12 abitanti e una distilleria: in Norvegia c’è un’isola che è tornata a vivere grazie al whisky

Nel cuore dell’Artico norvegese, tra acque gelide e orizzonti infiniti, c’è un’isola che sembra uscita da un racconto di resistenza e rinascita. Un pugno di case, il vento che soffia forte, e una manciata di abitanti che hanno scelto di restare quando tutto sembrava destinato al silenzio. Nessun supermercato, nessuna scuola, nessun medico. Solo mare, cielo e una distilleria che ha cambiato il destino del luogo. Qui, dove l’inverno dura mesi e la luce d’estate non tramonta mai, il whisky è diventato molto più di una bevanda, trasformandosi in un simbolo di speranza, un motore di comunità, un ponte tra tradizione e futuro.
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Tra vento, mare e botti: il passato che ha preparato il futuro
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Siamo a Myken, un minuscolo arcipelago al largo della costa norvegese, nel distretto di Helgeland. Un tempo abitato da pescatori e famiglie legate al mare, Myken ha vissuto decenni di spopolamento, fino a contare appena una dozzina di residenti. Le barche si sono fermate, la scuola ha chiuso, e il silenzio ha preso il posto delle voci. Ma proprio quando sembrava destinata all’oblio, l’isola ha trovato una nuova ragione per esistere: il whisky. Nel 2014, infatti, un gruppo di visionari ha deciso di fondare qui una micro-distilleria artigianale, sfidando le condizioni estreme e la logistica complicata. L’idea era semplice quanto audace, produrre un distillato di qualità, maturato lentamente nel clima artico, e farlo diventare il cuore pulsante di una rinascita. Da allora, Myken ha cominciato a cambiare. Non solo per il profumo delle botti, ma per l’energia che ha riportato vita, lavoro e curiosità in questo angolo remoto del mondo.
Passeggiate, degustazioni e panorami: il volto autentico dell’isola
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Visitare Myken significa abbracciare un ritmo lento, scandito dal rumore del mare e dal profumo salmastro che avvolge ogni cosa. Non ci sono strade asfaltate né attrazioni turistiche nel senso classico del termine, ma ogni angolo dell’isola racconta qualcosa: un vecchio molo, una casa colorata, un sentiero che si perde tra rocce e licheni. Le passeggiate sono il modo migliore per esplorare questo piccolo mondo sospeso tra cielo e oceano, dove il silenzio è parte del paesaggio. Il cuore pulsante dell’isola è la Myken Distillery, la prima distilleria artica al mondo, che offre visite guidate e degustazioni in un contesto davvero unico. Qui si può scoprire come il whisky venga prodotto e invecchiato in condizioni estreme, tra umidità marina e temperature rigide, che ne influenzano profondamente il carattere. Assaggiare un bicchierino di whisky affacciati sull’oceano, con il sole di mezzanotte o le luci dell’aurora boreale, è un’esperienza che resta impressa nel cuore e nella mente. Per chi ama la fotografia o semplicemente la bellezza dei luoghi remoti, i panorami di Myken sono davvero unici. L’orizzonte si apre su decine di isolotti, il cielo cambia colore di continuo, e la luce artica regala atmosfere surreali. Qui, anche solo sedersi su una roccia e osservare il mare può diventare un momento di incredibile intensità capace di lasciare ricordi indelebili.
Come arrivare a Myken: ecco qualche consiglio che può tornare utile
Raggiungere Myken, che come anticipato è un piccolo arcipelago al largo della costa di Helgeland, nel nord della Norvegia, è già di per sé parte dell’avventura. L’isola si trova a circa 32 chilometri dalla terraferma, immersa nell’oceano artico, e non è collegata da ponti o strade. Per arrivarci, bisogna combinare volo, tragitto su strada e traversata in barca. Il primo passo è volare verso Bodø o Mo i Rana, due città norvegesi ben collegate con Oslo e altre città europee. Da lì, si prosegue in auto o autobus fino a Tonnes, un piccolo porto sulla costa di Helgeland. Tonnes è il punto di partenza per la traversata marittima verso Myken. La tratta in barca da Tonnes a Myken dura circa 1 ora, e può essere effettuata con traghetti locali o barche private, a seconda della stagione e delle condizioni meteo. È importante verificare gli orari in anticipo, poiché le corse non sono frequenti e possono variare in base al periodo dell’anno. In autunno e inverno, il mare può essere agitato, quindi è consigliabile pianificare con flessibilità. Una volta arrivati, non ci sono auto né mezzi pubblici e ci si muove a piedi, immersi nella quiete e nella bellezza dell’isola. Proprio questa distanza dal mondo rende Myken un luogo speciale, dove ogni viaggio diventa un’esperienza autentica e fuori dal tempo.