In Alto Adige c’è un paesello dove vivono appena 500 persone, ed è quello più a nord di tutta l’Italia

Alessandro Cipolla, 23 Set 2025
in alto adige c'è un paesello dove vivono appena 500 persone, ed è quello più a nord di tutta l'italia

Predoi è un piccolo comune dell’Alto Adige che può trovare spazio sui libri di scuola, sia per quanto riguarda quelli di geografia sia per quelli di storia. Del resto è proprio questa la peculiarità di questa località che conta in totale poco più di 500 anime dislocate in un territorio di quasi 90 km²: riuscire a combinare la bellezza paesaggistica con quella storica e culturale. Predoi infatti è il comune più a nord dell’Italia, l’unico del nostro Paese a essere oltre il 47º parallelo.
Al tempo stesso, questa zona è uno storico valico di frontiera, una volta famosa per i sentieri dei contrabbandieri che facevano la spola con l’Austria. A proposito di sentieri, non bisogna scordare la vocazione turistica di questo territorio: in inverno non mancano le piste da sci, mentre in estate da Predoi partano diverse splendide escursioni come quella che porta al Lago della Selva. Quanto alla storia, occorre sottolineare la tradizione mineraria del luogo e l’eccellenza del pizzo al tombolo, con l’arte del merletto che viene tramandata da generazioni in generazioni. 

Predoi, il punto più a nord dell’Italia

predoi

Per prima cosa è bene chiarire dove si trova Predoi, l’estrema vetta settentrionale dell’Italia. Come detto siamo in Alto Adige e, più precisamente, alla fine della Valle Aurina a quasi 1.500 metri di altitudine. Il suo territorio fa parte del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, confinando con l’Austria tramite sia il Tirolo sia il Land Salisburghese. In pratica è come una lingua di terra che dalle Valli di Tures e Aurina si insinua nell’Austria, tanto da essere il punto più a nord dello Stivale.
Questa posizione geografica così particolare ha favorito un’attività di contrabbando assai fluente – come in tutta la zona – fino a poco tempo fa. Soprattutto nel periodo delle due Guerre Mondiali – e negli anni successivi – da Predoi i contrabbandieri portavano in Austria sale, tabacco, fiammiferi, tessuti e generi alimentari, mentre facevano il percorso inverso zucchero, caffè, alcolici e sigarette. In entrambe le parti infatti la povertà era diffusa e non era facile trovare – a prezzi accessibili – molti beni comuni. Quei sentieri di montagna che nel secolo scorso di notte erano percorsi dai contrabbandieri che cercavamo di eludere le guardie di frontiera, adesso invece sono affascinanti percorsi di trekking ideali per gli amanti della montagna.

Cosa vedere

un antico mulino di predoi

Andando maggiormente a ritroso nel tempo, l’economia di Predoi a lungo si è retta sull’estrazione del rame. Queste miniere erano sfruttate già nel Medioevo, venendo chiuse poi nel 1893 viste le dure condizioni di lavoro dei minatori. Una parte della zona mineraria oggi è diventata un museo percorribile tramite un trenino, un modo questo per comprendere quale fosse la vita dei lavoratori. Un’altra parte della vecchia miniera invece è utilizzata come centro di speleoterapia per curare persone con asma, bronchite cronica o allergie: a 1.100 metri di profondità, le condizioni microclimatiche uniche della galleria conferiscono un clima particolarmente curativo e probabilmente l’aria più pura che si possa respirare. Un paio di ore in questo centro sono un toccasana per i pazienti.
A Predoi però c’è molto altro da vedere e da fare. Detto della tradizione del merletto a tombolo, c’è anche la Chiesa di San Giacomo Maggiore che è un piccolo gioiellino in stile gotico sudtirolese che all’interno cela degli splendidi affreschi. La Valle Aurina inoltre negli ultimi anni si è imposta soprattutto come una zona turistica, anche se Predoi resta una meta più di nicchia rispetto ad altre località della zona. Non mancano però alberghi, b&b e appartamenti privati per trascorrere una vacanza qui sia in estate sia in inverno, scegliendo così tra lo sci e gli altri sport da fare sulla neve e l’escursionismo.



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