In Sicilia c’è una città perfettamente geometrica, eppure è stata costruita 300 anni fa: vista dall’alto lascia senza parole

Alessandro Cipolla, 31 Ago 2025
in sicilia c'è una città perfettamente geometrica, eppure è stata costruita 300 anni fa: vista dall'alto lascia senza parole

Grammichele sembrerebbe essere un posto uscito fuori da un quadro di Escher o di Mondrian, oppure da uno di quei lavori geometrici che si fanno durante le ore di disegno a scuola. Invece stiamo parlando di un paese unico nel suo genere in Italia e, probabilmente, nel mondo. Per la precisione ci troviamo in provincia di Catania, nella Val di Noto nella parte orientale della Sicilia. Ma cosa rende così speciale questo Comune da poco più di 12.000 anime? La risposta è semplice: la sua perfetta pianta urbanistica esagonale, unica nel suo genere in Italia e con pochi eguali nel resto del mondo.
La storia di Grammichele è molto particolare. A differenza di molti altri borghi della Sicilia e non solo, la sua “nascita” non è così datata: 1693, poco più di 300 anni fa. Il paese è stato fondato dal principe Carlo Maria Carafa Branciforte dopo che il vicino centro di Occhiolà venne completamente distrutto – al pari di altri 45 centri abitati della zona – da un devastante terremoto. La località così è stata edificata ex novo da fra Michele da Ferla, un architetto e frate cappuccino che di sicuro doveva avere una gran passione per la geometria. Il risultato infatti è stato stupefacente, con il paese che dalla piazza centrale si sviluppa a forma di esagoni concentrici.

La piazza esagonale di Grammichele

grammichele

Il cuore di Grammichele è Piazza Carlo Maria Carafa, una piazza esagonale dalla quale si dipartono sei strade principali che formano una pianta geometrica molto precisa e armonica. Sulla piazza si affacciano la settecentesca Chiesa Madre e il Palazzo Comunale, sede anche del Museo Civico che conserva reperti rinvenuti nel territorio. Grammichele non a caso è chiamata anche la “città esagonale” proprio per la sua pianta regolare e simmetrica, con questa particolarità che negli ultimi anni ha aumentato il flusso turistico verso questo comune del catanese.
Degna di nota però è anche la tradizione agricola del luogo – grano, agrumi, mandorle e ulivi -, al pari di quella artigianale. Visitare Grammichele – molto consigliati sono anche gli itinerari in moto della zona – così non è solo ammirare la perfetta geometria della sua piazza e delle vie che si diramano da essa, ma calarsi per qualche ora in tutto il contesto cittadino godendo anche delle tipicità culinarie e manifatturiere. Inoltre poco distante si trova il Parco Archeologico di Occhiolà, dove sono ancora visibili i resti dell’omonimo borgo medievale distrutto dal terremoto come un castello, alcune chiese e delle abitazioni. Il sisma tra quelli storicamente accertati è considerato come il terremoto più disastroso della storia in Italia, avendo colpito tutta la parte orientale della Sicilia e provocando si stima più di 60.000 vittime.

Come arrivare

turistipercaso

Vediamo infine come arrivare a Grammichele. Come detto ci troviamo nel cuore della parte più orientale della Sicilia, non distante da Caltagirone e sostanzialmente a metà strada tra Catania e Gela. Per chi dovesse arrivare sull’isola via aereo, l’aeroporto più vicino è quello di Catania: dal capoluogo etneo sono 70 chilometri, che possono essere coperti in poco più di un’ora noleggiando un auto. C’è anche una stazione ferroviaria a Grammichele, ma con il treno da Catania occorre arrivare prima a Caltagirone e poi prendere una coincidenza. In totale sono più di due ore di viaggio, mentre con degli autobus di linea si fa prima: circa un’ora e mezza.



Leggi ancheLeggi gli altri diari di viaggio
In evidenza