La capitale dell’eleganza francese parla italiano: l’antica “casa dei Re” e lo zampino di Leonardo da Vinci

Alessandro Cipolla, 26 Nov 2025
la capitale dell'eleganza francese parla italiano: l'antica casa dei re e lo zampino di leonardo da vinci

Per parlare del Castello di Chambord occorre partire da un presupposto. Quando si realizzano delle guide oppure degli articoli che parlano di luoghi da visitare, spesso si è di manica larga nei complimenti attribuiti. Per presentare il Castello di Chambord però non si commette peccato di eccessiva generosità definendolo come il castello più bello della Francia. Certo, è impossibile stilare una sorta di classifica a riguardo visto che non si tratta di una gara sportiva, senza contare poi che ognuno ha i suoi gusti e le sue preferenze, ma questa imponente e sfarzosa residenza che per secoli ha accolto i reali di Francia ha veramente qualcosa di unico che la eleva una spanna sopra gli altri castelli d’Oltralpe.
Eppure siamo in quel tratto della Valle della Loira riconosciuto come patrimonio UNESCO anche per la presenza di diversi magnifici castelli, tra cui quello di Chambrod è di certo quello più celebre e iconico. Questo piccolo comune francese conta meno di 200 abitanti ed è famoso anche per la moda, essendo il suo nome legato a un celebre modello di scarpe. Non a caso il castello spesso è stato utilizzato da diversi brand come location di sfilate e campagne pubblicitarie. Il castello però è soprattutto un pezzo di storia della Francia, con anche un pizzico d’Italia che rientra nella sua narrazione per merito niente di meno che di Leonardo da Vinci

Il Castello di Chambord

chambord

Lo sfarzo e la bellezza del Castello di Chambord non sono casuali, visto che in qualche modo riflettono l’ego di Francesco I, il re che nel 1519 comandò la sua realizzazione – utilizzando una fortificazione già esistente a un passo dalle sponde della Loira – per celebrare la vittoria della battaglia di Marignano, decisa per la presa del Ducato di Milano. Un particolare questo non secondario nella nostra narrazione, ma ci torneremo più tardi. Il castello incorpora una moltitudine di elementi innovativi per l’epoca, a partire dalla pianta centrale a croce greca del mastio attorno al quale si sviluppa la struttura. Questa pianta senza precedenti in Francia è innegabilmente ispirata all’Italia, anche qui prendere nota.
Tra le numerose innovazioni di Chambord la scala a doppia elica è senza dubbio la più notevole: elemento centrale del mastio, consente a due persone di salire contemporaneamente senza mai incrociarsi ed è ora una delle attrazioni preferite dai visitatori. L’interno nonostante i grandi saloni e le splendide volte scolpite tutto sommato è abbastanza spoglio, visto che il castello era utilizzato soprattutto come residenza di caccia dato l’enorme parco circostante: 5.440 ettari, la più grande riserva forestale murata d’Europa. Per quanto riguarda la parte esterna, sebbene Chambord sia un esempio lampante di architettura rinascimentale, la sua struttura incorpora ancora elementi medievali nelle decorazioni che contrastano con la semplicità delle facciate.
Nel 1981 il  complesso monumentale di Chambord è stato classificato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO: oggi questa meraviglia è visitabile, con i biglietti che sono acquistabili al costo di 19 euro tramite il sito ufficiale.

Il tocco di Leonardo da Vinci

turistipercaso

Perché quando si parla del Castello di Chambord spesso si cita anche Leonardo da Vinci? L’artista e inventore ha vissuto a lungo a Milano dove ha creato alcuni dei suoi capolavori più celebri, passando però gli ultimi anni della sua vita proprio alla corte di Francesco I con cui legò una forte amicizia. Sebbene la costruzione del castello sia iniziata dopo la morte di Leonardo, in molti ritengono che sia stato proprio lui a ispirare la celebre scala a doppia elica. Così, diversi critici sono convinti che sia stato proprio lui a progettare il castello, anche per la presenza di numerosi elementi architettonici più riconducibili all’Italia che alla Francia.



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