Amsterdam e dintorni 6

Un gruppo di simpatici amici alla scoperta della città dei mille canali e non solo!
Scritto da: mau14
amsterdam e dintorni 6
Partenza il: 01/10/2017
Ritorno il: 04/10/2017
Viaggiatori: 10
Spesa: 500 €
Trovare una città europea come meta per un viaggio tra amici che possa soddisfare dieci/dodici persone non è facile. Londra, Parigi, Madrid o Barcellona chi più chi meno sono già state visitate.

Ecco spuntare Amsterdam. Perfetto, nessuno c’è stato e la meta trova molti consensi. Così Mauri tra una vacanza estiva e una “cullatina” al nipotino nato da pochi mesi, organizza il viaggio. Prenotato volo, hotel e visite ai musei, siamo pronti!

Ci incontriamo all’alba di domenica primo ottobre all’aeroporto di Malpensa. Volo Easy Jet delle 6,20. Siamo cinque coppie che lasciati per qualche giorno impegni vari, figli e nipotini sono pronti per una vacanza all’insegna dell’amicizia e dell’allegria. Il volo è regolare. Dall’aereo ammiriamo l’alba sopra le nubi e in perfetto orario atterriamo all’Aeroporto Schiphol alle 8,10. Recuperiamo velocemente alcuni trolley che erano stati imbarcati in stiva e fatti i biglietti da comodi totem, situati nel salone arrivi, raggiungiamo il treno che in circa venti minuti ci porta alla Stazione Centrale di Amsterdam. Servizio comodo ed efficiente. Se perdi un treno aspetti solo pochi minuti.

Usciamo nel piazzale della stazione e dopo aver evitato alcuni ciclisti (una costante nella nostra permanenza nella capitale olandese) percorrendo la Damrak raggiungiamo il nostro hotel. Abbiamo prenotato presso l’hotel Rho (!), nelle immediate vicinanze di Piazza Dam, il punto nevralgico della città. Le camere non sono ancora pronte, notiamo comunque un notevole via vai di persone e grande impegno da parte degli addetti alla reception. Sbrigate le formalità, lasciamo i nostri bagagli in una stanzetta riservata e zainetti in spalla siamo pronti per la scoperta della città.

Ritorniamo verso piazza Dam dominata dall’imponente Palazzo Reale, che purtroppo causa una mostra di pittura, è chiuso e quindi non possiamo visitarlo. Sul lato destro la Nieuwe Kerk (chiesa Nuova), fondata nel 1408 in stile gotico e ora adibita a sede di mostre e concerti. Dall’altro lato la sede del museo delle cere di Madame Tussauds.

Ritornando vero il “Damrak”, sull’angolo della piazza la sede della “ABM BANK”, che a noi ex bancari sollecita piacevoli ricordi. Il Damrak è l’arteria principale della città, un tempo ramo del fiume Amstel, utilizzato come attracco delle barche da pesca e da navi da carico.

Riscendendo verso la stazione, sulla destra, il più fornito grande magazzino della città “De Bijenkorf”. Vuoi vedere che le signore vogliono già entrare per una visitina…? Macché da brave turiste osservano e passano oltre! Poco più avanti l’imponente mole della Borsa di Amsterdam la “Beurs van Berlage”, dal nome dell’architetto che la costruì. Sull’altro lato negozi di souvenir, bar, ristoranti, alberghi e negozi di vario genere tra cui un piccolo locale specializzato nella vendita di “solo” patatine fritte, servite in coni di carta di vario genere e con salse per tutti i gusti. Più avanti, sempre sulla destra, battelli coperti da vetrate che attendono i turisti per i vari tour della città, ormeggiati nel piccolo e tranquillo specchio d’acqua. Intanto incominciamo ad ammirare la particolare architettura dei palazzi adagiati sui canali. Niente balconi, alcuni spioventi in avanti, altri volutamente inclinati su un lato. Molti frontoni con disegni diversi e sulla sommità una trave montacarichi che serviva per issare con l’argano merci o voluminosi mobili e la facciata inclinata evitava che le merci sbattessero sulla parete. Inoltre la pioggia non ristagnava, cosicché le parti di legno dell’esterno non marcivano e l’umidità era ridotta.

Siamo nuovamente davanti alla Stazione Centrale. Ultimata nel 1889, poggia su una solida isola artificiale, sostenuta da 8700 piloni di legno conficcati nel terreno. Due torri imponenti fiancheggiano l’entrata principale in mattoni rossi. Sulla torre ovest si trova un orologio mentre la lancetta del quadrante della torre est indica il vento, nel mezzo rilievi che raffigurano scene eroiche. Il piazzale è un via vai continuo di biciclette che sfrecciano da ogni lato, suonando continuamente ai turisti che passeggiano tranquillamente e ammirano l’imponente struttura. Guardando alla nostra sinistra, di fianco alla stazione, notiamo un parcheggio multipiano… sì ma non di auto, di biciclette! Come faranno a riconoscere la propria! Boh! Raggiungiamo la Chiesa di S. Nicola ma è in corso la funzione religiosa e quindi non possiamo entrare. Percorriamo vari vicoletti, caratterizzati da casette colorate addossate le une alle altre, ponticelli adorni di fiori, tranquilli canali che s’incrociano l’uno con l’altro creando fascinose geometrie. Siamo sull’Oudezijds Voorburgwal, una delle strade più famose del quartiere a luci rosse. Il contrasto in questo quartiere, che di prima mattina ci coglie un po’impreparati, è notevole: svariati sexy shop con prodotti per tutti i “gusti”, vetrine con ragazze poco vestite (anche di mattina), numerosi coffe shop. Al numero 90 il più famoso e primo di questi particolari locali: il Bulldog con indicata, sulla porta d’ingresso, la data di fondazione: 17.12.1975 e tutto intorno coloratissimi murales.

Sulla stessa via, davanti al numero 14, notiamo la statua di bronzo di un’occhialuta signora seduta su una panchina. Si tratta di Alida Margaretha Bosshardt, che spese la sua vita aiutando le persone più bisognose, salvando anche settantacinque bambini ebrei orfani a sfuggire alle persecuzioni naziste. Poco più avanti incontriamo la Oude Kerk (Chiesa vecchia), la chiesa più antica di Amsterdam intitolata a San Nicola, il protettore dei naviganti e dei marinai. L’ingresso costa 10 euro, sinceramente ci sembra un po’ caro, quindi rinunciamo ad entrare e ritorniamo nella zona più commerciale della città, dove ci fermiamo in un locale della catena “Brizio” per un veloce spuntino. Eccoci nuovamente sulla Damrak. Ci dirigiamo verso i battelli, dove abbiamo prenotato una gita attraverso i famosi canali. La compagnia si chiama “Straama”, siamo i primi a salire e, come nelle gite scolastiche dei tempi che furono (!) ci accomodiamo nei posti in fondo. Ci vengono consegnati gli auricolari per consentirci di seguire meglio il percorso e i monumenti che via via ammireremo. La gita dura circa un’oretta, peccato per l’audio guida che spesso si blocca o ripete commenti di altri monumenti.

È indubbiamente una visione di Amsterdam diversa. Giriamo intorno alla Stazione, costeggiamo il Museo Navale Olandese, sulla banchina è ormeggiato un modello in scala reale di un antico vascello utilizzato per il commercio con le Indie. Poco avanti il “Nemo”, a forma di nave di colore verde, opera dell’architetto italiano Renzo Piano e al cui interno è possibile visitare un museo scientifico all’avanguardia. Si costeggia l’Orto Botanico, ci s’immette nell’Amstel, il canale principale, la vecchia fabbrica della Birra Heineken, la zona dei musei, ammiriamo eleganti palazzi e chiese poi dopo circa un’ora ritorniamo all’attracco. Nel frattempo il cielo si è coperto, si è alzato un po’ di vento e la temperatura è calata. Considerato che siamo in giro dalle tre del mattino, decidiamo che è ora di rientrare in albergo e prendere possesso delle nostre camere. Sbrighiamo velocemente le formalità di check-in. Le camere sono abbastanza spartane ma pulite e ampie.

Il tempo di sistemare i bagagli e siamo nuovamente fuori. Destinazione la casa di Anna Frank, dove speriamo di fare i biglietti per la visita poiché su internet erano esauriti. Passiamo davanti alla Westerkerk, la chiesa descritta nel famoso “Diario”, ma giunti sul posto, però, grande delusione. La fila è incredibile, almeno tre ore, e i biglietti si possono fare solo per il giorno in cui si acquistano. Un vero peccato!

Cosa c’è di meglio per farci tornare il sorriso che un buon aperitivo. Poco distante troviamo un locale abbastanza ampio che ci possa contenere tutti, il “Cafè de Palais”, e serviti da simpatici ragazzi ordiniamo birre, spritz e una montagna di patatine fritte. Buonissimo tutto e a costi sicuramente inferiori a Milano!

Un altro giro per i canali, uno sguardo divertito ai negozi che oltre ai prodotti da sexy shop mettono in bella vista prodotti di tutti i tipi a base di “cannabis”, e in particolare i mitici “ciupa-ciupa”! La tentazione di provarli è forte ma ci limitiamo a qualche battuta spiritosa e grasse risate!

Per cena ci rechiamo al Ristorante “Van Speik”, in Spuistraat 3°, locale elegante, tranquillo e ottima cena. A mio parere la migliore del nostro soggiorno!

Dopo cena ci addentriamo, incuriositi, nel famoso quartiere a luci rosse… che dire! Quel poco che avevamo visto alla mattina è ampliato al massimo. Sarà pure tutto legalizzato e controllato ma è comunque, anche se “l’occhio cade…”, abbastanza triste!

2 Ottobre 2017

Ci svegliamo pronti ad assaggiare la colazione dell’hotel, tanto decantata dai commenti sui social. Sicuramente buona, anche se non eccezionale, ma il contesto del locale, piccolo in relazione alle persone presenti, rende il tutto molto caotico. Il cielo è sereno ma scopriremo poi la variabilità del meteo che in pochi minuti passa da sereno a nuvoloso, con una costante: il vento!

Raggiungiamo il famoso “Mercato dei fiori” galleggiante (Bloemenmarkt). I negozi dei fiorai si trovano su chiatte galleggianti ormeggiate nel canale Singel. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso. Forse non è il periodo della fioritura ma a parte bulbi di ogni genere di fiori se ne vedono pochi, in compenso i negozi sono strapieni di souvenir di ogni genere, dai magneti, alle tazze, agli zoccoli.

In alcuni negozi di fronte ai fiorai si possono però fare assaggi del formaggio olandese. Il formaggio è sempre quello ma presentato con diverse stagionature e varianti.

Sulla piazza antecedente il mercato si trova la “Munttoren” (Torre della Zecca), così chiamata perché ospitò brevemente la zecca della città. Al suo interno un negozio di ceramiche con i caratteristici colori bianco e blu.

Risaliamo il canale Singel, passiamo davanti all’università di Amsterdam e ci mettiamo alla ricerca del “Begijnhof”.

Raggiungiamo l’”Amsterdam Historich Museum”. La parete d’ingresso è decorata da pietre scolpite per i frontoni delle case, recuperate da palazzi demoliti. In arenaria, servivano per l’identificazione delle case prima dell’introduzione della numerazione e le effigi davano qualche indizio sul nome o l’occupazione del proprietario.

Attraversiamo il corridoio d’ingresso, sulle pareti quadri di epoche diverse e sul pavimento un tappeto multicolore divisi in grossi quadrati, ognuno dei quali rappresenta una nazione nel mondo. Usciti dalla porta a vetri, ci troviamo nel chiosco del museo. Qui sotto il porticato, un bel locale moderno dove sostiamo per una piacevole pausa caffè!

Raggiungiamo poi l’entrata della corte del Begijnhof, una serena oasi residenziale, di assoluta tranquillità nel mezzo della frenesia cittadina. Si presenta come un’ampia corte con un curato giardino, case residenziali, una cappella e una piccola chiesa Inglese. Le Beghine erano suore laiche, che dedicavano la loro esistenza all’educazione dei poveri e alla cura degli ammalati. Oggi gli alloggi sono affittati a un prezzo simbolico a donne cattoliche: anziane, vedove e studentesse universitarie. Al numero trentaquattro c’è la più antica casa della città, risalente alla fine del 1400 e riconoscibile per la facciata di legno di colore nero. Visita molto interessante e sorprendente!

Risaliamo la Voorburgwal, attraversiamo Piazza Dam, la Damrak ed eccoci nuovamente davanti alla maestosa Stazione Centrale. Andiamo a vedere i mulini a vento!

La meta è il paese di Zaanse Schans, lungo l’omonimo fiume Zaan. Chiediamo al banco informazioni e l’addetta ci dice, o quantomeno noi così capiamo, di prendere il treno per Zaandam che è in partenza dopo pochi minuti. Sono solo due fermate da Armsterdam. Mah, dalle nostre informazioni le fermate erano quattro, ma ci fidiamo. Arrivati a Zaandam scendiamo dal treno e siamo in piena zona industriale, di mulini a vento neanche l’ombra! Risaliamo in stazione e scopriamo che la linea era giusta ma bisognava scendere dopo altre due fermate. Poco male, il prossimo treno passa dopo circa dieci minuti, è un po’ più pieno del precedente ma in pochi minuti raggiungiamo la stazione di Zaanse Schans. Seguendo le indicazioni, passiamo davanti ad una fabbrica di cioccolato, (…che profumo!!!), arriviamo sul ponte del fiume Zaan, assistiamo all’apertura del ponte e al passaggio di un barcone che trasporta merci e raggiungiamo il villaggio, dove fanno bella mostra i famosi mulini. Il villaggio è sicuramente ricostruito ma è molto suggestivo. Il tempo non è dei migliori. Fa freddo, c’è molto vento (ovviamente) e minaccia pioggia. Passeggiamo lungo le stradine, passiamo sopra ponticelli, ammiriamo casette con deliziosi giardini ben curati, che sembrano usciti da qualche favola. Sulle rive del fiume alcuni mulini funzionanti, ancora oggi utilizzati come frantoi, segherie o per macinare i minerali da utilizzare come coloranti per vernici. Ci rifugiamo nell’unico ristorante-self service, dove degustiamo delle ottime pancakes salate.

Vicino al ristorante una casetta di legno è stata attrezzata per raccontare la storia degli “zoccoli”. Fotografie d’epoca, filmati e un artigiano che mostra come nasce questa caratteristica calzatura inizialmente usata solo dai contadini olandesi. Naturalmente vendita di zoccoli di ogni foggia e numero. Fuori sono stati posizionati, per la gioia dei turisti, enormi zoccoli gialli ideali per spiritose fotografie singole e di gruppo!

Seguiamo poi un gruppo di turisti all’interno di un mulino funzionante. Qui viene spiegato il funzionamento degli stessi e ci viene mostrato come, a secondo della forza del vento, enormi tronchi siano tagliati in varie dimensioni usufruendo di appositi macchinari collegati alle pale. Molto interessante!

Intanto il vento ha intensificato la sua forza e fa abbastanza freddo. Cosa c’è di meglio per scaldarci che una buona cioccolata calda! Poco più avanti in una casetta di legno ne gustiamo una “fai da te”, cioè preparata direttamente da noi miscelando cacao e zucchero cui poi è aggiunto del latte caldo.

E’ ora di ritornare. Ritorniamo verso la piccola stazione, sempre seguiti da un intenso aroma di cacao che esce dalla vicina fabbrica. Un’attesa di pochi minuti e in meno di mezz’ora siamo nuovamente ad Amsterdam.

Cena al ristorante “Haesje Claes” in Spuistraat 275. Locale caratteristico e ottima cena. Siamo soddisfatti!

3 Ottobre 2017

Oggi il programma prevede la visita alla “Casa–museo di Rembrandt”. Nel tragitto attraversiamo l’ampio spazio aperto del “Mieuwmarkt” (Mercato nuovo) con caffè, ristoranti e un mercato giornaliero che vende fiori, formaggi, frutta. Nel centro ammiriamo la “Waag”, un imponente edificio costruita nel 1488 come Porta di Sant’Antonio per controllare l’accesso in città da sud e successivamente adibita a pesa pubblica. I piani superiori erano utilizzati dalle varie corporazioni, ognuna con un ingresso indipendente. Ora ospita un elegante caffè.

Proseguendo lungo eleganti vie raggiungiamo la casa di Rembrandt con ingresso già prenotato. Qui il pittore ha vissuto e lavorato tra il 1639 e il 1658, La casa è stata accuratamente riarredata con mobili, opere d’arte e oggetti dell’epoca. Oltre ad una collezione di dipinti del maestro salendo da una stretta scala a chiocciola si visita lo studio, la cucina e le stanze dove visse. Grazie all’audio guida possiamo meglio comprendere le opere e le varie stanze. Assistiamo anche a una dimostrazione dell’utilizzo della tecnica dell’acquaforte.

Raggiungiamo poi il vicino “Orto Botanico”, uno dei più antichi giardini botanici al mondo. Si possono ammirare in diverse serre più di 4000 specie di piante provenienti da diversi continenti e suddivide per clima. Inoltre una serra custodisce varie specie di farfalle che sotto gli occhi ammirati dei visitatori volano di fiore in fiore.

Usciti soddisfatti dall’interessante visita, passeggiamo lungo i canali, raggiungiamo il Ponte dei quindici ponti. Così chiamato perché, grazie all’incrocio di diversi canali si possono vedere ben quattordici ponti.

Costeggiamo poi l’Amstel, attraversiamo il bellissimo ponte “Blauwbrug” dove scattiamo foto di gruppo e ci dirigiamo verso la meta del nostro pranzo. Oggi solo patatine fritte e abbiamo scelto per toglierci questo sfizio la “Vlaams Friteshuis Vleminckx” in Vooethoogstraat 33, un piccolo negozietto che vende solo patatine in coni di carta piccoli medi o grandi. Il tutto potendo scegliere tra una ventina di salse differenti. Ovviamente c’è un po’ di fila che però si smaltisce velocemente. Acquistiamo le nostre patatine che poi andiamo a gustare nel bar di fronte l’Havelaar Cafè, dove, ordinando solo da bere, puoi sederti per degustarle. Veramente ottime e alcuni di noi fanno il bis!

Mentre siamo comodamente seduti davanti ad un bel boccale di birra incomincia a piovere. Pioggia che però dura poco e ci permette di passeggiare nelle vie dello shopping e raggiungere la Chiesa di San Nicolo’, finalmente aperta e con ingresso gratuito.

Costruita nel 1887, è in stile barocco, cattolica e dedicata al Patrono dei naviganti. L’interno a tre navate è imponente con le colonne di marmo nero e il soffitto di legno decorato. Ai lati le scene della via crucis e scene bibliche. Splendida la cupola, l’organo e le vetrate colorate.

Terminata la visita, ritorniamo verso piazza Dam ed entriamo nella Nieuwe Kerk. Purtroppo possiamo ammirare solo l’ingresso perché l’interno è occupato da una mostra.

Un po’ di tranquillo “struscio” nelle vie intorno, un giro nel “Magna Plaza”, centro commerciale alle spalle del Palazzo Reale, due risate e qualche foto davanti ad un negozio che solo ad Amsterdam poteva nascere: la Condomerie Het Golden Vlies (negozio di profilattici “Al Vello d’Oro”), ce ne sono per tutti i gusti e forme, divertente!

Per l’ultima cena olandese scegliamo il ristorante “Humphrey’s”, vicino a Piazza Dam. Molto elegante. Non rimaniamo delusi, anche se il menù fisso di tre portate, da scegliere tra quattro/cinque specialità, un po’ ci condiziona.

4 Ottobre 2017

È il giorno del rientro ma abbiamo ancora in programma una visita imperdibile: il Museo Van Gogh. Mauri ha prenotato da Milano l’ingresso alle 9,30 con guida italiana. Dopo una colazione più rapida del solito ci dirigiamo alla fermata del tram, alle spalle del Palazzo Reale. Il tram è il n. 5, il biglietto costa 2,90 euro e l’attesa dura pochi minuti. Attraversiamo velocemente la città e raggiungiamo la zona dei Musei. Un grande spiazzo verde fa da contorno al Rijksmuseum, il museo statale, un’imponente costruzione che ricorda l’architettura della Stazione Centrale. Sul lato destro una costruzione neoclassica è la sede del Conservatorio e poco più avanti l’ingresso del Museo dedicato al grande pittore olandese. Puntuale alle 9,30 ci attende la nostra guida, una graziosa ragazza di Lecco, Paola, che da alcuni anni ha scelto Amsterdam per vivere. Con garbo e competenza ci illustra i principali capolavori del pittore, soffermandosi in particolari sugli aspetti personali di una vita tormentata. Il museo si estende su tre piani e la visita guidata dura circa un’ora. Una volta salutata e ringraziata la nostra guida ci fermiamo ancora un po’ ad ammirare questi autentici capolavori che continuano ad emozionare.

Attraversiamo poi il grande spiazzo e raggiungiamo nuovamente il Rijksmuseum, che per motivi di tempo non visiteremo. Davanti alla famosa scritta “I Amsterdam” è impossibile non immortalare tutto il gruppo per simpatiche foto ricordo. La zona è molto elegante, con palazzi d’epoca, ponticelli adorni di fiori e suggestivi scorci. Abbiamo ancora un po’ di tempo per passeggiare nelle vie delle città. Ritorniamo verso il centro e pranziamo da “Calf e Bloom” in Singel 461, dove gustiamo delle Flamkuchen e dell’ottima birra locale. È ora di ritornare in hotel, riprendere i nostri bagagli e ritornare verso l’aeroporto. Il viaggio ci regala un bellissimo tramonto e un cielo dai colori incredibili. La vacanza è finita, ma rimane una bella esperienza, una simpatica compagnia, una sincera amicizia e la conoscenza di una città affascinante, particolare, vivace e colorata.

Ciao ragazzi, alla prossima!

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