Agosto, in vacanza col “Cingulato”

Un viaggio-scoperta del vicino Abruzzo, immersi nei colori e profumi della sua natura e avvolti dall'abbraccio della sua gente
Scritto da: Sormaestro
agosto, in vacanza col cingulato
Partenza il: 12/08/2020
Ritorno il: 19/08/2020
Viaggiatori: 6
Spesa: 500 €
Abbiamo trascorso alcuni giorni di vacanza in un posto vicino a noi che fino ad oggi non potevamo immaginare esistesse.

Accompagnati da una coppia di amici, camminavamo lungo irti sentieri quasi ad abbracciare le montagne (gole di San Venanzio, gole di Fara San Martino, piazzale di Campo Imperatore); visto affiorare l’acqua dalla terra e colorare lo stagno di celeste, turchese e verde (fonte fiume Verde, Fara San Martino) mentre folaghe nuotavano indisturbate nel vicino canneto (fonte fiume Pescara); eppoi ci siamo persi nei vicoli di un borgo fermo ormai nel tempo (Santo Stefano di Sessanio); respirato il profumo del pane di farine antiche cotto nel forno a legna (da Ugo, Pescasseroli, forno San Gregorio, Poggio Filippo) e dell’elicriso che fiorisce spontaneo lungo i bordi sterrati del Regio Tratturo (Goriano Sicoli).

Bere dalle mani raccogliendo l’acqua fresca dalle fonti (fonte Cave, piani di Pezza; fonte Vetica, Campo Imperatore; fonte San Rocco, Pescasseroli) è diventato per noi naturale e piacevole; volpi (valle del Giovenco) e cervi (parco Sirente-Velino) si possono spaventare per la nostra presenza, i grifoni invece volano alti sulle nostre teste (Campo Felice); per fare il vino quello buono ci vuole tanta passione che poi viene tramandata di generazione, in generazione (cantina Pietrantonj, Vittorito)

A poco, a poco abbiamo imparato a riconoscere i borghi dal profilo che le loro case disegnavano sullo sfondo delle montagne (torri di Pacentro, Prezza, Cocullo, castello Piccolomini di Celano, rocca Calascio); ci siamo fermati per accogliere il tramonto accanto a donne d’altri tempi che intrecciavano l’aglio (Pescasseroli) e viaggiatori curiosi che aspettavano la possibile uscita dell’orso marsicano (San Sebastiano dei Marsi) goloso delle bacche di ramnus tipiche di queste vallate; siamo diventati esperti nel riconoscere la genziana dai suoi fiori gialli (piani di Pezza), il prugnolo dal quale si ricava un ottimo liquore (riserva regionale sorgenti del Pescara), le bacche del crognale utilizzate per la marmellata (monte Tranquillo) e che le lenticchie appena raccolte (Terranera) non saranno pronte prima di Settembre.

Infine ritrovato i resti di antiche vestigia romane (anfiteatro romano Marruvium, San Benedetto dei Marsi), luoghi sacri (abbazia di San Martino in Valle, gole omonime) e rifugi di santi (eremo di San Venanzio)

Dopotutto eravamo in Abruzzo, ho fatto un sogno?



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