Un volo nella terra delle aquile

Viaggio nel sud dell'Albania
Scritto da: Mastins
un volo nella terra delle aquile
Partenza il: 19/07/2012
Ritorno il: 27/07/2012
Viaggiatori: 10
Spesa: 500 €
Eccomi di ritorno da una indimenticabile vacanza nel sud dell’Albania. Pur viaggiando spesso non ho mai pensato di scrivere un diario di viaggio, ma questa splendida terra e i suoi calorosi abitanti meritano assolutamente di essere menzionati. Molti italiani sono ancora restii ad andare in Albania per turismo, forse a causa di pregiudizi assolutamente infondati, ma chi cerca un mare cristallino e paesaggi mozzafiato, non si può assolutamente perdere questa meta.

Aspetti da non tralasciare sono inoltre l’assoluta mancanza di difficoltà in ambito linguistico visto che la maggior parte degli Albanesi parla perfettamente l’italiano e anche l’aspetto economico, trattandosi di una vacanza assolutamente low cost. Personalmente ho avuto la fortuna di passare le mie vacanze in Albania con dei ragazzi Albanesi, (tramite il mio amico Bledi conosciuto in Italia) e quindi ho potuto vivere appieno questa terra nelle sue bellezze e nella sua cultura, cucina inclusa. Gli Albanesi in genere, e in particolare i miei compagni di viaggio, sono persone socievoli, ospitali e allegre. Eravamo in tutto 10 e la convivenza stretta non ha apportato alcun disagio ma allegria e condivisione. Non avrei potuto desiderare compagnia migliore.

Ecco le fasi preliminari del mio viaggio:

1) Acquisto del biglietto aereo con Alitalia (purtroppo dalla mia città non esiste un volo diretto)

2) prenotazione degli alloggi in cui dormire. La scelta è caduta sul Kompleksi Luiza nel villaggio di Borsh. Il complesso è costituito da casette di legno a due piani, ogni appartamento è dotato di aria condizionata e composto da una camera matrimoniale, una stanza da pranzo con cucina, frigo e un tavolo da pranzo con sedie, al cui angolo sono sistemati due lettini a cassettoni e ovviamente un bagno con doccia. Tutto molto ben tenuto e la cucina era attrezzata di tutto quello che poteva servire per cucinare. Prezzo a notte per appartamento: 28 euro.

Il proprietario aveva intelligentemente utilizzato un giardino sottostante come area ristoro con barbecue e tavoli e panche di legno, illuminato anche la sera. Tutte le nostre cene si sono svolte lì. In più i proprietari avevano un orto quindi potevi ordinare la verdura e la signora te la portava la mattina appena colta. E ora ecco tutte le tappe del mio viaggio:

19 luglio 2012

Partenza da Palermo alle 19:30 e arrivo a Tirana alle 23:30. Sono venuti a prendermi il mio amico Bledi insieme a Blerta e Geri, miei futuri compagni di viaggio. Abbiamo fatto tappa in un bar per incontrare un altro ragazzo (sempre di nome Bledar, nome diffusissimo in Albania). Essendo dei clienti fedeli del bar, il proprietario Rema ha regalato ai ragazzi una bottiglia di grappa per la vacanza. Poi a dormire visto che si prevedeva una sveglia all’alba.

21 luglio

Giornata di mare a Llaman a quanto pare la spiaggia prediletta dagli Italiani, ce n’erano parecchi. In effetti il posto è stupendo, spiaggia di ciottoli, mare cristallino e acqua fredda che con il caldo è davvero piacevole. A metà mattinata ci ha raggiunti un’altra ragazza, Anita, arrivata con il pullman da Tirana. Per chi amasse fare pesca subacquea si deve segnalare il fatto che gli scogli fossero strapieni di ricci, gli albanesi infatti non li mangiano. Io che ne ero a conoscenza e che ne vado matta, mi ero portata maschera, tubo e retìna per raccoglierli, anche i miei amici si sono divertiti a prenderli. Dopo la pescata pranzo in spiaggia: abbiamo preso salsicce e spiedini di carne (Shishqebab) che venivano arrostiti in spiaggia e serviti insieme al pane. Dopo un pomeriggio passato tra bagni e carte, in serata siamo tornati al residence e abbiamo ovviamente cenato sui tavolini all’aperto. Dopo cena siamo andati nella zona vecchia di Borsch dove si trova un locale davvero particolare perchè è stato ricavato lungo le cascatelle che formano il torrente del paese, quindi i tavoli sono situati tra una cascata e l’altra, davvero suggestivo e da non perdere. Al ritorno dal locale abbiamo giocato un gioco a carte che loro chiamano il re in mano (Derri ne dore)e che prevede una penitenza per chi perde, inutile dire che ho fatto tre mani e ho dovuto subire tre penitenze. Poi a letto.

22 luglio

Si sono aggiunti altri due ragazzi: Vini e Flavia, siamo arrivati a quota 10. Meta della giornata la spiaggia di Lukove. Mare pulito e spiaggia formata da una sabbia piuttosto grossolana , c’era parecchia gente rispetto alle altre spiagge finora visitate, ma anche qui abbiamo trovato posto per i nostri 4 ombrelloni. Dopo una mattinata a mollo, siamo andati a pranzare in un ristorante sulla spiaggia molto carino, dove io ho preso dei calamari prima bagnati nell’uovo e poi fritti, buoni. Ritorno alle 20:00 e poi “Turli” cucinato da Blerta, si tratta di una zuppa di verdure, la particolarità è un tipo di verdura mai visto in italia ovvero i bamje, una sorta di fagiolini un po’ più grossi. Dopo cena ero molto stanca e quindi a letto presto.

23 luglio

Come prefissato sveglia per tutti alle 8:00, tutti insieme a fare colazione con omelette formaggio e prosciutto (tutti tranne me che non riesco a mangiare nulla di salato di prima mattina e che mi ero comprata dei biscotti) e poi in marcia con destinazione la spiaggia di Jale. Dopo una sosta ad Himare per fare bancomat siamo quindi giunti alla spiaggia di Jale, anche qui mare molto bello e spiaggia con ciottoli più fini. Sulla spiaggia c’era un campo di pallavolo e anche la possibilità di noleggiare pedalò , moto d’acqua e canoe. Nei due anni precedenti Blerta e Geri avevano alloggiato presso un camping a Jale dove abbiamo deciso di entrare. Era un camping molto bene attrezzato che prevedeva anche i pasti e aree di relax e svago per gli ospiti. Noi ci siamo abbondantemente intrattenuti giocando prima a ping-pong e poi a freccette. Nessuno ci ha chiesto cosa facessimo là, era tutto a disposizione di tutti. Pranzo di pesce al ristorante Lavdosh dove io ho preso una “Koce” (orata) freschissima e il xaxiq ovvero l’equivalente dello tzazichi greco, una salsa fatta con yougurt, aglio e cetriolo, da leccarsi i baffi. Il tutto accompagnato ovviamente da vino bianco ghiacciato (un pranzo completo con primo, secondo, insalata e vino in albania costa circa 10 euro a persona). Verso le 19:00, lungo la strada del ritorno ci siamo fermati a Porto Palermo per comprare il pesce direttamente sulle barche dei pescatori. Lì abbiamo visitato il castello di Vassiliqi. E’ un piccolo castello posizionato nella baia di Porto Palermo (in antichità nota come baia di Panorama). Il castello ha una forma triangolare con dimensioni 150 x 400 m. L’altezza dei muri arriva fino a 20 metri. Ali Pashe Tepelena (noto con il nome di Ionnina) costruì, nel 1804, questo castello in onore di sua moglie, Vassiliqi, ma allo stesso tempo servendosene come punto di controllo sulla costa. E’ ben tenuto ma non illuminato all’interno quindi consiglio una visita in pieno giorno. Nel frattempo altri si erano occupati dell’acquisto del pesce. Rientro alle 21:00 al residence e cena con pasta e gamberi e a parte gamberi cotti in padella, molto freschi. Per concludere gelato e l’immancabile anguria.

24 luglio

Anita ha fatto da sveglia per tutti alle ore 8:15. Dopa aver fatto colazione e aver bevuto caffè ci siamo messi in marcia per Livadh. Una bellissima spiaggia lunghissima con un mare azzurro e profondo. Prima di buttarci in acqua abbiamo fatto una sosta caffè in un bar sulla spiaggia (Caffè San Marco) tutto in legno e con divanetti bianchi vista mare. Dopo aver preso posto in spiaggia abbiamo fatto un lungo bagno, ma come da previsioni meteorologiche, siamo stati sorpresi da un acquazzone, che invece di demoralizzarci ci ha fatto restare ancor di più in mare, facendoci però bagnare tutte le nostre cose che avevamo lasciato imprevidentemente sotto la pioggia. Una volta usciti abbiamo così deciso di ritornare al Residence ma non prima di aver fatto una sosta a Porto Palermo per acquistare il pesce. Questa volta la scelta è caduta su merluzzi e calamari, i primi li abbiamo arrostiti sul barbecue e i secondi li abbiamo fritti all’italiana (senza uovo nell’impanatura) riscuotendo grande successo. Dopocena noi ragazze abbiamo deciso di andare a ballare riuscendo a trascinare gli uomini. Siamo andati a Borsch in un disco- bar (BarraKuda). Quando siamo entrati il locale era semi- vuoto ma non appena abbiamo iniziato a ballare il locale si è improvvisamente riempito di uomini. Il popolo albanese è molto nazionalista, quando hanno messo la canzone in albanese “ Xhamadani vija vija”(un inno alla grandezza dell’Albania e del Kosovo che loro chiamano Kosova) tutti si sono messi a ballare e a cantare a squarciagola e il barista ha versato dell’alcool lungo i quattro lati del bancone, dando vita ad uno spettacolare rettangolo infuocato. Dopo circa due ore di balli scatenati abbiamo deciso di finire la serata in spiaggia a “mirar le stelle” sulle chaiselong.

25 luglio

Sveglia di buon’ora. Dopo aver fatto colazione e aver dovuto risolvere il problema della batteria scarica del telecomando della nostra macchina, ci siamo messi in moto con direzione Sarande verso la spiaggia di Ksamil. Dopo un viaggio di circa 50 minuti, siamo arrivati a destinazione. Sarande è stata un po’ deludente, molti edifici ammassati e pochi accessi al mare. Quel giorno c’era anche un forte vento per cui abbiamo deciso di lasciar perdere l’opzione mare per visitare su un monte lì vicino, il castello di Lekures una costruzione del XVI secolo. Il castello è stato adibito a ristorante (Pizza granda)con un numero impressionante di tavolini e sedie in ferro battuto posizionate davanti ad un panorama spettacolare,con vista sul porto di Sarande e l’isola di Corfù. Dopo esserci trattenuti un po’ siamo tornati a Borsh verso le 16:30 dove abbiamo deciso di pranzare(avevamo degli orari un po’ insoliti per i pasti ma si sa in vacanza..)Siamo così andati alla Pizzeria Barrakuda vicino il nostro residence, dove i proprietari parlavano esclusivamente in greco (Lingua ufficiale a Borsh ). I ragazzi hanno preso una pizza ma io ho voluto sperimentare l’insalata dello chef, fatta con cavolo cappuccio, cetrioli, pomodoro e un uovo freschissimo il tutto condito con una salsa che doveva essere fatta con mayonnaise e senape. Non mi sono pentita della scelta. Dopo, bagno nella spiaggia di Borsh e book fotografico ai famosi asinelli che si trovavano per strada. Ritorno a casa alle 21:00 e cena con Turli e Makkarona con gorgonzola(gli Albanesi chiamano così la pasta in genere a prescindere dal formato). Dopo una sortita in spiaggia in veste notturna, tutti a dormire.

26 luglio

La nostra scelta è ricaduta nuovamente sulla spiaggia di Llaman, la mia preferita . Mare sempre freddo e favoloso, anche questa volta c’erano molti italiani. Per il pranzo noi ragazze siamo andate in un ristorante in spiaggia per prendere la pizza (Capo del mar). Il ristorante era molto bello con tavoli e poltrone bianche e il proprietario è stato molto gentile. Visto che le mie compagne si erano lamentate per l’attesa della pizza (in realtà è stata un’attesa normale per i miei standard), il proprietario ci ha offerto dei boccali di birra. Abbiamo consumato le pizze al bancone (io focaccia con pesto e pomodorini buona) e con mia sorpresa ho appreso che consumando al tavolo o con asporto il prezzo in Albania non cambia. Ci hanno raggiunto i ragazzi che si sono seduti al tavolo, con mio grande stupore Geri ha ordinato una pasta con datteri di mare da noi assolutamente vietati! Ho concluso in dolcezza ordinando un trilece, un dolce buonissimo fatto con pan di spagna bagnato con latte e ricoperto da caramello. Ritorno alle 18:00 -ormai consueta sosta a Porto Palermo per comprare calamari . Io e Bledi dovevamo prendere il bus per Tirana quindi questa volta abbiamo cenato tutti presto. Dopo i saluti e un po’ di malinconia siamo stati accompagnati al pullman che è arrivato a Borsh alle 23:00 . Sul pullman nonostante l’immancabile accompagnamento musicale siamo riusciti a dormire un po’. Durante il viaggio di circa 5 ore e mezza, abbiamo fatto tre soste. Alla prima sosta ci siamo fermati in un bar in cui ho ovviamente chiacchierato con il proprietario che aveva lavorato con dei Corleonesi e che mi aveva sentito parlare in italiano. Dalle mie opinioni sul viaggio e sull’ Albania il discorso si è spostato sui suoi racconti del periodo della dittatura che ha messo in ginocchio questa terra e i suoi abitanti. Dopo questo lungo viaggio siamo arrivati a Tirana alle 4:30, dopo avere preso un taxi non ufficiale sono arrivata a casa del mio amico dove ho fatto un breve sonno in attesa di ripartire l’indomani.

27 luglio

Alle 12:00 ho preso il mio volo di ritorno per l’Italia salutando malinconicamente il mio amico e la sua terra. Spero che questo mio diario di viaggio possa essere di aiuto a chi vorrà fare questa splendida esperienza. Un viaggio in Albania è assolutamente da non perdere, questo paese vi resterà nel cuore.

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