Cividale del Friuli, la porta d’ingresso alle valli di confine

Cividale del Friuli è cuore dei Colli Orientali del Friuli, adagiata sul fiume Natisone, a pochi chilometri da Udine. Una destinazione da svelare in tutte le stagioni, incantevole durante il periodo delle Feste natalizie, quando il borgo si veste di luci e si riscoprono antichi usi e costumi. Fu Giulio Cesare a posare la prima pietra di questo gioiello, nel lontano 50 a.C. Oggi passato romano e longobardo coesistono nell’esplorazione storica di una località che custodisce preziose testimonianze patrimonio UNESCO. Una cittadina da scoprire che invita ad un tuffo nella cultura ma anche ad esplorare i territori circostanti: il borgo è la porta d’ingresso alle Valli del Natisone, un territorio dove la natura è protagonista assoluta tra boschi di frassini, castagni, noccioli, tigli e carpini, disegnati da una geografia carsica ricca di colline e doline che conferiscono al paesaggio una dolce sceneggiatura di pendenze e avvallamenti. Da Cividale è possibile raggiungere anche le Valli del Torre, un angolo di montagna incontaminata, meta per tutti coloro che amano immergersi in un eden selvaggio e nei candori dell’inverno friulano.
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Cosa vedere a Cividale del Friuli
Dal 568 d.C., Cividale del Friuli fu capitale del primo ducato longobardo in Italia, per opera del re Alboino. Le atmosfere altomedievali si respirano in ogni angolo, non a caso l’inestimabile sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è stato inserito nella prestigiosa lista del patrimonio UNESCO. Si tratta di un complesso di strutture conosciuto come la Gastalgada, che racchiude il Monastero di Santa Maria in Valle e il Tempietto Longobardo, straordinaria testimonianza dell’architettura e dell’arte altomedievale, costruita nell’VIII secolo, un tempo cappella palatina della corte regia. Mirabile anche il monastero, che un tempo ospitava le monache benedettine, alle quali successero le Suore Orsoline, per poi diventare collegio dedicato all’istruzione femminile a inizio Ottocento.
Degno di nota anche il Complesso Episcopale, opera del Patriarca Callisto (737- 757 d.C.), un importante nucleo episcopale costituito da un insieme di edifici comunicanti tra loro in età longobarda: la Basilica di Santa Maria Assunta, il Battistero di San Giovanni Battista e il Palazzo Patriarcale. Completano la ricchissima storia del borgo il Museo Archeologico Nazionale, e il Museo Cristiano e Tesoro del Duomo, dove sono custoditi il tegurio di Callisto e l’altare di Ratchis, tra le testimonianze più importanti dell’età altomedievale emerse da questo complesso.
Oltre alle tappe patrimonio UNESCO e ai musei, Cividale offre altri due luoghi simbolo da non perdere: l’Ipogeo Celtico, un sistema di cavità sotterranee scavate nella roccia di cui, ancora oggi non si conosce la funzione originaria, e il leggendario Ponte del Diavolo, che sovrasta le acque del fiume Natisone con due ardite arcate alte 22 metri e lunghe 50, poggianti su un masso, secondo la leggenda, scagliato dallo stesso Belzebù.
Le tradizioni di Cividale del Friuli
Ma i tesori di Cividale del Friuli non finiscono qui: tutta da scoprire è la preziosa cultura gastronomica che si distingue per i piatti e i sapori schietti e genuini, veri e propri simboli del territorio come la gubana, il dolce inconfondibile per la forma a chiocciola, una delizia a base di frutta secca e uva passa, impreziosita dal cedro candito che le dona una nota agrumata, e gli strucchi, i fagottini ripieni con lo stesso impasto, a base di pasta frolla se fritti, oppure a base di pasta di patate se bolliti, da gustare insaporiti con burro, zucchero e cannella, entrambi immancabili anche nel periodo delle feste natalizie.
Oltre ad una o più tappe nelle pasticcerie del borgo, nel periodo delle Feste, non si può mancare una visita al Presepe storico nel Monastero di Santa Maria in Valle. Si tratta di una rappresentazione della Natività composta da statuine con testa e mani in cera e corpo di stoppa che rappresentano le persone che animavano al tempo le vie e i mercati di Cividale, realizzate nella seconda metà dell’800 dalle Suore Orsoline nel silenzio della clausura. Da appuntare anche la “Messa dello Spadone”, che si celebra il giorno dell’Epifania nel Duomo cittadino, il rito religioso di cui non si ha ancora una precisa documentazione che ne indichi l’origine e il significato. Nel tempo, diversi storici hanno cercato di svelare il “mistero” che avvolge questa antica cerimonia con diverse interpretazioni, spesso frutto di una fervida fantasia. Di sicuro si tratta di uno dei riti liturgici più singolari e suggestivi del Friuli Venezia Giulia.
Valli del Natisone, sentieri di natura e cultura
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Foto di Fabrice Gallina
Le Valli del Natisone mantengono viva la propria storia anche nelle secolari tradizioni slovene, compresi i riti e le usanze legate al Natale. A San Pietro al Natisone, per esempio, considerato il capoluogo delle Valli del Natisone situato all’inizio della valle che conduce verso il confine, si svolge la 21° edizione della Mostra – Mercato “Gesti Antichi per un nuovo Natale” | “Stara dela za današnji Božič”, che si terrà nelle giornate di sabato 6, domenica 7 e lunedì 8 dicembre. Si tratta di un ricco mercatino composto da più di 100 artisti-artigiani e produttori agricoli della zona, ma anche della vicina Slovenia, e da tutto il Friuli Venezia Giulia. Un’occasione unica per gli acquisti di artigianato locale, pezzi unici realizzati rigorosamente a mano e con materiali naturali, dalle opere in legno, alla maglieria in lana, così cesti in vimini, oggetti in feltro, borse, cappelli e tante altre creazioni e tutte le produzioni agroalimentari tipiche come mele, miele, vino, formaggi, salumi e dolci della tradizione, perfetti per i regali di Natale.
Dal borgo di San Pietro si può partire per esplorare le Valli del Natisone. Di particolare interesse sono i percorsi lungo le trincee della Prima Guerra Mondiale, in particolare quella della “Settima Battaglia dell’Isonzo”, agli inizi della disfatta di Caporetto. La storia si svela nella natura in questa arcadia, e si racconta lungo i sentieri delle valli, habitat di animali endemici, dal capriolo al cinghiale, dalla lepre alla volpe e tante altre creature. Questi percorsi sono perfetti per praticare belle escursioni a piedi o in sella ad una mountain bike, oppure a cavallo. Il territorio carsico della zona invita anche a scoprire il mondo ipogeo, non a caso le Valli del Natisone sono note per la speleologia. Suggestiva la Grotta di San Giovanni d’Antro, nella località di Pulfero, un anfratto che offrì riparo alla popolazione autoctona fin dall’antichità e divenne un luogo di culto dall’ottavo secolo. Un luogo naturale che racconta le usanze e il credo locale: al suo interno si scoprono una cappella e un pregevole altare ligneo settecentesco di scuola slovena, contenente delle statue risalenti al Cinquecento e attribuite alla bottega di Giovanni Martini.
Per gli amanti della cultura, è possibile seguire anche i percorsi tematici come il Sentiero Gadda, quello degli Artisti dei Guziranje e delle Chiesette votive. Nel periodo natalizio, da non perdere il Santuario della Madonna di Castelmonte, a Prepotto, località inserita nella “Via dei Monti Sacri”, bellissimo progetto turistico transfrontaliero che si snoda lungo il confine tra Italia e Slovenia. Durante le Feste, tappa anche nella località di Castelmonte dove, dall’8 dicembre 2025 al 2 febbraio 2026, festa della Candelora, sarà possibile visitare il presepe allestito all’interno di una cripta, che ogni anno si rinnova grazie alla fantasia e all’arte, unita alla fede e allo spirito francescano dei Padri Cappuccini e dei loro amici.
Valli del Torre, una fuga in montagna e sulla neve
Partendo da Cividale del Friuli si sale di quota sino a raggiungere il paradiso naturale delle Valli del Torre. Qui la natura selvaggia è uno spettacolo, irrorata dalle acque che nel loro percorso creano torrenti carsici e splendide cascate tra cui quella del rio Boncic nella piana di Campo di Bonis. Quest’area incontaminata è la destinazione perfetta per praticare sport all’aria aperta, un habitat ricco di biodiversità e di una fauna selvatica da ammirare con rispetto. Se durante la bella stagione le Valli del Torre sono una destinazione molto amata per praticare il volo libero in deltaplano e parapendio, per gli itinerari a cavallo o in mountain bike, la speleologia e l’arrampicata sportiva, durante il periodo invernale vi aspettano le splendide ciaspolate sulla neve e i percorsi ad anello sugli sci di fondo. In tutte le stagioni, condizioni meteo permettendo, dalla catena del Gran Monte si ha una vista mozzafiato dalle Alpi Carniche e Giulie fino al Mar Adriatico.
Un’altra incantevole panoramica, si gode dal Monte Matajur (1641 m s.l.m.), una delle mete più suggestive del Friuli Venezia Giulia, situato al confine con la Slovenia e appartenente alle Prealpi Giulie. Grazie alla sua accessibilità e alla vista mozzafiato dalla vetta, questa montagna è un paradiso per escursionisti, ciclisti, fotografi e amanti della natura in tutte le stagioni. Sulla cima si trova la cappella dedicata al Cristo Redentore, costruita nel 1957 sui resti di un omonimo precedente monumento distrutto durante la rotta di Caporetto. Un luogo del credo che invita alla contemplazione, complice il panorama che spazia dalle Alpi Giulie fino all’Adriatico, un cielo sconfinato dove e volano grifoni e aquile reali, guardiani di un luogo naturale di grande bellezza e spiritualità.
Per scoprire di più sul programma natalizio di Cividale e del Friuli Venezia Giulia, è possibile consultare il sito turismofvg.it.