vorremmo comprarne qualcuno, ma siamo fuori orario e non abbiamo voglia di aspettare due ore per la riapertura post-siesta delle sorelle! Prendiamo anche un caffè in un bar, forse il migliore preso in Spagna (noi italiani siamo troppo esigenti con il caffè!). Riprendiamo quindi la via verso sud. Ci dirigiamo verso Jerez per riallacciarci all’autopista del Sur e la Autovia de la Costa de la Luz che ci porteranno a Tarifa. Poco prima di arrivare deviamo per Vejer de la Frontera, un grazioso paese arroccato su una collina. E’ davvero meraviglioso, con le sue mura fortificate, le viuzze strette e le solite case bianche. Ci compriamo qualche ricordino a buon prezzo in un negozio di souvenir. Vediamo anche la statua dedicata alla mujer vejeriega (si dice che fino a poco tempo fa i turisti che passavano per Vejer si imbattevano in una vecchina completamente vestita di nero, alla quale il comune ha dedicato questo monumento). La maggior parte delle case qui ha un ingresso con decorazioni in ceramica e la maggior parte degli abitanti lo lasciano aperto per poterlo far ammirare a chi passa. Sono uno più bello dell’altro… Sosta al bar per una bibita (qui si stupiscono se ordini solo da bere, in genere mangiano qualcosa a qualsiasi ora!). Riprendiamo la via per Tarifa. Sulla strada vediamo una tartaruga che lemme lemme attraversa la strada… Un pò ci pentiamo di non esserci fermati per toglierla da mezzo alla carreggiata… sperando, dato che la strada non è granchè trafficata, che ce la faccia e non vada incontro ad una brutta fine! Poco prima di entrare in città deviamo in una strada laterale che porta alle spiagge! La vogliamo vedere. La spiaggia non è male, sabbia bianca, molto lunga, il mare è azzurro, ma c’è un vento pazzesco (non a caso Tarifa è il paradiso del kite surf), resistiamo un paio di minuti e siamo costretti a scappare! Arriviamo finalmente all’Hostal las Margaritas (prenotato pure questo tramite booking.com) che sta poco fuori dal centro storico. Ci rilassiamo per un pò, e usciamo alla ricerca di un posto dove mangiare. Fa decisamente freddo, e le felpe che ci siamo portati per sicurezza si rivelano molto utili! Questo è il punto più meridionale del continente europeo, e di là dal mare si intravede il Marocco. Non c’è molta gente in giro, visitiamo la chiesa e decidiamo di mangiare una pizza… In genere quando siamo all’estero non mangiamo mai italiano ma stavolta la voglia di pizza prevale. Non sarà poi granchè!

18 maggio Gita giornaliera in Marocco! Eccoci al porto di Tarifa, dove un traghetto ci porterà in Africa per un giorno (abbiamo prenotato online il Tangeri Tour direttamente dal sito della compagnia di navigazione, la FRS, presentiamo il codice di prenotazione alla biglietteria ed abbiamo i biglietti). Dopo circa 50 minuti di navigazione siamo a Tangeri. Rapido controllo doganale e la guida ci preleva e ci porta su una collina fuori città da dove si ammira un bel panorama, poi rientriamo in città, e iniziamo il giro della medina. Viuzze strette, dove si inerpicano case con balconi dove i dirimpettai si possono letteralmente toccare con mano tanto sono appiccicati. Le strutture sembrano fatiscenti ma se stanno su da tanto tempo probabilmente è solo un’apparenza. Bambini scorrazzano a piedi tra le strade, che in certi punti brulicano di botteghe e negozietti, con i commercianti che ti “invitano” a visitare i loro negozi e, ovviamente, a comprare! Arriviamo in una grande piazza, da dove un piccolo tunnel porta su una terrazza sul mare, la visuale è splendida così come i colori del mare! A questo punto pranzo in un ristorante tipico, dove mangiamo una deliziosa minestra con cannella e dell’agnello arrosto, oltre ad abbondanti dosi di frutta fresca. Dopo pranzo rimaniamo un pò delusi, in quanto la guida nel pomeriggio ci porta presso una fabbrica di tappeti e un laboratorio dove realizzano profumi, ci sentiamo come in una gita dove ti vendono le pentole… Comunque sia ci compriamo alcune tavolette di muschio bianco, ma abbiamo come la sensazione che ci abbiano fregato, quando (una volta rientrati) le apriamo non sono come quelle che ci hanno fatto vedere nel laboratorio… Pazienza. Al rientro il mare è agitato, e si balla un pò. Ceniamo e andiamo a nanna, dopo una passeggiata tra le vie del centro di Tarifa.

19 maggio Di buon mattino colazione in un bar di Tarifa, check out all’Hostal e ci dirigiamo verso Gibilterra. Ci fermiamo in un supermarket per comprare pane, prosciutto, bevande. Lungo la strada verso Gibilterra è un susseguirsi senza fine di pale eoliche che girano a tutta birra. Ci fermiamo presso una terrazza panoramica per scattare alcune foto e un caffè, e chiaccheriamo un pò con una coppia di turisti canadesi, che quando gli diciamo che siamo sardi cominciano a tessere le lodi della Sardegna (pur non essendoci mai stati, ma che hanno in programma di visitare a breve) e ciò ci rende orgogliosi, in genere, per la nostra esperienza, la Sardegna non è così conosciuta oltreoceano. Ripartiamo. All’ingresso di Gibilterra c’è un traffico pazzesco, e come suggerito dalla guida cerchiamo parcheggio a Linea della Conception, e attraversiamo la frontiera a piedi. Attraversiamo la pista dell’aeroporto (fa impressione passare in mezzo a una pista aeroportuale attiva, che funge da passaggio pedonale quando non atterrano aerei). La Main Street è un lungo duty free a cielo aperto… Ci sono lacune cabine telfoniche “londinesi”, il resto un susseguirsi di negozi che vendono sigarette, alcolici e profumi free tax. Gli articoli non ci interessano, e proseguiamo. Incontriamo su degli alberi le famose scimmie di Gibilterra, che si avvicinano ai passanti in cerca di cibo. Abbiamo lasciato in auto il pranzo al sacco, quindi decidiamo di mangiare in un Mc Donald’s. Rinunciamo a salire sulla Rocca in teleferica, c’è da aspettare ore per salire, la coda è lunga… Prendiamo quindi il bus per l’Europa point, dove c’è il faro e una moschea. Il panorama è suggestivo, ideale per scattare ua nuova serie di foto! Dall’Europa Point il bus ci porta direttamente alla frontiera, torniamo in Spagna e ripartiamo, destinazione Granada! Prendiamo l’Autopista del Mediterraneo, passando, senza fermarci, per Marbella, Torremolinos, Fuengirola… Un delirio di costruzioni, resort, alberghi, palazzi… Il tutto lungo la costa senza soluzione di continuità per oltre 50 km!!! Poco prima di Malaga prendiamo direzione nord, verso la cittadina di Antequera che dobbiamo visitare. Ci arrivamo verso le 17.30, lasciamo l’auto in un parcheggio e ci dirigiamo a piedi verso la chiesa di Santa Maria la Mayor, molto bella vista da fuori, ma quando arriviamo il custode sta chiudendo e non possiamo entrare, così come l’alcazaba. Il punto è panoramico, e ci tratteniamo per un pò. Poi riscendiamo verso il centro, e visitiamo la chiesa di San Sebastian e riprendiamo la via di Granada, dove arriviamo intorno alle 21. L’hotel Albero (prenotato sempre tramite booking.com) è poco fuori città, sulla strada che porta all’Alhambra. Siamo un pò stanchi, ceniamo in camera con quello che avevamo comprato al market a Tarifa, poi usciamo a fare una passeggiata. Ci fermiamo in un bar dove trasmettono la finale di Coppa di Spagna e ci fermiamo per qualche minuto a seguirla sorseggiando un caffè. Poi ci inoltriamo in un viale residenziale con delle magnifiche ville con vista sulla città, sicuramente è una zona abitata da persone abbienti, visto lo stile delle costruzioni.

20 maggio Colazione in hotel, poi ci dirigiamo alla fermata del bus per il centro, che è poco distante dall’albergo. Decidiamo di lasciare l’auto parcheggiata di fronte all’Hotel, non vorremmo incasinarci in centro con la macchina. Ci dirigiamo a piedi verso il quartiere dell’Albaycin, antico quartiere medievale dichiarato patrimonio mondiale dall’Unesco. E’ davvero suggestivo, arrampicato sulla collina, le case bianche e le strade strette… Di fronte si vedono le fortezza dell’Alhambra, e oltre le vette innevate della Sierra Nevada! Un panorama mozzafiato. Andiamo a vedere la chiesa di San Salvador, ma non si può entrare, allora saliamo oltre il quartiere verso una chiesa (non ricordo il nome…) dove c’è una terrazza panoramica. La zona sembra mal frequentata… Il posto è piuttosto isolato e oltre noi c’è solo un gruppetto di punk che sul piazzale della chiesa bevono birra e ruttano di buon mattino… Facciamo un paio di rapide foto e battiamo in ritirata, non si sa mai, anche se non sembrano aggressivi… Visitiamo la Cattedrale, che al confronto con quella di Siviglia sfigura anche se comunque molto bella. Non abbiamo molta fame, per pranzo ci prendiamo un bel gelato nella piazza Bib Rambla. Torniamo a riprendere il bus, alle 14 abbiamo l’ingresso prenotato per la visita all’Alhambra. Evitiamo la coda in biglietteria (che comunque non è tantissima) grazie agli sportelli automatici riservati alle prenotazioni online… Una strisciata con la Postepay ed ecco stampati i nostri biglietti in 10 secondi! Bella cosa la tecnologia! Inutile dirvi quale è la magnificenza di questi luoghi… ci perdiamo tra i giardini e il palazzo del Generalife, il palazzo di Carlo V, l’Alcazaba con le sue torri fortificate, i Palazzi Reali… Le ore scorrono veloci in un viavai di stupore ed emozione per un luogo magico!!! Ridendo e scherzando si sono fatte le 19,30… Alle 20 il complesso chiude, meglio avviarsi all’uscita. Ci facciamo lasciare dall’autista del bus davanti all’Hotel (molto gentilmente si inventa una fermata solo per noi) e dopo un breve descanso e una doccia rigenerante decidiamo di scendere in centro con la macchina (ho individuato, la mattina, in centro un parcheggio pubblico). Ceniamo in un ristorantino tipico, mangiando pulpo alla gallega! Una squisitezza, naturalmente accompagnato da una cerveza ghiacciata! Dopo cena gironzoliamo un pò, mangiamo un gelato (il gelataio, ma che strano, era italiano…) e riprendiamo la macchina per rientrare in hotel… Ad una rotatoria sbaglio l’uscita e ci ritroviamo in un dedalo di sensi unici… Per fortuna dopo un quarto d’ora di giro turistico notturno della città ritroviamo la strada…

21 maggio La prossima tappa è Cordoba, ma dato che siamo molto vicini alla Sierra Nevada decidiamo di fare una piccola deviazione! Saliamo fino a oltre 2000 metri, l’aria è frizzante, e arriviamo fino a dove c’è ancora la neve. Lungo la strada facciamo un simpatico incontro con un gruppo di caprioli che ci guardano da sopra i costoni di roccia… I panorami da qui sono davvero mozzafiato! Sulla strada del ritorno facciamo un pò di spesa alimentare e ci avviamo verso la nostra meta. Tra i paesi di passaggio che vogliamo visitare c’è Montefrio. E’ un piccolo paesino tra due colline, con un castello che lo domina arroccato in alto. Ci fermiamo in un parcheggio e saliamo verso una chiesa, da dove vediamo il castello in lontananza. E’ piuttosto lontano da raggiungere a piedi, per cui facciamo una pausa pranzo in una piazzetta ombrosa, visto che qui il caldo si fa sentire! Poi ci dirigiamo verso il castello… Arriviamo fin su, ma scopriamo che si può visitare solo fino alle 12… Troppo tardi! E’ comunque molto bello anche visto dal basso, peccato non poterci entrare… Un caffè e ripartiamo, naturalmente dopo un giro a piedi tra i vicoletti del paese. Consultiamo la guida e decidiamo di proseguire verso Zuheros. E qui il navigatore satellitare ci tradisce… Ci porta dentro strettissime strade di campagna, quasi prive di segnaletica, circondate da sconfinati uliveti… Praticamente facciamo un giro in tondo di circa 40 km per poi trovarci nello stesso punto… Meno male che non abbiamo fretta e che abbiamo sufficiente benzina!!! Dopo tanto girovagare troviamo la strada giusta e arriviamo a Zuheros, altro piccolissimo centro su una collina, e raggiungiamo la terrazza panoramica da dove si gode il panorama di tutta la vallata… Su un costone di roccia, come sospeso in aria, c’è una fortezza medievale ottimamente conservata! Chissà come hanno fatto a posizionarla proprio lì!!! Una bibita in un bar, il caldo è opprimente, e ci dirigiamo verso Cordoba. Arrivati in città il traffico sembra impazzito, vigili che bloccano le strade e ci deviano dalla parte opposta a quella dove dovevamo andare! Scopriremo poi che in città c’è la feria, e per questo molte strade sono bloccate e trasformate in isole pedonali. Non ci perdiamo d’animo e arrivamo all’Hotel Serrano (prenotato tramite Venere.com), che è un albergo molto stiloso, certamente di qualità superiore rispetto ai precedenti (anche se la camera che ci danno è la più piccola tra tutte quelle avute negli altri alberghi). Sistemiamo i bagagli e usciamo per la cena. Ci inoltriamo nel vecchio quartiere ebraico della Juderia, fino ad arrivare alla Mezquita-Catedral. Proprio di fronte ci incuriosisce una locandina di uno spettacolo di flamenco… Entriamo per chiedere informazioni e decidiamo di prenotare per lo spettacolo che sarebbe iniziato alle 22,15. Sono le 21,30… Facciamo in tempo a sederci in una taverna lì in zona e cenare. Lo spettacolo di flamenco è stupendo (ci era stato consigliato da amici di vederne almeno uno) e non delude le nostre aspettative. Davvero molto suggestivo. Stanchi per la lunga giornata ci riavviamo verso l’hotel. La strada è un pullulare di persone, è giorno di festa.

22 maggio E’ l’ultimo giorno. Alle 21,40 abbiamo il volo che da Siviglia ci riporterà a Cagliari… Ci concediamo una ricca colazione in hotel e via, per la visita alla Mezquita Catedral. La magnificenza di questo luogo è unica… Siamo a bocca aperta. L’avevamo vista in tanti documentari e fotografie, ma esserci dentro fa davvero impressione! Rimaniamo per oltre due ore a girovagare al suo interno, senza fiato. Dopo la Mezquita visitiamo la piccola sinagoga nella juderia e andiamo a pranzo nella stessa taverna del giorno prima, dove abbiamo mangiato davvero bene! E’ stapiena di gente che beve, tapea e chiacchiera ad alta voce, sembra uno di quei vecchi bar di quartiere popolare dove il sabato mattina ci si riunisce per l’aperitivo! Con un po’ di magone, la vacanza volge al termine, ci dirigiamo verso la macchina, che abbiamo parcheggiato un pò lontano dal centro per evitare il casino… Mentre ci dirigiamo incontriamo tantissime donne vestite con il costume tipico della festa, gonne lunghe con tanti fronzoli, coloratissime, e l’immancabile fiore tra i capelli! Molto bello! Imbocchiamo l’autovia, l’aeroporto dista circa 200 km. Avendo ancora un pò di tempo a disposizione lungo strada ci fermiamo a Carmona e saliamo al parador. Non ci godiamo molto questa cittadina, sono le 17 e il termometro segna 37 gradi!!! Arrivati in aeroporto riconsegnamo l’auto e andiamo al check in… Addio Andalucia, è stato bellissimo!



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